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GALATEA, romanzo di Anton Giulio Barrili, Capitolo 09 GALATEA, romanzo di Anton Giulio Barrili

Capitolo 09 GALATEA, romanzo di Anton Giulio Barrili

IX.

Il castello dei burattini.

6 agosto 18…

—Perchè non è venuto ai burattini, iersera?

—Ah, perbacco!—esclamai, battendomi la fronte.

—Se n'era dimenticato? Belle cose!

—Dimenticato io, dei burattini? Come si vede che non mi conosce! Ma non sa che li adoro? Sì, è il verbo adatto, e Lei dica pure ch'è un'iperbole mia. Delizia della mia infanzia, sorriso della mia giovinezza, memore dilettazione della mia… maturità, i burattini hanno sempre avuto un fascino strano su me. Cari fantocci di cenci, con la testa di legno, che da ragazzo mi parevano uomini, e più mi paiono uomini quanto più m'inoltro nell'esperienza del mondo; sempre quelli, sempre maneggiati da un burattinaio invisibile dietro la tenda, per dire e per fare mai sempre le medesime cose, con quelle loro smorfie intagliate, fissate, irrigidite nella sorda materia! E noti, signorina; quelle smorfie sono le loro qualità e le loro virtù, i loro difetti e i loro vizi, un po' contraffatti, ma per eccesso di significazione, che è pur necessario, a darci da lontano l'apparenza del vero. E riescono tanto evidenti, così! Non c'è modo di scambiar gli uni per gli altri, nè da crederli diversi da noi. La nostra sciocchezza e la nostra viltà, le nostre astuzie e le nostre piccinerie, tutto ciò che siamo e tutto ciò che sentiamo, hanno la loro espressione chiara, sicura, efficace, in quelle facce di legno. Tutto il teatro, e per conseguenza tutta la vita, è là dentro, e non c'è più nulla da aggiungere. Com'è giunto l'uomo, per qual arte divinatoria, per qual lampo d'ingegno, a immaginare il burattino? Ed è così antico, oramai! Ma nessuna maraviglia di ciò; è pure antica L' Iliade . C'è stato un tempo, molto lontano da noi, che l'uomo ha veduto, inteso e potuto esprimere artisticamente sè stesso. Quello è stato il gran punto; in quel giorno tutto è stato creato, nella filosofia, nella morale e nell'arte; tutto, capisce? tutto, tranne la polvere da cannone, la stampa, la strada ferrata e il telegrafo; quattro arnesi di utilità, ne convengo, e non sarò venuto al mondo io per dirne male. Voglio dire piuttosto che son cose piccine; mentre tutte le cose alte e grandi, che per via della rappresentazione hanno raggiunta l'intelligenza della vita, avevano già da duemil'anni, forse da tremila, la loro estrinsecazione miracolosa, il loro svolgimento felice, il loro ufficio rinnovatore nel mondo.— La signorina Wilson mi lasciava dire. Ero in vena, ed ella non voleva trattenermi. Forse ha imparato a conoscermi, ed ha presa l'abitudine di lasciarmi sfogare. Il che, dopo tutto, mi fa piacere, e vuol essere una delle ragioni che me la rendono simpatica. L'uomo che ciancia, bisogna lasciarlo cianciare; egli si persuade di piacervi, e piacete tanto più a lui quanto più state a sentirlo. Ma non bisogna distrarsi, quando egli ha sciolto Giordano. Povero a voi, se egli si ferma per domandarvi approvazione, e voi siete col capo ad altro. Io, per esempio, quando mi fanno un discorso troppo lungo, penso volentieri ai fatti miei; ma uso l'avvertenza di collocare ad ogni tanto un "già" un "sicuro" un "è proprio così" che mi vengono naturalissimi, facilissimi, senza bisogno di studiarci. Guardatevi per altro dalle interruzioni che escano dai generali. A me accadde un giorno di collocare un "e lui?" che fece rimaner male l'amico. —Ma che lui!—mi gridò egli stizzito.—Ti parlavo di lei.

—Ah sì, è vero;—rimediai alla meglio. È stato un lapsus linguae .—

Torniamo alla signorina Wilson, che mi aveva lasciato dire a mia posta, e poi soggiunse, con accento malinconico:

—Il burattinaio ha fatto capolino tre volte dalla sua tenda, cercando con gli occhi in giro nel suo uditorio. Pareva il patriarca Noè, quando mise il capo fuori dal finestrino dell'Arca, per vedere se il corvo fosse ancora tornato. Ma il corvo non c'era. —Ah, me ne dispiace, creda, me ne dispiace.

—E a me più di Lei. Sono una ragazza, e non ho la borsa troppo gaia. La mamma, del resto, non mi lascerebbe fare la bella follia che ha fatta Lei l'altra sera. Ah, come l'avrei dato volentieri io, quello scudo! —Signorina… Le ha fatto piacere? Ne sono contento, più ancora che degli occhi sbarrati della burattinaia, quando vide il mio biglietto da cinque nel suo piattellino di stagno. Ma dica, non c'erano dunque cavalieri, alla rappresentazione di iersera? —Tutti; non mancava che Lei. Ma non vogliono andare in rovina, quei là, Due soldi appena, mi capisce? due miseri soldi. E si scusano con una buona ragione, quei signori: dicono che il burattinaio manda la moglie in giro tre volte, e che tre volte due soldi fan sei.

—E sei per ognuno dei tre satelliti della contessa, fanno diciotto soldi in una sera; che scialo!

—I satelliti!—ripetè la signorina Wilson, ridendo senza averne voglia.—È strano che Le siano venuti in mente quelli.

—Oh, non faccia caso. Volevo evitare Terenzio Spazzòli, il mio divo Terenzio, che fa bene ogni cosa.

—Buono, quello! E Lei gli è molto amico, non è vero?

—Sì, dopo la trovata del caffè, Le confesso che m'è entrato in grazia. —Chi La sentisse, signor Morelli!

—E chi sentisse Lei, signorina, quando mi dice che gli son tanto amico!—

Questo il dialogo occorso oggi tra me e la signorina Kathleen. Io, veramente, non avevo dimenticato il burattinaio, venuto la sera del 4 a dar saggio della sua abilità in Corsenna; ma lo avevo creduto uccel di passo, che dovesse contentarsi di una sola rappresentazione e portare la sua baracca altrove; perciò, volendo scrivere, ordinar le mie note, ero rimasto a casa. Non bisogna neanche star troppo ai fianchi della gente, pensavo; e voi signor Buci, per questa sera rimarrete in camera, a far ballare eternamente la sedia.

Lo spettacolo dell'altra sera, gran novità annunziata a suon di tamburo per l'unica via del villaggio, aveva tirato in piazza tutto il popolo dei Corsennati. La colonia dei villeggianti si era commossa di desiderio. In campagna par sempre di annoiarsi, e si corre volentieri a tutti gli svaghi. Mi avevano incontrato, preso in mezzo e condotto a teatro; cioè a dire in piazza, dove si stava pigiati su certe panche d'osteria, davanti ad un castello di burattini, illuminato da due lampade fumose a petrolio. La povertà del burattinaio mi aveva fatto pena: contando così a occhio e croce i soldi che la sua donna veniva raccogliendo negli intermezzi dalla "bontà di lor signori", pensai che quei poveri diavoli non avrebbero intascate due lire; dond'era poi da detrarre il prezzo di locazione delle panche e il costo del petrolio, non restando forse una lira alla "fabbrica dell'appetito". Preso dalla compassione, alla seconda tornata della burattinaia avevo fatto scivolare un biglietto da cinque lire nel suo piattellino, sperando che la cosa non fosse osservata da nessuno, in quella mezza oscurità della piazza. Ma la burattinaia, avvezza a vederci di notte come i gatti, e costretta a tener d'occhio quei pochi, per timore che i monelli, scambio di darne, lavorassero a ghermirne, si era bene avveduta della mia generosità, si era fermata a guardare il biglietto, poi me, che dovetti parerle un principe travestito. Tutto ciò aveva dato tempo alla signorina Wilson, che mi sedeva daccanto, di vedere a sua volta nel piattellino. Quanto a me, non avevo creduto di far niente di strano. Tra l'altre cose, avrei giurato che Terenzio Spazzòli dèsse almeno una ventina di lire. Le signore si divertivano tanto, a quello spettacolo inaspettato! Non bisognava forse pagarle, quelle buone scappate di risa argentine! Ma niente; due soldi, tre soldi; fors'anche più "argentini" delle risa sullodate, i due soldi, e da non poterli spendere niente di più. Anche il mio divo Terenzio Spazzòli, due soldi? "Buono quello!" e nel sarcastico epifonema della signorina Wilson l'amico inarrivabile ci ha avuto il suo conto saldato. In verità, gli egoisti che sanno spendere solamente per sè stessi, e tutto si mettono sulla persona, non sanno quel che si facciano.

Ripeto, io non sapevo che ci fosse ieri una seconda rappresentazione. Credevo che il burattinaio fosse di passaggio in Corsenna, avviato a qualche borgo più importante e più capace d'intenderlo. Vuol far la stagione qui? E sia. Ho promesso stamane alla signorina Wilson di non mancar questa sera, ed ho mantenuta la parola.

Intorno alle otto, grande stamburata per l'unica via di Corsenna. Non tengo conto dei vicoli e delle traverse, si capisce. Il cartellone, appeso alla facciata del palazzo comunale, annunzia: Griselda di Saluzzo, ovvero sia la Moglie obbediente e il Marito stravagante, con Fasolino armigero Bolognese , La favola è patetica, nel Decamerone; sa Iddio come l'avrà conciata il burattinaio. Ho osservato ier l'altro che il suo Fasolino è un po' sboccato; per piacere ai volghi, s'intende, ma non sapendo distinguere tra chi lo paga in applausi e chi gli da la mancia più larga. Perciò, lasciate un momento le signore, ho rincorso l'uomo del tamburo, l'ho tratto in un vicolo, e gli ho raccomandato di dir meno parolacce e di somministrar più legnate. —Sarà contento;—dice il burattinaio, a cui brillano gli occhi, poichè mi ha riconosciuto per quel dello scudo.—Ci ho Fasolino in una parte tutta da ridere; Fasolino che scampa dai ladri e poi dalla giustizia.

—Bene, mi raccomando, legnate a tutti, tante legnate da far piangere gli occhi dal ridere. E badate, voglio veder molti morti accatastati sulla ribalta.

—Non dubiti, illustrissimo; ci passerà tutta la compagnia.

—Quanto guadagnate?—gli ho chiesto prima di congedarlo.

—Ah, signore, una miseria! Iersera, che Lei non c'era, appena una lira e venti!— Poveraccio! Iersera i miei cavalieri hanno dunque lesinato perfino i due soldi?

—Una lira e venti!—rispondo.—C'è da morire. Io per questa sera ve ne dò dieci; sì, dieci, ed eccole qua; ma ad un patto.

—Comandi, illustrissimo, comandi.

—Che questa sera non mandiate attorno il piattellino della buona grazia. Regalo io la rappresentazione, stasera; e resto incognito, c'intendiamo? —Non dubiti; che il Cielo la benedica.—

La Griselda ha molto divertito il buon popolo di Corsenna, ed anche in certi punti lo ha commosso. Non così la colonia dei villeggianti, a cui pare, e giustamente, che il patetico non faccia buona prova, con le teste di legno. Del resto, non potendo far dire delle cosacce al suo Fasolino, il povero burattinaio ha perso la metà dei suoi effetti di chiaroscuro. Che importa? Ha fatto un maggior effetto, non mandando in giro la moglie col piattellino di stagno. "Che novità è mai questa?" si domanda nei posti distinti. È forse ammalata, la povera donna? Ed io che avevo i miei soldi qui pronti! ed io! ed io! Vuol rinunziare ad una bella somma, il brav'uomo!" A un certo punto cresce l'effetto, è sbalorditoio senz'altro. Si presenta Fasolino alla ribalta, a sipario calato, fra il quarto e il quint'atto del dramma, e così prende a parlare, agitando in aria un matterello più grosso della sua testa e lungo quattro volte la sua smilza persona: —Colto e rispettabile pubblico, inclita guarnigione, cari ed amati ragazzi, speranze di Corsenna, a v'salut …. sì dico, vi saluto. Ora si darà l'ultimo atto della Griselda di Saluzzo ; che, come avete ben capito, è opera di un astore eminente, dello Schiacciaspie, niente di meno; e se non pernunzio bene il suvo riverito nome, pensate che sono un povero diavolo senza ostruzione , e l'inglese lo parlo, ma non lo intendo. Dopo questa produzione dell'immortale Scappavia si farà la farsa, e ve lo dico perchè non scappiate voi altri; farsa tutta da ridere, tanto che ve ne piangeranno gli occhi, come si è degnato di dire un grande astore di mia conoscenza auricolare . Fasolino, che sono poi me , sarà in guerra coi ladri assissini e poi colla giustizia, con trionfo finale dell'innocente, che sono poi sempre me . E questo sia per saluto di ringraziamento a questa nobilissima città di Corsenna, alla quale si leva l'incomodo questa notte, per viaggiare da gran signori, col fresco. Rappresentazione tutta a gratis…. Ma non si grattino, quei ragazzi laggiù, perchè a n'sta mia bein , sì dico, non sta bene in società, alla presenza di un inlustre personaggio, al quale faccio tanti rispetti, e viva sempre la sua bella fazza , sì dico, la suva degna persona, che ha tanto buon cuore per i poveri diavoli traditi dall'infame destino. Io non ero nato, credetelo, per viver così, mendicando la vita a frutto a frutto nelle campagne, e restando senza frutti quando è la cattiva stagione. Sono figlio di gran signori, caduti in miseria per causa della loro generosità, che loro a chi davano e a chi imprestavano, e quando imprestavano, mi capite, non riavevano più la testa d'un baiocco. I miei antenati erano padroni di Ravenna; avevano un palazzo in città ed un castello fuori, chiamato, per l'abbondanza della grazia di Dio, il castello di Polenta. Ora, come vedete, non conservo più che il mestone. Col quale a v'salut . Macchinista, su il sipario, e risplenda la reggia di Saluzzo agli occhi dell'attonito riguardante. Ci abbiamo speso un capitale.—

Il colto pubblico sghignazza; l'inclita guarnigione, assente com'è, non può partecipare a tanta allegrezza. Io, sentendo l'accenno all' inlustre personaggio, son rimasto un po' male. Ma un gomito sinistro sfiora gentilmente il mio gomito destro. Divina fanciulla, se tu l'hai fatto apposta, sii benedetta; e concedimi il bis . —Chi sarà mai questo personaggio che paga per tutti?—domanda la contessa Quarneri.

—Eh, s'indovina;—risponde la signora Berti.—Terenzio Spazzòli.— A lui si rivolgono tutti, con cenni di complimento. Terenzio Spazzòli sorride, come Buci, senza schiudere i denti. Ah briccone! Ma sia come ti pare; io non ho bisogno delle mie penne; vèstitene pure, cornacchia.

Questa sera, finita la rappresentazione, e mentre si ride ancora delle legnate con cui Fasolino ha accoppato i ladri assissini , la vecchia manutengola, l'usciere che va a citarlo, i gendarmi che vanno ad arrestarlo, i giudici che vorrebbero condannarlo, la signorina Wilson mi ha detto: —Come sono stata felice! E come è delicato, Lei, signor Morelli! Scommetto che per esser tale del tutto, ha dato questa sera due scudi, non uno.

—È vero, signorina; ma sa Lei perchè?

—Non mi par difficile intenderlo: per riparare alla mancanza sua d'ieri sera. —No, s'inganna. Posso aver mancato verso le signore, rimanendo a casa; quantunque, a dire la verità, poteva trattenermi benissimo il pensiero di essere importuno. Ma al burattinaio non ero debitore di nulla. Fu dunque, e La prego di crederlo, per un'altra ragione. —Quale?

—Indovini.

—Non ci arrivo. Me la voglia dir Lei.

—Non posso. È una ragione che se uno non la indovina, l'altro non la può dire. —Ebbene, proviamo;—diss'ella, dopo un istante di pausa.—Lei ha dato due scudi, per associar qualcheduno…. via, diciamo pure il nome…. per associar Buci alla sua opera buona.

—Buci, veramente….—mormorai.—Ma sia; diciamo pur Buci; tanto egli non avrà da saperne nulla; e zitti…. e buci.—

Birichina! come ha saputo accoccarmi anche questa! Ma è una mela fragrante, dopo tutto, non una palla di guttaperca. Queste sono oramai per te, divo Terenzio Spazzòli. "Buono, quello! buono, quello!" e portalo a casa.

Ho scritto tutto? Rileggo, e mi pare che ce ne sia d'avanzo. Non si direbbe, infatti, che sono innamorato? Eh via, questo poi no. Galatea è una graziosa ninfa, piacevole a quel dio, e sarebbe un'ottima compagna per un lungo viaggio. Ma non a te, vecchio barbone che sei. Godi da saggio epicureo il tuo sorriso di gioventù, il tuo granellino di dolce follìa; ma guai a fartene un albero! Capisco, finalmente, che certe ubbriacature passano presto. Son come lo Sciampagna, queste care figliuole: un po' di spuma, e buona notte. Domani sarà di giorno.

Ma no, poi! perchè questi ragionamenti volgari? Ma no…. Come, no? non sarà dunque di giorno, domani? Al diavolo le incertezze. Non vorrei mica essere stregato; non vorrei mica impazzire.


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IX.

Il castello dei burattini.

6 agosto 18…

—Perchè non è venuto ai burattini, iersera?

—Ah, perbacco!—esclamai, battendomi la fronte.

—Se n'era dimenticato? Belle cose!

—Dimenticato io, dei burattini? Come si vede che non mi conosce! Ma non sa che li adoro? Sì, è il verbo adatto, e Lei dica pure ch'è un'iperbole mia. Delizia della mia infanzia, sorriso della mia giovinezza, memore dilettazione della mia… maturità, i burattini hanno sempre avuto un fascino strano su me. Cari fantocci di cenci, con la testa di legno, che da ragazzo mi parevano uomini, e più mi paiono uomini quanto più m'inoltro nell'esperienza del mondo; sempre quelli, sempre maneggiati da un burattinaio invisibile dietro la tenda, per dire e per fare mai sempre le medesime cose, con quelle loro smorfie intagliate, fissate, irrigidite nella sorda materia! Queridos títeres andrajosos, con cabeza de madera, que me parecían hombres cuando era niño, y que me parecen más hombres cuanto más experimento el mundo; ¡siempre los mismos, siempre manejados por un titiritero invisible detrás del telón, siempre diciendo y haciendo las mismas cosas, con sus muecas esculpidas, fijas, rígidas en materia sorda! E noti, signorina; quelle smorfie sono le loro qualità e le loro virtù, i loro difetti e i loro vizi, un po' contraffatti, ma per eccesso di significazione, che è pur necessario, a darci da lontano l'apparenza del vero. Y fíjate, jovencita; esas muecas son sus cualidades y sus virtudes, sus defectos y sus vicios, un poco falsificados, pero por exceso de significación, que también es necesario, para darnos de lejos apariencia de verdad. E riescono tanto evidenti, così! ¡Y lo consiguen de forma tan evidente! Non c'è modo di scambiar gli uni per gli altri, nè da crederli diversi da noi. No hay que confundir a unos con otros, ni creer que son diferentes de nosotros. La nostra sciocchezza e la nostra viltà, le nostre astuzie e le nostre piccinerie, tutto ciò che siamo e tutto ciò che sentiamo, hanno la loro espressione chiara, sicura, efficace, in quelle facce di legno. Nuestra estupidez y nuestra cobardía, nuestra astucia y nuestra mezquindad, todo lo que somos y todo lo que sentimos, tienen su expresión clara, segura y eficaz en esos rostros de madera. Tutto il teatro, e per conseguenza tutta la vita, è là dentro, e non c'è più nulla da aggiungere. Todo el teatro, y en consecuencia toda la vida, está ahí, y no hay nada más que añadir. Com'è giunto l'uomo, per qual arte divinatoria, per qual lampo d'ingegno, a immaginare il burattino? ¿Cómo llegó el hombre, con qué arte adivinatorio, con qué destello de genio, a imaginar la marioneta? Ed è così antico, oramai! ¡Y ahora es tan antiguo! Ma nessuna maraviglia di ciò; è pure antica L' Iliade . Pero no es de extrañar; La Ilíada también es antigua. C'è stato un tempo, molto lontano da noi, che l'uomo ha veduto, inteso e potuto esprimere artisticamente sè stesso. Hubo un tiempo, muy lejos de nosotros, en que el hombre veía, comprendía y podía expresarse artísticamente. Quello è stato il gran punto; in quel giorno tutto è stato creato, nella filosofia, nella morale e nell'arte; tutto, capisce? tutto, tranne la polvere da cannone, la stampa, la strada ferrata e il telegrafo; quattro arnesi di utilità, ne convengo, e non sarò venuto al mondo io per dirne male. todo excepto la pólvora de cañón, la prensa, el ferrocarril y el telégrafo; cuatro artilugios útiles, estoy de acuerdo, y no habré venido a este mundo para hablar mal de ellos. Voglio dire piuttosto che son cose piccine; mentre tutte le cose alte e grandi, che per via della rappresentazione hanno raggiunta l'intelligenza della vita, avevano già da duemil'anni, forse da tremila, la loro estrinsecazione miracolosa, il loro svolgimento felice, il loro ufficio rinnovatore nel mondo.— La signorina Wilson mi lasciava dire. Ero in vena, ed ella non voleva trattenermi. Forse ha imparato a conoscermi, ed ha presa l'abitudine di lasciarmi sfogare. Il che, dopo tutto, mi fa piacere, e vuol essere una delle ragioni che me la rendono simpatica. L'uomo che ciancia, bisogna lasciarlo cianciare; egli si persuade di piacervi, e piacete tanto più a lui quanto più state a sentirlo. Ma non bisogna distrarsi, quando egli ha sciolto Giordano. Povero a voi, se egli si ferma per domandarvi approvazione, e voi siete col capo ad altro. Io, per esempio, quando mi fanno un discorso troppo lungo, penso volentieri ai fatti miei; ma uso l'avvertenza di collocare ad ogni tanto un "già" un "sicuro" un "è proprio così" che mi vengono naturalissimi, facilissimi, senza bisogno di studiarci. Yo, por ejemplo, cuando me sueltan un discurso demasiado largo, pienso gustosamente en lo mío; pero hago la salvedad de poner de vez en cuando un "ya", un "claro", y un "es que es así" que me salen muy naturalmente, muy fácil, sin necesidad de estudiarlo. Guardatevi per altro dalle interruzioni che escano dai generali. Cuidado con las interrupciones de los generales. A me accadde un giorno di collocare un "e lui?" Se me ocurrió un día colocar un "¿qué pasa con él?". che fece rimaner male l'amico. —Ma che lui!—mi gridò egli stizzito.—Ti parlavo di lei. -¡Pero él! -me gritó molesto-. Te hablaba de ella.

—Ah sì, è vero;—rimediai alla meglio. -Ah sí, es verdad,-lo arreglé lo mejor que pude. È stato un  lapsus linguae .—

Torniamo alla signorina Wilson, che mi aveva lasciato dire a mia posta, e poi soggiunse, con accento malinconico: De vuelta a la señorita Wilson, que me había abandonado a mi suerte, y luego añadió, con acento melancólico:

—Il burattinaio ha fatto capolino tre volte dalla sua tenda, cercando con gli occhi in giro nel suo uditorio. -El titiritero se asomó tres veces fuera de su tienda, buscando a su público con la mirada. Pareva il patriarca Noè, quando mise il capo fuori dal finestrino dell'Arca, per vedere se il corvo fosse ancora tornato. Ma il corvo non c'era. —Ah, me ne dispiace, creda, me ne dispiace.

—E a me più di Lei. Sono una ragazza, e non ho la borsa troppo gaia. Soy una chica, y mi bolso no es demasiado gay. La mamma, del resto, non mi lascerebbe fare la bella follia che ha fatta Lei l'altra sera. Mamá, después de todo, no me dejaría hacer la locura que hizo la otra noche. Ah, come l'avrei dato volentieri io, quello scudo! ¡Ah, con cuánto gusto lo habría dado, ese escudo! —Signorina… Le ha fatto piacere? -Señorita... ¿Le ha gustado? Ne sono contento, più ancora che degli occhi sbarrati della burattinaia, quando vide il mio biglietto da cinque nel suo piattellino di stagno. Yo estaba aún más encantado que los ojos desviados de la titiritera cuando vio mi carta de cinco en su platillo de hojalata. Ma dica, non c'erano dunque cavalieri, alla rappresentazione di iersera? Pero dime, ¿no había caballeros en la función de anoche? —Tutti; non mancava che Lei. -Todos; sólo faltabas tú. Ma non vogliono andare in rovina, quei là, Due soldi appena, mi capisce? Pero ellos no quieren ir a la quiebra, esos tipos, Dos centavos apenas, ¿me entiendes? due miseri soldi. dos míseros peniques. E si scusano con una buona ragione, quei signori: dicono che il burattinaio manda la moglie in giro tre volte, e che tre volte due soldi fan sei. Y se disculpan con razón, esos señores: dicen que el titiritero manda tres veces a su mujer, y que tres veces dos dinero hacen seis.

—E sei per ognuno dei tre satelliti della contessa, fanno diciotto soldi in una sera; che scialo! -Y seis por cada uno de los tres satélites de la condesa hacen dieciocho dineros en una noche; ¡qué despilfarro!

—I satelliti!—ripetè la signorina Wilson, ridendo senza averne voglia.—È strano che Le siano venuti in mente quelli.

—Oh, non faccia caso. Volevo evitare Terenzio Spazzòli, il mio divo Terenzio, che fa bene ogni cosa. Quería evitar a Terenzio Spazzòli, mi Terenzio estrella, que lo hace todo bien.

—Buono, quello! -¡Buena, esa! E Lei gli è molto amico, non è vero? Y tú estás muy unida a él, ¿verdad?

—Sì, dopo la trovata del caffè, Le confesso che m'è entrato in grazia. —Chi La sentisse, signor Morelli! -¡Quién pudiera oírle, Sr. Morelli!

—E chi sentisse Lei, signorina, quando mi dice che gli son tanto amico!— -¡Y quién te escucharía a ti, jovencita, cuando me dices que soy tan amigo de él!

Questo il dialogo occorso oggi tra me e la signorina Kathleen. Este fue el diálogo que tuvo lugar hoy entre la señorita Kathleen y yo. Io, veramente, non avevo dimenticato il burattinaio, venuto la sera del 4 a dar saggio della sua abilità in Corsenna; ma lo avevo creduto uccel di passo, che dovesse contentarsi di una sola rappresentazione e portare la sua baracca altrove; perciò, volendo scrivere, ordinar le mie note, ero rimasto a casa. Yo, en efecto, no había olvidado al titiritero, que había venido la tarde del día 4 a dar una demostración de su habilidad en Corsenna; pero le había creído un ave de paso, que debía contentarse con una sola representación y llevarse su chabola a otra parte; por eso, queriendo escribir, para ordenar mis notas, me había quedado en casa. Non bisogna neanche star troppo ai fianchi della gente, pensavo; e voi signor Buci, per questa sera rimarrete in camera, a far ballare eternamente la sedia. Tampoco hay que estar demasiado al lado de la gente, pensé; y usted, señor Buci, se quedará en la habitación por esta noche, haciendo bailar eternamente la silla.

Lo spettacolo dell'altra sera, gran novità annunziata a suon di tamburo per l'unica via del villaggio, aveva tirato in piazza tutto il popolo dei Corsennati. El espectáculo de la noche anterior, una gran novedad anunciada al son de los tambores en la única calle del pueblo, había congregado a todo el pueblo corso en la plaza. La colonia dei villeggianti si era commossa di desiderio. La colonia de veraneantes estaba conmovida por la nostalgia. In campagna par sempre di annoiarsi, e si corre volentieri a tutti gli svaghi. En el campo, uno siempre parece aburrirse, y corre alegremente a todas las diversiones. Mi avevano incontrato, preso in mezzo e condotto a teatro; cioè a dire in piazza, dove si stava pigiati su certe panche d'osteria, davanti ad un castello di burattini, illuminato da due lampade fumose a petrolio. Me habían encontrado, me habían cogido por el medio y me habían conducido al teatro; es decir, a la plaza, donde uno se apretujaba en ciertos bancos de taberna, frente a un castillo de marionetas, iluminado por dos humeantes lámparas de aceite. La povertà del burattinaio mi aveva fatto pena: contando così a occhio e croce i soldi che la sua donna veniva raccogliendo negli intermezzi dalla "bontà di lor signori", pensai che quei poveri diavoli non avrebbero intascate due lire; dond'era poi da detrarre il prezzo di locazione delle panche e il costo del petrolio, non restando forse una lira alla "fabbrica dell'appetito". Compadecí la pobreza del titiritero: contando el dinero que su mujer recogía en los interludios de "la bondad de sus señores", pensé que aquellos pobres diablos no se habrían embolsado ni dos liras; con el precio de alquiler de los bancos y el coste del aceite a descontar, no quedaba ni una lira para la "fábrica de apetitos". Preso dalla compassione, alla seconda tornata della burattinaia avevo fatto scivolare un biglietto da cinque lire nel suo piattellino, sperando che la cosa non fosse osservata da nessuno, in quella mezza oscurità della piazza. Ma la burattinaia, avvezza a vederci di notte come i gatti, e costretta a tener d'occhio quei pochi, per timore che i monelli, scambio di darne, lavorassero a ghermirne, si era bene avveduta della mia generosità, si era fermata a guardare il biglietto, poi me, che dovetti parerle un principe travestito. Pero el titiritero, acostumbrado a vernos de noche como gatos, y obligado a vigilar a los pocos, por miedo a que los mocosos, cambiando para darnos algo, se afanaran en apoderarse de ella, se había dado buena cuenta de mi generosidad, se había detenido a mirar la nota, y luego a mí, que tenía que mirarla como a un príncipe disfrazado. Tutto ciò aveva dato tempo alla signorina Wilson, che mi sedeva daccanto, di vedere a sua volta nel piattellino. Esto le había dado tiempo a la señorita Wilson, que estaba sentada a mi lado, para ver dentro del platillo. Quanto a me, non avevo creduto di far niente di strano. Tra l'altre cose, avrei giurato che Terenzio Spazzòli dèsse almeno una ventina di lire. Entre otras cosas, habría jurado que Terenzio Spazzòli dio al menos veinte liras. Le signore si divertivano tanto, a quello spettacolo inaspettato! Non bisognava forse pagarle, quelle buone scappate di risa argentine! Ma niente; due soldi, tre soldi; fors'anche più "argentini" delle risa sullodate, i due soldi, e da non poterli spendere niente di più. Anche il mio divo Terenzio Spazzòli, due soldi? "Buono quello!" e nel sarcastico epifonema della signorina Wilson l'amico inarrivabile ci ha avuto il suo conto saldato. y en el sarcástico epifonema de la señorita Wilson, el inalcanzable amigo tenía su cuenta saldada. In verità, gli egoisti che sanno spendere solamente per sè stessi, e tutto si mettono sulla persona, non sanno quel che si facciano.

Ripeto, io non sapevo che ci fosse ieri una seconda rappresentazione. Credevo che il burattinaio fosse di passaggio in Corsenna, avviato a qualche borgo più importante e più capace d'intenderlo. Vuol far la stagione qui? E sia. Ho promesso stamane alla signorina Wilson di non mancar questa sera, ed ho mantenuta la parola.

Intorno alle otto, grande stamburata per l'unica via di Corsenna. Hacia las ocho, una gran juerga por la única calle de Corsenna. Non tengo conto dei vicoli e delle traverse, si capisce. No tengo en cuenta los callejones y los cruces, como comprenderás. Il cartellone, appeso alla facciata del palazzo comunale, annunzia:  Griselda di Saluzzo, ovvero sia la Moglie obbediente e il Marito stravagante, con Fasolino armigero Bolognese , La favola è patetica, nel Decamerone; sa Iddio come l'avrà conciata il burattinaio. Ho osservato ier l'altro che il suo Fasolino è un po' sboccato; per piacere ai volghi, s'intende, ma non sapendo distinguere tra chi lo paga in applausi e chi gli da la mancia più larga. El otro día observé que su Fasolino es un poco malhablado; para complacer al vulgo, claro, pero sin saber distinguir entre los que le pagan con aplausos y los que le dan más propinas. Perciò, lasciate un momento le signore, ho rincorso l'uomo del tamburo, l'ho tratto in un vicolo, e gli ho raccomandato di dir meno parolacce e di somministrar più legnate. Así que, dejando por un momento a las damas, perseguí al hombre del tamborilero, lo metí en un callejón y le aconsejé que insultara menos y propinara más palizas. —Sarà contento;—dice il burattinaio, a cui brillano gli occhi, poichè mi ha riconosciuto per quel dello scudo.—Ci ho Fasolino in una parte tutta da ridere; Fasolino che scampa dai ladri e poi dalla giustizia. -Será feliz,‖ dice el titiritero, brillándole los ojos, al reconocerme por el escudo. -Tengo a Fasolino en un papel risueño; Fasolino que escapa de los ladrones y luego de la justicia.

—Bene, mi raccomando, legnate a tutti, tante legnate da far piangere gli occhi dal ridere. -Bueno, ten cuidado, azótalos a todos, tantos azotes que les lloren los ojos de la risa. E badate, voglio veder molti morti accatastati sulla ribalta. Y ojo, quiero ver muchos muertos amontonados en el candelero.

—Non dubiti, illustrissimo; ci passerà tutta la compagnia. -No lo dudéis, ilustrísima; toda la compañía pasará por ello.

—Quanto guadagnate?—gli ho chiesto prima di congedarlo.

—Ah, signore, una miseria! Iersera, che Lei non c'era, appena una lira e venti!— Poveraccio! Iersera i miei cavalieri hanno dunque lesinato perfino i due soldi?

—Una lira e venti!—rispondo.—C'è da morire. Io per questa sera ve ne dò dieci; sì, dieci, ed eccole qua; ma ad un patto.

—Comandi, illustrissimo, comandi.

—Che questa sera non mandiate attorno il piattellino della buona grazia. Regalo io la rappresentazione, stasera; e resto incognito, c'intendiamo? —Non dubiti; che il Cielo la benedica.—

La  Griselda  ha molto divertito il buon popolo di Corsenna, ed anche in certi punti lo ha commosso. Non così la colonia dei villeggianti, a cui pare, e giustamente, che il patetico non faccia buona prova, con le teste di legno. Del resto, non potendo far dire delle cosacce al suo Fasolino, il povero burattinaio ha perso la metà dei suoi effetti di chiaroscuro. Che importa? Ha fatto un maggior effetto, non mandando in giro la moglie col piattellino di stagno. "Che novità è mai questa?" si domanda nei posti distinti. È forse ammalata, la povera donna? Ed io che avevo i miei soldi qui pronti! ed io! ed io! Vuol rinunziare ad una bella somma, il brav'uomo!" A un certo punto cresce l'effetto, è sbalorditoio senz'altro. En un momento dado, el efecto crece, es asombroso sin duda. Si presenta Fasolino alla ribalta, a sipario calato, fra il quarto e il quint'atto del dramma, e così prende a parlare, agitando in aria un matterello più grosso della sua testa e lungo quattro volte la sua smilza persona: —Colto e rispettabile pubblico, inclita guarnigione, cari ed amati ragazzi, speranze di Corsenna,  a v'salut …. -Público culto y respetable, guarnición inclinada, muchachos queridos y amados, esperanzas de Corsenna, a v'salut .... sì dico, vi saluto. Ora si darà l'ultimo atto della Griselda di Saluzzo ; che, come avete ben capito, è opera di un  astore  eminente, dello Schiacciaspie, niente di meno; e se non  pernunzio  bene il  suvo  riverito nome, pensate che sono un povero diavolo  senza ostruzione , e l'inglese lo parlo, ma non lo intendo. Ahora se va a representar el último acto de Griselda di Saluzzo; que, como bien habréis comprendido, es obra de un eminente azor, nada menos que de Schiacciaspie; y si no pronuncio bien su venerado nombre, pensad que soy un pobre diablo, sin obstáculos, y que inglés hablo, pero no entiendo. Dopo questa produzione dell'immortale Scappavia si farà la farsa, e ve lo dico perchè non scappiate voi altri; farsa tutta da ridere, tanto che ve ne piangeranno gli occhi, come si è degnato di dire un grande  astore  di mia conoscenza  auricolare . Después de esta puesta en escena de la inmortal Scappavia, se representará una farsa, y os lo digo para que los demás no salgáis corriendo; una farsa para reírse, tanto que os llorarán los ojos, como se dignó decir un gran azor de mis primeros conocidos. Fasolino, che sono poi  me , sarà in guerra coi ladri  assissini  e poi colla giustizia, con trionfo finale dell'innocente, che sono poi sempre  me . Fasolino, que entonces soy yo, estará en guerra con los ladrones asirios y luego con la justicia, con el triunfo final de los inocentes, que entonces siempre soy yo. E questo sia per saluto di ringraziamento a questa nobilissima città di Corsenna, alla quale si leva l'incomodo questa notte, per viaggiare da gran signori, col fresco. Y sea esto como saludo de agradecimiento a esta nobilísima ciudad de Corsenna, a la que se alivia el inconveniente esta noche, de viajar como grandes señores, al fresco. Rappresentazione tutta a gratis…. Ma non si grattino, quei ragazzi laggiù, perchè  a n'sta mia bein , sì dico, non sta bene in società, alla presenza di un  inlustre  personaggio, al quale faccio tanti rispetti, e viva sempre la sua bella  fazza , sì dico, la  suva  degna persona, che ha tanto buon cuore per i poveri diavoli traditi dall'infame destino. Pero no se rasquen, esos de ahí, porque a n'sta mia bein, sí digo, no queda bien en sociedad, en presencia de un personaje inlustre, al que tanto respeto le profeso, y viva su bella fazza, sí digo, la suva digna persona, que tan buen corazón tiene para los pobres diablos traicionados por el infame destino. Io non ero nato, credetelo, per viver così, mendicando la vita a frutto a frutto nelle campagne, e restando senza frutti quando è la cattiva stagione. No nací, lo creas o no, para vivir así, mendigando mi vida por la fruta en el campo, y siendo infructuoso cuando la temporada es mala. Sono figlio di gran signori, caduti in miseria per causa della loro generosità, che loro a chi davano e a chi imprestavano, e quando imprestavano, mi capite, non riavevano più la testa d'un baiocco. Soy hijo de grandes señores, que cayeron en la pobreza a causa de su generosidad, a quién daban y a quién prestaban, y cuando prestaban, como comprenderás, ya no tenían cabeza de baiocco. I miei antenati erano padroni di Ravenna; avevano un palazzo in città ed un castello fuori, chiamato, per l'abbondanza della grazia di Dio, il castello di Polenta. Ora, come vedete, non conservo più che il mestone. Ahora, como puedes ver, ya no guardo nada más que el mestone. Col quale  a v'salut . Macchinista, su il sipario, e risplenda la reggia di Saluzzo agli occhi dell'attonito riguardante. Maquinista, levanta el telón, y deja que el palacio de Saluzzo brille a los ojos del asombrado espectador. Ci abbiamo speso un capitale.— Gastamos mucho dinero en ello.

Il colto pubblico sghignazza; l'inclita guarnigione, assente com'è, non può partecipare a tanta allegrezza. El público educado se ríe; la guarnición inclinada, ausente como está, no puede participar en tal regocijo. Io, sentendo l'accenno all' inlustre  personaggio, son rimasto un po' male. Yo, al oír la mención del inlustre personaje, me sentí un poco dolido. Ma un gomito sinistro sfiora gentilmente il mio gomito destro. Pero un codo izquierdo roza suavemente mi codo derecho. Divina fanciulla, se tu l'hai fatto apposta, sii benedetta; e concedimi il  bis . Divina doncella, si lo has hecho a propósito, bendita seas; y concédeme un bis. —Chi sarà mai questo personaggio che paga per tutti?—domanda la contessa Quarneri. -¿Quién es este personaje que paga por todos? -preguntó la condesa Quarneri.

—Eh, s'indovina;—risponde la signora Berti.—Terenzio Spazzòli.— A lui si rivolgono tutti, con cenni di complimento. Terenzio Spazzòli sorride, come Buci, senza schiudere i denti. Ah briccone! Ma sia come ti pare; io non ho bisogno delle mie penne; vèstitene pure, cornacchia.

Questa sera, finita la rappresentazione, e mentre si ride ancora delle legnate con cui Fasolino ha accoppato i ladri  assissini , la vecchia manutengola, l'usciere che va a citarlo, i gendarmi che vanno ad arrestarlo, i giudici che vorrebbero condannarlo, la signorina Wilson mi ha detto: Esta noche, cuando terminó la obra, y mientras aún nos reíamos de los golpes con que Fasolino había apaleado a los ladrones de Asís, el viejo, el ujier que iba a citarlo, los gendarmes que iban a arrestarlo, los jueces que querían condenarlo, la señorita Wilson me lo contó: —Come sono stata felice! -¡Qué contenta estaba! E come è delicato, Lei, signor Morelli! ¡Y qué delicado es usted, Sr. Morelli! Scommetto che per esser tale del tutto, ha dato questa sera due scudi, non uno. Apuesto a que para ser así, le dio esta noche dos escudos, no uno.

—È vero, signorina; ma sa Lei perchè?

—Non mi par difficile intenderlo: per riparare alla mancanza sua d'ieri sera. —No, s'inganna. Posso aver mancato verso le signore, rimanendo a casa; quantunque, a dire la verità, poteva trattenermi benissimo il pensiero di essere importuno. Puede que me haya perdido a las damas por quedarme en casa; aunque, a decir verdad, la idea de ser importuno bien podría haberme mantenido alejado. Ma al burattinaio non ero debitore di nulla. Pero no le debía nada al titiritero. Fu dunque, e La prego di crederlo, per un'altra ragione. Fue por lo tanto, y por favor créanlo, por otra razón. —Quale?

—Indovini.

—Non ci arrivo. -No lo entiendo. Me la voglia dir Lei. Dímelo tú.

—Non posso. È una ragione che se uno non la indovina, l'altro non la può dire. —Ebbene, proviamo;—diss'ella, dopo un istante di pausa.—Lei ha dato due scudi, per associar qualcheduno…. -Bueno, vamos a intentarlo,‖ dijo, tras un momento de pausa.‖ Dio dos escudos, para asociarse con alguien.... via, diciamo pure il nome…. per associar Buci alla sua opera buona.

—Buci, veramente….—mormorai.—Ma sia; diciamo pur Buci; tanto egli non avrà da saperne nulla; e zitti…. e buci.—

Birichina! come ha saputo accoccarmi anche questa! ¡cómo también se las arregló para acurrucarse a mi lado! Ma è una mela fragrante, dopo tutto, non una palla di guttaperca. Pero, al fin y al cabo, es una manzana aromática, no una bola de gutapercha. Queste sono oramai per te, divo Terenzio Spazzòli. Ahora son para ti, divino Terenzio Spazzòli. "Buono, quello! buono, quello!" e portalo a casa.

Ho scritto tutto? Rileggo, e mi pare che ce ne sia d'avanzo. He releído y parece que hay de sobra. Non si direbbe, infatti, che sono innamorato? Eh via, questo poi no. Galatea è una graziosa ninfa, piacevole a quel dio, e sarebbe un'ottima compagna per un lungo viaggio. Ma non a te, vecchio barbone che sei. Godi da saggio epicureo il tuo sorriso di gioventù, il tuo granellino di dolce follìa; ma guai a fartene un albero! Disfruta como un sabio epicúreo de tu sonrisa de juventud, de tu grano de dulce locura; pero ¡ay de ti si haces de ello un árbol! Capisco, finalmente, che certe ubbriacature passano presto. Son come lo Sciampagna, queste care figliuole: un po' di spuma, e buona notte. Son como el Shampagne, estas queridas hijas: un poco de espuma, y buenas noches. Domani sarà di giorno.

Ma no, poi! perchè questi ragionamenti volgari? Ma no…. Come, no? non sarà dunque di giorno, domani? Al diavolo le incertezze. Non vorrei mica essere stregato; non vorrei mica impazzire.