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Anna Karenina, Parte Secunda: Capitolo XXI

Parte Secunda: Capitolo XXI

La scuderia provvisoria era una baracca di assi costruita proprio accanto all'ippodromo, e là doveva essere stato condotto il giorno prima il suo cavallo. Non l'aveva ancora visto. In quegli ultimi giorni non l'aveva montato neppure per una breve passeggiata, ma l'aveva affidato all'allenatore, e ora non sapeva proprio in quale condizioni fosse giunto e si trovasse. Appena scese dalla carrozza, il garzone di scuderia (il groom , come era chiamato il ragazzo), che ne aveva già riconosciuto da lontano la vettura, chiamò l'allenatore. L'inglese magro, con gli stivali alti, la giacchetta corta e un ciuffo di peli lasciati crescere solo sotto il mento, gli venne incontro con il passo ondeggiante dei fantini, allargando i gomiti e dondolandosi.

— Ebbene, che ne è di Frou-Frou? — disse Vronskij in inglese.

— All right, sir ... tutto va bene, signore — pronunciò, chi sa in quale parte della gola, la voce dell'inglese. — È meglio che non andiate — aggiunse, togliendosi il berretto. — Le ho messo la musoliera e la cavalla è inquieta. È meglio che non andiate.

— No, voglio entrare. Voglio dare un'occhiata.

— Andiamo — disse l'inglese, sempre senza muover le labbra, e, tutto accigliato e dondolando i gomiti, andò avanti col suo passo dinoccolato.

Entrarono nel piccolo cortile che era dinanzi alla baracca. Il mozzo di stalla, snello e robusto, con la giacchetta pulita, e una scopa in mano, si fece incontro a quelli che entravano, e li seguì. Nella baracca c'erano i cavalli nei loro recinti, e Vronskij sapeva che quel giorno doveva certo esservi stato condotto e trovarsi là il suo più grande antagonista, il sauro di Machotin, Gladiator, venti centimetri più lungo dell'ordinario. Più che il cavallo suo Vronskij avrebbe voluto vedere Gladiator che non aveva mai visto; ma sapeva che, secondo il codice dell'ippica, non era corretto volerlo vedere, e neppure chiederne. Mentre camminava per il corridoio, il mozzo aprì la porta del secondo recinto a sinistra e Vronskij intravide un sauro grosso dalle zampe bianche. Capì che era Gladiator, ma con l'istinto dell'uomo che distoglie lo sguardo da una lettera aperta che appartenga ad altri, distolse lo sguardo e si accostò al recinto di Frou-Frou.

— Qui è il cavallo di Mak... Mak... non riesco mai a pronunciare questo nome — disse l'inglese al di sopra della spalla, indicando, col dito pollice dall'unghia sporca, il recinto di Gladiator.

— Di Machotin? Già, questo è il mio temibile antagonista — disse Vronskij.

— Se montaste voi questo — disse l'inglese — scommetterei su di voi.

— Frou-Frou è più nervosa, questo qui è più forte — disse Vronskij, sorridendo per la lode alla sua abilità di cavallerizzo.

— Nella corsa ad ostacoli tutto sta nell'arte di inforcare e nel pluck — disse l'inglese.

Di pluck , di energia e di coraggio, cioè, Vronskij sentiva di averne ad usura, ma, quel che più contava, era fermamente convinto che nessuno al mondo di questo pluck potesse averne più di lui.

— Siete sicuro che non occorra per la cavalla una grande sudata ?

— Non occorre — rispose l'inglese. — Per favore non parlate forte. Il cavallo si agita — aggiunse accennando col capo verso lo stallo davanti al quale stavano fermi e dal quale si udiva lo scalpitare della bestia sulla paglia.

Aprì la porta e Vronskij entrò in un recinto debolmente illuminato da una grata. Nello stallo calpestava la paglia fresca una giumenta baia dal manto scuro con la musoliera. Abituato l'occhio alla penombra, Vronskij avvolse di nuovo con un solo sguardo le forme della sua cavalla favorita. Frou-Frou era una cavalla di media altezza, non senza difetti; era tutta stretta di ossatura ed anche il petto molto sporgente era stretto. Aveva la groppa un po' cascante e le zampe anteriori e soprattutto le posteriori alquanto ritorte. I muscoli delle posteriori e quelli delle anteriori non erano particolarmente grossi; ma in compenso, nel sottopancia, la cavalla era eccezionalmente larga, cosa che balzava agli occhi ora che, tenuta a regime, aveva la pancia incavata. Le ossa delle zampe, al di sotto dei ginocchi, viste di fronte, sembravano non più grosse di un dito, ma, in compenso, erano straordinariamente larghe viste di lato. Tutta la bestia, eccettuate le costole, era come se l'avessero schiacciata nei fianchi e tirata in lungo. Ma possedeva al massimo una qualità che faceva dimenticare tutti i suoi difetti; aveva il sangue , sangue “che si fa sentire”, come dicono gli inglesi. I muscoli fortemente rilevati al di sotto della rete delle vene, distesi sotto la pelle sottile, mobile e liscia come raso, sembravano duri come ossa. La testa asciutta, con gli occhi in rilievo, luminosi e vivi, si allargava verso le froge prominenti dalle membrane iniettate di sangue all'interno. In tutta la linea della cavalla, e in particolare nella testa, c'era qualcosa di volitivo e nello stesso tempo di dolce. Era una di quelle bestie che sembra non parlino solo perché la conformazione della loro bocca non lo permette.

A Vronskij, almeno, sembrò che essa capisse tutto quello che egli provava, ora, nel guardarla. Non appena Vronskij era entrato, essa aveva aspirato profondamente l'aria e, torcendo l'occhio sporgente tanto da iniettar di sangue la cornea, aveva guardato dalla parte opposta a quella da cui erano entrati, scotendo la musoliera e appoggiandosi elastica ora su una zampa ora su di un'altra.

—Ecco, vedete come è agitata — disse l'inglese.

— Oh, cara! — diceva Vronskij, accostandosi alla cavalla ed esortandola.

Ma quanto più si accostava, tanto più essa si agitava. Solo quando egli si accostò alla testa, si calmò a un tratto, mentre i muscoli trasalivano sotto il pelame sottile, delicato. Vronskij le carezzò il collo forte, aggiustò sul garrese erto un ciuffo della criniera caduto dall'altra parte, ed accostò il viso alle narici dilatate e sottili come ala di pipistrello. Essa aspirò ed emise sonoramente l'aria dalle narici tese; rabbrividendo, drizzò l'occhio aguzzo e protese il labbro forte e nero verso Vronskij come se volesse afferrarlo per la manica. Ma, ricordatasi della musoliera, la scosse e cominciò di nuovo a far cambiare di posto, una dopo l'altra, le sue zampe tornite.

— Calma, cara, calma — diceva Vronskij carezzandola ancora con la mano su per la groppa e, con la gioiosa convinzione che la cavalla fosse in forma perfetta, uscì dallo stallo.

L'agitazione della cavalla si era comunicata a Vronskij; sentiva che il sangue gli affluiva al cuore e che anche lui, come l'animale, aveva voglia di muoversi, di mordere; c'erano in lui orgasmo e gioia.

— Su, allora conto su di voi — disse all'inglese — alle sei e mezzo sul posto.

— Tutto è in ordine — disse l'inglese. — E voi dove andate, milord? — chiese inaspettatamente, adoperando questa denominazione di my-Lord che non usava quasi mai.

Vronskij sollevò il capo, sorpreso, e guardò così come sapeva guardare lui, non negli occhi, ma in fronte, l'inglese, meravigliandosi della temerarietà della sua domanda. Ma, capito che l'inglese, nel far la domanda, non l'aveva rivolta a lui come signore, ma come cavallerizzo, rispose:

— Devo andare da Brjanskij, fra un'ora sarò di ritorno.

“Quante volte mi fanno questa domanda, oggi!” si disse, e arrossì, cosa che gli capitava di rado. L'inglese lo guardò attento, e, come se avesse saputo dove Vronskij andava, aggiunse:

— Ciò che più conta è l'essere calmi prima di montare — disse. — Non vi contrariate per nessuna cosa, ed evitate ogni emozione.

— All right — rispose sorridendo Vronskij e, saltato nella vettura, ordinò di andare a Petergof.

Allontanatosi appena di qualche passo, una nuvola, che dalla mattina aveva minacciato la pioggia, si addensò e venne giù un acquazzone.

“Male — pensò Vronskij, alzando il mantice della vettura. — C'era già fango, e ora sarà proprio un pantano”. Trovandosi solo nella vettura, tirò fuori la lettera della madre e il biglietto del fratello e ne terminò la lettura.

Sì, sempre la stessa cosa. Tutti, sua madre, suo fratello, tutti ritenevano necessario immischiarsi nei suoi affari di cuore. Questa ingerenza suscitava in lui un rancore, sentimento che di rado provava. “Cosa importa loro? Perché ognuno ritiene di doversi occupare di me? Ma perché non mi lasciano in pace? Perché è una cosa che non possono capire. Se fosse la solita volgare relazione mondana, mi avrebbero lasciato in pace. Sentono invece che è qualcosa di diverso, che non è uno svago, e che questa donna mi è più cara della vita. E proprio questo è incomprensibile per loro, e perciò inquietante. Qualunque sia e sarà il nostro destino, noi ce lo siamo fatto e non ce ne lamentiamo — diceva unendo nella parola ‘noi' se stesso e Anna. — E invece no, sentono il bisogno d'insegnarci a vivere. Non hanno neppure un'idea di che cosa sia la felicità, non sanno che senza questo amore per noi non c'è felicità, né infelicità, non c'è vita” pensava.

S'irritava contro tutti per questa intrusione nei fatti suoi, proprio perché sentiva in fondo all'anima che loro, tutti gli altri, avevano ragione. Sentiva che l'amore che lo legava ad Anna non era una distrazione momentanea che passa come passano tutte le relazioni mondane senza lasciare altra traccia nella vita dell'uno e dell'altra che un ricordo grato o increscioso. Sentiva tutto il tormento della posizione sua e di quella di lei, l'imbarazzo creato dalla necessità, esposti com'erano agli occhi del mondo, di dover nascondere il loro amore, e di mentire e di ingannare, di dover usare mille astuzie e doversi preoccupare continuamente degli altri, mentre la loro passione era così grande che per entrambi null'altro v'era al di fuori del loro amore.

Ricordava con chiarezza le circostanze così frequenti nelle quali era stato necessario usare l'inganno e la falsità, così avversi alla natura sua; ricordava in modo particolarmente vivo il senso di vergogna più di una volta notato in lei per la necessità di mentire e di ingannare. Dal tempo della sua relazione con Anna egli provava una sensazione strana, che lo afferrava ogni tanto. Era come un senso di nausea per qualche cosa: per Aleksej Aleksandrovic, per se stesso o per il mondo intero, non sapeva bene. Ma allontanava sempre questa sensazione strana. E anche ora, dopo essersene liberato, continuava il corso dei suoi pensieri.

“Già, lei prima era infelice, ma orgogliosa e tranquilla; ora, invece, non può essere orgogliosa e tranquilla, pur fingendo di esserlo. Sì, tutto questo deve finire” decise da ultimo.

Così per la prima volta gli apparve chiaro nella mente il pensiero che fosse indispensabile porre termine a quella menzogna, e che quanto prima ciò sarebbe accaduto tanto meglio sarebbe stato.

“Lei ed io dobbiamo abbandonare tutto e andarci a nascondere in qualche luogo, noi due, con il nostro amore” disse a se stesso.


Parte Secunda: Capitolo XXI Parte Secunda: Chapter XXI

La scuderia provvisoria era una baracca di assi costruita proprio accanto all’ippodromo, e là doveva essere stato condotto il giorno prima il suo cavallo. The temporary stable was a clapboard shed built right next to the racecourse, and there his horse must have been driven the day before. Non l’aveva ancora visto. In quegli ultimi giorni non l’aveva montato neppure per una breve passeggiata, ma l’aveva affidato all’allenatore, e ora non sapeva proprio in quale condizioni fosse giunto e si trovasse. In those last few days he hadn't ridden it even for a short walk, but he had entrusted it to the trainer, and now he really didn't know in what condition it had arrived and was. Appena scese dalla carrozza, il garzone di scuderia (il groom , come era chiamato il ragazzo), che ne aveva già riconosciuto da lontano la vettura, chiamò l’allenatore. As soon as he got out of the carriage, the stable boy (the groom, as the boy was called), who had already recognized the carriage from afar, called the coach. L’inglese magro, con gli stivali alti, la giacchetta corta e un ciuffo di peli lasciati crescere solo sotto il mento, gli venne incontro con il passo ondeggiante dei fantini, allargando i gomiti e dondolandosi. The lean Englishman, in high boots, a short jacket and a tuft of hair left to grow only under his chin, came towards him with the waddling step of a jockey, spreading his elbows and rocking himself.

— Ebbene, che ne è di Frou-Frou? "Well, what about Frou-Frou?" — disse Vronskij in inglese.

— All right, sir ... tutto va bene, signore — pronunciò, chi sa in quale parte della gola, la voce dell’inglese. "All right, sir ... all is well, sir," the Englishman's voice uttered, who knows in which part of the throat. — È meglio che non andiate — aggiunse, togliendosi il berretto. "You better not go," he added, taking off his cap. — Le ho messo la musoliera e la cavalla è inquieta. - I put the muzzle on her and the mare is restless. È meglio che non andiate.

— No, voglio entrare. Voglio dare un’occhiata.

— Andiamo — disse l’inglese, sempre senza muover le labbra, e, tutto accigliato e dondolando i gomiti, andò avanti col suo passo dinoccolato.

Entrarono nel piccolo cortile che era dinanzi alla baracca. They entered the small courtyard that was in front of the barrack. Il mozzo di stalla, snello e robusto, con la giacchetta pulita, e una scopa in mano, si fece incontro a quelli che entravano, e li seguì. The stable boy, lean and strong, with a clean jacket, and a broom in his hand, met those who entered, and followed them. Nella baracca c’erano i cavalli nei loro recinti, e Vronskij sapeva che quel giorno doveva certo esservi stato condotto e trovarsi là il suo più grande antagonista, il sauro di Machotin, Gladiator, venti centimetri più lungo dell’ordinario. In the barrack were the horses in their pens, and Vronsky knew that that day he must certainly have been taken there and that his greatest antagonist, Machotin's sorrel, Gladiator, twenty centimeters longer than usual, must be there. Più che il cavallo suo Vronskij avrebbe voluto vedere Gladiator che non aveva mai visto; ma sapeva che, secondo il codice dell’ippica, non era corretto volerlo vedere, e neppure chiederne. More than his horse Vronsky would have liked to see Gladiator which he had never seen before; but she knew that, according to the horseracing code, it wasn't right to want to see him, or even to ask for it. Mentre camminava per il corridoio, il mozzo aprì la porta del secondo recinto a sinistra e Vronskij intravide un sauro grosso dalle zampe bianche. As he was walking along the corridor, the boy opened the door to the second enclosure on the left, and Vronsky glimpsed a large sorrel with white paws. Capì che era Gladiator, ma con l’istinto dell’uomo che distoglie lo sguardo da una lettera aperta che appartenga ad altri, distolse lo sguardo e si accostò al recinto di Frou-Frou. He knew it was Gladiator, but with the instinct of a man who looks away from an open letter belonging to someone else, he looked away and walked over to the Frou-Frou compound.

— Qui è il cavallo di Mak... Mak... non riesco mai a pronunciare questo nome — disse l’inglese al di sopra della spalla, indicando, col dito pollice dall’unghia sporca, il recinto di Gladiator. "Here is Mak's horse… Mak… I can never pronounce that name," the Englishman said over his shoulder, pointing his thumb with a dirty nail at Gladiator's paddock.

— Di Machotin? "Machotin's?" Già, questo è il mio temibile antagonista — disse Vronskij. Yes, this is my formidable antagonist,” said Vronsky.

— Se montaste voi questo — disse l’inglese — scommetterei su di voi. "If you mounted this," said the Englishman, "I'd bet on you."

— Frou-Frou è più nervosa, questo qui è più forte — disse Vronskij, sorridendo per la lode alla sua abilità di cavallerizzo. "Frou-Frou is more nervous, this one is stronger," said Vronsky, smiling at the praise of his riding ability.

— Nella corsa ad ostacoli tutto sta nell’arte di inforcare e nel pluck — disse l’inglese. "In steeplechase it's all about the art of riding and the pluck," said the Englishman.

Di pluck , di energia e di coraggio, cioè, Vronskij sentiva di averne ad usura, ma, quel che più contava, era fermamente convinto che nessuno al mondo di questo pluck potesse averne più di lui. Of pluck, of energy and courage, that is, Vronsky felt he had enough of it, but, what was more important, he was firmly convinced that no one in the world could have more of this pluck than he.

— Siete sicuro che non occorra per la cavalla una grande sudata ? "Are you sure the mare doesn't need to sweat a lot?"

— Non occorre — rispose l’inglese. "No need," replied the Englishman. — Per favore non parlate forte. “Please don't talk loud. Il cavallo si agita — aggiunse accennando col capo verso lo stallo davanti al quale stavano fermi e dal quale si udiva lo scalpitare della bestia sulla paglia. The horse is agitating,” he added, jerking his head towards the stall in front of which they were standing and from which the stamping of the beast on the straw could be heard.

Aprì la porta e Vronskij entrò in un recinto debolmente illuminato da una grata. He opened the door and Vronsky entered an enclosure dimly lit by a grate. Nello stallo calpestava la paglia fresca una giumenta baia dal manto scuro con la musoliera. In the stall a dark-coated bay mare with a muzzle was treading on the fresh straw. Abituato l’occhio alla penombra, Vronskij avvolse di nuovo con un solo sguardo le forme della sua cavalla favorita. Frou-Frou era una cavalla di media altezza, non senza difetti; era tutta stretta di ossatura ed anche il petto molto sporgente era stretto. Aveva la groppa un po' cascante e le zampe anteriori e soprattutto le posteriori alquanto ritorte. I muscoli delle posteriori e quelli delle anteriori non erano particolarmente grossi; ma in compenso, nel sottopancia, la cavalla era eccezionalmente larga, cosa che balzava agli occhi ora che, tenuta a regime, aveva la pancia incavata. The muscles of the hind legs and those of the fore legs were not particularly large; but on the other hand, in the girth, the mare was exceptionally large, which was striking now that, kept up to speed, her belly was sunken. Le ossa delle zampe, al di sotto dei ginocchi, viste di fronte, sembravano non più grosse di un dito, ma, in compenso, erano straordinariamente larghe viste di lato. Tutta la bestia, eccettuate le costole, era come se l’avessero schiacciata nei fianchi e tirata in lungo. All of the beast, except the ribs, felt as if it had been crushed in the sides and stretched out. Ma possedeva al massimo una qualità che faceva dimenticare tutti i suoi difetti; aveva il sangue , sangue “che si fa sentire”, come dicono gli inglesi. I muscoli fortemente rilevati al di sotto della rete delle vene, distesi sotto la pelle sottile, mobile e liscia come raso, sembravano duri come ossa. Muscles strongly raised beneath the network of veins, stretched beneath the thin, movable, satin-smooth skin, looked as hard as bone. La testa asciutta, con gli occhi in rilievo, luminosi e vivi, si allargava verso le froge prominenti dalle membrane iniettate di sangue all’interno. The dry head, with raised eyes, bright and alive, widened towards the nostrils prominent from the bloodshot membranes inside. In tutta la linea della cavalla, e in particolare nella testa, c’era qualcosa di volitivo e nello stesso tempo di dolce. Era una di quelle bestie che sembra non parlino solo perché la conformazione della loro bocca non lo permette. It was one of those beasts that don't seem to speak just because the shape of their mouth doesn't allow it.

A Vronskij, almeno, sembrò che essa capisse tutto quello che egli provava, ora, nel guardarla. At least it seemed to Vronsky that she understood all that he now felt when he looked at her. Non appena Vronskij era entrato, essa aveva aspirato profondamente l’aria e, torcendo l’occhio sporgente tanto da iniettar di sangue la cornea, aveva guardato dalla parte opposta a quella da cui erano entrati, scotendo la musoliera e appoggiandosi elastica ora su una zampa ora su di un’altra. As soon as Vronsky had entered, she had sucked in the air deeply and, twisting her protruding eye so that the cornea was injected with blood, she had looked in the opposite direction from which they had entered, shaking her muzzle and now leaning supplely on one paw now onto another.

—Ecco, vedete come è agitata — disse l’inglese. "Here, you see how agitated she is," said the Englishman.

— Oh, cara! - Oh dear! — diceva Vronskij, accostandosi alla cavalla ed esortandola.

Ma quanto più si accostava, tanto più essa si agitava. But the closer it came, the more agitated it became. Solo quando egli si accostò alla testa, si calmò a un tratto, mentre i muscoli trasalivano sotto il pelame sottile, delicato. Only when he came close to the head did she suddenly calm down, while the muscles twitched under the thin, delicate coat. Vronskij le carezzò il collo forte, aggiustò sul garrese erto un ciuffo della criniera caduto dall’altra parte, ed accostò il viso alle narici dilatate e sottili come ala di pipistrello. Vronsky stroked her strong neck, adjusted a tuft of mane that had fallen on the other side on the high withers, and put his face to his nostrils dilated and thin as a bat's wing. Essa aspirò ed emise sonoramente l’aria dalle narici tese; rabbrividendo, drizzò l’occhio aguzzo e protese il labbro forte e nero verso Vronskij come se volesse afferrarlo per la manica. Ma, ricordatasi della musoliera, la scosse e cominciò di nuovo a far cambiare di posto, una dopo l’altra, le sue zampe tornite. But, remembering the muzzle, she shook it and began again to change places, one after the other, its shapely paws.

— Calma, cara, calma — diceva Vronskij carezzandola ancora con la mano su per la groppa e, con la gioiosa convinzione che la cavalla fosse in forma perfetta, uscì dallo stallo.

L’agitazione della cavalla si era comunicata a Vronskij; sentiva che il sangue gli affluiva al cuore e che anche lui, come l’animale, aveva voglia di muoversi, di mordere; c’erano in lui orgasmo e gioia. The mare's agitation had communicated itself to Vronsky; he felt that the blood rushed to his heart and that he too, like the animal, wanted to move, to bite; there was orgasm and joy in him.

— Su, allora conto su di voi — disse all’inglese — alle sei e mezzo sul posto. "Come on, then I'm counting on you," he said to the Englishman, "at six-thirty on the spot."

— Tutto è in ordine — disse l’inglese. — E voi dove andate, milord? "And where are you going, milord?" — chiese inaspettatamente, adoperando questa denominazione di my-Lord che non usava quasi mai.

Vronskij sollevò il capo, sorpreso, e guardò così come sapeva guardare lui, non negli occhi, ma in fronte, l’inglese, meravigliandosi della temerarietà della sua domanda. Vronsky raised his head in surprise and looked as he knew how to look at the Englishman, not in the eyes but in the forehead, marveling at the temerity of his question. Ma, capito che l’inglese, nel far la domanda, non l’aveva rivolta a lui come signore, ma come cavallerizzo, rispose: But, realizing that the Englishman, in asking the question, had not addressed it to him as a lord, but as a horseman, he replied:

— Devo andare da Brjanskij, fra un’ora sarò di ritorno. 'I have to go to Bryansky's, I'll be back in an hour.'

“Quante volte mi fanno questa domanda, oggi!” si disse, e arrossì, cosa che gli capitava di rado. “How many times do they ask me this question today!” he said to himself, and blushed, which rarely happened to him. L’inglese lo guardò attento, e, come se avesse saputo dove Vronskij andava, aggiunse:

— Ciò che più conta è l’essere calmi prima di montare — disse. “The most important thing is to be calm before mounting,” he said. — Non vi contrariate per nessuna cosa, ed evitate ogni emozione. “Do not be annoyed about anything, and avoid all emotion.

— All right — rispose sorridendo Vronskij e, saltato nella vettura, ordinò di andare a Petergof. "All right," Vronsky replied with a smile and, jumping into the carriage, ordered to go to Petergof.

Allontanatosi appena di qualche passo, una nuvola, che dalla mattina aveva minacciato la pioggia, si addensò e venne giù un acquazzone. Just a few steps away, a cloud, which had threatened the rain since the morning, gathered and a downpour came down.

“Male — pensò Vronskij, alzando il mantice della vettura. “Bad,” thought Vronsky, raising the bellows of the carriage. — C’era già fango, e ora sarà proprio un pantano”. “There was already mud, and now it will be really a quagmire”. Trovandosi solo nella vettura, tirò fuori la lettera della madre e il biglietto del fratello e ne terminò la lettura. Finding himself alone in the carriage, he took out his mother's letter and his brother's note and finished reading them.

Sì, sempre la stessa cosa. Tutti, sua madre, suo fratello, tutti ritenevano necessario immischiarsi nei suoi affari di cuore. Everyone, her mother, her brother, everyone found it necessary to meddle in her affairs of the heart. Questa ingerenza suscitava in lui un rancore, sentimento che di rado provava. This interference aroused a grudge in him, a feeling he rarely felt. “Cosa importa loro? “What does it matter to them? Perché ognuno ritiene di doversi occupare di me? Why does everyone feel they have to take care of me? Ma perché non mi lasciano in pace? Perché è una cosa che non possono capire. Because it's something they can't understand. Se fosse la solita volgare relazione mondana, mi avrebbero lasciato in pace. If it was the usual vulgar worldly affair, they would have left me alone. Sentono invece che è qualcosa di diverso, che non è uno svago, e che questa donna mi è più cara della vita. Instead they feel that it is something else, that it is not a diversion, and that this woman is dearer to me than life. E proprio questo è incomprensibile per loro, e perciò inquietante. Qualunque sia e sarà il nostro destino, noi ce lo siamo fatto e non ce ne lamentiamo — diceva unendo nella parola ‘noi' se stesso e Anna. Whatever our destiny is and will be, we made it and we don't complain about it,” he said, uniting himself and Anna in the word 'we'. — E invece no, sentono il bisogno d’insegnarci a vivere. — But no, they feel the need to teach us how to live. Non hanno neppure un’idea di che cosa sia la felicità, non sanno che senza questo amore per noi non c’è felicità, né infelicità, non c’è vita” pensava. They don't even have an idea of what happiness is, they don't know that without this love for us there is no happiness, no unhappiness, no life” he thought.

S’irritava contro tutti per questa intrusione nei fatti suoi, proprio perché sentiva in fondo all’anima che loro, tutti gli altri, avevano ragione. He resented everyone for this intrusion into his affairs, precisely because he felt in the depths of his soul that they, all the others, were right. Sentiva che l’amore che lo legava ad Anna non era una distrazione momentanea che passa come passano tutte le relazioni mondane senza lasciare altra traccia nella vita dell’uno e dell’altra che un ricordo grato o increscioso. He felt that the love that bound him to Anna was not a momentary distraction that passes as all worldly relationships pass without leaving any trace in either of their lives other than a grateful or regrettable memory. Sentiva tutto il tormento della posizione sua e di quella di lei, l’imbarazzo creato dalla necessità, esposti com’erano agli occhi del mondo, di dover nascondere il loro amore, e di mentire e di ingannare, di dover usare mille astuzie e doversi preoccupare continuamente degli altri, mentre la loro passione era così grande che per entrambi null’altro v’era al di fuori del loro amore. He felt all the torment of his position and hers, the embarrassment created by the necessity, exposed as they were to the eyes of the world, of having to hide their love, and of lying and deceiving, of having to use a thousand tricks and having to constantly worrying about others, while their passion was so great that for both there was nothing else but their love.

Ricordava con chiarezza le circostanze così frequenti nelle quali era stato necessario usare l’inganno e la falsità, così avversi alla natura sua; ricordava in modo particolarmente vivo il senso di vergogna più di una volta notato in lei per la necessità di mentire e di ingannare. He clearly remembered the so frequent circumstances in which it had been necessary to use deceit and falsehood, so adverse to his nature; especially vividly remembered the sense of shame more than once noted in her for the need to lie and deceive. Dal tempo della sua relazione con Anna egli provava una sensazione strana, che lo afferrava ogni tanto. From the time of his relationship with Anna he had experienced a strange feeling that seized him from time to time. Era come un senso di nausea per qualche cosa: per Aleksej Aleksandrovic, per se stesso o per il mondo intero, non sapeva bene. It was like a feeling of nausea about something: for Alexei Alexandrovich, for himself or for the whole world, he didn't quite know. Ma allontanava sempre questa sensazione strana. But he always pushed away this strange feeling. E anche ora, dopo essersene liberato, continuava il corso dei suoi pensieri. And even now, having freed himself from it, the course of his thoughts continued.

“Già, lei prima era infelice, ma orgogliosa e tranquilla; ora, invece, non può essere orgogliosa e tranquilla, pur fingendo di esserlo. “Yes, she was unhappy before, but proud and calm; now, on the other hand, she cannot be proud and calm, even if she pretends to be. Sì, tutto questo deve finire” decise da ultimo. Yes, this has to stop,” he finally decided.

Così per la prima volta gli apparve chiaro nella mente il pensiero che fosse indispensabile porre termine a quella menzogna, e che quanto prima ciò sarebbe accaduto tanto meglio sarebbe stato. So for the first time it dawned on his mind that it was imperative to put an end to that lie, and that the sooner that happened the better.

“Lei ed io dobbiamo abbandonare tutto e andarci a nascondere in qualche luogo, noi due, con il nostro amore” disse a se stesso.