Stazione Smolenskaja, uno dei sette grattacieli di epoca staliniana
Laura: Va in onda il programma “Girando Mosca in metropolitana” …
Sergej: … con Laura Venniro …
Laura: … e Sergej Tikhonov.
Laura: La Radio “La Voce della Russia” continua il ciclo di trasmissioni sulle bellezze architettoniche e artistiche della metropolitana di Mosca e sulle attrazioni turistiche della capitale russa.
Sergej: La fermata della metropolitana dove scenderemo oggi si chiama Smolenskaja, da qui usciremo per vedere uno dei più famosi grattacieli di epoca staliniana, e per visitare la casa-museo Belyj.
Laura: Nella metropolitana di Mosca ci sono due stazioni che portano il nome “Smolenskaja” e sono situate parallelamente su due linee differenti. Le entrate di queste due stazioni si trovano entrambe nel quartiere Arbat: la prima, aperta nel 1935, si trova a metà strada tra la via Vecchia Arbat e la via Nuova Arbat; la seconda, aperta nel 1953, si trova alla fine della via Vecchia Arbat.
Sergej: La stazione più antica è poco profonda. Il progetto originario prevedeva la realizzazione di colonne cilindriche che dovevano sostenere il soffitto della sala centrale e che avrebbero avuto dei capitelli trasparenti al cui interno sarebbero state poste le luci.
Laura: Ma questa soluzione venne considerata troppo innovativa e così si optò per un progetto standard utilizzato per altre stazioni della stessa minima profondità, e quindi sono state adottate delle semplici colonne quadrate. Le pareti dei binari sono rivestite di mattonelle esagonali poste in modo da riprodurre il tipico disegno degli alveari. Le colonne sono rivestite di marmo grigio e il pavimento è stato realizzato in granito rosa.
Sergej: Molto più vivace dal punto di vista artistico è la stazione Smolenskaja di più recente costruzione.
Laura: Questa seconda stazione Smolenskaja si trova a una elevata profondità. Per sostenere il soffitto della sala centrale sono stati realizzati dei pilastri massicci di marmo bianco, decorati ai quattro spigoli con delle semicolonne profondamente scanalate. L'illuminazione è stata affidata a delle lampade applique poste sulle pareti laterali della sala. Il pavimento è stato realizzato con grandi lastre quadrate di gabbro nero e le pareti dei binari sono state rivestite di mattonelle bianche con un fregio in ceramica che rappresenta delle onde bianche su sfondo dorato.
Sergej: Ad una estremità, la sala è delimitata da una parete sulla quale è stata posta una suggestiva composizione di altorilievi.
Laura: La composizione è dedicata ai difensori della patria durante la seconda guerra mondiale. Tra le varie figure spicca quella centrale che raffigura un soldato in atto di correre all'attacco con la bandiera vittoriosa dell'armata rossa alla mano destra e con un mitra alla mano sinistra. Sergej: Il motivo bellico compare anche nelle decorazioni della sala dell'entrata. Laura: Questa sala, le cui pareti sono ricoperte di marmo rosso e bianco, è abbellita da un fregio a mosaico realizzato con tasselli di marmo e di smalto. Il mosaico è ispirato alle vittorie del popolo russo nelle guerre del 1812 e del 1941-1945. È raffigurata la decorazione militare della vittoria circondata da bandiere rosse. Lungo le pareti sono state poste delle stelle rosse. Sono raffigurate delle armi da fuoco nella zona dove è scritto “1945”, l'anno della vittoria nella seconda guerra mondiale, invece sono raffigurati spade e cannoni nella zona dedicata alla vittoria del 1812. Sergej: Quindi la stazione Smolenskaja è un omaggio alla gloria militare del popolo russo.
Laura: Uscendo dalla stazione Smolenskaja situata alla fine della via Vecchia Arbat, ci si ritrova a poca distanza dal Ministero degli Esteri della Federazione Russa che ha sede in uno dei sette grattacieli in stile gotico che furono eretti in epoca staliniana in alcuni punti chiave della città.
Sergej: Il progetto originale prevedeva la costruzione di otto grattacieli gemelli. Il numero otto doveva simboleggiare gli ottocento anni della nascita di Mosca che ricorrevano nel 1947.
Laura: In realtà furono realizzati solo sette grattacieli. Essi sono caratterizzati da un corpo centrale che restringe il suo volume mano a mano che si eleva verso il cielo fino a terminare con una guglia sormontata da una stella a cinque punte. Ai lati del corpo centrale ci sono degli edifici di altezza minore.
Sergej: Il grattacielo del Ministero degli Esteri fu costruito tra il 1948 e il 1953. È alto 172 m ed è formato da 27 piani.
Laura:È l'unico grattacielo su cui non svetta la stella sovietica perché la guglia risultò troppo fragile per sopportarne il peso. Sulla facciata venne posto lo stemma dell'Unione Sovietica che raffigura falce e martello sullo sfondo del globo terrestre immerso nei raggi del sole. Il tutto è contornato da spighe sulle quali è scritto, nelle lingue delle varie repubbliche sovietiche, la seguente frase: “Proletari di tutto il mondo unitevi!”. Nella parte superiore dello stemma c'è una stella a cinque punte. Sergej: Una piccola curiosità! Una delle strade sulle quali si affaccia il grattacielo del Ministero degli Esteri ospita molte ambasciate di paesi stranieri, tra di esse figura anche l'Ambasciata d'Italia che occupa il palazzo che dal 1919 al 1922 costituì la sede del Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista. Laura: In una delle traverse della via Vecchia Arbat si trova la casa dove nacque e visse fino all'età di 26 anni Andrej Belyj, indimenticabile rappresentante del simbolismo, corrente poetica che rinnegava l'impegno sociale per volgersi esclusivamente a investigare le profondità dell'animo umano. Negli anni '90 del XX secolo in questa casa si tenevano delle mostre temporanee sulla vita artistica e personale di Belyj. Gli oggetti esposti in queste mostre hanno costituito la base sulla quale è stato organizzato un museo dedicato alla memoria del poeta aperto al pubblico nel 2000.
Sergej:Ogni stanza è dedicata ad una diversa tappa della vita del poeta. Per fare solo un esempio, la Stanza dei Bambini illustra gli anni d'infanzia e di studio del poeta. Laura: In questa stanza ci sono fotografie, disegni, ritratti di famiglia e anche oggetti legati alle prime produzioni letterarie del poeta. Un'altra stanza è dedicata alla madre di Belyj, la quale instillò nel figlio l'amore per la letteratura. Sergej: Vicino alla casa-museo Belyj si trova un edificio molto singolare: è la casa dell'architetto Konstantin Melnikov. Laura: Konstantin Melnikov era uno dei più grandi architetti costruttivisti di Mosca. Il costruttivismo era uno stile architettonico che si impose nel decennio successivo alla rivoluzione. Questo stile era caratterizzato da un particolare uso del cemento armato e del vetro al fine di creare disegni geometrici. Nel 1927 Melnikov costruì per sé e per la propria famiglia una casa nel quartiere Arbat.
Sergej: L'edificio, fatto di mattoni ricoperti di stucco bianco, è formato da due corpi cilindrici che si intersecano e che sono ornati da file di finestre esagonali che creano un effetto alveare. Laura: La casa doveva rappresentare il prototipo delle abitazioni future. Ma Melnikov non ebbe la possibilità di realizzare tutte le sue idee. Quando il costruttivismo passò di moda, sostituito dallo stile monumentale sovietico in epoca staliniana, la carriera di Melnikov si interruppe e egli fu dimenticato. Visse in questa casa fino alla morte avvenuta nel 1973.
Sergej: Siamo giunti, così, al termine della nostra rubrica.
Laura: Vi aspettiamo, come sempre, fra due settimane.
Sergej: Salutandovi vi ringraziamo per la vostra cortese attenzione.
Laura: Con voi sono stati ...
Sergej: … Laura Venniro …
Laura: … e Sergej Tikhonov.