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Mattinate Napoletane, 10 - NOTTE DELLA BEFANA

10 - NOTTE DELLA BEFANA

Il letto di Chiarinella l'avevano collocato in un angolo ove arrivava tutto il sole. Nel verno, quando il sole era dolce, la poverina s'addormentava in un'onda luminosa, che le scaldava le manine esangui sulla coverta. Tutta la giornata rimaneva sola; la chiudevano in casa e portavano via la chiave, abbandonandola a tutti quei pensieri, a tutte quelle paure che hanno i bambini quando non si vedono accosto nessuno. Lei dapprima avea pianto, con la

testa sotto alle lenzuola, tutta raggranchita, non osando gridare a non spaventarsi peggio. Provava timori strani, le pareva che non dovesse stendere le gambe perchè qualcuno, un mago, un essere spaventoso, le avrebbe afferrato i piedini tirandola; non metteva fuori la testa, chissà si sarebbe trovato di faccia un volto mostruoso con gli occhi spalancati che la guardavano di sopra alla spalliera del lettuccio. A momenti credeva di sentir battere alla porta quello scemo orribile, a cui venivan le convulsioni nella strada e che una volta le era corso appresso, urlando. Poi, quando la malattia la ridusse che non poteva più muoversi, rimase lì nel suo cantuccio, istupidita e indifferente, come se niente più la colpisse.

Lassù, in quella stanzuccia al quarto piano, ci dormivano la Malia, ch'era ballerina a una baracca, donna Bettina e il marito. La Malia andava al concerto per tempo e toccava alla madre accompagnarla; la ragazza tornava di notte tutta freddolosa nello scialletto rosso, con le mani nel manicotto spelacchiato, che lei stessa s'aveva fatto dalla pelle di un gatto bianco e nero. Donna Bettina le portava nell'involtuccio la vestina di veli, il corpetto rosso a frangia dorata e le scarpine piccole piccole come quelle di Cenerentola. Malia, quando qualcuno dei giovanotti che frequentavano la baracca le avea regalato dei pasticcetti nell'intermezzo, entrando in casa si buttava sul letto tutta stracca, senza nemmanco spogliarsi. Quando no, andava rovistando per

la casa se trovasse qualche cosa da rosicchiare e strepitava, dicendo che se no sarebbe andata via un bel giorno col primo venuto, che era una vita infame e così non poteva durare. Donna Bettina diceva: Vattene, vattene, che è meglio; una bocca di meno! Nella notte, mentre la lampada ardeva innanzi a una Madonna sul canterano, lei chiamava sotto voce:

—Chiarinella!

La bambina non avea chiuso occhio. Rispondeva sommessamente.

—Ah?

—Dimani mamma ti compra un soldo di latte, hai sentito? Ti farò compagnia, non ci vado al teatro…

—Sì? sì!—pregava lei—non ci andare, fammi compagnia!… Senti, mamma…

Quella balbettava, lasciandosi vincere dal sonno:

—Zitta ora, dormi… domani… domani… La camera taceva. Chiarinella era sempre l'ultima ad addormentarsi; sentiva per un pezzo ancora il respiro forte ed eguale della sorella, che alla baracca avea ripetuta una piroetta e s'era affaticata. A volte la coglieva la sete; scendeva, a tentoni, cercando il bicchiere sulla scanzia a cui le sue piccole braccia magre appena arrivavano. Certe mattine la veniva a vedere la Nunziata, una vicina che le avea dato latte quando Bettina non ne aveva.

—Povera piccina!—faceva—povera Chiarinella mia!

Le portava un'arancia fresca, sedeva accosto al letto e si metteva a toglierne la buccia e la pellicola, dividendola a spicchi che la bambina succhiava avidamente, in silenzio. —Par nata muta—diceva Bettina, quando ne parlavano.

—No, no, è la malattia. Stateci attenta, sapete, non si scherza, s'è fatta magra come uno spillo. Che v'ha detto il medico? —Quale medico? Come avrei potuto chiamarlo? Ah! Nunziata mia, voi non sapete i guai miei!

E si metteva a raccontarglieli sotto alla porta, mentre la Nunziata a ogni momento correva dentro a invigilare il ragù, di cui l'odore piccante entrava nella camera di Bettina, Guai grossi. Il marito se n'era andato a Palermo, sopra un legno di Florio e chissà quando tornava. Denari niente. A Natale soltanto avea mandato trenta lire, sparite via come il fumo. Malia se ne avea prese otto per una cinturella dorata che le serviva nell'Orfeo all'inferno, al terzo quadro. La casa si sfasciava, abbandonata alla miseria, senza sistema, senz'amore. Non c'era più niente, Malia avea saccheggiato tutto, il Monte di Pietà era pieno dei panni loro. —Oh! Gesù!—diceva Nunziata, rabbrividendo—Come potete stare così? Mettetevi a fare la serva, i posti ci sono.

—E Malia? La lascio sola? E Chiarinella?

—Per la bambina, se la Provvidenza ve la fa guarire, me la tengo dentro da me colle figlie mie—disse Nunziata—intanto Malia potete lasciarla fare. Lei non è stupida, baderà.

—Oh! no, mai sola!—protestava Bettina—Voi sapete il mondo com'è cattivo! Ma in fondo era per questo, che alle cenette dopo il teatro ci andava anche lei, e a volte avea messo in saccoccia qualche pollo freddo, mentre la figlia

teneva a bada quelli caldi che le facevano la corte per gli occhi belli che aveva.

Tira, tira, la corda si spezza. Negli ultimi giorni dell'anno Chiarinella non la si riconosceva più. Si lamentava tutta la notte, piangendo sola, con la testa abbandonata che aveva fatto il fosso nel cuscino. Nel giorno della Epifania, Nunziata entrò a vederla e le spuntarono le lacrime agli occhi. Lei poverina, le sorrise, le mostrò, senza parlare, l'arancia che aveva nascosta sotto alla coperta, sul petto. —Senti—disse Nunziata—ti vengo a far compagnia. Io ti voglio bene. Sai

oggi che festa è? Oggi è l'Epifania. Stanotte arriva la Befana che va da tutti i buoni piccini. Bisogna mettere appesa una calza a capo al letto. Se la bambina è buona la Befana viene a mettervi un regalo bello; se è cattiva vi mette i carboni.

—Senti—soggiunse—ora me ne vado, ti mando Cristinella.

Dopo poco la figlia di Nunziata, una bambina di cinque anni, entrò, allegramente. Si recava in braccio una bambola di legno, alla quale avea messo il suo grembiale ed una cuffietta ricamata.

—Guarda com'è bella—esclamò, sedendo sul lettuccio—falle un bacio. Glie l'accostò alla bocca. Chiarinella la baciò in punta di labbra.

—Si chiama Angelica—disse Cristinella—È figlia a me.

La strinse nelle braccia e si mise a cullarla, cantandole la ninna nanna.

—Oooh! oooh!

Poi subitamente la posò sulla coverta.

—Tu che hai? Sei malata?

—Sì.

—È cosa da niente, cosa da niente—sentenziò, come aveva sentito dire qualche volta alla mamma—una buona sudata e passa.

Come l'altra non diceva nulla, Cristinella si seccò. Aperse la bocca rosea con un lungo sbadiglio e si allungò sul lettuccio, nel sole.

—Sai guardare il sole?

—No.

—Io sì, guarda.

E si mise a fissarlo. Ma gli occhi le si empirono di lagrime. Allora, dopo averseli asciugati, riprese la bambola o scese dal lettuccio.

—Io me ne vado—disse—debbo preparare il letto a questa qua! Uh!—

esclamava, baciando la pupattola—quanto sei bella! vieni con mamma tua!

Chiarinella rimase sola. Dopo un momento scese, rovistò in un angolo, trovò quello che cercava. E trascinandosi sino al letto, con uno sforzo che dopo la fece piangere, attaccò al bastone della spalliera una piccola calza bucherellata.

La Bettina in tutta la giornata tornò a casa due volte e poi riescì per accompagnare Malia che faceva Venere, in Orfeo.

A notte la piccina, che sonnecchiava, udì una voce maschile su per le scale e la voce di Malia.

Diceva Malia:

—Addio… ciao… grazie…

La notte della Befana era fredda, ma chiara e stellata. Un grande silenzio s'era fatto nella viuzza solitaria, un grande silenzio si fece nella stanzuccia quando Bettina e Malia chiusero al sonno gli occhi stanchi. Una delle rosee calze

della ballerina pendeva accapo al suo letto. Ella stessa ci aveva lasciato cader dentro, sorridendo, un piccolo anello d'oro, un paio di profumate giarrettiere di seta. Era stata Befana a sè stessa, prevedendo che la Befana avrebbe lasciata vuota la calza. Nelle case de' poveri quella non entra. Chiarinella dormiva, sognando la pupattola della sua piccola amica.

Alla dimane Malia si svegliò un poco più per tempo del solito. In tutta la notte l'anellino e le giarrettiere le aveano parlato all'orecchio. S'accostò alla finestra e si mise ad ammirare i regalucci, stropicciando una cocca del grembiale sull'anello lucente. —Bello, bello!—faceva donna Bettina, di sulle spalle della figliuola. Chiarinella stese la mano, staccò la piccola calza dalla spalliera del letto e vi

guardò entro. Il suo cuoricino batteva forte. Ma nella calza non c'era niente. Malia si lavava, canticchiando, le belle spalle bianche, nude, assalite dai brividi. Il bacile di latta si empiva di spuma candida, fiocchi di neve ne cadevano intorno. Ancora il sole non era arrivato alla stanzuccia, ma per le vetrate appariva il cielo azzurro, limpidissimo, sul quale la Befana aveva, nella notte, ripassata la sua scopa di penne di pavone.

La piccola calza bucherellata era caduta sulla coverta del lettuccio, e da presso due piccole mani vi si abbandonavano, esangui. Tra tanta infantile minutezza le cose più grandi eran due lacrime, che scendevano per le gote di Chiarinella.

10 - NOTTE DELLA BEFANA 10 - HAG NIGHT

Il letto di Chiarinella l'avevano collocato in un angolo ove arrivava tutto il sole. Nel verno, quando il sole era dolce, la poverina s'addormentava in un'onda luminosa, che le scaldava le manine esangui sulla coverta. Tutta la giornata rimaneva sola; la chiudevano in casa e portavano via la chiave, abbandonandola a tutti quei pensieri, a tutte quelle paure che hanno i bambini quando non si vedono accosto nessuno. The whole day she would stay alone; they would lock her in the house and take the key away, abandoning her to all those thoughts, all those fears that children have when no one approaches them. Lei dapprima avea pianto, con la She first cried with the

testa sotto alle lenzuola, tutta raggranchita, non osando gridare a non spaventarsi peggio. head under the sheets, all huddled, not daring to shout not to get scared worse. Provava timori strani, le pareva che non dovesse stendere le gambe perchè qualcuno, un mago, un essere spaventoso, le avrebbe afferrato i piedini tirandola; non metteva fuori la testa, chissà si sarebbe trovato di faccia un volto mostruoso con gli occhi spalancati che la guardavano di sopra alla spalliera del lettuccio. She felt strange fears, it seemed to her that she should not spread her legs because someone, a wizard, a frightening being, would grab her little feet and pull her; she would not put her head out, who knows she would face a monstrous face with wide eyes looking at her from above the cot's backboard. A momenti credeva di sentir battere alla porta quello scemo orribile, a cui venivan le convulsioni nella strada e che una volta le era corso appresso, urlando. Poi, quando la malattia la ridusse che non poteva più muoversi, rimase lì nel suo cantuccio, istupidita e indifferente, come se niente più la colpisse.

Lassù, in quella stanzuccia al quarto piano, ci dormivano la Malia, ch'era ballerina a una baracca, donna Bettina e il marito. La Malia andava al concerto per tempo e toccava alla madre accompagnarla; la ragazza tornava di notte tutta freddolosa nello scialletto rosso, con le mani nel manicotto spelacchiato, che lei stessa s'aveva fatto dalla pelle di un gatto bianco e nero. Donna Bettina le portava nell'involtuccio la vestina di veli, il corpetto rosso a frangia dorata e le scarpine piccole piccole come quelle di Cenerentola. Donna Bettina carried her little veil dress, red bodice with golden fringe, and tiny little shoes like Cinderella's in the roll. Malia, quando qualcuno dei giovanotti che frequentavano la baracca le avea regalato dei pasticcetti nell'intermezzo, entrando in casa si buttava sul letto tutta stracca, senza nemmanco spogliarsi. Malia, when one of the young men who frequented the shack had given her some pastries in the interlude, when she entered the house she threw herself on the bed, all torn, without undressing. Quando no, andava rovistando per

la casa se trovasse qualche cosa da rosicchiare e strepitava, dicendo che se no sarebbe andata via un bel giorno col primo venuto, che era una vita infame e così non poteva durare. the house if she found anything to gnaw on, and she screeched, saying that if not she would leave one fine day with the first comer, that it was an infamous life and so it could not last. Donna Bettina diceva: Vattene, vattene, che è meglio; una bocca di meno! Nella notte, mentre la lampada ardeva innanzi a una Madonna sul canterano, lei chiamava sotto voce: In the night, while the lamp burned before a Madonna on the chest of drawers, she called softly:

—Chiarinella!

La bambina non avea chiuso occhio. The child had not slept a wink. Rispondeva sommessamente.

—Ah?

—Dimani mamma ti compra un soldo di latte, hai sentito? Ti farò compagnia, non ci vado al teatro… I'll keep you company, I'm not going to the theater....

—Sì? sì!—pregava lei—non ci andare, fammi compagnia!… Senti, mamma… Yes!-prayed she-don't go there, keep me company!... Look, mom....

Quella balbettava, lasciandosi vincere dal sonno:

—Zitta ora, dormi… domani… domani… La camera taceva. "Shut up now, sleep ... tomorrow ... tomorrow ... The room was silent. Chiarinella era sempre l'ultima ad addormentarsi; sentiva per un pezzo ancora il respiro forte ed eguale della sorella, che alla baracca avea ripetuta una piroetta e s'era affaticata. Chiarinella was always the last to fall asleep; for a while he still felt the strong and equal breathing of his sister, who had repeated a pirouette at the shack and had tired out. A volte la coglieva la sete; scendeva, a tentoni, cercando il bicchiere sulla scanzia a cui le sue piccole braccia magre appena arrivavano. Sometimes thirst seized her; she groped down, looking for the glass on the shelf to which her small, thin arms just came. Certe mattine la veniva a vedere la Nunziata, una vicina che le avea dato latte quando Bettina non ne aveva.

—Povera piccina!—faceva—povera Chiarinella mia!

Le portava un'arancia fresca, sedeva accosto al letto e si metteva a toglierne la buccia e la pellicola, dividendola a spicchi che la bambina succhiava avidamente, in silenzio. He brought her a fresh orange, sat beside the bed and set about removing its peel and skin, dividing it into wedges which the child sucked greedily, in silence. —Par nata muta—diceva Bettina, quando ne parlavano. -She was born mute-said Bettina, when they talked about it.

—No, no, è la malattia. Stateci attenta, sapete, non si scherza, s'è fatta magra come uno spillo. Che v'ha detto il medico? What did the doctor tell you? —Quale medico? Come avrei potuto chiamarlo? Ah! Nunziata mia, voi non sapete i guai miei! Nunziata mia, you do not know my troubles!

E si metteva a raccontarglieli sotto alla porta, mentre la Nunziata a ogni momento correva dentro a invigilare il ragù, di cui l'odore piccante entrava nella camera di Bettina, Guai grossi. And he began to tell them under the door, while the Nunziata ran at all times to keep the ragù stuffed, whose spicy smell entered Bettina's room, Big Troubles. Il marito se n'era andato a Palermo, sopra un legno di Florio e chissà quando tornava. Denari niente. A Natale soltanto avea mandato trenta lire, sparite via come il fumo. At Christmas alone he had sent thirty lira, which disappeared away like smoke. Malia se ne avea prese otto per una cinturella dorata che le serviva nell'Orfeo all'inferno, al terzo quadro. Malia had taken eight for a golden belt that served her in the Orpheus in hell, on the third picture. La casa si sfasciava, abbandonata alla miseria, senza sistema, senz'amore. The house was falling apart, abandoned to misery, without a system, without love. Non c'era più niente, Malia avea saccheggiato tutto, il Monte di Pietà era pieno dei panni loro. There was nothing left, Malia had plundered everything, the pawnshop was full of their clothes. —Oh! Gesù!—diceva Nunziata, rabbrividendo—Come potete stare così? Jesus!-said Nunziata, shuddering-How can you be like this? Mettetevi a fare la serva, i posti ci sono.

—E Malia? La lascio sola? E Chiarinella?

—Per la bambina, se la Provvidenza ve la fa guarire, me la tengo dentro da me colle figlie mie—disse Nunziata—intanto Malia potete lasciarla fare. -For the child, if Providence makes her well for you, I will keep her inside by myself with my daughters-said Nunziata-in the meantime Malia you can let her be. Lei non è stupida, baderà. She is not stupid, she will take care.

—Oh! no, mai sola!—protestava Bettina—Voi sapete il mondo com'è cattivo! no, never alone! - protested Bettina - you know the world is bad! Ma in fondo era per questo, che alle cenette dopo il teatro ci andava anche lei, e a volte avea messo in saccoccia qualche pollo freddo, mentre la figlia But that was why, after all, she went to the little dinners after the theater, and sometimes she had bagged a few cold chickens, while her daughter

teneva a bada quelli caldi che le facevano la corte per gli occhi belli che aveva. she kept the warm ones at bay that made her court for the beautiful eyes she had.

Tira, tira, la corda si spezza. Pull, pull, the rope breaks. Negli ultimi giorni dell'anno Chiarinella non la si riconosceva più. In the last days of the year Chiarinella was no longer recognized. Si lamentava tutta la notte, piangendo sola, con la testa abbandonata che aveva fatto il fosso nel cuscino. She complained all night, crying alone, with the abandoned head that had made the ditch in the pillow. Nel giorno della Epifania, Nunziata entrò a vederla e le spuntarono le lacrime agli occhi. Lei poverina, le sorrise, le mostrò, senza parlare, l'arancia che aveva nascosta sotto alla coperta, sul petto. —Senti—disse Nunziata—ti vengo a far compagnia. -Listen-said Nunziata-I'll come and keep you company. Io ti voglio bene. I love you. Sai

oggi che festa è? Oggi è l'Epifania. Stanotte arriva la Befana che va da tutti i buoni piccini. Bisogna mettere appesa una calza a capo al letto. Se la bambina è buona la Befana viene a mettervi un regalo bello; se è cattiva vi mette i carboni. If the child is good, the Befana comes and puts a nice present on you; if she is bad, she puts coals on you.

—Senti—soggiunse—ora me ne vado, ti mando Cristinella. -Listen-he said-I'm leaving now, I'll send Cristinella to you.

Dopo poco la figlia di Nunziata, una bambina di cinque anni, entrò, allegramente. Si recava in braccio una bambola di legno, alla quale avea messo il suo grembiale ed una cuffietta ricamata. He carried a wooden doll in his arms, to which he had placed his apron and an embroidered cap.

—Guarda com'è bella—esclamò, sedendo sul lettuccio—falle un bacio. Glie l'accostò alla bocca. He put it next to her mouth. Chiarinella la baciò in punta di labbra.

—Si chiama Angelica—disse Cristinella—È figlia a me.

La strinse nelle braccia e si mise a cullarla, cantandole la ninna nanna.

—Oooh! -Oooh! oooh!

Poi subitamente la posò sulla coverta.

—Tu che hai? Sei malata? Are you sick?

—Sì.

—È cosa da niente, cosa da niente—sentenziò, come aveva sentito dire qualche volta alla mamma—una buona sudata e passa. -It's nothing, nothing thing-she felt, as she had heard her mother say a few times-one good sweat and it passes.

Come l'altra non diceva nulla, Cristinella si seccò. Aperse la bocca rosea con un lungo sbadiglio e si allungò sul lettuccio, nel sole.

—Sai guardare il sole? -Can you look at the sun?

—No.

—Io sì, guarda.

E si mise a fissarlo. Ma gli occhi le si empirono di lagrime. But her eyes filled with tears. Allora, dopo averseli asciugati, riprese la bambola o scese dal lettuccio.

—Io me ne vado—disse—debbo preparare il letto a questa qua! Uh!—

esclamava, baciando la pupattola—quanto sei bella! He exclaimed, kissing the babe-how beautiful you are! vieni con mamma tua!

Chiarinella rimase sola. Dopo un momento scese, rovistò in un angolo, trovò quello che cercava. After a moment he came down, rummaged in a corner, found what he was looking for. E trascinandosi sino al letto, con uno sforzo che dopo la fece piangere, attaccò al bastone della spalliera una piccola calza bucherellata.

La Bettina in tutta la giornata tornò a casa due volte e poi riescì per accompagnare Malia che faceva Venere, in Orfeo. Bettina in the whole day came home twice and then succeeded to accompany Malia who was making Venus, in Orpheus.

A notte la piccina, che sonnecchiava, udì una voce maschile su per le scale e la voce di Malia.

Diceva Malia:

—Addio… ciao… grazie…

La notte della Befana era fredda, ma chiara e stellata. The night of the Epiphany was cold, but clear and starry. Un grande silenzio s'era fatto nella viuzza solitaria, un grande silenzio si fece nella stanzuccia quando Bettina e Malia chiusero al sonno gli occhi stanchi. A great silence had been made in the lonely alley, a great silence was made in the small room when Bettina and Malia closed their tired eyes to sleep. Una delle rosee calze

della ballerina pendeva accapo al suo letto. Ella stessa ci aveva lasciato cader dentro, sorridendo, un piccolo anello d'oro, un paio di profumate giarrettiere di seta. Era stata Befana a sè stessa, prevedendo che la Befana avrebbe lasciata vuota la calza. She had been Befana to herself, predicting that Befana would leave her stocking empty. Nelle case de' poveri quella non entra. Chiarinella dormiva, sognando la pupattola della sua piccola amica.

Alla dimane Malia si svegliò un poco più per tempo del solito. In tutta la notte l'anellino e le giarrettiere le aveano parlato all'orecchio. Throughout the night the ring and garters had spoken in her ear. S'accostò alla finestra e si mise ad ammirare i regalucci, stropicciando una cocca del grembiale sull'anello lucente. —Bello, bello!—faceva donna Bettina, di sulle spalle della figliuola. -Beautiful, beautiful!-Donna Bettina did, of on her daughter's shoulders. Chiarinella stese la mano, staccò la piccola calza dalla spalliera del letto e vi

guardò entro. Il suo cuoricino batteva forte. His little heart was beating fast. Ma nella calza non c'era niente. Malia si lavava, canticchiando, le belle spalle bianche, nude, assalite dai brividi. Il bacile di latta si empiva di spuma candida, fiocchi di neve ne cadevano intorno. Ancora il sole non era arrivato alla stanzuccia, ma per le vetrate appariva il cielo azzurro, limpidissimo, sul quale la Befana aveva, nella notte, ripassata la sua scopa di penne di pavone. Still the sun had not reached the little room, but through the windows appeared the clear, blue sky over which the Befana had, in the night, repassed her broom of peacock feathers.

La piccola calza bucherellata era caduta sulla coverta del lettuccio, e da presso due piccole mani vi si abbandonavano, esangui. The small pocked stocking had fallen on the cover of the bed, and two small hands left each other, bloodless. Tra tanta infantile minutezza le cose più grandi eran due lacrime, che scendevano per le gote di Chiarinella. Between so much infantile minuteness the greatest things were two tears, which ran down Chiarinella's cheeks. En medio de tanto detalle infantil, lo más grande fueron dos lágrimas, que rodaron por las mejillas de Chiarinella.