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Memorie di Adriano - Yourcenar, 4. SAECULUM AUREUM (4)

4. SAECULUM AUREUM (4)

Il primo giorno del mese di Athir, l'anno secondo della duecentoventesimasesta Olimpiade... E' l'anniversario della morte di Osiris, il dio delle agonie: lungo il fiume, da tre giorni in tutti i villaggi echeggiavano acuti lamenti. I miei ospiti romani, meno avvezzi di me ai misteri dell'Oriente, mostravano una certa curiosità per quelle cerimonie d'una razza così differente, mentr'io, al contrario, ne ero esasperato. Avevo fatto ormeggiare la mia imbarcazione a qualche distanza dalle altre, lontano da qualsiasi luogo abitato: ma, in prossimità delle rive, sorgeva un tempio faraonico semidiroccato, che aveva ancora il suo collegio sacerdotale; e non mi sottrassi del tutto al frastuono di quelle lamentazioni.

La sera precedente, Lucio mi aveva invitato a cena sulla sua barca, e vi ero andato al tramontar del sole. Antinoo aveva ricusato di seguirmi. Lo lasciai che giaceva sull'impiantito della mia cabina di poppa, disteso sulla sua pelle di leone, intento a giocare agli aliossi con Cabria. Una mezz'ora più tardi, in piena notte, mutò idea e fece chiamare un canotto. Con l'aiuto d'un solo battelliere, percorse contro corrente la distanza piuttosto considerevole che ci separava dalle altre imbarcazioni. Il suo ingresso sotto la tenda dove consumavamo la cena interruppe gli applausi provocati dalle contorsioni d'una danzatrice. S'era vestito d'una lunga tunica siriana, tenue come la buccia d'un frutto, tutta cosparsa di fiori e di ricami. Per remare più liberamente, aveva calato la manica destra; e il sudore imperlava quel suo petto levigato. Lucio gli gettò una ghirlanda che egli afferrò al volo; neppure un istante venne meno la sua gaiezza quasi stridula, sostenuta appena da una coppa di vino greco. Rientrammo insieme, nel mio canotto a sei remi, accompagnati dalla buonanotte tagliente di Lucio. L'allegria continuò. Ma, al mattino, per caso mi avvenne di toccare un viso gelato di lacrime. Chiesi ad Antinoo con impazienza la ragione di quel pianto; rispose umilmente, scusandosi d'essere stanco. Accettai quella menzogna. Mi riaddormentai. La sua vera agonia si svolse quella notte, in quel nostro letto, e al mio fianco.

Era appena giunto il corriere da Roma; la giornata trascorse a leggere e a rispondere ai dispacci. Come sempre, Antinoo andava e veniva silenzioso nella stanza; non so in qual momento quel bel levriero è uscito dalla mia vita. Verso l'ora dodicesima, entrò da me Cabria, agitatissimo. Contro ogni regola, Antinoo aveva lasciato la nostra imbarcazione senza precisare la meta e la durata della sua assenza: e, dal momento della sua uscita, erano trascorse almeno due ore. Cabria ricordò strane frasi pronunciate la sera innanzi, una raccomandazione della stessa mattina, che mi riguardava, e mi comunicò i suoi timori. Ci affrettammo a scendere sulla riva. Il vecchio pedagogo si diresse d'istinto verso una cappella situata sulla sponda, piccolo edificio isolato che faceva parte delle dipendenze del tempio, e che Antinoo e lui avevano visitato insieme. Su un tavolo da offerte, c'erano le ceneri di un sacrificio, ancora tiepide. Cabria vi immerse le dita e ne trasse, quasi intatto, un ricciolo di capelli recisi.

Non ci restava che esplorare le rive. Una serie di caverne, che in altri tempi avevano dovuto servire a cerimonie sacre, comunicavano con un'ansa del fiume: sulla sponda dell'ultima di esse, nel crepuscolo che scendeva rapido, Cabria scorse un abito ripiegato e un paio di sandali. Scesi quei gradini sdrucciolevoli: era disteso sul fondo, già affondato nella melma del fiume. Con l'aiuto di Cabria, riuscii a sollevare quel corpo che improvvisamente era diventato pesante come la pietra. Cabria lanciò un richiamo ad alcuni battellieri, i quali improvvisarono una barella di tela. Ermogene, chiamato d'urgenza, non poté far altro che constatarne la morte. Quel corpo tanto docile si rifiutava di lasciarsi riscaldare, di rivivere. Lo trasportammo a bordo. Tutto crollò attorno a me, tutto sembrò spegnersi. Zeus Olimpico, il Padrone di tutte le cose, il Salvatore del Mondo precipitò: non vi fu più che un uomo dai capelli grigi che singhiozzava, sul ponte d'una barca.

Due giorni dopo, Ermogene riuscì a farmi pensare alle esequie. I riti di sacrificio di cui Antinoo aveva voluto circondar la sua fine c'indicavano una sola via da seguire: non era certo un caso se l'ora e il giorno di quella morte coincidevano con quelli in cui Osiris scende nella tomba. Mi recai a Ermopoli, sull'altra riva, dagli imbalsamatori: ad Alessandria, avevo visto all'opera i loro colleghi; sapevo quali oltraggi stavo per infliggere a quel corpo. Ma è orrendo anche il fuoco, che brucia e carbonizza quella carne che fu amata; e anche la terra, dove i morti imputridiscono. La traversata fu breve; accucciato in un angolo della cabina di poppa, Euforione salmodiava con voce sommessa non so quale funebre lamentela africana; quel canto rauco e soffocato mi sembrava quasi il mio stesso pianto. Trasportammo il morto in una sala lavata con acque copiose, che mi ricordava la clinica di Satiro; aiutai il modellatore a ungere d'olio quel volto caro, prima di applicarvi la cera. Tutte le metafore ritrovavano un senso: ho tenuto quel cuore tra le mani. Quando lo lasciai, il corpo vuoto non era più che una preparazione anatomica, il primo stadio d'un capolavoro atroce, una sostanza preziosa trattata con sale e mirra ben conservata, che l'aria e il sole non toccherebbero mai più.

Al mio ritorno, visitai il tempio nei pressi del quale il sacrificio s'era consumato; parlai con i sacerdoti. Il loro santuario, rinnovato, tornerà a essere meta di pellegrinaggi da tutto l'Egitto; il loro collegio sarà arricchito, incrementato, e per l'avvenire si consacrerà al culto del mio dio. Neppure nei momenti più opachi, avevo dubitato che quella giovinezza fosse divina. La Grecia e l'Asia lo venereranno secondo le nostre usanze, con giochi, danze, offerte rituali ai piedi d'una sua statua bianca e ignuda. L'Egitto, che aveva assistito alla sua agonia, parteciperà anch'esso all'apoteosi; la più tenebrosa, la più segreta, la più dura: questo paese dovrà rappresentare, per lui, in eterno, il ruolo dell'imbalsamatore. Per secoli, i sacerdoti dal cranio rasato reciteranno salmodie nelle quali figurerà questo nome, per loro senza valore, ma che per me significa tutto. Ogni anno, la nave sacra trasporterà quella effigie sul fiume, il primo giorno del mese di Athyr, e le prefiche percorreranno quella sponda che io avevo percorso. Ogni ora ha la sua incombenza immediata, la sua ingiunzione che sovrasta ogni altra: quella del momento era di difendere contro la morte il poco che mi restava. Flegone aveva chiamato a raccolta per me sulla riva del fiume gli architetti e gli ingegneri del mio seguito; sostenuto da una specie di ebbrezza lucida, me li trascinai su per le colline sassose; spiegai loro il mio piano, il tracciato dei quarantacinque stadi di muro di cinta; segnai sulla sabbia il luogo dell'arco di trionfo, e quello della tomba. Qui sarebbe sorta Antinopoli; era già quasi vincere la morte, l'imporre a quella terra sinistra una città tutta greca, un bastione che avrebbe tenuto in soggezione i nomadi dell'Eritrea, un nuovo mercato sulle strade dell'India. Alessandro aveva celebrato le esequie di Efestio con devastazioni ed eccidi; mi sembrava più bello offrire al mio prediletto una città dove il suo culto sarebbe stato associato per sempre all'andirivieni di una pubblica piazza, dove il suo nome sarebbe tornato nelle conversazioni, ogni sera, e dove i giovani si sarebbero gettati ghirlande, all'ora dei banchetti. Ma, su questo punto, il mio pensiero esitava: mi sembrava impossibile abbandonare quel corpo in suolo straniero. Come chi è incerto della prossima tappa, e prenota l'alloggio in più di una locanda, così io gli ordinai a Roma un monumento in riva al Tevere, presso la mia tomba; e pensai pure alle cappelle egizie che, per capriccio, avevo fatto costruire nella Villa a che tutto a un tratto diventavano tragicamente utili. Stabilii il giorno delle esequie, che avrebbero avuto luogo allo scadere dei due mesi richiesti dagli imbalsamatori. Affidai a Mesomene l'incarico d'istruire cori funebri. Tornai a bordo assai tardi, nella notte. Ermogene mi preparò una pozione per conciliarmi il sonno.

Continuammo a risalire il fiume, ma io navigavo sullo Stige. Nei campi dei prigionieri, in riva al Danubio, avevo visto una volta alcuni sventurati, adagiati a un muro, colpirsi continuamente la fronte con un moto selvaggio, dolce e insensato, ripetendo senza posa un nome. Nei sotterranei del Colosseo, mi avevano mostrato leoni che deperivano perché era stato portato via il cane con il quale li avevano abituati a vivere. Raccolsi le mie idee: Antinoo era morto. Da bambino, avevo urlato sul cadavere di Marullino beccato dalle cornacchie, ma così come urla di notte un animale privo della ragione. Mio padre era morto, ma l'orfanello dodicenne ch'io ero non aveva notato che il disordine della casa, i pianti della madre e il proprio terrore; non aveva saputo nulla dei momenti atroci che il morente aveva attraversato. Mia madre era morta molto più tardi, all'epoca della mia missione in Pannonia; non ne ricordavo neanche esattamente la data. Traiano non era stato che un infermo al quale si trattava di far fare testamento. Plotina, non l'avevo vista morire. Anche Attiano era morto: era vecchio. Durante le guerre trace, avevo perduto compagni d'arme che credevo di amare; ma eravamo giovani, la vita e la morte erano egualmente inebrianti e dolci. Antinoo era morto... Mi tornavano alla mente luoghi comuni uditi tante volte: si muore a tutte le età; muoiono giovani quelli che sono amati dagli déi. Anch'io avevo preso parte a questo infame abuso di parole: avevo detto: «morire di sonno», «morire di noia». M'ero espresso con le parole: «agonia», «lutto», «perdita» . E Antinoo era morto...

L'Amore, il più saggio degli dèi... Ma l'amore non era responsabile di quella negligenza, di quelle asprezze, di quella indifferenza, mescolate alla passione come la sabbia all'oro trascinato da un fiume, di quell'accecamento grossolano d'uomo troppo felice, e che invecchia. Avevo potuto essere così sordidamente soddisfatto? Antinoo era morto... Lungi dall'amarlo troppo, come senza dubbio in quel momento Serviano pretendeva a Roma, non avevo amato abbastanza quel fanciullo da obbligarlo a vivere. Cabria, che, nella sua qualità di iniziato orfico, considerava il suicidio un delitto, insisteva sull'aspetto di quella fine; provavo io stesso una specie di gioia orrenda a ripetermi che quella morte era un dono. Ma ero solo a misurare quanto fiele fermenti nel fondo della dolcezza, quanta disperazione si celi nell'abnegazione, quanto odio si mescoli all'amore. Un essere oltraggiato mi gettava in viso quella prova di devozione; un fanciullo, nell'ansia di perder tutto, aveva trovato quel mezzo per legarmi per sempre a lui. Se con quel suo sacrificio aveva sperato di proteggermi, aveva dovuto credersi amato ben poco per non sentire che perderlo sarebbe stato per me il peggiore dei mali.

Le lacrime cessarono: i dignitari che mi avvicinavano non dovevano più distogliere lo sguardo dal mio viso, come se il pianto fosse una vista oscena. Ricominciarono le ispezioni a fattorie modello e a canali d'irrigazione; poco importava come impiegare le ore. Già mille dicerie infondate correvano nel mondo a proposito della mia sciagura; persino nelle imbarcazioni che accompagnavano la mia, circolavano versioni atroci, a mio disdoro; non me ne curavo: la verità non era di quelle che si possono proclamare per le strade. Le più perfide invenzioni avevano una parvenza di verità, a modo loro; mi si accusava di averlo sacrificato, e, in un certo senso lo avevo fatto. Ermogene che mi riferiva fedelmente quelle dicerie, si fece latore di qualche messaggio da parte dell'imperatrice: si comportò con decoro: lo si fa quasi sempre, in presenza della morte. Quella compassione poggiava su un equivoco: si accettava di compiangermi, purché mi consolassi abbastanza presto. E io stesso, mi credevo quasi placato; ne arrossivo, quasi. Non sapevo che il dolore ripiega in labirinti strani, dove non avevo ancora finito di addentrarmi.

Si tentava di tutto per distrarmi. Pochi giorni dopo l'arrivo a Tebe, seppi che l'imperatrice, col suo seguito, già due volte si era recata ai piedi del Colosso di Memnone, nella speranza di udire il suono misterioso che quella pietra manda all'aurora, un fenomeno celebre al quale tutti i viaggiatori sperano di assistere. Il prodigio non aveva avuto luogo; immaginavano superstiziosamente che si sarebbe operato in mia presenza. Acconsentii ad accompagnare le donne l'indomani: tutti i mezzi erano buoni per abbreviare la durata interminabile di quelle notti d'autunno. Quel mattino, verso l'ora undecima, entrò nella mia camera Euforione per ravvivare la lampada e aiutarmi a indossare le vesti. Uscii sul ponte; il cielo, ancora tutto nero, era come il cielo di bronzo dei poemi di Omero, indifferente alle gioie e alle sofferenze umane. Erano più di venti giorni che quella cosa era avvenuta. Presi posto nel canotto; e il breve percorso si svolse tra le grida e la paura delle donne.

Approdammo poco lungi dal Colosso; una fiamma d'un rosa scialbo si allungò a Oriente; cominciava un altro giorno. Il suono misterioso si produsse tre volte; somiglia a quello che si fa spezzando la corda d'un arco. L'inesauribile Giulia Balilla snocciolò immediatamente una serie di poesie. Le donne iniziarono la visita ai templi; le accompagnai per un poco lungo le mura intarsiate di geroglifici monotoni. Ero tediato a morte da quelle figure colossali di re tutti eguali, seduti l'uno accanto all'altro, i piedi lunghi e piatti posati come oggetti; da quei blocchi inerti nei quali nulla è presente di quel che per noi è la vita, né il dolore, né la voluttà, né il moto che libera le membra, né il pensiero che organizza il mondo intorno a una testa reclina. I sacerdoti che mi guidavano sembravano male informati, come me, su quelle esistenze scomparse; di tanto in tanto, nasceva una discussione a proposito d'un nome. Si sapeva vagamente che ognuno di quei monarchi aveva ereditato un regno, governato i suoi popoli, e generato il suo successore: non restava nient'altro. Quelle dinastie oscure risalivano a età più antiche di Roma, più antiche di Atene, più ancora del giorno in cui Achille morì sotto le mura di Troia, più del ciclo astronomico di cinquemila anni calcolato da Menone per Giulio Cesare. Stremato, congedai i sacerdoti; mi riposai un po' all'ombra del Colosso prima di risalire in barca. Le gambe del Colosso erano coperte sino al ginocchio di iscrizioni greche tracciate da viaggiatori: nomi, date, una preghiera; un certo Servio Soave, un tale Eumene avevano sostato in quel punto medesimo sei secoli prima di me, un certo Panio aveva visitato Tebe sei mesi avanti... Sei mesi avanti... Mi prese un capriccio, che non avevo avuto più dall'epoca in cui, bambino, scrivevo il mio nome sulla corteccia dei castagni, in Spagna: l'imperatore che si rifiutava di far incidere i suoi titoli e i suoi attributi sui monumenti che aveva edificati, dié di piglio alla daga e incise su quella pietra dura poche lettere greche, una forma abbreviata e familiare del suo nome: ADRIANO... Era ancora un opporsi al tempo: un nome, una somma di vita di cui nessuno calcolerà gli elementi innumerevoli, un segno lasciato da un uomo smarrito in quella successione di secoli. Improvvisamente, mi tornò alla mente che eravamo al ventisettesimo giorno del mese di Athyr, il quinto, prima delle nostre calende di dicembre. Era il compleanno di Antinoo: se fosse vissuto, quel giorno avrebbe avuto vent'anni.

Risalii a bordo; la piaga chiusa troppo presto si era riaperta; piansi, il viso affondato in un guanciale che Euforione mi passò sotto il capo. Quel cadavere e io partivamo alla deriva, trascinati in senso contrario da due correnti del tempo. Era il quinto giorno prima delle calende di dicembre, il primo del mese di Athyr: ogni istante che passava faceva affondare quel corpo, copriva quella fine. Risalivo la china sdrucciolevole: con le unghie tentavo d'esumare quella giornata morta. Flegone, seduto di fronte alla porta, non rammentava l'andirivieni nella cabina di poppa se non per quella striscia bianca di luce che l'aveva infastidito tutte le volte che una mano spingeva il battente. Come chi è accusato d'un delitto, tentavo di ricordare come avessi impiegato le mie ore: una dettatura, una risposta al Senato di Efeso; a quale gruppo di parole corrispondeva quell'agonia? Ricostruivo il cedere della passerella sotto i passi affrettati, le sponde aride, il lastricato piatto; il coltello che recide un ricciolo sulla tempia; il corpo inclinato; la gamba ripiegata per consentire alla mano di sciogliere il sandalo; e poi aprire le labbra, serrando gli occhi. C'era voluta una risoluzione disperata, da parte di quel buon nuotatore, per lasciarsi soffocare dalla melma nerastra. Cercai di percorrere col pensiero la rivoluzione attraverso la quale passeremo tutti, il cuore che s'arresta, il cervello che rinuncia al pensiero, i polmoni che cessano di aspirare la vita. Anch'io subirò uno sconvolgimento analogo; morirò, un giorno. Ma ogni agonia è diversa; i miei sforzi per figurarmi quella d'Antinoo non pervenivano che a una costruzione priva di valore: era morto solo.

Ho resistito; ho lottato contro il dolore come contro una cancrena. Ho ricordato le sue caparbietà, le sue bugie; mi son detto che sarebbe mutato, ingrassato, invecchiato. Fatica sprecata: come un artigiano coscienzioso si logora a copiare un capolavoro, così io mi accanivo a pretendere dalla mia memoria una esattezza insensata. Ricreavo quel petto alto e curvo come una corazza; a volte, l'immagine scaturiva da sola; un'onda di dolcezza mi sommergeva; avevo rivisto un frutteto a Tivoli, l'efebo nell'atto di raccogliere le frutta dell'autunno nella tunica sollevata come un canestro. Mi mancava tutto: il compagno delle feste notturne, il giovinetto che si abbassava sui talloni per aiutare Euforione a disporre le pieghe della mia toga. A dar retta ai sacerdoti, anche l'ombra soffriva, rimpiangeva l'asilo caldo che era per lei il suo corpo, e frequentava gemendo i paraggi familiari, remota e vicina, momentaneamente troppo debole per farmi intendere la sua presenza. Se era vero, la mia sordità al suo richiamo era peggiore persino della morte. Ma avevo forse compreso, quella mattina, il giovane che ancor vivo mi singhiozzava al fianco? Una sera, Cabria mi chiamò per indicarmi una stella, nella costellazione dell'Aquila, che era stata appena visibile fino allora e che improvvisamente palpitava come una gemma, batteva come un cuore. Ne feci la sua stella, il suo segno. Ogni notte, mi esaurivo a seguirne il corso; ho scorto strane figure in quella parte del cielo. Mi ritennero folle. Ma non m'importava.


4. SAECULUM AUREUM (4) 4. SAECULUM AUREUM (4) 4. SAECULUM AUREUM (4)

Il primo giorno del mese di Athir, l'anno secondo della duecentoventesimasesta Olimpiade... E' l'anniversario della morte di Osiris, il dio delle agonie: lungo il fiume, da tre giorni in tutti i villaggi echeggiavano acuti lamenti. The first day of the month of Athir, the second year of the two hundred and twenty-sixth Olympiad... It is the anniversary of the death of Osiris, the god of agonies: along the river, high-pitched wails had been echoing in all the villages for three days. I miei ospiti romani, meno avvezzi di me ai misteri dell'Oriente, mostravano una certa curiosità per quelle cerimonie d'una razza così differente, mentr'io, al contrario, ne ero esasperato. My Roman hosts, less accustomed than I to the mysteries of the East, showed some curiosity about those ceremonies of such a different race, while I, on the contrary, was exasperated by them. Avevo fatto ormeggiare la mia imbarcazione a qualche distanza dalle altre, lontano da qualsiasi luogo abitato: ma, in prossimità delle rive, sorgeva un tempio faraonico semidiroccato, che aveva ancora il suo collegio sacerdotale; e non mi sottrassi del tutto al frastuono di quelle lamentazioni. I had moored my boat some distance from the others, far from any inhabited place: but near the shores stood a half-ruined Pharaonic temple, which still had its priestly college; and I did not entirely escape the din of those lamentations.

La sera precedente, Lucio mi aveva invitato a cena sulla sua barca, e vi ero andato al tramontar del sole. The previous evening, Lucius had invited me to dinner on his boat, and I had gone there at sunset. Antinoo aveva ricusato di seguirmi. Antinous had refused to follow. Lo lasciai che giaceva sull'impiantito della mia cabina di poppa, disteso sulla sua pelle di leone, intento a giocare agli aliossi con Cabria. I left him lying on the planking of my aft cabin, sprawled out on his lion skin, intent on playing aliosis with Cabria. Una mezz'ora più tardi, in piena notte, mutò idea e fece chiamare un canotto. A half hour later, in the middle of the night, he changed his mind and had a dinghy called. Con l'aiuto d'un solo battelliere, percorse contro corrente la distanza piuttosto considerevole che ci separava dalle altre imbarcazioni. With the help of a single boatman, he traveled against the current the rather considerable distance that separated us from the other boats. Il suo ingresso sotto la tenda dove consumavamo la cena interruppe gli applausi provocati dalle contorsioni d'una danzatrice. His entrance under the tent where we were eating dinner interrupted the applause caused by the contortions of a dancer. S'era vestito d'una lunga tunica siriana, tenue come la buccia d'un frutto, tutta cosparsa di fiori e di ricami. He was dressed in a long Syrian tunic, as tenuous as the skin of a fruit, all sprinkled with flowers and embroidery. Per remare più liberamente, aveva calato la manica destra; e il sudore imperlava quel suo petto levigato. To paddle more freely, he had lowered his right sleeve; and sweat beaded that smooth chest of his. Lucio gli gettò una ghirlanda che egli afferrò al volo; neppure un istante venne meno la sua gaiezza quasi stridula, sostenuta appena da una coppa di vino greco. Lucius tossed him a garland, which he caught at the drop of a hat; not for an instant was his almost shrill gaiety diminished, barely sustained by a cup of Greek wine. Rientrammo insieme, nel mio canotto a sei remi, accompagnati dalla buonanotte tagliente di Lucio. We re-entered together, in my six-oared dinghy, accompanied by Lucius' sharp goodnight. L'allegria continuò. The merriment continued. Ma, al mattino, per caso mi avvenne di toccare un viso gelato di lacrime. But, in the morning, I happened to touch a face frozen with tears. Chiesi ad Antinoo con impazienza la ragione di quel pianto; rispose umilmente, scusandosi d'essere stanco. I asked Antinous impatiently the reason for that weeping; he answered humbly, apologizing for being tired. Accettai quella menzogna. I accepted that lie. Mi riaddormentai. I went back to sleep. La sua vera agonia si svolse quella notte, in quel nostro letto, e al mio fianco. His real agony took place that night, in that bed of ours, and by my side.

Era appena giunto il corriere da Roma; la giornata trascorse a leggere e a rispondere ai dispacci. The courier from Rome had just arrived; the day was spent reading and responding to dispatches. Come sempre, Antinoo andava e veniva silenzioso nella stanza; non so in qual momento quel bel levriero è uscito dalla mia vita. As always, Antinous came and went silently in the room; I don't know at what moment that beautiful greyhound left my life. Verso l'ora dodicesima, entrò da me Cabria, agitatissimo. Around the twelfth hour, Cabria came in to me, agitated. Contro ogni regola, Antinoo aveva lasciato la nostra imbarcazione senza precisare la meta e la durata della sua assenza: e, dal momento della sua uscita, erano trascorse almeno due ore. Against all rules, Antinous had left our boat without specifying the destination and duration of his absence: and, from the time he left, at least two hours had passed. Cabria ricordò strane frasi pronunciate la sera innanzi, una raccomandazione della stessa mattina, che mi riguardava, e mi comunicò i suoi timori. Cabria recalled strange phrases uttered the night before, a recommendation from the same morning concerning me, and communicated her fears. Ci affrettammo a scendere sulla riva. We hurried down to the shore. Il vecchio pedagogo si diresse d'istinto verso una cappella situata sulla sponda, piccolo edificio isolato che faceva parte delle dipendenze del tempio, e che Antinoo e lui avevano visitato insieme. The old pedagogue instinctively headed for a chapel located on the bank, a small isolated building that was part of the temple's dependencies, and which Antinous and he had visited together. Su un tavolo da offerte, c'erano le ceneri di un sacrificio, ancora tiepide. On an offering table were the ashes of a sacrifice, still warm. Cabria vi immerse le dita e ne trasse, quasi intatto, un ricciolo di capelli recisi. Cabria dipped her fingers into it and drew from it, almost intact, a curl of severed hair.

Non ci restava che esplorare le rive. All we had to do was explore the shores. Una serie di caverne, che in altri tempi avevano dovuto servire a cerimonie sacre, comunicavano con un'ansa del fiume: sulla sponda dell'ultima di esse, nel crepuscolo che scendeva rapido, Cabria scorse un abito ripiegato e un paio di sandali. A series of caves, which at other times had been meant to serve sacred ceremonies, communicated with a bend in the river: on the bank of the last of them, in the rapidly descending dusk, Cabria spotted a folded dress and a pair of sandals. Scesi quei gradini sdrucciolevoli: era disteso sul fondo, già affondato nella melma del fiume. He went down those slippery steps: he was lying on the bottom, already sunk in the river slime. Con l'aiuto di Cabria, riuscii a sollevare quel corpo che improvvisamente era diventato pesante come la pietra. With Cabria's help, I managed to lift that body that had suddenly become as heavy as stone. Cabria lanciò un richiamo ad alcuni battellieri, i quali improvvisarono una barella di tela. Cabria issued a call to some boaters, who improvised a canvas stretcher. Ermogene, chiamato d'urgenza, non poté far altro che constatarne la morte. Hermogenes, summoned urgently, could do nothing but note his death. Quel corpo tanto docile si rifiutava di lasciarsi riscaldare, di rivivere. That very docile body refused to allow itself to be warmed up, to be revived. Lo trasportammo a bordo. We carried him on board. Tutto crollò attorno a me, tutto sembrò spegnersi. Everything collapsed around me, everything seemed to shut down. Zeus Olimpico, il Padrone di tutte le cose, il Salvatore del Mondo precipitò: non vi fu più che un uomo dai capelli grigi che singhiozzava, sul ponte d'una barca. Olympic Zeus, the Master of all things, the Savior of the World plummeted: there was no more than a gray-haired man sobbing, on the deck of a boat.

Due giorni dopo, Ermogene riuscì a farmi pensare alle esequie. Two days later, Hermogenes managed to get me thinking about the funeral. I riti di sacrificio di cui Antinoo aveva voluto circondar la sua fine c'indicavano una sola via da seguire: non era certo un caso se l'ora e il giorno di quella morte coincidevano con quelli in cui Osiris scende nella tomba. The rites of sacrifice with which Antinous had wished to surround his end showed us only one way forward: it was certainly no accident that the hour and day of that death coincided with those on which Osiris descends into the grave. Mi recai a Ermopoli, sull'altra riva, dagli imbalsamatori: ad Alessandria, avevo visto all'opera i loro colleghi; sapevo quali oltraggi stavo per infliggere a quel corpo. I went to Hermopolis, on the other shore, to the embalmers: in Alexandria, I had seen their colleagues at work; I knew what outrages I was about to inflict on that body. Ma è orrendo anche il fuoco, che brucia e carbonizza quella carne che fu amata; e anche la terra, dove i morti imputridiscono. But horrendous also is the fire, which burns and charred that flesh that was loved; and also the earth, where the dead rot. La traversata fu breve; accucciato in un angolo della cabina di poppa, Euforione salmodiava con voce sommessa non so quale funebre lamentela africana; quel canto rauco e soffocato mi sembrava quasi il mio stesso pianto. The crossing was short; crouched in a corner of the aft cabin, Euphorion was psalmodizing in a hushed voice I don't know what funereal African lament; that hoarse, muffled chant almost sounded to me like my own weeping. Trasportammo il morto in una sala lavata con acque copiose, che mi ricordava la clinica di Satiro; aiutai il modellatore a ungere d'olio quel volto caro, prima di applicarvi la cera. We carried the dead man to a room washed with copious waters, which reminded me of Satyr's clinic; I helped the modeler anoint that dear face with oil before applying the wax. Tutte le metafore ritrovavano un senso: ho tenuto quel cuore tra le mani. All the metaphors found meaning again: I held that heart in my hands. Quando lo lasciai, il corpo vuoto non era più che una preparazione anatomica, il primo stadio d'un capolavoro atroce, una sostanza preziosa trattata con sale e mirra ben conservata, che l'aria e il sole non toccherebbero mai più. When I left him, the empty body was no more than an anatomical preparation, the first stage of an atrocious masterpiece, a precious substance treated with salt and myrrh well preserved, which the air and sun would never touch again.

Al mio ritorno, visitai il tempio nei pressi del quale il sacrificio s'era consumato; parlai con i sacerdoti. On my return, I visited the temple near which the sacrifice had been consummated; I spoke with the priests. Il loro santuario, rinnovato, tornerà a essere meta di pellegrinaggi da tutto l'Egitto; il loro collegio sarà arricchito, incrementato, e per l'avvenire si consacrerà al culto del mio dio. Their shrine, renewed, will once again become the destination of pilgrimages from all over Egypt; their college will be enriched, increased, and for the future consecrated to the worship of my god. Neppure nei momenti più opachi, avevo dubitato che quella giovinezza fosse divina. Even in the dullest moments, I had not doubted that youth was divine. La Grecia e l'Asia lo venereranno secondo le nostre usanze, con giochi, danze, offerte rituali ai piedi d'una sua statua bianca e ignuda. Greece and Asia will worship him according to our customs, with games, dances, ritual offerings at the feet of a white, naked statue of him. L'Egitto, che aveva assistito alla sua agonia, parteciperà anch'esso all'apoteosi; la più tenebrosa, la più segreta, la più dura: questo paese dovrà rappresentare, per lui, in eterno, il ruolo dell'imbalsamatore. Egypt, which had witnessed his agony, will also participate in the apotheosis; the darkest, the most secret, the harshest: this country will have to represent, for him, in eternity, the role of the embalmer. Per secoli, i sacerdoti dal cranio rasato reciteranno salmodie nelle quali figurerà questo nome, per loro senza valore, ma che per me significa tutto. For centuries, shaven-skulled priests will recite psalms in which this name, which is worthless to them but means everything to me, will appear. Ogni anno, la nave sacra trasporterà quella effigie sul fiume, il primo giorno del mese di Athyr, e le prefiche percorreranno quella sponda che io avevo percorso. Every year, the sacred ship will carry that effigy on the river on the first day of the month of Athyr, and the prefects will walk that bank that I had walked. Ogni ora ha la sua incombenza immediata, la sua ingiunzione che sovrasta ogni altra: quella del momento era di difendere contro la morte il poco che mi restava. Each hour has its immediate task, its injunction overriding every other: the one of the moment was to defend against death the little I had left. Flegone aveva chiamato a raccolta per me sulla riva del fiume gli architetti e gli ingegneri del mio seguito; sostenuto da una specie di ebbrezza lucida, me li trascinai su per le colline sassose; spiegai loro il mio piano, il tracciato dei quarantacinque stadi di muro di cinta; segnai sulla sabbia il luogo dell'arco di trionfo, e quello della tomba. Phlegon had summoned the architects and engineers of my retinue to gather for me on the river bank; buoyed by a kind of lucid intoxication, I dragged them up the stony hills; I explained to them my plan, the layout of the forty-five stadia of the surrounding wall; I marked in the sand the place of the triumphal arch, and that of the tomb. Qui sarebbe sorta Antinopoli; era già quasi vincere la morte, l'imporre a quella terra sinistra una città tutta greca, un bastione che avrebbe tenuto in soggezione i nomadi dell'Eritrea, un nuovo mercato sulle strade dell'India. Antinopolis would rise here; it was already almost winning death, the imposition on that sinister land of an all-Greek city, a bastion that would hold the nomads of Eritrea in awe, a new market on the roads of India. Alessandro aveva celebrato le esequie di Efestio con devastazioni ed eccidi; mi sembrava più bello offrire al mio prediletto una città dove il suo culto sarebbe stato associato per sempre all'andirivieni di una pubblica piazza, dove il suo nome sarebbe tornato nelle conversazioni, ogni sera, e dove i giovani si sarebbero gettati ghirlande, all'ora dei banchetti. Alexander had celebrated the funeral of Hephaestius with devastation and slaughter; it seemed better to me to offer my favorite a city where his worship would forever be associated with the comings and goings of a public square, where his name would return in conversations, every evening, and where young people would throw garlands at each other, at banquet time. Ma, su questo punto, il mio pensiero esitava: mi sembrava impossibile abbandonare quel corpo in suolo straniero. But, on this point, my thinking hesitated: it seemed impossible to abandon that body on foreign soil. Come chi è incerto della prossima tappa, e prenota l'alloggio in più di una locanda, così io gli ordinai a Roma un monumento in riva al Tevere, presso la mia tomba; e pensai pure alle cappelle egizie che, per capriccio, avevo fatto costruire nella Villa a che tutto a un tratto diventavano tragicamente utili. As one who is uncertain of his next stop, and books lodging in more than one inn, so I ordered him in Rome a monument on the bank of the Tiber, by my tomb; and I thought as well of the Egyptian chapels which, on a whim, I had had built in the Villa to which all of a sudden they became tragically useful. Stabilii il giorno delle esequie, che avrebbero avuto luogo allo scadere dei due mesi richiesti dagli imbalsamatori. I established the day of the funeral, which would take place at the end of the two months requested by the embalmers. Affidai a Mesomene l'incarico d'istruire cori funebri. I entrusted Mesomene with the task of instructing funeral choirs. Tornai a bordo assai tardi, nella notte. I came back on board very late in the night. Ermogene mi preparò una pozione per conciliarmi il sonno. Hermogenes prepared a potion to conciliate my sleep.

Continuammo a risalire il fiume, ma io navigavo sullo Stige. We continued up the river, but I was sailing on the Styx. Nei campi dei prigionieri, in riva al Danubio, avevo visto una volta alcuni sventurati, adagiati a un muro, colpirsi continuamente la fronte con un moto selvaggio, dolce e insensato, ripetendo senza posa un nome. In the prisoner's camps by the Danube, I had once seen some unfortunates, lying against a wall, continually striking their foreheads with a wild, gentle and senseless motion, ceaselessly repeating a name. Nei sotterranei del Colosseo, mi avevano mostrato leoni che deperivano perché era stato portato via il cane con il quale li avevano abituati a vivere. In the basement of the Colosseum, I had been shown lions wasting away because the dog with which they had been accustomed to live had been taken away. Raccolsi le mie idee: Antinoo era morto. I gathered my thoughts: Antinous was dead. Da bambino, avevo urlato sul cadavere di Marullino beccato dalle cornacchie, ma così come urla di notte un animale privo della ragione. As a child, I had screamed over the corpse of Marullino pecked by crows, but just as an animal deprived of reason screams at night. Mio padre era morto, ma l'orfanello dodicenne ch'io ero non aveva notato che il disordine della casa, i pianti della madre e il proprio terrore; non aveva saputo nulla dei momenti atroci che il morente aveva attraversato. My father had died, but the 12-year-old orphan that I was had noticed only the disorder of the house, his mother's cries and his own terror; he had known nothing of the atrocious moments the dying man had gone through. Mia madre era morta molto più tardi, all'epoca della mia missione in Pannonia; non ne ricordavo neanche esattamente la data. My mother had died much later, at the time of my mission to Pannonia; I couldn't even remember exactly the date. Traiano non era stato che un infermo al quale si trattava di far fare testamento. Trajan had been but an infirm man whose will was to be made. Plotina, non l'avevo vista morire. Plotina, I had not seen her die. Anche Attiano era morto: era vecchio. Attiano was also dead: he was old. Durante le guerre trace, avevo perduto compagni d'arme che credevo di amare; ma eravamo giovani, la vita e la morte erano egualmente inebrianti e dolci. During the Thracian wars, I had lost comrades in arms whom I thought I loved; but we were young, and life and death were equally intoxicating and sweet. Antinoo era morto... Mi tornavano alla mente luoghi comuni uditi tante volte: si muore a tutte le età; muoiono giovani quelli che sono amati dagli déi. Antinous was dead... I was reminded of commonplaces heard so many times: one dies at all ages; those who are loved by the gods die young. Anch'io avevo preso parte a questo infame abuso di parole: avevo detto: «morire di sonno», «morire di noia». I too had taken part in this infamous abuse of words: I had said, "dying of sleep," "dying of boredom." M'ero espresso con le parole: «agonia», «lutto», «perdita» . I had expressed myself with the words, "agony," "mourning," "loss" . E Antinoo era morto...

L'Amore, il più saggio degli dèi... Ma l'amore non era responsabile di quella negligenza, di quelle asprezze, di quella indifferenza, mescolate alla passione come la sabbia all'oro trascinato da un fiume, di quell'accecamento grossolano d'uomo troppo felice, e che invecchia. Love, the wisest of gods... But Love was not responsible for that neglect, that harshness, that indifference, mixed with passion like sand to gold dragged by a river, that gross blindness of man too happy, and growing old. Avevo potuto essere così sordidamente soddisfatto? Had I been able to be so sordidly satisfied? Antinoo era morto... Lungi dall'amarlo troppo, come senza dubbio in quel momento Serviano pretendeva a Roma, non avevo amato abbastanza quel fanciullo da obbligarlo a vivere. Antinous was dead.... Far from loving him too much, as Servian no doubt demanded at that moment in Rome, I had not loved that child enough to oblige him to live. Cabria, che, nella sua qualità di iniziato orfico, considerava il suicidio un delitto, insisteva sull'aspetto di quella fine; provavo io stesso una specie di gioia orrenda a ripetermi che quella morte era un dono. Cabria, who, in his capacity as an Orphic initiate, considered suicide a crime, insisted on the aspect of that end; I myself felt a kind of horrendous joy in repeating to myself that that death was a gift. Ma ero solo a misurare quanto fiele fermenti nel fondo della dolcezza, quanta disperazione si celi nell'abnegazione, quanto odio si mescoli all'amore. But I was only measuring how much gall ferments in the depths of sweetness, how much despair lurks in self-denial, how much hatred mingles with love. Un essere oltraggiato mi gettava in viso quella prova di devozione; un fanciullo, nell'ansia di perder tutto, aveva trovato quel mezzo per legarmi per sempre a lui. An outraged being threw that proof of devotion in my face; a child, in his anxiety to lose everything, had found that means to bind me to him forever. Se con quel suo sacrificio aveva sperato di proteggermi, aveva dovuto credersi amato ben poco per non sentire che perderlo sarebbe stato per me il peggiore dei mali. If by that sacrifice he had hoped to protect me, he had had to believe himself loved very little not to feel that losing him would be the worst of evils for me.

Le lacrime cessarono: i dignitari che mi avvicinavano non dovevano più distogliere lo sguardo dal mio viso, come se il pianto fosse una vista oscena. The tears ceased: the dignitaries approaching me no longer had to look away from my face, as if weeping were an obscene sight. Ricominciarono le ispezioni a fattorie modello e a canali d'irrigazione; poco importava come impiegare le ore. Inspections to model farms and irrigation canals began again; it mattered little how to employ the hours. Già mille dicerie infondate correvano nel mondo a proposito della mia sciagura; persino nelle imbarcazioni che accompagnavano la mia, circolavano versioni atroci, a mio disdoro; non me ne curavo: la verità non era di quelle che si possono proclamare per le strade. Already a thousand unfounded rumors were running in the world about my misfortune; even in the boats that accompanied mine, atrocious versions were circulating, to my detriment; I did not care: the truth was not of the kind that can be proclaimed in the streets. Le più perfide invenzioni avevano una parvenza di verità, a modo loro; mi si accusava di averlo sacrificato, e, in un certo senso lo avevo fatto. The most wicked inventions had a semblance of truth in their way; I was accused of sacrificing it, and, in a way I had. Ermogene che mi riferiva fedelmente quelle dicerie, si fece latore di qualche messaggio da parte dell'imperatrice: si comportò con decoro: lo si fa quasi sempre, in presenza della morte. Hermogenes, who faithfully reported those rumors to me, made himself the bearer of some message from the empress: he behaved with decorum: one almost always does, in the presence of death. Quella compassione poggiava su un equivoco: si accettava di compiangermi, purché mi consolassi abbastanza presto. That compassion rested on a misunderstanding: it was accepted to mourn me as long as I consoled myself soon enough. E io stesso, mi credevo quasi placato; ne arrossivo, quasi. And myself, I thought I was almost placated; I blushed about it, almost. Non sapevo che il dolore ripiega in labirinti strani, dove non avevo ancora finito di addentrarmi. Little did I know that pain folds into strange labyrinths, which I had not yet finished delving into.

Si tentava di tutto per distrarmi. Everything was being attempted to distract me. Pochi giorni dopo l'arrivo a Tebe, seppi che l'imperatrice, col suo seguito, già due volte si era recata ai piedi del Colosso di Memnone, nella speranza di udire il suono misterioso che quella pietra manda all'aurora, un fenomeno celebre al quale tutti i viaggiatori sperano di assistere. A few days after arriving in Thebes, I learned that the empress, with her retinue, had already twice visited the foot of the Colossus of Memnon, hoping to hear the mysterious sound that stone sends out at dawn, a celebrated phenomenon that all travelers hope to witness. Il prodigio non aveva avuto luogo; immaginavano superstiziosamente che si sarebbe operato in mia presenza. The prodigy had not taken place; they superstitiously imagined that it would take place in my presence. Acconsentii ad accompagnare le donne l'indomani: tutti i mezzi erano buoni per abbreviare la durata interminabile di quelle notti d'autunno. I agreed to accompany the women the next day: all means were good to shorten the interminable duration of those autumn nights. Quel mattino, verso l'ora undecima, entrò nella mia camera Euforione per ravvivare la lampada e aiutarmi a indossare le vesti. That morning, around the eleventh hour, Euphorion entered my room to brighten the lamp and help me put on my robes. Uscii sul ponte; il cielo, ancora tutto nero, era come il cielo di bronzo dei poemi di Omero, indifferente alle gioie e alle sofferenze umane. I went out on the bridge; the sky, still all black, was like the bronze sky of Homer's poems, indifferent to human joys and sufferings. Erano più di venti giorni che quella cosa era avvenuta. It had been more than 20 days since that thing had happened. Presi posto nel canotto; e il breve percorso si svolse tra le grida e la paura delle donne. I took my place in the dinghy; and the short journey took place amidst the shouts and fear of the women.

Approdammo poco lungi dal Colosso; una fiamma d'un rosa scialbo si allungò a Oriente; cominciava un altro giorno. We landed not far from the Colossus; a dull pink flame stretched eastward; another day was beginning. Il suono misterioso si produsse tre volte; somiglia a quello che si fa spezzando la corda d'un arco. The mysterious sound was produced three times; it resembles the sound of breaking the string of a bow. L'inesauribile Giulia Balilla snocciolò immediatamente una serie di poesie. The inexhaustible Giulia Balilla immediately poured out a series of poems. Le donne iniziarono la visita ai templi; le accompagnai per un poco lungo le mura intarsiate di geroglifici monotoni. The women began their tour of the temples; I accompanied them for a short while along the walls inlaid with monotonous hieroglyphics. Ero tediato a morte da quelle figure colossali di re tutti eguali, seduti l'uno accanto all'altro, i piedi lunghi e piatti posati come oggetti; da quei blocchi inerti nei quali nulla è presente di quel che per noi è la vita, né il dolore, né la voluttà, né il moto che libera le membra, né il pensiero che organizza il mondo intorno a una testa reclina. I was bored to death by those colossal figures of kings all alike, seated side by side, their long, flat feet laid like objects; by those inert blocks in which nothing is present of what life is to us, neither pain, nor voluptuousness, nor the motion that frees the limbs, nor the thought that organizes the world around a recumbent head. I sacerdoti che mi guidavano sembravano male informati, come me, su quelle esistenze scomparse; di tanto in tanto, nasceva una discussione a proposito d'un nome. The priests who were guiding me seemed ill-informed, as I was, about those missing existences; from time to time, an argument arose about a name. Si sapeva vagamente che ognuno di quei monarchi aveva ereditato un regno, governato i suoi popoli, e generato il suo successore: non restava nient'altro. It was vaguely known that each of those monarchs had inherited a kingdom, ruled its peoples, and generated its successor: nothing else remained. Quelle dinastie oscure risalivano a età più antiche di Roma, più antiche di Atene, più ancora del giorno in cui Achille morì sotto le mura di Troia, più del ciclo astronomico di cinquemila anni calcolato da Menone per Giulio Cesare. Those dark dynasties dated back to ages older than Rome, older than Athens, older than the day Achilles died under the walls of Troy, older than the astronomical cycle of five thousand years calculated by Menon for Julius Caesar. Stremato, congedai i sacerdoti; mi riposai un po' all'ombra del Colosso prima di risalire in barca. Exhausted, I dismissed the priests; I rested for a while in the shadow of the Colossus before getting back into the boat. Le gambe del Colosso erano coperte sino al ginocchio di iscrizioni greche tracciate da viaggiatori: nomi, date, una preghiera; un certo Servio Soave, un tale Eumene avevano sostato in quel punto medesimo sei secoli prima di me, un certo Panio aveva visitato Tebe sei mesi avanti... Sei mesi avanti... Mi prese un capriccio, che non avevo avuto più dall'epoca in cui, bambino, scrivevo il mio nome sulla corteccia dei castagni, in Spagna: l'imperatore che si rifiutava di far incidere i suoi titoli e i suoi attributi sui monumenti che aveva edificati, dié di piglio alla daga e incise su quella pietra dura poche lettere greche, una forma abbreviata e familiare del suo nome: ADRIANO... Era ancora un opporsi al tempo: un nome, una somma di vita di cui nessuno calcolerà gli elementi innumerevoli, un segno lasciato da un uomo smarrito in quella successione di secoli. The legs of the Colossus were covered up to the knee with Greek inscriptions traced by travelers: names, dates, a prayer; a certain Servio Soave, a certain Eumene had stopped at that very spot six centuries before me, a certain Panio had visited Thebes six months before... Six months ahead... I was seized by a whim, which I had not had since the time when, as a child, I wrote my name on the bark of chestnut trees, in Spain: the emperor who refused to have his titles and attributes engraved on the monuments he had built, gave his dagger a grip and engraved on that hard stone a few Greek letters, an abbreviated and familiar form of his name: ADRIAN... It was still an opposition to time: a name, a sum of life whose countless elements no one will calculate, a mark left by a man lost in that succession of centuries. Improvvisamente, mi tornò alla mente che eravamo al ventisettesimo giorno del mese di Athyr, il quinto, prima delle nostre calende di dicembre. Suddenly, I was reminded that we were on the twenty-seventh day of the month of Athyr, the fifth, before our December calends. Era il compleanno di Antinoo: se fosse vissuto, quel giorno avrebbe avuto vent'anni. It was Antinous' birthday: if he had lived, he would have been 20 years old that day.

Risalii a bordo; la piaga chiusa troppo presto si era riaperta; piansi, il viso affondato in un guanciale che Euforione mi passò sotto il capo. I climbed back on board; the sore closed too soon had reopened; I wept, my face sunk into a pillow that Euphorion passed under my head. Quel cadavere e io partivamo alla deriva, trascinati in senso contrario da due correnti del tempo. That corpse and I set off adrift, pulled in the opposite direction by two currents of time. ** Era il quinto giorno prima delle calende di dicembre, il primo del mese di Athyr: ogni istante che passava faceva affondare quel corpo, copriva quella fine. It was the fifth day before the kalends of December, the first of the month of Athyr: each passing moment sank that body, covered that end. Risalivo la china sdrucciolevole: con le unghie tentavo d'esumare quella giornata morta. I climbed up the slippery slope: with my nails I tried to exhume that dead day. Flegone, seduto di fronte alla porta, non rammentava l'andirivieni nella cabina di poppa se non per quella striscia bianca di luce che l'aveva infastidito tutte le volte che una mano spingeva il battente. Phlegon, seated in front of the door, did not remember the comings and goings in the aft cabin except for that white streak of light that had annoyed him every time a hand pushed the door leaf. Come chi è accusato d'un delitto, tentavo di ricordare come avessi impiegato le mie ore: una dettatura, una risposta al Senato di Efeso; a quale gruppo di parole corrispondeva quell'agonia? Like one accused of a crime, I was trying to remember how I had spent my hours: a dictation, a response to the Senate of Ephesus; to which group of words did that agony correspond? Ricostruivo il cedere della passerella sotto i passi affrettati, le sponde aride, il lastricato piatto; il coltello che recide un ricciolo sulla tempia; il corpo inclinato; la gamba ripiegata per consentire alla mano di sciogliere il sandalo; e poi aprire le labbra, serrando gli occhi. I reconstructed the yielding of the walkway under the hurried footsteps, the dry banks, the flat pavement; the knife severing a curl on the temple; the prone body; the bent leg to allow the hand to untie the sandal; and then opening the lips, tightening the eyes. C'era voluta una risoluzione disperata, da parte di quel buon nuotatore, per lasciarsi soffocare dalla melma nerastra. It had taken a desperate resolution on the part of that good swimmer to allow himself to suffocate in the blackish ooze. Cercai di percorrere col pensiero la rivoluzione attraverso la quale passeremo tutti, il cuore che s'arresta, il cervello che rinuncia al pensiero, i polmoni che cessano di aspirare la vita. I tried to travel in thought through the revolution through which we will all pass, the heart stopping, the brain giving up thinking, the lungs ceasing to suck in life. Anch'io subirò uno sconvolgimento analogo; morirò, un giorno. I too will undergo a similar upheaval; I will die one day. Ma ogni agonia è diversa; i miei sforzi per figurarmi quella d'Antinoo non pervenivano che a una costruzione priva di valore: era morto solo. But every agony is different; my efforts to picture Antinous' only reached a worthless construction: he had died alone. **

Ho resistito; ho lottato contro il dolore come contro una cancrena. I resisted; I struggled against pain as against gangrene. Ho ricordato le sue caparbietà, le sue bugie; mi son detto che sarebbe mutato, ingrassato, invecchiato. I recalled his stubbornness, his lies; I told myself that he would change, grow fat, grow old. Fatica sprecata: come un artigiano coscienzioso si logora a copiare un capolavoro, così io mi accanivo a pretendere dalla mia memoria una esattezza insensata. Wasted effort: just as a conscientious craftsman wears himself out copying a masterpiece, so I was doggedly demanding mindless exactitude from my memory. Ricreavo quel petto alto e curvo come una corazza; a volte, l'immagine scaturiva da sola; un'onda di dolcezza mi sommergeva;** avevo rivisto un frutteto a Tivoli, l'efebo nell'atto di raccogliere le frutta dell'autunno nella tunica sollevata come un canestro. I re-created that tall, curved chest like a breastplate; sometimes, the image would spring up on its own; a wave of sweetness would wash over me; I had seen again an orchard at Tivoli, the ephebe in the act of gathering the fruits of autumn in the tunic raised like a basket. Mi mancava tutto: il compagno delle feste notturne, il giovinetto che si abbassava sui talloni per aiutare Euforione a disporre le pieghe della mia toga. I missed everything: the late-night party companion, the young man who would duck on his heels to help Euphorion arrange the folds of my toga. A dar retta ai sacerdoti, anche l'ombra soffriva, rimpiangeva l'asilo caldo che era per lei il suo corpo, e frequentava gemendo i paraggi familiari, remota e vicina, momentaneamente troppo debole per farmi intendere la sua presenza. To listen to the priests, even the shadow suffered, regretted the warm asylum that was her body for her, and groaningly frequented the familiar surroundings, remote and close, momentarily too weak to make her presence known to me. Se era vero, la mia sordità al suo richiamo era peggiore persino della morte. If it was true, my deafness to his call was worse even than death. Ma avevo forse compreso, quella mattina, il giovane che ancor vivo mi singhiozzava al fianco? But had I understood, that morning, the young man who still alive sobbed by my side? ** Una sera, Cabria mi chiamò per indicarmi una stella, nella costellazione dell'Aquila, che era stata appena visibile fino allora e che improvvisamente palpitava come una gemma, batteva come un cuore. One evening, Cabria called me to point out a star, in the constellation of Aquila, that had barely been visible until then and suddenly throbbed like a gem, beat like a heart. Ne feci la sua stella, il suo segno. I made it his star, his sign. Ogni notte, mi esaurivo a seguirne il corso; ho scorto strane figure in quella parte del cielo. Every night, I exhausted myself following its course; I glimpsed strange figures in that part of the sky. Mi ritennero folle. They thought me insane. Ma non m'importava. But I didn't care.