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Impact Girl di Cecilia Sardeo, Mamma al Lavoro: la Mia Esperienza - YouTube

Mamma al Lavoro: la Mia Esperienza - YouTube

Questo tema mi è stato richiesto molte volte da quando sono diventata mamma e anche se ho

tergiversato parecchio tempo perché non credo di avere nulla da insegnare su questo tema,

ho deciso che era il momento di condividere qualcosa. In particolar modo le paure che ho

avuto prima di diventare mamma, non tanto in relazione al diventare mamma di per sé

oppure all'idea del parto che, onestamente non sapendo nemmeno di preciso cosa fosse

non è una paura che mi ha sfiorato se non proprio poche ore prima del lieto evento,

no, non tanto questi pò di paura, ma tre paura in particolare che personalmente ho dovuto superare

gradualmente prima di decidere di fare questo passo. La prima mi vergogno un po' condividerla

però va detta perché credo sia un mito che deve essere sfatato o sì o sì, definitivamente..

Prima però un'importante informazione di servizio ricordati se stai guardando

questo video dal mio canale YouTube di attivare la campanellina delle notifiche

per sapere esattamente ogni volta che esce una nuova puntata. Se invece stai ascoltando

questa puntata dalla tua piattaforma podcast preferita ricordati alla fine di questa puntata

di lasciarmi 5 stelle se l'hai trovata almeno un poco utile, come spero la troverai [Musica]

Ok, ma torniamo a noi. Dicevamo.. la prima paura che ho dovuto superare è stata quella di perdere

il controllo sul mio corpo. Ora magari stai ridendo.. e adesso ci rido su anche io ma è

davvero stata una delle paure che mi ha portato a fare questo passo molto più tardi di quanto

avrei potuto. Non è che me ne do una colpa, sia chiaro, d'altronde viviamo in un mondo dove da

ragazzine fin da ragazzina cresciamo pensando sia normale proporzionare il nostro valore di persona

al numero che vediamo riflesso sulla bilancia però in modo inverso, ossia il nostro valore cresce più

piccolo e a quel numero. Oggi grazie ai social tra l'altro questa cosa si è amplificata in modo

davvero esponenziale anche se viene bilanciata dal cosiddetto movimento della body positivity

che sta prendendo sempre più piede, proprio tra l'altro grazie ai social. Ma tornando al

punto della della questione.. personalmente ho avuto un rapporto molto burrascoso con il mio

corpo fino ai 20 anni suonati direi. E quando finalmente sono riuscita a trovare l'equilibrio

l'idea di metterlo di nuovo a repentaglio e vivere nuovamente quella sensazione di totale mancanza

di controllo su quello che avrei visto accadere e avrei visto riflesso allo specchio mi terrorizzava

letteralmente. Sarebbe sciocco dire che durante la gravidanza non sono stata attenta a non lasciarmi

andare almeno completamente, sprofondando sul divano, mangiando biscotti tutto il giorno perché

diciamoci la verità la tentazione c'è stata più volte ma devo dire che guardandomi indietro non

ho fatto nulla di straordinario per mantenermi in forma per quanto i chili aumentassero ovviamente

di mese in mese ma per fortuna! I primi tre mesi non ho fatto praticamente quasi nulla in

termini di movimento perché avevo sempre una gran voglia di dormire e devo dire che sono

addirittura dimagrita con mia grande sorpresa per via delle nausee. Poi da il quarto mese mi sono

sentita una leonessa e ho ri iniziato a praticare yoga almeno tre volte a settimana ma in maniera

molto molto soft e molto blanda. Poi quando il pancione cominciato a diventare parecchio

ingombrante ho scoperto le passeggiate, che avevo sempre snobbato e che ormai sono diventate parte

integrante della mia routine e del mio dna, devo dire. Insomma, per farla breve ho preso 14 kg,

un pochino di più rispetto a quelli che avrei dovuto e per tornare a com'ero dodici mesi fa

me ne mancano da perdere 4/5. Ci ho messo un anno anzi di più per avvicinarmi a quella che

ero ma la verità è che non me ne sono neanche accorta. Devo dire che il lockdown ha reso i

primi mesi successivi alla mia gravidanza molto più intimi e isolati di quanto altrimenti non

sarebbe stato. E se tornassi indietro oggi non cambierei una virgola, probabilmente cercherei

quella tranquillità in ogni caso proprio perché mi ha permesso con il senno di poi dedicarmi alla mia

piccola senza l'ansia di dover tornare com'ero perché dovevo espormi perché dovevo incontrare

persone. Quindi senza l'ansia di dover fare rewind in tempi record. Quindi se la paura di non tornare

più come prima e anche la tua parcheggiamola subito. Non ascoltare chi dice che ci metterai

un giorno a tornare come prima, che lo farai uscire da lì sotto e voilà, sei come prima perché

non è vero o meglio non è così quasi per nessuno almeno nessuno che io abbia conosciuto finora.

Non lo stato sicuramente per me ma posso dirti che non ha minimamente influito sul mio umore,

sul mio stato d'animo e tutta quella grande paura che avevo di sentirmi fuori controllo in realtà

non si è mai verificata. Sono sempre stata anzi devo dire che non mi sono mai sentita così in

armonia con il mio corpo come in questo periodo durante la gravidanza e anche dopo. La seconda

paura che mi sono ritrovata a dover affrontare almeno personalmente è stato quello che quando

fosse diventata mamma tutto si sarebbe fermato. Quindi questa è l'altra paura che mi ha bloccato

per molto tempo, quindi temere che ogni progetto si fermasse che tutto quello che stavo facendo

avrebbe dovuto conoscere un momento di stallo inevitabile quando fosse arrivata la mia piccola.

In fin dei conti il mio punto di forza è creare contenuti per la mia tribù dentro e fuori Biz

Academy e non solo Biz Academy ma tutti gli altri miei progetti. Ma per creare ci vuole tempo ci

vuole anche concentrazione. Quindi la paura c'era ed era molto forte però sono riuscita ad ovviare

a questo rischio facendo leva su una capacità che ho allenato per moltissimo tempo, ossia quella di

organizzarmi. Praticamente ha giocato d'anticipo sapendo che avevo sei mesi di pura energia perché

sono stata fortunata in questo senso, quindi tolti i primi tre di totale sonnolenza, sapevo che avevo

sei mesi per avvantaggiarmi con la creazione di contenuti per almeno i primi sei mesi successivi

al parto, quindi era un bel po' di roba. Ho preso un calendario di carta che purtroppo ha buttato

e quindi non riesco a farti vedere oggi ma da lì ho suddiviso le settimane in focus diversi.

Ad esempio tot puntate per Impact Girl, tot training per la membership di Biz Academy,

tot interviste/puntate per La Svolta School.. insomma, non ci crederai ma un passetto alla

volta, non ci credevo nemmeno io alla fine, sono arrivata al nono mese che ero coperta per 13 mesi

con i contenuti che mi servivano una volta che avessi dato alla luce. Cioè, di fatto, potrei dire

che sto ancora vivendo di rendita adesso, anche se poi, a dirla tutta causa Covid il calendario

editoriale si è stravolto ed è cambiato in buona parte, ma questa è un'altra storia. Il punto è che

facendo leva sull'energia degli ultimi sei mesi di gravidanza mi sono aiutata avvantaggiandomi

moltissimo. Ovvio che non posso dire che è stato solo merito mio, sarebbe una sciocchezza!

Una gravidanza serena e tranquilla è stata la chiave per permettermi di fare tutto il resto,

quindi ci tengo a precisare che sono stata anche molto fortunata. Ma poi c'è un'altra paura che

mi ha accompagnato e che tuttora devo dire spesso la trovo nel taschino, ogni tanto la trovo sulla

spalla, mi dà il buongiorno quando mi sveglio ed è la paura di non sentirmi abbastanza, la paura

di non essere all'altezza di essere una buona mamma. Il fatto che non è che se non ti senti

all'altezza poi torni indietro come potresti fare con un progetto lavorativo, non c'è più indietro..

quindi si va avanti! E devo dire che la paura di non riuscire a coniugare casa, bimba e lavoro,

la mia relazione, le mie amicizie quindi il fatto di non riuscire ad essere una buona mamma ma anche

una buona amica una buona CEO, una buona creatrice di contenuti, una buona tribe leader per la tribù,

per le mie tribù come quella della Svolta School o di Biz academy.. Sono paure che sono state lì

e mi hanno mi hanno accompagnato, mi stanno accompagnando tuttora in certi momenti perché

vivo spesso quella dicotomia che vive una mamma che lavora, quella in cui quando lavori ti senti

in colpa perché vorreste stare da un'altra parte ma quando stai con il tuo bimbo o con la tua bimba

pensi “ah cacchio, devo ancora fare quella cosa!”. Però devo dire una cosa, che non sono mai stata

più grata di avere un progetto digitale fra le mani e un team che lavora da remoto come da quando

sono mamma, oltre che da quando è scoppiato il Covid, devo dire. Non so cosa o come avrei fatto

se avessi avuto un lavoro chiamiamolo normale, cioè un lavoro che avrebbe deciso per me quanti

mesi sarei potuta stare accanto alla mia bimba e quando sarei dovuta tornare in ufficio. Il

digitale mi ha permesso di viaggiare per il mondo per moltissimi anni, se mi segui da un po' lo sai

e da un po' mi consente di crescere Sofia con la massima flessibilità di tempo e di spazio.

Ci sono in particolar modo 3 assetti della mia attività digitale che hanno continuato

a funzionare in automatico, naturalmente li avevo preparati prima, anche quando poi mi sono fermata

perché mi sono dovuta fermare durante i primi mesi di vita della mia bimba. Il primo è stato

sicuramente le mie landing page, perché sono più di una, e i miei funnel di email, quindi

il fatto di avere delle pagine dove i visitatori che mi scoprono sul web possono atterrare e senza

la mia presenza costante possono iscriversi per poi scaricare una risorsa gratuita, guardarsi

una masterclass ed essere guidati in un percorso, in un viaggio di comunicazione attraverso le mie

newsletter già create in anticipo e sviluppate poi impostate nel sistema dell'auto risponditore

in modo automatico è stato sicuramente un aspetto cruciale. Di fatto è l'assetto che mi ha sempre

aiutato nel digitale a giocare di flessibilità, che mi ha sempre aiutato a recuperare quella

libertà e quella flessibilità che il digitale ti regala se lo sai utilizzare con testa. Poi

un'altra cosa molto importante di questo periodo sono state le campagne di advertising “always on”

quindi delle campagne impostate in maniera tale da poter essere sempre attive e poter guidare

con costanza, continuamente, magari non devo lumi enormi ma dei volumi costanti di visitatori alle

pagine più strategiche del mio sito quindi a delle landing page dedicate e poi ai miei funnel e le

quelli alle nostre pagine di vendita. E un altro elemento cruciale è stato sicuramente il traffico

organico. Quando si parla di traffico organico si parla di traffico che arriva organicamente

da più fonti. In questo contesto mi riferisco in particolar modo al traffico che arriva da Google

attraverso il nostro blog, che a mio avviso, e se mi seguì già lo sai perché lo dico in tutte

le salse, è molto più potente di quello che arriva dai social per un motivo molto semplice

che da un punto di vista anche algoritmico ma non solo, anche di necessità della tua presenza,

è molto più flessibile e molto più automatizzabile un blog. Chiaro che quando tu raggiungi con dei

tuoi articoli un certo tipo di posizionamento quel posizionamento non è garantito per sempre.

Te lo devi sudare per arrivarci e poi te lo devi anche mantenere aggiornando il tuo blog,

però la cosa bella è che questi articoli, questi vari approfondimenti poi si fanno forza l'uno

con l'altro e quando tu riesci ad accumulare tutta una serie di articoli che pubblichi con

costanza ma tutti in blocco sempre con costanza perché a Google piace di più quindi gradualmente

programmati nel tempo poi ti crei un assetto che funziona anche senza di te, anche senza che tu

sia sempre su questo benedetto smartphone, se stai guardando la puntata dal tuo smartphone :)

Ora, il timore di non riuscire a coniugare tutto c'era comunque, perché parliamoci chiaro digitale

o no le cose da fare sono sempre tantissime. Nel mio caso c'era un team da coordinare,

decisioni da prendere, senza contare che la nascita della mia piccola ha coinciso proprio

con il culmine di una transizione importantissima nella mia carriera di imprenditrice digitale e

poi naturalmente il Covid, che ha significato 0 aiuti esterni anche solo per pulire casa o

per tenere la bimba.. insomma un bel casino devo dire! Ma ci sono state almeno tre cose,

in realtà sono molti di più ma posso individuare tre fattori chiave che mi hanno sicuramente

aiutato ad unire bimba e lavoro con la massima armonia possibile. La prima è stata rendermi conto

che diventare mamma significava improvvisamente avere molto meno tempo e questo mi ha brutalmente

costretta a selezionare con la S maiuscola le cose da fare e questo mi ha aiutato ad individuare

le vere priorità e non solo al lavoro. Quindi diciamo che dire no a cose e persone iniziative

su cui magari prima mi sarei tuffata perché “sia mai che mi perdo qualcosa” è diventato molto più

semplice anzi direi fisiologico, quindi potrei dire che la maternità ha curato la mia sos ossia

sindrome da oggetto scintillante, il fatto di correre ad essere a sinistra cercando di fare

mille cose e devo dire che mi piace parecchio. Un'altra cosa che mi ha aiutato moltissimo è

stato responsabilizzare di più il mio team investendolo del potere di prendere decisioni

laddove necessario anche senza di me. Che non puoi fare tutto da sola è qualcosa che dico sempre,

bimbi oppure no. Quest'idea che dobbiamo essere o possiamo essere tuttologhe perché esistono corsi

là fuori che ci dicono che sì puoi fare tutto da sola, ti fai il sito, ti fai il funnel, diventi

una copywriter, diventi una commerciale in poche settimane fa e così fai colì e poi ban! Ecco ti

arriva la porta in faccia appunto, perché ti rendi conto che non ha nessun senso provare a fare tutto

da sola, non puoi. Oppure magari ci sei anche riuscita ma a che prezzo?Magari stai impazzendo

e non ne puoi più e non è certo questo quello che avevi immaginato, giusto? Ovvio che un team

non è qualcosa che puoi avere subito, iniziare da sole a volte è l'unico modo. Ma quando parlo

di team non mi riferisco a un esercito di persone che lavorano con noi full time. Per un progetto

digitale a volte basta un bravo web developer, un bravo programmatore che ci aiuti con le cose

più tecniche al momento del bisogno oppure un assistente virtuale che ci dia una mano con alcune

delle nostre task giornaliere. Sono sconvolta da quante ragazze arrivano nella membership di Biz

Academy smarrite e completamente insoddisfatte per non essere riusciti a fare tutto da sole..

ma non si può, punto! Ecco perché, sempre nella membership di Biz Academy mettiamo a disposizione

dei pacchetti anche a ore con talenti di nostra massima fiducia perché non si può, non si può

fare tutto da sole. Se hai un team e fai comunque fatica a delegare, cosa che accade molto spesso,

e quindi tra i ragazzi hanno sempre bisogno di chiederti ogni cosa, niente paura perché sotto

al video di questa puntata troverai il link ad una tecnica molto simpatica per facilitare,

diciamo così, proprio questo la delega. Ma passiamo all'ultima cosa e non meno importante

anzi forse la più importante di tutte che mi permette di unire bimba e lavoro in armonia: un

compagno che mi sostiene a spada tratta, dividendo come ogni sfida pre e post gravidanza. Devo dire

che non tutte le persone con cui sono stata si sono dimostrate, diciamo così, così potenzialmente

adatte a diventare dei padri di famiglia. Mi ricordo ancora delle conversazioni assurde

con personaggi che mi facevano intravedere una realtà di grande libertà finanziaria dove io sarei

rimasta a casa ad accudire i figli. Loro avrebbero continuato a diciamo così, portare la cacciagione

in casa, come se vivessimo nella preistoria. Avere un compagno che ti supporta e non solo da un punto

di vista ideale teorico è fondamentale, non credo potrei mai parlare di armonia tra bimbe lavoro

senza al mio. E per questo non smetterò mai di ammirare tutte le mamme single che per i motivi

più diversi si ritrovano a crescere e mantenere i propri bimbi da sole, siete le mie eroine! A voi

va tutta la mia stima e tutto il mio rispetto. Mi sento di concludere questa una puntata

decisamente poco business di Impact Girl, sottolineando che non c'è nulla di male nel

decidere di non volere un figlio, solo prima di arrivare a questa conclusione definitiva,

chiediamoci perché. Io ho pensato per tanto tempo di non volerne uno, di non essere proprio portata,

quando in realtà nel mio caso specifico era solo paura, anzi tante paure unite insieme e ora mi

chiedo perché diavolo non l'ho fatto prima! Se questa puntata di Impact Girl ti è

stata utile e la stai guardando dal sito Biz-academy.it/podcast oppure da YouTube, lasciami

un commento qui sotto e raccontami come fai tu ad unire bimbi e lavoro, soprattutto se ne hai

più di uno sono tutta orecchie e non vedo l'ora di conoscere i tuoi spunti le tue riflessioni, i tuoi

trucchetti, i tuoi segreti e le tue strategie. Se invece stai ascoltando su Itunes Spotify o

la tua piattaforma podcast preferita, aspetto le cinque stelle per aiutare

Impact Girl a raggiungere più donne possibili. Questo è tutto per la puntata di oggi,

spero di averti dato qualche utile spunto che potrai implementare sin da subito,

se crescere un business in cui credi sul web in modo autentico e proficuo è parte dei tuoi

piani e non sei ancora entrata a Biz-academy puoi farlo visitando il sito Biz-academy.it

Noi come sempre ci sentiamo e vediamo alla prossima puntata di Impact Girl [Musica]

Mamma al Lavoro: la Mia Esperienza - YouTube Mutter bei der Arbeit: Meine Erfahrungen - YouTube Mom at Work: My Experience - YouTube Mamá en el trabajo: mi experiencia - YouTube Mama w pracy: moje doświadczenia - YouTube A mãe no trabalho: a minha experiência - YouTube Mamma på jobbet: min erfarenhet - YouTube 工作妈妈:我的经历 - YouTube

Questo tema mi è stato richiesto molte volte  da quando sono diventata mamma e anche se ho

tergiversato parecchio tempo perché non credo  di avere nulla da insegnare su questo tema,

ho deciso che era il momento di condividere  qualcosa. In particolar modo le paure che ho

avuto prima di diventare mamma, non tanto  in relazione al diventare mamma di per sé

oppure all'idea del parto che, onestamente  non sapendo nemmeno di preciso cosa fosse

non è una paura che mi ha sfiorato se non  proprio poche ore prima del lieto evento,

no, non tanto questi pò di paura, ma tre paura in  particolare che personalmente ho dovuto superare

gradualmente prima di decidere di fare questo  passo. La prima mi vergogno un po' condividerla

però va detta perché credo sia un mito che deve  essere sfatato o sì o sì, definitivamente..

Prima però un'importante informazione  di servizio ricordati se stai guardando

questo video dal mio canale YouTube di  attivare la campanellina delle notifiche

per sapere esattamente ogni volta che esce  una nuova puntata. Se invece stai ascoltando

questa puntata dalla tua piattaforma podcast  preferita ricordati alla fine di questa puntata

di lasciarmi 5 stelle se l'hai trovata almeno  un poco utile, come spero la troverai [Musica]

Ok, ma torniamo a noi. Dicevamo.. la prima paura  che ho dovuto superare è stata quella di perdere

il controllo sul mio corpo. Ora magari stai  ridendo.. e adesso ci rido su anche io ma è

davvero stata una delle paure che mi ha portato  a fare questo passo molto più tardi di quanto

avrei potuto. Non è che me ne do una colpa, sia  chiaro, d'altronde viviamo in un mondo dove da

ragazzine fin da ragazzina cresciamo pensando sia  normale proporzionare il nostro valore di persona

al numero che vediamo riflesso sulla bilancia però  in modo inverso, ossia il nostro valore cresce più

piccolo e a quel numero. Oggi grazie ai social  tra l'altro questa cosa si è amplificata in modo

davvero esponenziale anche se viene bilanciata  dal cosiddetto movimento della body positivity

che sta prendendo sempre più piede, proprio  tra l'altro grazie ai social. Ma tornando al

punto della della questione.. personalmente ho  avuto un rapporto molto burrascoso con il mio

corpo fino ai 20 anni suonati direi. E quando  finalmente sono riuscita a trovare l'equilibrio

l'idea di metterlo di nuovo a repentaglio e vivere  nuovamente quella sensazione di totale mancanza

di controllo su quello che avrei visto accadere e  avrei visto riflesso allo specchio mi terrorizzava

letteralmente. Sarebbe sciocco dire che durante la  gravidanza non sono stata attenta a non lasciarmi

andare almeno completamente, sprofondando sul  divano, mangiando biscotti tutto il giorno perché

diciamoci la verità la tentazione c'è stata più  volte ma devo dire che guardandomi indietro non

ho fatto nulla di straordinario per mantenermi in  forma per quanto i chili aumentassero ovviamente

di mese in mese ma per fortuna! I primi tre  mesi non ho fatto praticamente quasi nulla in

termini di movimento perché avevo sempre una  gran voglia di dormire e devo dire che sono

addirittura dimagrita con mia grande sorpresa per  via delle nausee. Poi da il quarto mese mi sono

sentita una leonessa e ho ri iniziato a praticare  yoga almeno tre volte a settimana ma in maniera

molto molto soft e molto blanda. Poi quando  il pancione cominciato a diventare parecchio

ingombrante ho scoperto le passeggiate, che avevo  sempre snobbato e che ormai sono diventate parte

integrante della mia routine e del mio dna, devo  dire. Insomma, per farla breve ho preso 14 kg,

un pochino di più rispetto a quelli che avrei  dovuto e per tornare a com'ero dodici mesi fa

me ne mancano da perdere 4/5. Ci ho messo un  anno anzi di più per avvicinarmi a quella che

ero ma la verità è che non me ne sono neanche  accorta. Devo dire che il lockdown ha reso i

primi mesi successivi alla mia gravidanza molto  più intimi e isolati di quanto altrimenti non

sarebbe stato. E se tornassi indietro oggi non  cambierei una virgola, probabilmente cercherei

quella tranquillità in ogni caso proprio perché mi  ha permesso con il senno di poi dedicarmi alla mia

piccola senza l'ansia di dover tornare com'ero  perché dovevo espormi perché dovevo incontrare

persone. Quindi senza l'ansia di dover fare rewind  in tempi record. Quindi se la paura di non tornare

più come prima e anche la tua parcheggiamola  subito. Non ascoltare chi dice che ci metterai

un giorno a tornare come prima, che lo farai  uscire da lì sotto e voilà, sei come prima perché

non è vero o meglio non è così quasi per nessuno  almeno nessuno che io abbia conosciuto finora.

Non lo stato sicuramente per me ma posso dirti  che non ha minimamente influito sul mio umore,

sul mio stato d'animo e tutta quella grande paura  che avevo di sentirmi fuori controllo in realtà

non si è mai verificata. Sono sempre stata anzi  devo dire che non mi sono mai sentita così in

armonia con il mio corpo come in questo periodo  durante la gravidanza e anche dopo. La seconda

paura che mi sono ritrovata a dover affrontare  almeno personalmente è stato quello che quando

fosse diventata mamma tutto si sarebbe fermato.  Quindi questa è l'altra paura che mi ha bloccato

per molto tempo, quindi temere che ogni progetto  si fermasse che tutto quello che stavo facendo

avrebbe dovuto conoscere un momento di stallo  inevitabile quando fosse arrivata la mia piccola.

In fin dei conti il mio punto di forza è creare  contenuti per la mia tribù dentro e fuori Biz

Academy e non solo Biz Academy ma tutti gli altri  miei progetti. Ma per creare ci vuole tempo ci

vuole anche concentrazione. Quindi la paura c'era  ed era molto forte però sono riuscita ad ovviare

a questo rischio facendo leva su una capacità che  ho allenato per moltissimo tempo, ossia quella di

organizzarmi. Praticamente ha giocato d'anticipo  sapendo che avevo sei mesi di pura energia perché

sono stata fortunata in questo senso, quindi tolti  i primi tre di totale sonnolenza, sapevo che avevo

sei mesi per avvantaggiarmi con la creazione di  contenuti per almeno i primi sei mesi successivi

al parto, quindi era un bel po' di roba. Ho preso  un calendario di carta che purtroppo ha buttato

e quindi non riesco a farti vedere oggi ma da  lì ho suddiviso le settimane in focus diversi.

Ad esempio tot puntate per Impact Girl, tot  training per la membership di Biz Academy,

tot interviste/puntate per La Svolta School..  insomma, non ci crederai ma un passetto alla

volta, non ci credevo nemmeno io alla fine, sono  arrivata al nono mese che ero coperta per 13 mesi

con i contenuti che mi servivano una volta che  avessi dato alla luce. Cioè, di fatto, potrei dire

che sto ancora vivendo di rendita adesso, anche  se poi, a dirla tutta causa Covid il calendario

editoriale si è stravolto ed è cambiato in buona  parte, ma questa è un'altra storia. Il punto è che

facendo leva sull'energia degli ultimi sei mesi  di gravidanza mi sono aiutata avvantaggiandomi

moltissimo. Ovvio che non posso dire che è  stato solo merito mio, sarebbe una sciocchezza!

Una gravidanza serena e tranquilla è stata la  chiave per permettermi di fare tutto il resto,

quindi ci tengo a precisare che sono stata anche  molto fortunata. Ma poi c'è un'altra paura che

mi ha accompagnato e che tuttora devo dire spesso  la trovo nel taschino, ogni tanto la trovo sulla

spalla, mi dà il buongiorno quando mi sveglio ed  è la paura di non sentirmi abbastanza, la paura

di non essere all'altezza di essere una buona  mamma. Il fatto che non è che se non ti senti

all'altezza poi torni indietro come potresti fare  con un progetto lavorativo, non c'è più indietro..

quindi si va avanti! E devo dire che la paura di  non riuscire a coniugare casa, bimba e lavoro,

la mia relazione, le mie amicizie quindi il fatto  di non riuscire ad essere una buona mamma ma anche

una buona amica una buona CEO, una buona creatrice  di contenuti, una buona tribe leader per la tribù,

per le mie tribù come quella della Svolta School  o di Biz academy.. Sono paure che sono state lì

e mi hanno mi hanno accompagnato, mi stanno  accompagnando tuttora in certi momenti perché

vivo spesso quella dicotomia che vive una mamma  che lavora, quella in cui quando lavori ti senti

in colpa perché vorreste stare da un'altra parte  ma quando stai con il tuo bimbo o con la tua bimba

pensi “ah cacchio, devo ancora fare quella cosa!”. Però devo dire una cosa, che non sono mai stata

più grata di avere un progetto digitale fra le  mani e un team che lavora da remoto come da quando

sono mamma, oltre che da quando è scoppiato il  Covid, devo dire. Non so cosa o come avrei fatto

se avessi avuto un lavoro chiamiamolo normale,  cioè un lavoro che avrebbe deciso per me quanti

mesi sarei potuta stare accanto alla mia bimba  e quando sarei dovuta tornare in ufficio. Il

digitale mi ha permesso di viaggiare per il mondo  per moltissimi anni, se mi segui da un po' lo sai

e da un po' mi consente di crescere Sofia con  la massima flessibilità di tempo e di spazio.

Ci sono in particolar modo 3 assetti della  mia attività digitale che hanno continuato

a funzionare in automatico, naturalmente li avevo  preparati prima, anche quando poi mi sono fermata

perché mi sono dovuta fermare durante i primi  mesi di vita della mia bimba. Il primo è stato

sicuramente le mie landing page, perché sono  più di una, e i miei funnel di email, quindi

il fatto di avere delle pagine dove i visitatori  che mi scoprono sul web possono atterrare e senza

la mia presenza costante possono iscriversi per  poi scaricare una risorsa gratuita, guardarsi

una masterclass ed essere guidati in un percorso,  in un viaggio di comunicazione attraverso le mie

newsletter già create in anticipo e sviluppate  poi impostate nel sistema dell'auto risponditore

in modo automatico è stato sicuramente un aspetto  cruciale. Di fatto è l'assetto che mi ha sempre

aiutato nel digitale a giocare di flessibilità,  che mi ha sempre aiutato a recuperare quella

libertà e quella flessibilità che il digitale  ti regala se lo sai utilizzare con testa. Poi

un'altra cosa molto importante di questo periodo  sono state le campagne di advertising “always on”

quindi delle campagne impostate in maniera tale  da poter essere sempre attive e poter guidare

con costanza, continuamente, magari non devo lumi  enormi ma dei volumi costanti di visitatori alle

pagine più strategiche del mio sito quindi a delle  landing page dedicate e poi ai miei funnel e le

quelli alle nostre pagine di vendita. E un altro  elemento cruciale è stato sicuramente il traffico

organico. Quando si parla di traffico organico  si parla di traffico che arriva organicamente

da più fonti. In questo contesto mi riferisco in  particolar modo al traffico che arriva da Google

attraverso il nostro blog, che a mio avviso, e  se mi seguì già lo sai perché lo dico in tutte

le salse, è molto più potente di quello che  arriva dai social per un motivo molto semplice

che da un punto di vista anche algoritmico ma  non solo, anche di necessità della tua presenza,

è molto più flessibile e molto più automatizzabile  un blog. Chiaro che quando tu raggiungi con dei

tuoi articoli un certo tipo di posizionamento  quel posizionamento non è garantito per sempre.

Te lo devi sudare per arrivarci e poi te lo  devi anche mantenere aggiornando il tuo blog,

però la cosa bella è che questi articoli, questi  vari approfondimenti poi si fanno forza l'uno

con l'altro e quando tu riesci ad accumulare  tutta una serie di articoli che pubblichi con

costanza ma tutti in blocco sempre con costanza  perché a Google piace di più quindi gradualmente

programmati nel tempo poi ti crei un assetto che  funziona anche senza di te, anche senza che tu

sia sempre su questo benedetto smartphone, se  stai guardando la puntata dal tuo smartphone :)

Ora, il timore di non riuscire a coniugare tutto  c'era comunque, perché parliamoci chiaro digitale

o no le cose da fare sono sempre tantissime.  Nel mio caso c'era un team da coordinare,

decisioni da prendere, senza contare che la  nascita della mia piccola ha coinciso proprio

con il culmine di una transizione importantissima  nella mia carriera di imprenditrice digitale e

poi naturalmente il Covid, che ha significato  0 aiuti esterni anche solo per pulire casa o

per tenere la bimba.. insomma un bel casino  devo dire! Ma ci sono state almeno tre cose,

in realtà sono molti di più ma posso individuare  tre fattori chiave che mi hanno sicuramente

aiutato ad unire bimba e lavoro con la massima  armonia possibile. La prima è stata rendermi conto

che diventare mamma significava improvvisamente  avere molto meno tempo e questo mi ha brutalmente

costretta a selezionare con la S maiuscola le  cose da fare e questo mi ha aiutato ad individuare

le vere priorità e non solo al lavoro. Quindi  diciamo che dire no a cose e persone iniziative

su cui magari prima mi sarei tuffata perché “sia  mai che mi perdo qualcosa” è diventato molto più

semplice anzi direi fisiologico, quindi potrei  dire che la maternità ha curato la mia sos ossia

sindrome da oggetto scintillante, il fatto di  correre ad essere a sinistra cercando di fare

mille cose e devo dire che mi piace parecchio. Un'altra cosa che mi ha aiutato moltissimo è

stato responsabilizzare di più il mio team  investendolo del potere di prendere decisioni

laddove necessario anche senza di me. Che non puoi  fare tutto da sola è qualcosa che dico sempre,

bimbi oppure no. Quest'idea che dobbiamo essere o  possiamo essere tuttologhe perché esistono corsi

là fuori che ci dicono che sì puoi fare tutto da  sola, ti fai il sito, ti fai il funnel, diventi

una copywriter, diventi una commerciale in poche  settimane fa e così fai colì e poi ban! Ecco ti

arriva la porta in faccia appunto, perché ti rendi  conto che non ha nessun senso provare a fare tutto

da sola, non puoi. Oppure magari ci sei anche  riuscita ma a che prezzo?Magari stai impazzendo

e non ne puoi più e non è certo questo quello  che avevi immaginato, giusto? Ovvio che un team

non è qualcosa che puoi avere subito, iniziare  da sole a volte è l'unico modo. Ma quando parlo

di team non mi riferisco a un esercito di persone  che lavorano con noi full time. Per un progetto

digitale a volte basta un bravo web developer,  un bravo programmatore che ci aiuti con le cose

più tecniche al momento del bisogno oppure un  assistente virtuale che ci dia una mano con alcune

delle nostre task giornaliere. Sono sconvolta da  quante ragazze arrivano nella membership di Biz

Academy smarrite e completamente insoddisfatte  per non essere riusciti a fare tutto da sole..

ma non si può, punto! Ecco perché, sempre nella  membership di Biz Academy mettiamo a disposizione

dei pacchetti anche a ore con talenti di nostra  massima fiducia perché non si può, non si può

fare tutto da sole. Se hai un team e fai comunque  fatica a delegare, cosa che accade molto spesso,

e quindi tra i ragazzi hanno sempre bisogno di  chiederti ogni cosa, niente paura perché sotto

al video di questa puntata troverai il link  ad una tecnica molto simpatica per facilitare,

diciamo così, proprio questo la delega. Ma passiamo all'ultima cosa e non meno importante

anzi forse la più importante di tutte che mi  permette di unire bimba e lavoro in armonia: un

compagno che mi sostiene a spada tratta, dividendo  come ogni sfida pre e post gravidanza. Devo dire

che non tutte le persone con cui sono stata si  sono dimostrate, diciamo così, così potenzialmente

adatte a diventare dei padri di famiglia. Mi  ricordo ancora delle conversazioni assurde

con personaggi che mi facevano intravedere una  realtà di grande libertà finanziaria dove io sarei

rimasta a casa ad accudire i figli. Loro avrebbero  continuato a diciamo così, portare la cacciagione

in casa, come se vivessimo nella preistoria. Avere  un compagno che ti supporta e non solo da un punto

di vista ideale teorico è fondamentale, non credo  potrei mai parlare di armonia tra bimbe lavoro

senza al mio. E per questo non smetterò mai di  ammirare tutte le mamme single che per i motivi

più diversi si ritrovano a crescere e mantenere i  propri bimbi da sole, siete le mie eroine! A voi

va tutta la mia stima e tutto il mio rispetto. Mi sento di concludere questa una puntata

decisamente poco business di Impact Girl,  sottolineando che non c'è nulla di male nel

decidere di non volere un figlio, solo prima  di arrivare a questa conclusione definitiva,

chiediamoci perché. Io ho pensato per tanto tempo  di non volerne uno, di non essere proprio portata,

quando in realtà nel mio caso specifico era solo  paura, anzi tante paure unite insieme e ora mi

chiedo perché diavolo non l'ho fatto prima! Se questa puntata di Impact Girl ti è

stata utile e la stai guardando dal sito  Biz-academy.it/podcast oppure da YouTube, lasciami

un commento qui sotto e raccontami come fai tu  ad unire bimbi e lavoro, soprattutto se ne hai

più di uno sono tutta orecchie e non vedo l'ora di  conoscere i tuoi spunti le tue riflessioni, i tuoi

trucchetti, i tuoi segreti e le tue strategie. Se invece stai ascoltando su Itunes Spotify o

la tua piattaforma podcast preferita,  aspetto le cinque stelle per aiutare

Impact Girl a raggiungere più donne possibili. Questo è tutto per la puntata di oggi,

spero di averti dato qualche utile spunto  che potrai implementare sin da subito,

se crescere un business in cui credi sul web  in modo autentico e proficuo è parte dei tuoi

piani e non sei ancora entrata a Biz-academy  puoi farlo visitando il sito Biz-academy.it

Noi come sempre ci sentiamo e vediamo alla  prossima puntata di Impact Girl [Musica]