La città di Brescia
Ci sono dei momenti perfetti per conoscere un territorio, una città, una regione. Momenti magici, spesso sono legati a qualcosa che sta dentro di noi, a una molla, a una motivazione personale. Ma il cocktail più intrigante è quando il viaggio, non importa quanto sia lungo, si trasforma in un'avventura. Non nel senso del brivido, ma nel senso che scopriamo che ci siamo proprio sbagliati, che è tutto più bello di come ce lo hanno descritto. Che siamo noi i protagonisti di un racconto inedito e affascinante. Questa carta geografica di Brescia, di un territorio che evidenzia zone culturalmente e fisicamente omogenee, è un invito a soggiornare in questo angolo tra i più belli d'Italia. Perché forse la magia di Brescia, quella magia che può trasformare un normalissimo e tranquillo week-end in qualcosa di unico, irripetibile, indimenticabile sta proprio nel fatto che Brescia è sconosciuta a molti. Ed è strano perché da sempre la storia ha bussato alle sue mura, ha plasmato i lineamenti di un meraviglioso territorio. È strano perché Brescia è un'importante città d'arte, ricca di tesori e tradizioni da leggenda. Tutti da scoprire, però. Oggi come oggi turismo è cultura, piacere, è sinonimo di migliore qualità della vita. Ci si muove molto, si viaggia molto, ma un dato è certo: lo si fa solo in risposta a stimoli precisi, il turismo moderno è soprattutto (e lo sarà sempre più) un turismo motivato. Si viene così a Brescia non per caso, ma sull'onda di un avvenimento, di una mostra, di un importante incontro. La rinnovata attenzione sulla Leonessa d'Italia è così scattata con significative rassegne promosse da "BresciaMostre-Grandi Eventi", quali ad esempio la mostra "Il Grembo e il Suono" dedicata ad Arturo Benedetti Michelangeli o quella "Impressionisti da Corot a Renoir" sulla colorata visione del mondo degli Impressionisti, e con l'apertura del Museo della Città e del recuperato monastero longobardo di Santa Giulia. Anche in questo caso con una mostra sul futuro dei Longobardi, di livello europeo. È bastato in pratica unire il nome di Ermengarda a quello di Brescia per dare il via a una sorta di attrazione fatale: tutti abbiamo studiato sui banchi di scuola la triste storia della principessa ripudiata da Carlo Magno. I versi del Manzoni ci hanno fatto amare l'infelice figlia di re Desiderio. Ma onestamente quanti sapevano che Ermengarda era morta tra le braccia della madre e della sorella proprio nel convento bresciano di Santa Giulia? E che il suo corpo riposa ancora in qualche angolo dei chiostri? Ecco, questa è solo una delle tante scoperte che Brescia consente di fare. Del resto sono tantissimi i turisti che restano semplicemente rapiti di fronte ai resti del foro romano, del tempio di Vespasiano, del teatro. L'antica Brixia nasconde ancora chissà quanti tesori, tanto ricca di reperti archeologici da inglobarli persino nelle facciate dei prestigiosi palazzi del centro, una vera rivelazione. Tutto ciò accade perché, in fondo, è nel carattere dei bresciani la ritrosia, il pudore, quello che gli inglesi chiamano understatement. Non ci si mette in mostra, a Brescia. Mai, per nessun motivo. Si ama però l'azione, il coraggio. E Brescia da sempre è terra di gesti orgogliosi, di guerrieri che non si sono mai piegati di fronte a un'ingiustizia né a nemici venti volte superiori. è terra di armi, di metalli lavorati, armature da battaglia o da parata cavalleresca: metalli duri e resistenti oppure raffinati come merletti, vere opere d'arte. E qualcosa di tutto questo, di questa doppia anima, è racchiuso nel carattere della gente, sempre e comunque ospitale come solo può esserlo la gente che ha sofferto e lottato per secoli. Che ha sempre scelto di vivere libera.