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Impact Girl di Cecilia Sardeo, Da Giallo Zafferano a Food Blogger Virale con Sonia Peronaci - YouTube

Da Giallo Zafferano a Food Blogger Virale con Sonia Peronaci - YouTube

Benvenuti ad una nuova puntata di Biz Girl! Chi vi parla è Cecilia Sardeo e

il tema di oggi è molto molto interessante.

Approfondiremo in modo particolarmente concreto e pratico come crescere un

Personal Brand di successo sul web e lo faremo con un ospite che ha creato un

proprio personal brand di successo con la S e la P e la B maiuscole,

conosciuta sul web come cuoca, scrittrice, presentatrice e blogger in tutta Italia

parlo di Sonia Peronaci! Ciao Sonia e grazie per essere qui con noi oggi

Ciao è un piacere è tutto mio naturalmente! Tu, Sonia, hai una

bellissima storia alle spalle. Hai creato l'ormai notissimo e conosciutissimo

sito Giallo Zafferano, se non sbaglio nel 2005

nel 2006, insieme al tuo compagno e lo hai portato a numeri da

capogiro. Leggevo che avevate raggiunto un picco che probabilmente poi avete

superato di due milioni di utenti unici al giorno. Due e mezzo! Ecco, sapevo.. nel 2015 erano due

milioni e mezzo, si. Poi questo lo avete creato da zero

e poi però a partire dal 2015 ha deciso di intraprendere un percorso diverso,

una strada che poi ti ha portato a sviluppare con altrettanto successo

quello che è il tuo sito personale il tuo personal branding. Solo per dare

un'idea a chi ci sta ascoltando, Sonia tu hai centinaia di migliaia di fans e

followers tra Facebook e di Instagram, tutto questo, tra l'altro, creato

in pochissimi anni perché siamo nel 2018, quindi davvero una un'impennata notevole.

Quindi io vorrei proprio saltare diretta a quella che è la domanda che forse si

stanno facendo in molte tra le nostre ascoltatrici: cosa faresti oggi se

ripartissi da zero? Ma guarda, io nel tempo ho avuto delle certezze che sono

sicuramente la costanza di pubblicare i contenuti, la qualità dei

contenuti e sicuramente il fatto di, sembra una

banalità, non prendere in giro l'utente ma avere una traiettoria ben chiara,

mantenerti su quella traiettoria e soprattutto lavorare sempre verso la

qualità, che è la strada un po più lunga se vogliamo, io credo che il successo non

sia mai una cosa fortuita, credo che una persona il successo se lo guadagni ma

nel caso possa capitare che hai una botta di fortuna e arriva il successo,

poi il problema reale non è arrivarci ma è mantenerlo, no come sappiamo bene.

Quindi, quello che secondo me va fatto sempre e va curato molto bene il proprio

contenuto, ecco e cercare sempre appunto di dare sempre più qualità o più

ovviamente guardandoti un pò intorno e vedendo quello che capita col

passare del tempo, col passare degli anni e delle mode. Siamo bersagliati da

centinaia di messaggi quotidianamente, quindi io noto che le persone,

soprattutto le blogger, i blogger fanno delle cose molto molto belle

soprattutto i giovani perché il mezzo è loro diciamo. Ci sono

applicazioni nuove, nuove regole loro sono i primi a sfruttarle al meglio

e devo dire con molta più facilità però è anche vero che la gente si stufa

anche molto presto, ho visto, di cose che magari, apparentemente, tu dici sì è

molto carina ma a cosa serve, però fa successo, dopo un pò di tempo quella cosa

lì, effettivamente se non ha un'utilità non ha un senso, non ha un qualcosa di

appeal nel riguardo del pubblico ma costantemente perde d'importanza insomma.

Quindi l'abbiamo visto per tante cose. Effettivamente la gente cambia molto il

proprio obiettivo, nel senso, nasco come foodblogger, poi divento modella, divento

attrice, divento scrittrice, divento mille cose e magari poi

quelle mille cose sono anche belle da vedere, però poi perdi un attimo di

identità: ma chi sei, cosa fai, anche questa è una cosa che ho visto

succedere molto frequentemente ultimamente nel web,

forse perché, appunto, ormai c'è una saturazione tale in ogni settore che

la gente cerca di reinventarsi in mille modi diversi, però poi perde un pò

d'identità. Banalmente oggi le fotografie le fai bellissime anche con

un cellulare, una volta ci voleva un attrezzatura e invece adesso tutti fanno

tutto molto facilmente, anche in modo, devo dire, molto bello, però si perde un

pò, hai capito, anche l'originalità a volte. C'è tanto sovraffollamento in

tutti i settori e forse è un pò questo il male di oggi, no

non è un male però ecco, alla fine rimangono le persone che

secondo me poi, alla lunga vengono seguite per qualcosa e quel qualcosa

continuano a farla sempre meglio, almeno, questo è quello che ti posso dire

io, poi magari mi sbaglio ma, insomma è un pò che sono sul web e vedo che questo è

un periodo molto molto di cambiamento, velocissimo anche, cioè veramente da un

mese all'altro vedi delle cose dici: Vabbè, sono già passate di moda, la gente non

le guarda più. Voglia di fare tante cose, non si ha più tempo per farle perché

tutte sono sovraccaricate di mille lavori, e se ho il tempo di scrivere

non ho tempo di fotografare, non ho tempo di postare..cioè siamo veramente in un

vortice e secondo me questa qui è una cosa che a un certo punto dovrà in un

qualche modo quagliare, nel senso sparire questo marasma che c'è adesso in

giro e arrivare a un dunque, vediamo. Quindi, possiamo dire che a livello

individuale un step pratico importantissimo, riassumendo quello che

hai risposto Sonia, sicuramente dedicare del tempo ai contenuti, anche

perché i contenuti, mi piace aggiungere, sono aspetti diciamo

così, sono gli elementi e i fattori che ci permettono di creare quella relazione

con la nostra audience, una relazione che non è appunto improvvisata, ma una

relazione che si consolida nel tempo e che consente poi a chi, al di là dello

schermo, visto che non ci vede magari fisicamente, di conoscerci e di conoscere

l'intenzione che sta dietro il nostro brand e quello che è il valore che ne

può trarre. Poi mi vorrebbero dire un piano editoriale perché è parlato di

costanza quindi appunto è facile fare 10 blog post, poi farne 100 e 200, 300 perché il

successo, come dici tu, non è un caso, non arriva dal giorno alla notte ma spesso

può richiedere degli anni, no spesso, richiede anni. Poi magari ti

può capitare, appunto, la botta di fortuna però lì allora la costanza rientra

riassumendo proprio quello che dici tu, entra in gioco nel momento in cui quel

successo va mantenuto. E poi la pazienza, cioè il fatto, che poi è la stessa cosa,

quindi la costanza e la pazienza vanno a braccetto, il fatto di sapere che si,

il web ci offre degli strumenti che ci danno dei risultati abbastanza rapidi,

perché è vero che puoi parlare a tutti in qualunque momento,

in realtà però per raccogliere i risultati comunque

il lavoro costante e anche faticoso e anche non retribuito e magari senza

un immediato ritorno c'è ed è parte del gioco, giusto?

Sì sì, assolutamente. La cosa che forse meno i giovani di oggi si danno è la

pazienza, il tempo per arrivare perché abbiamo avuto sempre degli esempi molto

sbagliati dove una persona dal nulla diventava famoso in 5 minuti e poi la

sua vita cambiava. Poi in realtà non era così perché è un po la televisione ci ha

insegnato questo no, che diventi famoso per delle sciocchezze in televisione

però poi ti dimenticano altrettanto velocemente e facilmente come sei

diventato famoso, diciamo. Quindi, però insomma, questa è sempre stata un pò

la falsa aspettativa forse dei giovani. Non faccio una cosa se anche

sciocca però diventò famoso e riesco comunque ad andare avanti a guadagnare

con quella cosa tutta la vita, non è assolutamente così.

Il contenuto sicuramente, e anche appunto ti dicevo, il fatto di essere onesti

con i follower cioè adesso vediamo tanti escamotage e tante persone che fanno i

salti mortali, diventano anche quelli che non sono per ottenere magari più

follower.. alla lunga le persone si accorgono di quello che sei.

Quindi, devo dire che questa è un'altra lezione che ho imparato. A me hanno sempre

chiesto, per esempio, se noi avevamo tanti haters sul

sito, sia con Giallo Zafferano sia con Sonia Peronaci. In realtà

pochissimi, devo dire, perché alla fine noi siamo sempre, io dico noi perché io

mi ritengo una squadra, siamo sempre stati fedeli al nostro contenuto, abbiamo

sempre dato utilità, ci siamo sempre snaturati molto poco,

capendo che era quello che volevano da me le persone,

tant'è che io spesso viaggiando appunto, posto anche immagini dei

luoghi dove faccio il viaggio si 1-2 foto 3 foto, già la quarta scocciano un po',

perché da me si aspettano le ricette quindi si, va bene il posto, ma poi mi

devi dare la ricetta legata al posto perché poi è quello,

io rappresento un po' quello. Quindi bisogna anche capire, appunto, che strada

intraprendere, cosa si aspettano gli utenti da te, i tuoi follower e non

deluderli mai, insomma. Poi è ovvio che se non ti piace più fare

quello che fai, allora quella è un'altra cosa.

Però la gente comunque avverte, avverte tutto di te. Secondo me non riesci a meno

che tu non sia veramente un attore da actor studio non riesci a prenderla in

giro, non riesci a sembrare alla lunga quello che non sei. Le persone, e

soprattutto noi che siamo un po più famosi, che quindi

loro si aspettano i nostri contenuti ogni giorno, capiscono immediatamente

anche quando sei giù, quando non sei più tu, da come scrivi, da come ti poni

cioè a me è capitato parecchie volte,

ho detto: ma come fanno! Perché entrano veramente in

sintonia con te, se ti vogliono bene, se ti seguono perché sei quella che

rappresenta qualcosa per loro, anche questo è molto importante. Poi io

ho la fortuna di essere una che ama stare in mezzo alla gente, quindi quando

incontro le persone per strada sono veramente contenta, quando mi fermano mi

fermo a fare le foto con loro, si vede proprio che sono contenta, e questo

loro lo percepiscono. Tante altre persone, invece sono molto meglio dietro uno

schermo, ma di persona magari non sono tanto contenti di avere il contatto con

le persone, le persone lo avvertono. Secondo me non tradire i propri followers

è la cosa principale, che poi vuol dire anche sinonimo di professionalità, di far

bene il proprio lavoro, eccetera eccetera.. Quello che ci siamo dette anche prima.

Si, credo sia molto bello quello che hai detto anche perché i social

possono diventare un'arma a doppio taglio, proprio per chi,

chiamiamoli per gli influencer, che nient'altro sono che delle figure che

hanno un gruppo di followers di un certo volume, che li segue assiduamente

quindi influenzano in qualche modo quella che può essere, così

l'opinione o lo stile di vita chiamiamolo come vogliamo, le aspirazioni

di quel gruppo. Che tra l'altro ha una grossa responsabilità ma l'arma a doppio

taglio entra in gioco nel momento in cui parto

per dare valore ai follower e quello al mio obiettivo poi ci prendo gusto a

questa continua attenzione.. diventa una sorta di dipendenza, ma una

dipendenza che vede anche uno spostamento di focus, da loro a me per cui io mi vedo

sulle insta stories, quando parlavi delle foto

dei miei viaggi, le foto di questo, le foto della mia casa, le foto della

nuova macchina, le foto.. e lì può diventare in effetti un

un'arma pericolosa, non solo per noi stessi ma anche per il nostro brand

perché può non essersi quello che vogliono. Si, esattamente anche questo,

poi questa è la mia opinione perché io adesso vedo anche con piacere

delle blogger che, per esempio postano veramente qualsiasi cosa loro facciano

dalla mattina, "oddio c'ho il brufolo" e faccio la story, cioè veramente fanno di

tutto. Però lì, secondo me, diventa poi quasi una malattia, non so come dire, una

cosa che poi, alla lunga, per esempio a me stufa molto, no nel senso che è vero che

tu non puoi avere una vita interessante tutti i giorni però è anche vero che se

tu posti la qualunque o fai stories di qualunque cosa io neanche ti guardo più.

Però questo è mio modo di vedere e magari il ragazzino invece t gradisce vedere ogni

cosa, non saprei dirti. Però credo che forse c'è più curiosità a livelli di cosa

fa la Ferragni ogni giorno, perché quella una vita veramente diversissima da tutti

gli altri e allora lì

ma una persona normale diciamo, io mi reputo normale, non sono la Ferragni, ovviamente

a un certo punto fa delle cose anche molto banali, no? Io cammino col cane, poi

vado a fare la spesa, ogni giorno, secondo me una palla

gigantesca poi diventa! Io cerco di fare così cioè magari quello che è inerente al

mio lavoro lo posto, oppure qualche cosa di simpatico che mi accade

lo posto però proprio tutto tutto tutto, secondo me diventa anche un po' alienante, credo

Non potrei essere più d'accordo. Instagram sta diventando un po' così, è diventato

secondo me il social più importante adesso in questo momento, almeno, ti parlo

di quello che richiedono a me le aziende, e anche più divertente

probabilmente. Poi ci giochi molto perché puoi postare sul profilo, poi alle stories

sai, hai tutte una serie di cose simpatiche che puoi fare, però

secondo me, anche lì bisogna avere una specie un equilibrio, credo,

perché poi diventa che ti fagocita. Cioè per tutto il giorno stai: oddio adesso che

foto metterò su! ,like a tutti quanti, rispondere ai commenti degli altri,

diventa veramente un lavoro per cui tu dalla mattina alla sera sei su Instagram e

vedo, parlando con tanti influencer, i miei amici, così quando ci incontriamo

sono tutti un pò alienati da questa cosa, perché sanno che è molto importante ma

nello stesso tempo patiscono questa cosa.

Diciamo che io ho un'opinione che probabilmente abbastanza diversa da quella che può

essere l'opinione comune su questo.. a mio avviso è talmente alienante

che perché la nostra attività possa crescere dobbiamo staccarci, nel senso

avere un equilibrio ma imposto, autoimposto perché poi ovviamente questi

aggeggi no rettangolari che chiamiamo smartphone sono creati anche per

generare dipendenza per scopi che vanno ben oltre che non c'entrano nulla con la

nostra parte del nostro personal brand, che non è assolutamente un interesse di

chi crea questi questi aggeggi. Però c'è da dire che proprio per questo

dobbiamo essere come imprenditori perché, di fatto, influencer o non influencer,

siamo degli imprenditori con un'attività che creiamo da zero,

non solo dobbiamo essere un modello, io credo, anche per chi aspira a fare qualcosa

di simile a noi attraverso le proprie idee, ma dobbiamo anche avere rispetto

per quello che è quella che è la nostra vita e credo che

alienarci continuamente, soltanto per avere più followers che non

necessariamente si convertono in un business che è più profitable, quindi

ha un bilancio più positivo sia qualcosa di necessarie. C'è una battuta

simpaticissima di un personaggio anche abbastanza grosso americano che mi è

sempre rimasta impressa.. lo bastonavano tutti perché lui non usava i social

fino a qualche anno fa, poi ha cominciato ad usarli ma in maniera comunque molto

blanda e ad un certo punto ha risposto: "Quando vado in banca e chiedo di

prelevare mille followers mi dicono che non sono disponibili" e questo

mi è piaciuto molto perché, come dire, ricordava che, si i social sono

fondamentali, si, sono uno strumento chiave, forse ancora più del proprio

sito per generare traffico ma se ti fermi lì e tutto dipende tutto diventa

un Ego-show per cui mi faccio vedere e non c'è una strategia di business

intelligence che vada oltre è assolutamente fine a se stessa e può

morire da un momento all'altro. Questo è ovviamente questa è la grande paura di

tutti noi lavorare e lavorare per qualcosa che poi a un certo punto di ritrovi con un pugno di

mosche in mano. Ma questo è stato un po per i siti, come per Facebook e

adesso forse magari fra due o tre anni Instagram non ci sarà più, ci sarà

qualcos'altro, speriamo di no! Ti faccio una domanda relativa alla scelta di

Instagram. Tu hai detto che ti piace molto e da un social che ti parla da un

punto di vista proprio dello stile che utilizza, quindi utilizza immagini, poi

per un food blogger le immagini sono di fatto tutto, le video ricette anche,

hai parlato anche di come inizialmente ci siano talmente tanti strumenti

che uno cerca di essere poi dappertutto. Cosa consigli per chi parte da zero oggi?

Quale social, visto che i social comunque sono un must, quale social consigli di

utilizzare o per meglio dire, quali sono i criteri che consiglieresti di seguire

per definire quale canale vogliamo utilizzare? Ma guarda, ti faccio un esempio

pratico: di solito gli chef sono pessimi sui social, a meno che non

siano show televisivi. L'altro giorno abbiamo avuto qua in Factory

un evento su delle carni Irlandesi, c'erano degli chef italiani che cucinano

sempre con queste carni, quindi erano qua e hanno fatto una giornata molto molto

bella. Ovviamente io ero un pò la presentatrice,

quindi andavo un pò a parlargli mentre cucinavano, chiedevo un pò di cose e

tutti quanti mi hanno detto la stessa cosa: noi non abbiamo tempo per i social,

perché noi siamo lì a cucinare tutto il giorno, abbiamo la nostra brigata. Loro

materialmente non hanno veramente il tempo, quando segui un ristorante

veramente tempo non ne hai. E allora da un certo punto io dicevo è

vero voi non avete tempo perché poi anch'io tempo ne ho poco in realtà, io

posto molto la sera, scrivo la sera eccetera eccetera..

però è anche vero che è importante trovarvi sui social, se avete un

ristorante, vedere che piatti fate, infatti, dicevo, a voi conviene prendere un

ragazzino, una ragazzina, che magari vi fa solo quello, quando voi cucinate vi fa

degli scatti e posta per voi. Quindi effettivamente l'equilibrio sta

forse anche in questo. Esserci. Se tu appunto hai un lavoro che ti

tiene lontano da questa da questa attività, prendere qualcuno che lo fa

al posto tuo, perché è importante effettivamente, però non è importante

passarci la vita sui social, perché effettivamente, poi ti perdi forse che

c'è un mondo fuori. Quindi ci sono delle categorie più diciamo bacchettate da

questa da questo momento social su Instagram. Instagram sicuramente, credo,

che adesso sia il social più gettonato dalle aziende, ma anche quello più

divertente, quello più immediato e soprattutto vedo che c'è un modo almeno

di rapportarsi meno moralista, meno critico insomma, su Facebook, per

esempio, io seguo poco perché hanno sempre da dire qualcosa, e forse è un

social anche un pò più vecchio sicuramente rispetto a Instagram, quindi di

conseguenza, forse le persone un pò più agée sono anche un po più pesanti, ecco

questo. Poi ci sono anche molte treshate su Facebook adesso, mentre su Instagram

ancora rimane abbastanza carino, pulito e divertente tutto sommato, ecco perché ci

puoi fare veramente di tutto. Quindi io, dal punto di vista aziendale, cioè di

quello che mi chiedono le aziende e da fruitrice consiglierei Instagram, oggi

come oggi. Poi, ti ripeto, io avendo anche Facebook posto su Instagram e rimando su

Facebook. Credo che poi a un certo punto se non ti piace più stare da una parte

non ci devi stare, io credo così. Tra l'altro è in linea con quello

che stiamo facendo noi, anche se noi abbiamo fatto molta fatica, perché in

realtà abbiamo investito molte energie in Facebook, che era all'inizio il social

che a me parlava di più, perché era il più versatile.

Io non ho cominciato con le foto, ho cominciato col testo, ed era l'unico

instagram non mi consentiva di avere test senza foto e twitter era troppo

breve non riuscivo ad esprimermi e youtube era

solo video, quindi ho detto Facebook è il più versatile e abbiamo creato una base

di followers molto forte ma appunto, come dicevamo prima, dall'oggi al domani,

dall'alto si decide che l'algoritmo cambia e quindi adesso un pò a malincuore,

ma devo dire, più i giorni passano più credo che la

scelta sia stata quella ideale, siamo proprio passati ad Instagram,

sapendo che ovviamente, significa ripartire quasi da zero ma non è un

ripartire però che devi vivere con frustrazione, perché sennò non è più

finita. Ci saranno sempre i cambiamenti, sempre trasformazioni. Assolutamente, magari fra

2-3 anni saremo su qualcos'altro quindi, non prendere mai appunto quello che c'è

adesso come una pietra miliare per che poi può cambiare tutto ma d'altra parte

lo stiamo vedendo negli ultimi anni quanto è cambiato. Invece, al contrario

tuo, devo dire che allora, quando io ovviamente ho iniziato la mia attività

su Giallo Zafferano era Facebook, assolutamente,

però, anche lì, la scrittura era diversa perché su Facebook quello che

interessava era più la ricetta quindi lo scritto era giusto quelle due o tre righe, ma

non di più, per dire questa è questa ricetta qui, invece su Instagram io mi

sono aperta molto di più e al contrario tuo che hai cominciato a scrivere molto su

Facebook, invece io ho cominciato a scrivere molto di me, a fare uno storytelling

proprio su Instagram, però anche lì c'è stato un grande combattimento interno

mio perché io non sono una persona che ama portare la propria vita privata in

piazza e quindi all'inizio non mi piaceva tanto l'idea. Poi ho capito in

che modo, perché ovviamente non è che devi raccontare la vita morte miracoli,

però ho unito invece il racconto dei miei ricordi alle ricette e questa è una

cosa che a me è piaciuta moltissimo e che piace moltissimo anche alle persone

perché ovviamente, io avendo avuto una nonna che mi ha insegnato a cucinare,

ho tanti ricordi legati alla cucina, alle mie esperienze, anche alle esperienze

fatte quando, banalmente mi sono sposata molto giovane no, e ho vissuto in

Calabria perché nel mio ex marito era calabrese e quindi lì ero in campagna e

lì veramente ero a contatto con gli animali, con la natura, ho imparato

tantissime cose e spesso racconto di questo mio trascorso attraverso le

ricette, questo piace moltissimo. Però piace anche a me, perché è vita vera e

spesso sono racconti emozionanti no perché sono racconti vissuti, in cui si

rivedono le persone che magari hanno avuto anche loro i miei trascorsi.

Quindi io mi sono cominciata a raccontare molto di più su Instagram

raccontando appunto delle emozioni legate anche a delle persone che ho

conosciuto, che mi hanno lasciato qualche cosa nella mia vita e

questo è piaciuto. Secondo me ognuno deve trovare la chiave per raccontarsi.

Raccontarsi non vuol dire mettere tutto in piazza ma vuol dire trovare un

qualcosa dentro di te che ti faccia star bene raccontando le tue esperienze e che

piacciano anche alle persone e secondo me bisogna lavorarci un pò perché

anch'io, devo dire, che all'inizio ho avuto molta difficoltà a pensare di

dover scrivere sempre ogni giorno sui social, perché anch'io ovviamente

faccio un lavoro molto pratico in cucina. Però poi devo dire che ho trovato la

chiave giusta e adesso mi piace il fatto di dovermi raccontare, non sempre è,

perché non è che poi ti viene che ogni giorno l'illuminazione però quando

trovi lì ti ripeto la chiave giusta riesci a essere te stessa a piacere e a

piacerti anche, perché questo è importante.

Questo è quello che generalmente io cerco di spiegare alle persone, che "no, no,

no, no io, social? no, no, no, no!" però in realtà gli chef, come tante persone che

hanno un'attività, essere presenti per far vedere il proprio lavoro, non dico in

modo maniacale, ma ogni tanto, è una cosa che secondo me serve molto no perché tu

quindi questa diciamo è la mia chiave di lettura. Bellissimo questo, veramente

bello, anche perché si ricollega il concetto di autenticità che hai nominato

prima perché quando, a mio avviso, la presenza sui social è una forzatura

strumentale per acquisire più traffico, che poi da un punto di vista concreto di

obiettivo sicuramente quello è però quando diventa solo quello,

diventa una forzatura, la forzatura ti porta o pubblicare qualcosa

che non ti rappresenta, oppure peggio ancora a non pubblicare nulla, quindi a

lasciare perdere perché non trovi appunto quella chiave e sei convinto che

ecco qui c'è secondo me una distinzione molto bella che hai fatto tra privato e

personale. Qualcosa di personale è qualcosa che decidi tu fino a che punto

condividere, non c'entra nulla con la tua vita privata, che tra altro, a mio avviso

si chiama privata per un motivo, quindi è anche giusto che resti tale.

Facciamo sì che qualcosa di privato ancora resti perché seno diventa veramente

esagerato, però va beh.Sono contenta che la pensi anche tu come me. Io mi faccio

delle domande, dico magari io sai ho 50 anni e ho un pensiero vecchio, però secondo

me la riservatezza è una cosa bella, nel senso che ci sono cose che è bello

condividere e delle altre cose che sono inutili da condividere, ma sono tue

personali e tali devono rimanere. Mettere tutto in piazza secondo me a

volte è una cosa anche sciocca, esagerata, che non ti porta granché anche perché

secondo me oggi come oggi lo storytelling vuol dire emozionare per

qualcosa. Le emozioni sono qualche cosa secondo me di profondo e di

importante, quindi di vedere te che ti strucchi ogni mattina sinceramente ne

faccio anche a meno! Sono curiosa di sapere una cosa, tu quando hai

cominciato Giallo Zafferano hai condiviso un sacco di ricette, sei

partita così, non ti sei risparmiata, perché se così fosse stato

probabilmente il successo di Giallo Zafferano non sarebbe arrivato

come in effetti è stato. Ti chiedo, hai mai avuto il timore che ti

potessero rubare le idee, che ti potessero copiare e incollare da qualche

altra parte? A volte con Giallo Zafferano, dopo

qualche anno, incappavano in qualche sito che aveva copiato tutte, cioè aveva preso

tutte le nostre foto.. Noi sapevamo che ovviamente i

contenuti duplicati non nuocevano tantissimo quindi ce ne fregavamo un pò,

certo, facevamo delle segnalazioni ma non è un problema per me il fatto che la

gente abbia copiato un sistema. D'altra parte ormai tutte le blogger più o meno

hanno copiato Giallo Zafferano, ma ci sta, io sono molto felice

di questo perché credo che in Italia, a livello di food blogger noi siamo tra i

più bravi e un pò perché ci piace cucinare, un pò perché ce l'abbiamo nel

sangue, ma abbiamo veramente dei siti molto belli,

molto curati, siti e blog che non sempre si trovano all'estero, con dei contenuti

ovviamente anche di ricette molto molto buone e mediterranee. No, il fatto di

condividere credo che sia stato il nostro successo, cioè veramente volevamo

far sì che le persone riuscissero a cucinare con le nostre

ricette, non avevamo paura di scrivere le ricette giuste, come invece fanno tante

persone che mettono sempre qualcosa che non viene, per appunto avere

lo scettro di quella che cucina molto bene tu non ci riesci, come anche

con i libri.. invece noi non abbiamo mai avuto questa

paura, anzi. Adesso condividiamo addirittura le aziende nel senso che

facciamo questi brunch e facciamo queste cene in cui io magari o delle aziende

che sponsorizzano queste queste cene invito un sacco di influenze da amici

che poi magari vengono a queste cene o vengono i miei eventi e cominciano a

lavorare anche loro con le aziende con il brand che sponsorizzava, quindi a me

fa molto piacere questa cosa. Infatti io dico sempre alle persone che se non ci

aiutiamo tra di noi è tutto vano, nel senso, già è molto difficile il

lavoro è diventato quello che è nel senso che siamo in tantissimi però se

ognuno diventa invidioso dell'altro e coltiva il proprio orticello

che poi è il male italiano questo, secondo me e non si fa invece gruppo. Invece io

guardo un po in giro, invito sia personaggi importanti ma anche veramente

piccoli blogger che non hanno neanche mille follower, però mi piacciono, sono

simpatici e mi piace come lavorano, vengono qui e fanno amicizia con altri più grandi,

fanno amicizia con le aziende come è successo l'ultima volta che abbiamo

fatto un brunch e un mio amico, lo chiamo io, ma in realtà lo conosco da pochissimo

che è piccolissimo però simpaticissimo ha avuto tanto talmente tanto successo

che l'azienda ha scelto lui, che poi era quello più insignificante, se vogliamo e

mai chiamato il giorno dopo facendo i salti in aria proprio dicendo mi hanno

chiamato adesso lavorerò per loro. Io ero contentissima! Però secondo me devi avere

questo spirito, tanto il tuo lavoro è tuo, la gente sa come tu lavori e chi sei,

però se ha altre idee lo stesso si allontanerà da te, che

tu proponga o non proponga altre persone. Quindi secondo me

è come dire mettiamo gli stessi ingredienti e facciamo cucinare i dieci

chef.. uscirà 10 piatti diversi, perché ognuno ha la sua mano. Quindi, secondo me,

il fatto di aiutarsi e il fatto di per esempio incontrarsi fisicamente, che

è quello che sto cercando di fare io, perché come sai qui ho uno spazio, è la mia

nuova idea di dare fisicità al web e quindi si ci sentiamo ogni giorno, ci

mettiamo like, ci mettiamo il commento, però vediamoci anche, perché questa è

realmente il valore aggiunto. La condivisione va anche oltre al

postare una ricetta, ma condividiamo le aziende, perché no!

Stupendo e tra l'altro riassumerei tutto con un hashtag, visto che siamo in

tema social #felicidiesserecopiati della serie, non succede nulla e non

muore nessuno, noi abbiamo comunque la nostra unicità e

che non può essere copiata e ognuno poi esprimerà se stesso come vuole

esprimersi. Io immagino che, se vogliamo fare proprio in copia incolla nudo e crudo

senza metterci del nostro, sarò un copia incolla che non andrà da nessuna parte.

Quindi non dovrebbe nemmeno preoccuparci e questo è una bella liberazione, credo

per molti che cominciano. Un'altra curiosità che ho, su cui

mi piacerebbe avere così, un pò di luce: tu hai fatto una grande scelta,

che è stata quella di passare da un progetto che aveva già un enorme

successo e che hai lasciato per poi intraprendere lo sviluppo del tuo brand

personale, del tuo personal branding mentre continuava a crescere

diciamo che non hai lasciato un progetto

che, voglio dire era fallimentare e diventava quasi una scelta

naturale quella di dire beh mi sposto altrove. Tu, con consapevolezza, hai detto ok

questo è il momento in cui io, Sonia Peronaci sviluppo il mio personal brand.

Come hai trovato il coraggio di lasciare qualcosa che andava così bene? io avevo

già iniziato da un anno prima a vedere che in azienda,

c'è da dire che noi siamo stati acquisiti verso la fine del 2009 da un

gruppo, perchè seno le persone pensano che io abbia mollato lì la mia creazione ma

in realtà io l'ho creata nel 2006, a fine 2009 ci fanno acquisiti per metà; avevo

massima libertà all'interno di Giallo Zafferano, lo conducevo, lo dirigevo,

però non era più mio. E' andato bene fino a un certo punto, poi

un certo punto visto che l'azienda si era un po fermata

e io non riuscivo a capire perché. Io abbiamo mille progetti, perché ovviamente

per me Sonia Peronaci e Giallo Zafferano era un binomio intoccabile, secondo il mio punto

di vista e credo che se ci fosse stata una direzione un pò più intelligente avremo

potuto fare cose fantastiche. Però l'Italia è un pò questa, è quella dei

progetti mai a lungo termine e quindi quando io ho cominciato a vedere che ci

si fermava e poi c'era in ballo una quotazione in borsa, per un anno revisori

contabili e non si sviluppavano contenuti nuovi, avevo già capito che c'era

qualcosa che non quadrava .Poi in realtà la cosa era che loro avevano in mente di

vendere tutto e quindi non interessava di andare molto avanti con il sito. In

realtà Giallo Zafferano funzionava molto bene, faceva le sue visite, quindi per loro, star

fermo un anno o due, non cambiava molto. Per me invece sì, anche perché io ero

molto richiesta anche all'esterno di Giallo Zafferano

e siccome io in realtà ero all'interno a dirigere non mi lasciavano questa

libertà esterna. Quando ho cominciato a vedere che tutto si fermava e che non si

andava avanti nel progetto, ho detto forse sarebbe il caso di uscire da questa cosa e di

cominciare invece a prendere tutte le occasioni che mi facevano felice.

Avevo in mente mille cose che non riuscivo ad attuare lì e che poi una

volta uscita invece ho attuato. Il fatto di poter, per esempio, girare

fare banalmente show cooking, viaggi in giro per l'Italia,

prima non lo facevo perché il lavoro di Giallo Zafferano era tutto all'interno

della redazione, produrre contenuti per il sito punto e non loro, ovviamente, non

volevano mandare avanti tanto la persona quanto il brand e quindi mi

tenevano un pò in panchina. Invece io, che avevo mille richieste

e avevo voglia di fare mille cose e l'avrei fatto volentieri insieme a

Giallo Zafferano, anzi, secondo me sarebbe stato molto figo, a un certo punto ho

detto, vabbè intanto va tutto molto bene Giallo Zafferano anche senza di me

avanti tranquillamente e ho deciso appunto di venir via

quindi non ho sofferto nel momento in cui me ne sono andata,

ovviamente me ne sono andata ed è stato molto difficile, perché vuol dire comunque

investire il tuo tempo, i tuoi soldi, trovare un posto,

avere dei dipendenti, quindi l'Italia non è certo il paese, diciamo, più comodo per

fare scelte imprenditoriali anzi, tutto è molto molto difficile, però

sicuramente io sono molto contenta di quello che sto facendo. Io continuo a

lavorare, sono contenta e guardo Giallo Zafferano come una cosa

molto vecchia, non so, quando lo guardo.. è sempre un bel sito eh. Adesso hanno

messo su cose che secondo me hanno un pò, diciamo mischiato dei valori che non

c'entrano niente con Giallo Zafferano, però sai, la nuova proprietà

ovviamente ha i suoi obiettivi è quello che faccio io è completamente

diverso, perché è vero che parla sempre di food, è vero che facciamo le foto e i

video, ma il modo di fare è totalmente diverso. Basta pensare che io su

Soniaperonaci.it non ho pubblicità, se vai su Giallo Zafferano sembra un albero di Natale.

Io lo trovo già vecchio. All'epoca dicevo ci sarà un modo per

guadagnare senza rompere le scatole agli utenti, pop up, finestre eccetera, eccetera..

quindi probabilmente il fatto di essere stata io a crearlo, io a vederlo evolvere e

io a stufarmene ha contribuito anche a vedere il nuovo progetto che non

vedevano gli altri, ovviamente. Si la lungimiranza, immagino. Perché Francesco, il

mio compagno, dice una cosa sempre molto saggia: le cose belle non si studiano a

tavolino, nascono dalle passioni. Se tu ti siedi a tavolino per fare

successo è raro che tu ci riesca, riesci quando c'è un'idea che ti viene

dal cuore che segui con passione e che sviluppi perché ti piace e ci metti

l'anima. Anche quando ci metti l'anima e c'è passione, c'è sempre qualcosa che

non va come previsto, che è più lento del previsto, che proprio non va.. cosa fai tu

Sonia Peronaci per mantenere alta la motivazione quando proprio non la va?

Quello che cerco di fare io qui, in redazione da noi è sempre un po come

stare a casa nel senso che le persone vengono qui, stanno bene,

io credo sempre di responsabilizzarle, non mi va di starli sulla spalla a

controllare quello che fanno ma mi piace che loro sappiano quali sono

i loro compiti e li svolgano. Poi è ovvio che devi sempre stare a controllare che

le cose vadano come devono, perché sei tu il faro alla fine. Però, secondo me la

Da Giallo Zafferano a Food Blogger Virale con Sonia Peronaci - YouTube Vom Giallo Zafferano zum viralen Food-Blogger mit Sonia Peronaci - YouTube From Giallo Zafferano to Viral Food Blogger with Sonia Peronaci - YouTube De Giallo Zafferano a bloguera gastronómica viral con Sonia Peronaci - YouTube Od Giallo Zafferano do wirusowego blogera kulinarnego z Sonią Peronaci - YouTube De Giallo Zafferano a blogger de comida viral com Sonia Peronaci - YouTube От Giallo Zafferano до вирусного фуд-блогера с Соней Пероначи - YouTube 从 Giallo Zafferano 到 Sonia Peronaci 的病毒美食博主 - YouTube

Benvenuti ad una nuova puntata di Biz Girl! Chi vi parla è Cecilia Sardeo e

il tema di oggi è molto molto interessante.

Approfondiremo in modo particolarmente concreto e pratico come crescere un

Personal Brand di successo sul web e lo faremo con un ospite che ha creato un

proprio personal brand di successo con la S e la P e la B maiuscole,

conosciuta sul web come cuoca, scrittrice, presentatrice e blogger in tutta Italia

parlo di Sonia Peronaci! Ciao Sonia e grazie per essere qui con noi oggi

Ciao è un piacere è tutto mio naturalmente! Tu, Sonia, hai una

bellissima storia alle spalle. Hai creato l'ormai notissimo e conosciutissimo

sito Giallo Zafferano, se non sbaglio nel 2005

nel 2006, insieme al tuo compagno e lo hai portato a numeri da

capogiro. Leggevo che avevate raggiunto un picco che probabilmente poi avete

superato di due milioni di utenti unici al giorno. Due e mezzo! Ecco, sapevo.. nel 2015 erano due

milioni e mezzo, si. Poi questo lo avete creato da zero

e poi però a partire dal 2015 ha deciso di intraprendere un percorso diverso,

una strada che poi ti ha portato a sviluppare con altrettanto successo

quello che è il tuo sito personale il tuo personal branding. Solo per dare

un'idea a chi ci sta ascoltando, Sonia tu hai centinaia di migliaia di fans e

followers tra Facebook e di Instagram, tutto questo, tra l'altro, creato

in pochissimi anni perché siamo nel 2018, quindi davvero una un'impennata notevole.

Quindi io vorrei proprio saltare diretta a quella che è la domanda che forse si

stanno facendo in molte tra le nostre ascoltatrici: cosa faresti oggi se

ripartissi da zero? Ma guarda, io nel tempo ho avuto delle certezze che sono

sicuramente la costanza di pubblicare i contenuti, la qualità dei

contenuti e sicuramente il fatto di, sembra una

banalità, non prendere in giro l'utente ma avere una traiettoria ben chiara,

mantenerti su quella traiettoria e soprattutto lavorare sempre verso la

qualità, che è la strada un po più lunga se vogliamo, io credo che il successo non

sia mai una cosa fortuita, credo che una persona il successo se lo guadagni ma

nel caso possa capitare che hai una botta di fortuna e arriva il successo,

poi il problema reale non è arrivarci ma è mantenerlo, no come sappiamo bene.

Quindi, quello che secondo me va fatto sempre e va curato molto bene il proprio

contenuto, ecco e cercare sempre appunto di dare sempre più qualità o più

ovviamente guardandoti un pò intorno e vedendo quello che capita col

passare del tempo, col passare degli anni e delle mode. Siamo bersagliati da

centinaia di messaggi quotidianamente, quindi io noto che le persone,

soprattutto le blogger, i blogger fanno delle cose molto molto belle

soprattutto i giovani perché il mezzo è loro diciamo. Ci sono

applicazioni nuove, nuove regole loro sono i primi a sfruttarle al meglio

e devo dire con molta più facilità però è anche vero che la gente si stufa

anche molto presto, ho visto, di cose che magari, apparentemente, tu dici sì è

molto carina ma a cosa serve, però fa successo, dopo un pò di tempo quella cosa

lì, effettivamente se non ha un'utilità non ha un senso, non ha un qualcosa di

appeal nel riguardo del pubblico ma costantemente perde d'importanza insomma.

Quindi l'abbiamo visto per tante cose. Effettivamente la gente cambia molto il

proprio obiettivo, nel senso, nasco come foodblogger, poi divento modella, divento

attrice, divento scrittrice, divento mille cose e magari poi

quelle mille cose sono anche belle da vedere, però poi perdi un attimo di

identità: ma chi sei, cosa fai, anche questa è una cosa che ho visto

succedere molto frequentemente ultimamente nel web,

forse perché, appunto, ormai c'è una saturazione tale in ogni settore che

la gente cerca di reinventarsi in mille modi diversi, però poi perde un pò

d'identità. Banalmente oggi le fotografie le fai bellissime anche con

un cellulare, una volta ci voleva un attrezzatura e invece adesso tutti fanno

tutto molto facilmente, anche in modo, devo dire, molto bello, però si perde un

pò, hai capito, anche l'originalità a volte. C'è tanto sovraffollamento in

tutti i settori e forse è un pò questo il male di oggi, no

non è un male però ecco, alla fine rimangono le persone che

secondo me poi, alla lunga vengono seguite per qualcosa e quel qualcosa

continuano a farla sempre meglio, almeno, questo è quello che ti posso dire

io, poi magari mi sbaglio ma, insomma è un pò che sono sul web e vedo che questo è

un periodo molto molto di cambiamento, velocissimo anche, cioè veramente da un

mese all'altro vedi delle cose dici: Vabbè, sono già passate di moda, la gente non

le guarda più. Voglia di fare tante cose, non si ha più tempo per farle perché

tutte sono sovraccaricate di mille lavori, e se ho il tempo di scrivere

non ho tempo di fotografare, non ho tempo di postare..cioè siamo veramente in un

vortice e secondo me questa qui è una cosa che a un certo punto dovrà in un

qualche modo quagliare, nel senso sparire questo marasma che c'è adesso in

giro e arrivare a un dunque, vediamo. Quindi, possiamo dire che a livello

individuale un step pratico importantissimo, riassumendo quello che

hai risposto Sonia, sicuramente dedicare del tempo ai contenuti, anche

perché i contenuti, mi piace aggiungere, sono aspetti diciamo

così, sono gli elementi e i fattori che ci permettono di creare quella relazione

con la nostra audience, una relazione che non è appunto improvvisata, ma una

relazione che si consolida nel tempo e che consente poi a chi, al di là dello

schermo, visto che non ci vede magari fisicamente, di conoscerci e di conoscere

l'intenzione che sta dietro il nostro brand e quello che è il valore che ne

può trarre. Poi mi vorrebbero dire un piano editoriale perché è parlato di

costanza quindi appunto è facile fare 10 blog post, poi farne 100 e 200, 300 perché il

successo, come dici tu, non è un caso, non arriva dal giorno alla notte ma spesso

può richiedere degli anni, no spesso, richiede anni. Poi magari ti

può capitare, appunto, la botta di fortuna però lì allora la costanza rientra

riassumendo proprio quello che dici tu, entra in gioco nel momento in cui quel

successo va mantenuto. E poi la pazienza, cioè il fatto, che poi è la stessa cosa,

quindi la costanza e la pazienza vanno a braccetto, il fatto di sapere che si,

il web ci offre degli strumenti che ci danno dei risultati abbastanza rapidi,

perché è vero che puoi parlare a tutti in qualunque momento,

in realtà però per raccogliere i risultati comunque

il lavoro costante e anche faticoso e anche non retribuito e magari senza

un immediato ritorno c'è ed è parte del gioco, giusto?

Sì sì, assolutamente. La cosa che forse meno i giovani di oggi si danno è la

pazienza, il tempo per arrivare perché abbiamo avuto sempre degli esempi molto

sbagliati dove una persona dal nulla diventava famoso in 5 minuti e poi la

sua vita cambiava. Poi in realtà non era così perché è un po la televisione ci ha

insegnato questo no, che diventi famoso per delle sciocchezze in televisione

però poi ti dimenticano altrettanto velocemente e facilmente come sei

diventato famoso, diciamo. Quindi, però insomma, questa è sempre stata un pò

la falsa aspettativa forse dei giovani. Non faccio una cosa se anche

sciocca però diventò famoso e riesco comunque ad andare avanti a guadagnare

con quella cosa tutta la vita, non è assolutamente così.

Il contenuto sicuramente, e anche appunto ti dicevo, il fatto di essere onesti

con i follower cioè adesso vediamo tanti escamotage e tante persone che fanno i

salti mortali, diventano anche quelli che non sono per ottenere magari più

follower.. alla lunga le persone si accorgono di quello che sei.

Quindi, devo dire che questa è un'altra lezione che ho imparato. A me hanno sempre

chiesto, per esempio, se noi avevamo tanti haters sul

sito, sia con Giallo Zafferano sia con Sonia Peronaci. In realtà

pochissimi, devo dire, perché alla fine noi siamo sempre, io dico noi perché io

mi ritengo una squadra, siamo sempre stati fedeli al nostro contenuto, abbiamo

sempre dato utilità, ci siamo sempre snaturati molto poco,

capendo che era quello che volevano da me le persone,

tant'è che io spesso viaggiando appunto, posto anche immagini dei

luoghi dove faccio il viaggio si 1-2 foto 3 foto, già la quarta scocciano un po',

perché da me si aspettano le ricette quindi si, va bene il posto, ma poi mi

devi dare la ricetta legata al posto perché poi è quello,

io rappresento un po' quello. Quindi bisogna anche capire, appunto, che strada

intraprendere, cosa si aspettano gli utenti da te, i tuoi follower e non

deluderli mai, insomma. Poi è ovvio che se non ti piace più fare

quello che fai, allora quella è un'altra cosa.

Però la gente comunque avverte, avverte tutto di te. Secondo me non riesci a meno

che tu non sia veramente un attore da actor studio non riesci a prenderla in

giro, non riesci a sembrare alla lunga quello che non sei. Le persone, e

soprattutto noi che siamo un po più famosi, che quindi

loro si aspettano i nostri contenuti ogni giorno, capiscono immediatamente

anche quando sei giù, quando non sei più tu, da come scrivi, da come ti poni

cioè a me è capitato parecchie volte,

ho detto: ma come fanno! Perché entrano veramente in

sintonia con te, se ti vogliono bene, se ti seguono perché sei quella che

rappresenta qualcosa per loro, anche questo è molto importante. Poi io

ho la fortuna di essere una che ama stare in mezzo alla gente, quindi quando

incontro le persone per strada sono veramente contenta, quando mi fermano mi

fermo a fare le foto con loro, si vede proprio che sono contenta, e questo

loro lo percepiscono. Tante altre persone, invece sono molto meglio dietro uno

schermo, ma di persona magari non sono tanto contenti di avere il contatto con

le persone, le persone lo avvertono. Secondo me non tradire i propri followers

è la cosa principale, che poi vuol dire anche sinonimo di professionalità, di far

bene il proprio lavoro, eccetera eccetera.. Quello che ci siamo dette anche prima.

Si, credo sia molto bello quello che hai detto anche perché i social

possono diventare un'arma a doppio taglio, proprio per chi,

chiamiamoli per gli influencer, che nient'altro sono che delle figure che

hanno un gruppo di followers di un certo volume, che li segue assiduamente

quindi influenzano in qualche modo quella che può essere, così

l'opinione o lo stile di vita chiamiamolo come vogliamo, le aspirazioni

di quel gruppo. Che tra l'altro ha una grossa responsabilità ma l'arma a doppio

taglio entra in gioco nel momento in cui parto

per dare valore ai follower e quello al mio obiettivo poi ci prendo gusto a

questa continua attenzione.. diventa una sorta di dipendenza, ma una

dipendenza che vede anche uno spostamento di focus, da loro a me per cui io mi vedo

sulle insta stories, quando parlavi delle foto

dei miei viaggi, le foto di questo, le foto della mia casa, le foto della

nuova macchina, le foto.. e lì può diventare in effetti un

un'arma pericolosa, non solo per noi stessi ma anche per il nostro brand

perché può non essersi quello che vogliono. Si, esattamente anche questo,

poi questa è la mia opinione perché io adesso vedo anche con piacere

delle blogger che, per esempio postano veramente qualsiasi cosa loro facciano

dalla mattina, "oddio c'ho il brufolo" e faccio la story, cioè veramente fanno di

tutto. Però lì, secondo me, diventa poi quasi una malattia, non so come dire, una

cosa che poi, alla lunga, per esempio a me stufa molto, no nel senso che è vero che

tu non puoi avere una vita interessante tutti i giorni però è anche vero che se

tu posti la qualunque o fai stories di qualunque cosa io neanche ti guardo più.

Però questo è mio modo di vedere e magari il ragazzino invece t gradisce vedere ogni

cosa, non saprei dirti. Però credo che forse c'è più curiosità a livelli di cosa

fa la Ferragni ogni giorno, perché quella una vita veramente diversissima da tutti

gli altri e allora lì

ma una persona normale diciamo, io mi reputo normale, non sono la Ferragni, ovviamente

a un certo punto fa delle cose anche molto banali, no? Io cammino col cane, poi

vado a fare la spesa, ogni giorno, secondo me una palla

gigantesca poi diventa! Io cerco di fare così cioè magari quello che è inerente al

mio lavoro lo posto, oppure qualche cosa di simpatico che mi accade

lo posto però proprio tutto tutto tutto, secondo me diventa anche un po' alienante, credo

Non potrei essere più d'accordo. Instagram sta diventando un po' così, è diventato

secondo me il social più importante adesso in questo momento, almeno, ti parlo

di quello che richiedono a me le aziende, e anche più divertente

probabilmente. Poi ci giochi molto perché puoi postare sul profilo, poi alle stories

sai, hai tutte una serie di cose simpatiche che puoi fare, però

secondo me, anche lì bisogna avere una specie un equilibrio, credo,

perché poi diventa che ti fagocita. Cioè per tutto il giorno stai: oddio adesso che

foto metterò su! ,like a tutti quanti, rispondere ai commenti degli altri,

diventa veramente un lavoro per cui tu dalla mattina alla sera sei su Instagram e

vedo, parlando con tanti influencer, i miei amici, così quando ci incontriamo

sono tutti un pò alienati da questa cosa, perché sanno che è molto importante ma

nello stesso tempo patiscono questa cosa.

Diciamo che io ho un'opinione che probabilmente abbastanza diversa da quella che può

essere l'opinione comune su questo.. a mio avviso è talmente alienante

che perché la nostra attività possa crescere dobbiamo staccarci, nel senso

avere un equilibrio ma imposto, autoimposto perché poi ovviamente questi

aggeggi no rettangolari che chiamiamo smartphone sono creati anche per

generare dipendenza per scopi che vanno ben oltre che non c'entrano nulla con la

nostra parte del nostro personal brand, che non è assolutamente un interesse di

chi crea questi questi aggeggi. Però c'è da dire che proprio per questo

dobbiamo essere come imprenditori perché, di fatto, influencer o non influencer,

siamo degli imprenditori con un'attività che creiamo da zero,

non solo dobbiamo essere un modello, io credo, anche per chi aspira a fare qualcosa

di simile a noi attraverso le proprie idee, ma dobbiamo anche avere rispetto

per quello che è quella che è la nostra vita e credo che

alienarci continuamente, soltanto per avere più followers che non

necessariamente si convertono in un business che è più profitable, quindi

ha un bilancio più positivo sia qualcosa di necessarie. C'è una battuta

simpaticissima di un personaggio anche abbastanza grosso americano che mi è

sempre rimasta impressa.. lo bastonavano tutti perché lui non usava i social

fino a qualche anno fa, poi ha cominciato ad usarli ma in maniera comunque molto

blanda e ad un certo punto ha risposto: "Quando vado in banca e chiedo di

prelevare mille followers mi dicono che non sono disponibili" e questo

mi è piaciuto molto perché, come dire, ricordava che, si i social sono

fondamentali, si, sono uno strumento chiave, forse ancora più del proprio

sito per generare traffico ma se ti fermi lì e tutto dipende tutto diventa

un Ego-show per cui mi faccio vedere e non c'è una strategia di business

intelligence che vada oltre è assolutamente fine a se stessa e può

morire da un momento all'altro. Questo è ovviamente questa è la grande paura di

tutti noi lavorare e lavorare per qualcosa che poi a un certo punto di ritrovi con un pugno di

mosche in mano. Ma questo è stato un po per i siti, come per Facebook e

adesso forse magari fra due o tre anni Instagram non ci sarà più, ci sarà

qualcos'altro, speriamo di no! Ti faccio una domanda relativa alla scelta di

Instagram. Tu hai detto che ti piace molto e da un social che ti parla da un

punto di vista proprio dello stile che utilizza, quindi utilizza immagini, poi

per un food blogger le immagini sono di fatto tutto, le video ricette anche,

hai parlato anche di come inizialmente ci siano talmente tanti strumenti

che uno cerca di essere poi dappertutto. Cosa consigli per chi parte da zero oggi?

Quale social, visto che i social comunque sono un must, quale social consigli di

utilizzare o per meglio dire, quali sono i criteri che consiglieresti di seguire

per definire quale canale vogliamo utilizzare? Ma guarda, ti faccio un esempio

pratico: di solito gli chef sono pessimi sui social, a meno che non

siano show televisivi. L'altro giorno abbiamo avuto qua in Factory

un evento su delle carni Irlandesi, c'erano degli chef italiani che cucinano

sempre con queste carni, quindi erano qua e hanno fatto una giornata molto molto

bella. Ovviamente io ero un pò la presentatrice,

quindi andavo un pò a parlargli mentre cucinavano, chiedevo un pò di cose e

tutti quanti mi hanno detto la stessa cosa: noi non abbiamo tempo per i social,

perché noi siamo lì a cucinare tutto il giorno, abbiamo la nostra brigata. Loro

materialmente non hanno veramente il tempo, quando segui un ristorante

veramente tempo non ne hai. E allora da un certo punto io dicevo è

vero voi non avete tempo perché poi anch'io tempo ne ho poco in realtà, io

posto molto la sera, scrivo la sera eccetera eccetera..

però è anche vero che è importante trovarvi sui social, se avete un

ristorante, vedere che piatti fate, infatti, dicevo, a voi conviene prendere un

ragazzino, una ragazzina, che magari vi fa solo quello, quando voi cucinate vi fa

degli scatti e posta per voi. Quindi effettivamente l'equilibrio sta

forse anche in questo. Esserci. Se tu appunto hai un lavoro che ti

tiene lontano da questa da questa attività, prendere qualcuno che lo fa

al posto tuo, perché è importante effettivamente, però non è importante

passarci la vita sui social, perché effettivamente, poi ti perdi forse che

c'è un mondo fuori. Quindi ci sono delle categorie più diciamo bacchettate da

questa da questo momento social su Instagram. Instagram sicuramente, credo,

che adesso sia il social più gettonato dalle aziende, ma anche quello più

divertente, quello più immediato e soprattutto vedo che c'è un modo almeno

di rapportarsi meno moralista, meno critico insomma, su Facebook, per

esempio, io seguo poco perché hanno sempre da dire qualcosa, e forse è un

social anche un pò più vecchio sicuramente rispetto a Instagram, quindi di

conseguenza, forse le persone un pò più agée sono anche un po più pesanti, ecco

questo. Poi ci sono anche molte treshate su Facebook adesso, mentre su Instagram

ancora rimane abbastanza carino, pulito e divertente tutto sommato, ecco perché ci

puoi fare veramente di tutto. Quindi io, dal punto di vista aziendale, cioè di

quello che mi chiedono le aziende e da fruitrice consiglierei Instagram, oggi

come oggi. Poi, ti ripeto, io avendo anche Facebook posto su Instagram e rimando su

Facebook. Credo che poi a un certo punto se non ti piace più stare da una parte

non ci devi stare, io credo così. Tra l'altro è in linea con quello

che stiamo facendo noi, anche se noi abbiamo fatto molta fatica, perché in

realtà abbiamo investito molte energie in Facebook, che era all'inizio il social

che a me parlava di più, perché era il più versatile.

Io non ho cominciato con le foto, ho cominciato col testo, ed era l'unico

instagram non mi consentiva di avere test senza foto e twitter era troppo

breve non riuscivo ad esprimermi e youtube era

solo video, quindi ho detto Facebook è il più versatile e abbiamo creato una base

di followers molto forte ma appunto, come dicevamo prima, dall'oggi al domani,

dall'alto si decide che l'algoritmo cambia e quindi adesso un pò a malincuore,

ma devo dire, più i giorni passano più credo che la

scelta sia stata quella ideale, siamo proprio passati ad Instagram,

sapendo che ovviamente, significa ripartire quasi da zero ma non è un

ripartire però che devi vivere con frustrazione, perché sennò non è più

finita. Ci saranno sempre i cambiamenti, sempre trasformazioni. Assolutamente, magari fra

2-3 anni saremo su qualcos'altro quindi, non prendere mai appunto quello che c'è

adesso come una pietra miliare per che poi può cambiare tutto ma d'altra parte

lo stiamo vedendo negli ultimi anni quanto è cambiato. Invece, al contrario

tuo, devo dire che allora, quando io ovviamente ho iniziato la mia attività

su Giallo Zafferano era Facebook, assolutamente,

però, anche lì, la scrittura era diversa perché su Facebook quello che

interessava era più la ricetta quindi lo scritto era giusto quelle due o tre righe, ma

non di più, per dire questa è questa ricetta qui, invece su Instagram io mi

sono aperta molto di più e al contrario tuo che hai cominciato a scrivere molto su

Facebook, invece io ho cominciato a scrivere molto di me, a fare uno storytelling

proprio su Instagram, però anche lì c'è stato un grande combattimento interno

mio perché io non sono una persona che ama portare la propria vita privata in

piazza e quindi all'inizio non mi piaceva tanto l'idea. Poi ho capito in

che modo, perché ovviamente non è che devi raccontare la vita morte miracoli,

però ho unito invece il racconto dei miei ricordi alle ricette e questa è una

cosa che a me è piaciuta moltissimo e che piace moltissimo anche alle persone

perché ovviamente, io avendo avuto una nonna che mi ha insegnato a cucinare,

ho tanti ricordi legati alla cucina, alle mie esperienze, anche alle esperienze

fatte quando, banalmente mi sono sposata molto giovane no, e ho vissuto in

Calabria perché nel mio ex marito era calabrese e quindi lì ero in campagna e

lì veramente ero a contatto con gli animali, con la natura, ho imparato

tantissime cose e spesso racconto di questo mio trascorso attraverso le

ricette, questo piace moltissimo. Però piace anche a me, perché è vita vera e

spesso sono racconti emozionanti no perché sono racconti vissuti, in cui si

rivedono le persone che magari hanno avuto anche loro i miei trascorsi.

Quindi io mi sono cominciata a raccontare molto di più su Instagram

raccontando appunto delle emozioni legate anche a delle persone che ho

conosciuto, che mi hanno lasciato qualche cosa nella mia vita e

questo è piaciuto. Secondo me ognuno deve trovare la chiave per raccontarsi.

Raccontarsi non vuol dire mettere tutto in piazza ma vuol dire trovare un

qualcosa dentro di te che ti faccia star bene raccontando le tue esperienze e che

piacciano anche alle persone e secondo me bisogna lavorarci un pò perché

anch'io, devo dire, che all'inizio ho avuto molta difficoltà a pensare di

dover scrivere sempre ogni giorno sui social, perché anch'io ovviamente

faccio un lavoro molto pratico in cucina. Però poi devo dire che ho trovato la

chiave giusta e adesso mi piace il fatto di dovermi raccontare, non sempre è,

perché non è che poi ti viene che ogni giorno l'illuminazione però quando

trovi lì ti ripeto la chiave giusta riesci a essere te stessa a piacere e a

piacerti anche, perché questo è importante.

Questo è quello che generalmente io cerco di spiegare alle persone, che "no, no,

no, no io, social? no, no, no, no!" però in realtà gli chef, come tante persone che

hanno un'attività, essere presenti per far vedere il proprio lavoro, non dico in

modo maniacale, ma ogni tanto, è una cosa che secondo me serve molto no perché tu

quindi questa diciamo è la mia chiave di lettura. Bellissimo questo, veramente

bello, anche perché si ricollega il concetto di autenticità che hai nominato

prima perché quando, a mio avviso, la presenza sui social è una forzatura

strumentale per acquisire più traffico, che poi da un punto di vista concreto di

obiettivo sicuramente quello è però quando diventa solo quello,

diventa una forzatura, la forzatura ti porta o pubblicare qualcosa

che non ti rappresenta, oppure peggio ancora a non pubblicare nulla, quindi a

lasciare perdere perché non trovi appunto quella chiave e sei convinto che

ecco qui c'è secondo me una distinzione molto bella che hai fatto tra privato e

personale. Qualcosa di personale è qualcosa che decidi tu fino a che punto

condividere, non c'entra nulla con la tua vita privata, che tra altro, a mio avviso

si chiama privata per un motivo, quindi è anche giusto che resti tale.

Facciamo sì che qualcosa di privato ancora resti perché seno diventa veramente

esagerato, però va beh.Sono contenta che la pensi anche tu come me. Io mi faccio

delle domande, dico magari io sai ho 50 anni e ho un pensiero vecchio, però secondo

me la riservatezza è una cosa bella, nel senso che ci sono cose che è bello

condividere e delle altre cose che sono inutili da condividere, ma sono tue

personali e tali devono rimanere. Mettere tutto in piazza secondo me a

volte è una cosa anche sciocca, esagerata, che non ti porta granché anche perché

secondo me oggi come oggi lo storytelling vuol dire emozionare per

qualcosa. Le emozioni sono qualche cosa secondo me di profondo e di

importante, quindi di vedere te che ti strucchi ogni mattina sinceramente ne

faccio anche a meno! Sono curiosa di sapere una cosa, tu quando hai

cominciato Giallo Zafferano hai condiviso un sacco di ricette, sei

partita così, non ti sei risparmiata, perché se così fosse stato

probabilmente il successo di Giallo Zafferano non sarebbe arrivato

come in effetti è stato. Ti chiedo, hai mai avuto il timore che ti

potessero rubare le idee, che ti potessero copiare e incollare da qualche

altra parte? A volte con Giallo Zafferano, dopo

qualche anno, incappavano in qualche sito che aveva copiato tutte, cioè aveva preso

tutte le nostre foto.. Noi sapevamo che ovviamente i

contenuti duplicati non nuocevano tantissimo quindi ce ne fregavamo un pò,

certo, facevamo delle segnalazioni ma non è un problema per me il fatto che la

gente abbia copiato un sistema. D'altra parte ormai tutte le blogger più o meno

hanno copiato Giallo Zafferano, ma ci sta, io sono molto felice

di questo perché credo che in Italia, a livello di food blogger noi siamo tra i

più bravi e un pò perché ci piace cucinare, un pò perché ce l'abbiamo nel

sangue, ma abbiamo veramente dei siti molto belli,

molto curati, siti e blog che non sempre si trovano all'estero, con dei contenuti

ovviamente anche di ricette molto molto buone e mediterranee. No, il fatto di

condividere credo che sia stato il nostro successo, cioè veramente volevamo

far sì che le persone riuscissero a cucinare con le nostre

ricette, non avevamo paura di scrivere le ricette giuste, come invece fanno tante

persone che mettono sempre qualcosa che non viene, per appunto avere

lo scettro di quella che cucina molto bene tu non ci riesci, come anche

con i libri.. invece noi non abbiamo mai avuto questa

paura, anzi. Adesso condividiamo addirittura le aziende nel senso che

facciamo questi brunch e facciamo queste cene in cui io magari o delle aziende

che sponsorizzano queste queste cene invito un sacco di influenze da amici

che poi magari vengono a queste cene o vengono i miei eventi e cominciano a

lavorare anche loro con le aziende con il brand che sponsorizzava, quindi a me

fa molto piacere questa cosa. Infatti io dico sempre alle persone che se non ci

aiutiamo tra di noi è tutto vano, nel senso, già è molto difficile il

lavoro è diventato quello che è nel senso che siamo in tantissimi però se

ognuno diventa invidioso dell'altro e coltiva il proprio orticello

che poi è il male italiano questo, secondo me e non si fa invece gruppo. Invece io

guardo un po in giro, invito sia personaggi importanti ma anche veramente

piccoli blogger che non hanno neanche mille follower, però mi piacciono, sono

simpatici e mi piace come lavorano, vengono qui e fanno amicizia con altri più grandi,

fanno amicizia con le aziende come è successo l'ultima volta che abbiamo

fatto un brunch e un mio amico, lo chiamo io, ma in realtà lo conosco da pochissimo

che è piccolissimo però simpaticissimo ha avuto tanto talmente tanto successo

che l'azienda ha scelto lui, che poi era quello più insignificante, se vogliamo e

mai chiamato il giorno dopo facendo i salti in aria proprio dicendo mi hanno

chiamato adesso lavorerò per loro. Io ero contentissima! Però secondo me devi avere

questo spirito, tanto il tuo lavoro è tuo, la gente sa come tu lavori e chi sei,

però se ha altre idee lo stesso si allontanerà da te, che

tu proponga o non proponga altre persone. Quindi secondo me

è come dire mettiamo gli stessi ingredienti e facciamo cucinare i dieci

chef.. uscirà 10 piatti diversi, perché ognuno ha la sua mano. Quindi, secondo me,

il fatto di aiutarsi e il fatto di per esempio incontrarsi fisicamente, che

è quello che sto cercando di fare io, perché come sai qui ho uno spazio, è la mia

nuova idea di dare fisicità al web e quindi si ci sentiamo ogni giorno, ci

mettiamo like, ci mettiamo il commento, però vediamoci anche, perché questa è

realmente il valore aggiunto. La condivisione va anche oltre al

postare una ricetta, ma condividiamo le aziende, perché no!

Stupendo e tra l'altro riassumerei tutto con un hashtag, visto che siamo in

tema social #felicidiesserecopiati della serie, non succede nulla e non

muore nessuno, noi abbiamo comunque la nostra unicità e

che non può essere copiata e ognuno poi esprimerà se stesso come vuole

esprimersi. Io immagino che, se vogliamo fare proprio in copia incolla nudo e crudo

senza metterci del nostro, sarò un copia incolla che non andrà da nessuna parte.

Quindi non dovrebbe nemmeno preoccuparci e questo è una bella liberazione, credo

per molti che cominciano. Un'altra curiosità che ho, su cui

mi piacerebbe avere così, un pò di luce: tu hai fatto una grande scelta,

che è stata quella di passare da un progetto che aveva già un enorme

successo e che hai lasciato per poi intraprendere lo sviluppo del tuo brand

personale, del tuo personal branding mentre continuava a crescere

diciamo che non hai lasciato un progetto

che, voglio dire era fallimentare e diventava quasi una scelta

naturale quella di dire beh mi sposto altrove. Tu, con consapevolezza, hai detto ok

questo è il momento in cui io, Sonia Peronaci sviluppo il mio personal brand.

Come hai trovato il coraggio di lasciare qualcosa che andava così bene? io avevo

già iniziato da un anno prima a vedere che in azienda,

c'è da dire che noi siamo stati acquisiti verso la fine del 2009 da un

gruppo, perchè seno le persone pensano che io abbia mollato lì la mia creazione ma

in realtà io l'ho creata nel 2006, a fine 2009 ci fanno acquisiti per metà; avevo

massima libertà all'interno di Giallo Zafferano, lo conducevo, lo dirigevo,

però non era più mio. E' andato bene fino a un certo punto, poi

un certo punto visto che l'azienda si era un po fermata

e io non riuscivo a capire perché. Io abbiamo mille progetti, perché ovviamente

per me Sonia Peronaci e Giallo Zafferano era un binomio intoccabile, secondo il mio punto

di vista e credo che se ci fosse stata una direzione un pò più intelligente avremo

potuto fare cose fantastiche. Però l'Italia è un pò questa, è quella dei

progetti mai a lungo termine e quindi quando io ho cominciato a vedere che ci

si fermava e poi c'era in ballo una quotazione in borsa, per un anno revisori

contabili e non si sviluppavano contenuti nuovi, avevo già capito che c'era

qualcosa che non quadrava .Poi in realtà la cosa era che loro avevano in mente di

vendere tutto e quindi non interessava di andare molto avanti con il sito. In

realtà Giallo Zafferano funzionava molto bene, faceva le sue visite, quindi per loro, star

fermo un anno o due, non cambiava molto. Per me invece sì, anche perché io ero

molto richiesta anche all'esterno di Giallo Zafferano

e siccome io in realtà ero all'interno a dirigere non mi lasciavano questa

libertà esterna. Quando ho cominciato a vedere che tutto si fermava e che non si

andava avanti nel progetto, ho detto forse sarebbe il caso di uscire da questa cosa e di

cominciare invece a prendere tutte le occasioni che mi facevano felice.

Avevo in mente mille cose che non riuscivo ad attuare lì e che poi una

volta uscita invece ho attuato. Il fatto di poter, per esempio, girare

fare banalmente show cooking, viaggi in giro per l'Italia,

prima non lo facevo perché il lavoro di Giallo Zafferano era tutto all'interno

della redazione, produrre contenuti per il sito punto e non loro, ovviamente, non

volevano mandare avanti tanto la persona quanto il brand e quindi mi

tenevano un pò in panchina. Invece io, che avevo mille richieste

e avevo voglia di fare mille cose e l'avrei fatto volentieri insieme a

Giallo Zafferano, anzi, secondo me sarebbe stato molto figo, a un certo punto ho

detto, vabbè intanto va tutto molto bene Giallo Zafferano anche senza di me

avanti tranquillamente e ho deciso appunto di venir via

quindi non ho sofferto nel momento in cui me ne sono andata,

ovviamente me ne sono andata ed è stato molto difficile, perché vuol dire comunque

investire il tuo tempo, i tuoi soldi, trovare un posto,

avere dei dipendenti, quindi l'Italia non è certo il paese, diciamo, più comodo per

fare scelte imprenditoriali anzi, tutto è molto molto difficile, però

sicuramente io sono molto contenta di quello che sto facendo. Io continuo a

lavorare, sono contenta e guardo Giallo Zafferano come una cosa

molto vecchia, non so, quando lo guardo.. è sempre un bel sito eh. Adesso hanno

messo su cose che secondo me hanno un pò, diciamo mischiato dei valori che non

c'entrano niente con Giallo Zafferano, però sai, la nuova proprietà

ovviamente ha i suoi obiettivi è quello che faccio io è completamente

diverso, perché è vero che parla sempre di food, è vero che facciamo le foto e i

video, ma il modo di fare è totalmente diverso. Basta pensare che io su

Soniaperonaci.it non ho pubblicità, se vai su Giallo Zafferano sembra un albero di Natale.

Io lo trovo già vecchio. All'epoca dicevo ci sarà un modo per

guadagnare senza rompere le scatole agli utenti, pop up, finestre eccetera, eccetera..

quindi probabilmente il fatto di essere stata io a crearlo, io a vederlo evolvere e

io a stufarmene ha contribuito anche a vedere il nuovo progetto che non

vedevano gli altri, ovviamente. Si la lungimiranza, immagino. Perché Francesco, il

mio compagno, dice una cosa sempre molto saggia: le cose belle non si studiano a

tavolino, nascono dalle passioni. Se tu ti siedi a tavolino per fare

successo è raro che tu ci riesca, riesci quando c'è un'idea che ti viene

dal cuore che segui con passione e che sviluppi perché ti piace e ci metti

l'anima. Anche quando ci metti l'anima e c'è passione, c'è sempre qualcosa che

non va come previsto, che è più lento del previsto, che proprio non va.. cosa fai tu

Sonia Peronaci per mantenere alta la motivazione quando proprio non la va?

Quello che cerco di fare io qui, in redazione da noi è sempre un po come

stare a casa nel senso che le persone vengono qui, stanno bene,

io credo sempre di responsabilizzarle, non mi va di starli sulla spalla a

controllare quello che fanno ma mi piace che loro sappiano quali sono

i loro compiti e li svolgano. Poi è ovvio che devi sempre stare a controllare che

le cose vadano come devono, perché sei tu il faro alla fine. Però, secondo me la

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