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Impact Girl di Cecilia Sardeo, Come Avviare una Start Up di Successo, con Monica Regazzi - YouTube

Come Avviare una Start Up di Successo, con Monica Regazzi - YouTube

Ciao a tutte e Benvenute ad una nuovissima puntata di Impact Girl,

il podcast italiano dedicato alla crescita professionale tutta al femminile!

Oggi ho l'onore di essere qui con Monica Regazzi. Ciao Monica Ciao! Grazie per

essere qui con noi oggi. Grazie a voi per l'invito!

È un piacere e un onore essere qui. Prima di presentarti, anche se credo

che molte già ti conoscano, voglio accennarvi a quello che è il tema che

affronteremo oggi che è Come Lanciare una Start up di Successo. È un tema molto

caliente, se ne parla tantissimo, negli ultimi anni soprattutto, e il motivo per

cui Monica è qui con noi oggi è che abbiamo di fronte una vera e propria

Start upper seriale di successo con un sacco di esperienza per altro di vario tipo alle

spalle. Sì direi seriale non proprio

perché questa è la mia prima esperienza da Start upper però ho una lunghissima

esperienza lavorativa alle spalle perché ho lavorato prima in una banca d'affari

e poi ho lavorato in una grossa società di consulenza per 15 anni quindi

facendo li gran parte della mia carriera. Fantastico e tra l'altro, a proposito di

questa tua prima esperienza, tu sei CEO di Homepal.it il primo sito per comprare

vendere e affittare casa con pieno supporto ma senza la percentuale variabile dell'agenzia,

quindi a costo fisso. Esatto l'idea è stata proprio quella di

cambiare le regole del gioco nel mercato immobiliare.

Ci siamo resi conto che effettivamente c'era un bisogno molto grande e quindi

un bisogno molto rilevante nel cambiare casa. L'esperienza che spesso si faceva

con gli agenti immobiliari era alla fine un po frustrante perché gli agenti

immobiliari tendono a dominare diciamo tutto il percorso della

transazione, avendo però anche un conflitto di interesse sia spesso per la

poca trasparenza che ci può essere ma anche il conflitto d'interesse

della percentuale, perché normalmente sono pagati con una percentuale che

viene considerata dai clienti molto elevata diciamo la media italiana

intorno al 3 per cento e quindi questa cosa risulta essere particolarmente

fastidiosa per i clienti e quindi da lì nasce l'idea di Homepal, quindi la

volontà di restituire al cliente finale l'autonomia, la possibilità di fare da

sole o certamente con l'aiuto dei nostri esperti da remoto e a fronte di un costo

molto più basso perché noi chiediamo soltanto una fee fissa quindi indipendente

dal valore dell'immobile è pari a 690 euro che vengono pagati solo dal

compratore nel momento in cui si chiude la transazione.

Quindi tu sei partita da un vero e proprio bisogno, o meglio una difficoltà

del mercato che poi era traducibile in un qualcosa che mancava che poteva

essere fatto meglio forse, diversamente. Diciamo, io credo che sia sempre

importante partire da un bisogno rilevante quindi da un bisogno

importante che c'è nel mercato. Può essere un problema e quindi cercare di

risolvere il problema, oppure può essere proprio un bisogno in

qualcosa che manca e che quindi si va a colmare. Quindi l'idea della start up

nasce da lì. Nel nostro caso era se vogliamo un percepito di disservizio che

c'è, una difficoltà nel portare a termine queste transazioni dovendo sempre

ricorrere alla gente immobiliare e con il diciamo “cattivo percepito” che c'era

nei confronti di questa figura professionale e quindi l'idea nasce da

lì. E quindi per capire che questi le aveva potenziale oltre a

un'effettiva mancanza nel mercato nella realtà che ti sei accorta le persone

stavano vivendo, che cos'altro hai considerato? Quali altri

aspetti chi ci sta ascoltando dovrebbe dire ok,

questi sono i punti che devo considerare per capire se ha senso imbarcarmi di un

progetto che poi diventa impegnativo sia economico che di tempo. Ma allora una

volta che si ha l'idea di business quindi nel mio caso quindi una volta avuta

l'idea, l'idea si fa spazio diciamo piano piano.

Quindi la prima cosa che che si fa è quella di provare a parlarne

con più persone possibili e quindi questo già ti permette di capire se

l'idea è semplice perché devi riuscire a spiegarla in pochi minuti. E quindi se

dall'altra parte si tende ad avere un certo riscontro, se l'idea viene compresa

già questo è un aspetto molto importante perché se c'è accettazione

questa è una cosa che dà forza e comunque ci sarà poi accettazione anche

sul grande pubblico. E in generale l'altra cosa appunto bisogna cercare

di capire qual è il mercato quindi come è dimensionato il mercato quindi il

fatto che questo bisogno questa idea possa avere un bacino enorme perché

bisogna puntare in alto. Se l'idea che abbiamo è un'idea che può piacere che

magari un'idea bellissima ma che piacerà soltanto a pochi o comunque solo pochi

potranno utilizzarla è un'idea che è destinata sicuramente a morire perché

con questa idea riuscirai a convincere poche persone quindi pochi clienti, pochi

investitori e quindi diciamo non è una start up destinata a diventare un

unicorno e quindi se posso dare un consiglio il mio consiglio è quello di

puntare in alto, quindi essere ambiziosi, quindi pensare alla grande idea al

grande progetto. Non buttatevi su idee piccole o comunque su business che

nascono piccoli e che non potranno andare oltre. Da un punto di vista

concreto come si può capire a parte l'intuito quindi a livello di

compravendita casa e sappiamo che tutti potrebbero prima o poi nella vita a

trovarsi nella situazione, ma poi concretamente come possiamo capire

l'entità del mercato per una certa idea che abbiamo?

Allora su questo io devo dire sono stata facilitata perché sicuramente

il mio passato nel mondo della consulenza mi aveva proprio insegnato a

fare questo quindi uno dei miei ruoli era quello di quantificare i mercati di

riferimento per poi prendere delle scelte strategiche, questo era il mio

lavoro di prima. Quindi, comunque, in generale il mio consiglio è sempre

quello di informarsi. Ormai diciamo con Internet tutti quanti

abbiamo a disposizione una quantità di informazioni pazzesca.

Leggevo un'intervista, mi sembra 35 giga di informazioni al mese mi sembra che riceviamo.

Quindi le informazioni ci sono, bisogna avere la pazienza di andare a scovarle

quindi intervistando esperti che lavorano in quel mercato,

intervistando altre start up per capire quale può essere il percorso per

arrivare e soprattutto appunto anche parlando con i clienti, con i

potenziali utilizzatori di questa idea perché una delle cose che,

una delle elezioni che io ho imparato con la mia start up è quella proprio

di parlare con i clienti avere da loro il feedback è la cosa più preziosa

perché sono loro che ti diranno questo funziona questo non funziona poi tu

prenderai la decisione però il loro parere fondamentale.

Questo mi fa venire in mente la famosa frase che ha sul sul muro dell'ufficio

di Facebook “Fatto è meglio che perfetto” nel senso che appunto il

feedback di chi poi riceve il servizio è qualcosa che possiamo ricevere quando

poi il servizio di vincere e non può essere perfetto subito e forse non lo

sarà mai continuerà un continuo work in progress verso un miglioramento.

Assolutamente una cosa che posso dire noi abbiamo lanciato la nostra

piattaforma a settembre del 2015 e da quel momento ad oggi non c'è

stato giorno in cui noi non abbiamo fatto un nuovo sviluppo alla piattaforma

tecnologica proprio perché, diciamo, si pensano si sviluppano nascono nuove idee

quindi nuovi prodotti che vogliamo inserire su questa piattaforma

ma proprio anche sul servizio di base lo cambiamo in continuazione, proprio perché

abbiamo, come posso dire, la risposta quotidiana minuto per minuto da parte

dei nostri clienti, che vanno in un certo punto del sito e quindi oppure non vanno

in un certo punto del sito quindi noi capiamo che, tramite poi degli strumenti

che oggi la tecnologia mette a disposizione, capiamo la ragione per cui l'esperienza

dell'utente funziona più o meno e quindi in funzione di quello modifichiamo

continuamente la nostra piattaforma e quindi cerchiamo di migliorare sempre di

più l'esperienza del nostro cliente. Dal punto di vista delle delle skills che

dobbiamo avere se ci manca un'esperienza formativa come quella che

tu hai fatto nel corso degli anni precedenti al lancio di questa startup

mi viene in mente sicuro la flessibilità. nel senso che nel momento in cui parli

di un continuo pivot, di un continuo cambiare e chiaro che dobbiamo essere già aperte

all'idea che appunto ci sarà sempre una sfida è sempre qualcosa da virare

una direzione da cambiare e da migliorare oltre a questo quali altre soft e hard skills

dovremmo avere per partire? Sicuramente una cosa a cui tengo molto è

la strutturazione, quindi la capacità di strutturare il nostro pensiero,

l'idea di business, il business plan, il team qualsiasi cosa quindi un'altra

delle lezioni preziosissime imparate è che non basta l'idea di business ma l'execution

quindi la capacità di riuscire a farla come abbiamo detto prima, quindi

a metterla in piedi a farla funzionare non sono slegate, sono fondamentali. Tante

volte quella che si chiama execution è quasi più importante dell'idea di business.

Allora se uno ha un idea deve comunque essere in grado di poi portarla a termine,

quindi riuscire veramente a crearla. E allora io credo che una delle competenze

più importanti sia che può anche essere, la possiamo imparare

tante volte ce l'abbiamo proprio innata è la capacità di strutturare questa

questa idea quindi già l'idea nel nostro cervello deve essere strutturata.

Se non c'è questo poi è tutto più complicato perché io posso

anche avere l'idea però poi non so trovare le risorse attorno a me che mi

aiutino a portarla a termine, non riesco a capire se effettivamente

può avere un bacino rilevante quindi a un'idea di business grande

non riesco a quantificare il mercato non riesco quindi poi a portarla a termine

di tante start up. E tante idee secondo me muoiono un po sul nascere

anche per questa ragione perché magari l'idea è brillantissima però non si

riesce poi ad eseguirla nel nel modo migliore possibile.

L'altra cosa che voglio dire è che non necessariamente devo avere io ideatore

devo avere tutte queste competenze. Quindi e qui mi aggancio all'importanza

del team perché sicuramente avere una squadra in cui ci sia con cui ci sia la

possibilità di confrontarsi e ci sia fiducia reciproca e sicuramente la

chiave del successo, perché ti permette di innanzitutto compensare le competenze.

È impossibile che una persona abbia tutto quindi magari chi è più

strutturato e meno creativo la possibilità di mettere insieme le varie

componenti in un team quindi una squadra di risorse è sicuramente fondamentale, e

poi è sicuramente di grandissimo aiuto nei momenti di difficoltà. Perché noi di Homepal

siamo arrivati ad un certo livello di successo ma io non nascondo che ci

siano stati dei momenti molto difficili. Allora in questi casi se sei da solo è

molto dura venirne fuori perché devi trovare puoi trovare la

motivazione solo dentro te stesso, se invece sei una squadra e in questa

squadra appunto c'è fiducia c'è confronto e c'è l'ottimista del gruppo si

riesce sicuramente a venirne fuori. Questo bellissimo e mi fa venire in

mente che la domanda diventa ok faccia nascere prima l'uovo o la gallina nel

senso che per riuscire a creare un team ho bisogno di risorse. Può succedere che

io queste risorse le abbia perché magari o delle risorse economiche mie che ho

messo da parte durante gli anni e poi decido di

investirle in questo progetto può essere che non sia così. Quando non è così dove

dove vado per riuscire ad avere una minima sicurezza iniziale che poi mi

consenta anche di trasmettere questa stessa sicurezza persone a cui io

propongo di unirsi. Quando parliamo di risorse stiamo parlando di capitali in questo

momento sono sembra mi sembra di capire quindi risorse economico finanziarie.

Allora sì, sicuramente questo è il grande tema, tra l'altro c'era una

interessantissima ricerca nella società di consulenza in cui lavoravo prima che

diceva che tra l'altro per noi donne l'accesso al capitale è una delle cose

più complicate, forse anche per un tema di fiducia, forse

anche perché amiamo meno chiedere. Mentre comunque per fare una start up

per creare una start up ha sicuramente il capitale serve è fondamentale.

E anche nel nostro caso sicuramente io con i miei soci siamo

partiti, comunque noi abbiamo tutti una certa esperienza alle spalle quindi una

una carriera pregressa quindi sicuramente avevamo anche dei capitali

da poter mettere a disposizione. Ma la nostra è una start up B2C quindi

è una start up che ha bisogno di tanti capitali da investire sul brand e per

farci conoscere e quindi sicuramente abbiamo dovuto facciamo fare ricorso a

fondi esterni quindi un aumento di capitale chiesto all'esterno con con

degli investitori. Come si fa? Non è facile, è sicuramente una sfida una

sfida grande. Torno al punto di prima importantissimo essere strutturati. E

racconto magari un'esperienza che ci è capitata diciamo al primo momento di

capitale perché eravamo entrati in contatto con potenziali investitore

e eravamo molto avanti nel processo di negoziazione.

Quindi noi non avevamo ampliato la rosa di potenziali investitori, perché eravamo

molto convinti che la cosa si sarebbe chiusa positivamente. Quindi ci siamo

trovati a un punto in cui la quantità di soldi che avevamo in cassa era molto

molto limitata, ed è stato un momento piuttosto complicato perché questo

investitore si è tirato indietro a un certo punto per ragioni varie che non

dipendevano dalla startup si è tirato indietro, quindi li noi ci siamo trovati

abbiamo avuto paura. Devo dire forse è stato l'unico momento

in cui abbiamo avuto veramente paura. Però non ci siamo persi d'animo perché

abbiamo strutturato immediatamente un file excel con una lista di potenziali investitori,

ci siamo messi ventre a terra a chiamarli uno dopo l'altro aprendo anche

la nostra agenda di contatti e quindi chiamandoli 1 dopo l'altro, andando a

incontrarli. Se non ricordo male abbiamo fatto circa 100 incontri nel giro di tre

mesi che ci hanno poi portato a chiudere con successo un aumento di capitale

importante perché avevamo raccolto 2 milioni e 6 in quella situazione. Quindi

anche lì, non bisogna perdersi d'animo bisogna affrontare la cosa in

maniera strutturata, preparare una bella presentazione, riuscire a raccontare la

propria idea in maniera semplice e veloce e da lì diciamo, quando se ne trova uno

poi normalmente si riesce veramente ad arricchire poi la rosa dei potenziali

investitori quindi è molto importante conoscerne uno. Un consiglio che mi sento

di dare e non arrivate alla richiesta del capitale quando siete in una

situazione di bisogno. Bisogna, diciamo, iniziare molto prima

quindi lavorare per tempo. La cosa che mi sento di consigliare è

allargata il network quindi parlate perché poi alla fine è e il network che

che vi aiuta. Quindi conoscere le persone, raccontare l'idea, quando non si ha

bisogno di denaro e non bisogna non si ha bisogno di capitale. Nel momento in

cui avrete bisogno la persona che avevate contattato che vi aveva

conosciuto e che aveva trovato brillante la vostra idea potrebbe essere molto più

disponibile a investire rispetto a chi non vi conosce e una nuova conoscenza

insomma non c'è l'aspetto della fiducia invece magari avendo conosciuto una

persona prima si riesce a creare un rapporto di fiducia e quando è il

momento della richiesta di investimento è tutto più semplice.

Quindi Monica lungimiranza mi viene in mente come parola che possa

riassumere un pò l'atteggiamento che dobbiamo avere..

Sì sicuramente lungimiranza, però io credo che sia un tema di investire prima

cioè investire e cominciare a costruirsi il network nel momento in cui non hai

bisogno di capitali e quindi non sei nella posizione di dover chiedere

ma cominci a costruire un network di persone che si fidino di te

che ti conoscano e questo poi ti sarà molto utile e sarà appunto ci sarà un

ritorno su questo investimento nel momento in cui avrai bisogno del capitale.

Oggi ci sono tantissimi eventi per start up rispetto a quando ho iniziato io,

non la start up perché era solo tre anni fa ma ad esempio a lavorare

sicuramente non c'erano tutte queste opportunità per fare networking, per

incontrare e quindi credo che sia molto importante riuscire a sfruttare questi

momenti. Capisco che questa sia una sfida perché di solito i team sono piuttosto

snelli e quindi magari non si ha il tempo o si pensa di non avere il tempo

da dedicare a queste attività, mi sento di consigliarvi invece di farlo

perché questi sono dei momenti fondamentali che magari in questo

momento non vi servono ma ne vedrete il valore nel momento in cui, ad esempio, vi

servirà a raccogliere del capitale. Parlando di team.. in una fase di start up

è sempre un pò delicata come cosa nel senso che all'inizio spesso si fa tutto

da soli e il rischio può essere quello di continuare ad oltranza a fare tutto da

soli e diventa un vortice senza via d'uscita perché ti impedisce

anche il crescere molto spesso. Però poi c'è la fatidica domanda: quando è il momento

qual è il momento se vogliamo perfetto perfetto non esiste, però il momento

ideale in cui posso dire ok in questa fase della mia crescita della

della start up posso permettermi di trovare qualcuno verso cui poi avrò

una forma di responsabilità perché poi ci sarà lo stipendio ci sarà tutto

quello che insomma ne consegue. Ma io credo che i momenti siano siano

due e l'abbiamo un pochino visto un pò nella nella mia esperienza. C'è un

tema di competenze. Quindi ad esempio la nostra prima persona quindi, il

dipendente numero uno è stata una persona che ci ha accompagnato per due

anni della nostra vita, adesso ha creato una sua start up, che gestiva i nostri

canali social. E ne io ne i soci fondatori avevamo questo tipo di

competenze e quindi anche quando non generavamo ricavi è sembrato naturale

portarsi a casa questa competenza. È chiaro che non è semplice fare

recruiting per una start up. In particolare poi mi sento di dire per una

Start upper per come me, abituata a un certo livello di di recruiting e di qualità del

dei team. Perché tu devi avere diciamo non hai un brand è alle spalle e quindi

non puoi utilizzare questo brand per attirare le persone, non hai tanti soldi

quindi non le puoi pagare tanto, quindi devi proprio mettere in gioco se

vogliamo il tuo brand, il tuo brand personale perché poi alla fine queste

persone verranno a lavorare per te, e il sogno. Quindi devi far capire loro qual è

il sogno qual è l'ambizione che noi abbiamo e che vogliamo

trasferire a questo a questo team. Però queste sono le uniche armi quindi

bisogna essere veramente, veramente molto bravi.

L'altra ragione per cui pensare ad assumere una nuova persona è nel momento

in cui ti trovi a fare un'attività per cui il tuo tempo è in qualche modo sprecato.

Faccio un esempio, io in questa fase mi sto occupando di pagare le fatture,

comincio a dirmi che sarebbe molto meglio se io utilizzassi il mio tempo

per fare business development, per lanciare un nuovo prodotto. Ci stiamo

dedicando adesso ad un nuovo portale per l'affido temporaneo, quindi per gli

affitti a breve termine, sarebbe molto meglio se io dedicassi del

tempo a questo. E quindi stiamo iniziando a cercare una persona che si occupi di

della parte amministrativa. Questi secondo me sono due momenti in

cui riflettere e pensare ad avere a portarsi a bordo una nuova risorsa.

Fantastico quindi cercare di capire dove non solo il tuo tempo sta andando o

meglio dove stai investendo tempo e in che cosa stai investendo tempo laddove

quel qualcosa può essere anche facilmente delegabile. facilmente

forse è un parolone, può essere delegabile.

Se vuoi far crescere la start up cioè se hai il sogno di farla

diventare una grande azienda per forza dovrai delegare

e quindi io credo che poi anche nello spirito del grande imprenditore ci sia

quello poi di gestire l'azienda ma far fare anche ad altri proprio per

far crescere anche altre persone quindi questo credo che sia poi il bello.

Monica tu hai parlato di una sfida importante che avete avuto. Hai proprio

usato la parola paura. Come tiene alta la motivazione quando magari ci sono

situazioni impreviste che non necessariamente sono così gravi ma che

cominciano magari a far vacillare un pò quella fiducia nel progetto nel sogno e

quel vacillare rischia di essere trasmesso anche a chi lavora con te.

L'ho parzialmente detto prima. Io credo nella l'importanza fondamentale del team

quindi avere delle persone. Io mi riferisco a tutta la squadra di Homepal,

in particolare ai tre soci operativi e sicuramente ci confrontiamo,

c'è molta fiducia e stima reciproca e quindi c'è l'ottimista del gruppo, ma

sicuramente il fatto di essere insieme e di potersi confrontare ci aiuta

moltissimo perché c'è la volta in cui sono io un pò più pessimista ma ce n'è

un altro che invece dice no ma facendo questa cosa vedrai che ce la facciamo e

viceversa, perché ci sono altre volte in cui invece io vedo l'aspetto positivo e quindi

sento di potercela fare a superare quella difficoltà e quindi ci

compensiamo reciprocamente. Per chi è da solo perché è ancora alle

battute iniziali non ha ancora un socio magari non vuole

averlo non ha ancora un team perché sta cercando finanziamenti,

cosa consiglieresti di fare per mantenere alta la motivazione? Ma io

credo che anche in quel caso sia molto importante avere qualcuno con cui

confrontarsi può essere un mentore, può essere un amico, può essere qualcuno

della famiglia, qualcuno di fiducia con cui potersi confrontare a cui poter

raccontare che in generale abbia la capacità di darti una vista esterna

perché alcune volte tu sei, diciamo, da solo con il tuo problema e non riesci a

vedere la luce in fondo al tunnel invece magari basta una vista esterna

per rimettere tutto in prospettiva. Semplice quanto efficace, in

effetti uno va a cercare chissà che, il grande segreto quando poi la

condivisione.. d'altronde siamo animali sociali, è bello condividere,

l'importante credo sia farlo appunto con qualcuno che crede nel progetto, magari a

volte siamo circondati di persone che ci danno delle pazze.. non

necessariamente deve essere qualcuno che crede nel progetto perché

e vero che non bisogna avere paura di sbagliare però dall'altra parte bisogna

anche rendersi conto che se uno continua a sbagliare probabilmente c'è qualcosa

che non funziona nel modello di business. Quindi secondo me la cosa importante è

avere una persona di fiducia e una persona che non abbia paura di tutti la

verità. E quindi se ti deve fermare in un momento perché stai andando nella

direzione sbagliata deve essere qualcuno pronto a farlo e tu

devi essere pronto ad ascoltarlo. Hai già condiviso un sacco di spunti

pratici ma se dovessi indicarci tre lezioni importanti che hai appreso e che

non hai ancora condiviso in questa chiacchierata di oggi dalla tua

esperienza di start upper quali sarebbero? Allora molte le ho già le ho già condivise

però magari le riassumiamo perché credo che ci siano alcune cose importanti e

comunque che valga la pena ricordare. Innanzitutto individuare

l'idea di business che sia un'idea rilevante che possa diventare qualcosa di

grande, quindi pensate in grande. La seconda cosa è la strategia non è mai

divisa è staccata dall'execution. L'execution non può essere in contrasto,

è la naturale prosecuzione ma è tanto

importante quanto la strategia e questo dovete ricordarlo perché spesso diciamo

negli spunti creativi del “lancio una startup” l'execution si dimentica. E la

terza cosa è non abbiate paura di sbagliare. Errori se ne fanno tanti, la

cosa importante è sbagliare. Sbagliare velocemente e non aver paura di cambiare.

Bellissimo! Volevo chiederti quale sarebbe il miglior consiglio che mai mai

condiviso fin ora che daresti a chi aspira a lanciare una start up e guarda

una cosa a cui ho pensato ho pensato lungamente e mi rivolgo in particolare al

alle ragazze alle giovani imprenditrici: non abbiate paura di buttarvi! Questa è

una cosa che per noi donne è spesso molto faticosa perché vogliamo sempre

avere tutto sotto controllo, tutto deve essere perfetto prima di lanciare e no, non

è così. In una start up non può essere così. Bisogna buttarsi e quindi io vi

invito e vi incoraggio a non avere paura di lasciarvi andare e quindi di

buttarvi perché sicuramente sapete nuotare molto meglio di quanto immaginiate.

E comunque solo in acqua si impara a nuotare! Quindi buttiamoci e proviamo

almeno a stare a galla e poi piano piano una bracciata dopo l'altra cerchiamo di realizzare

il nostro sogno. Monica grazie mille per questa chiacchierata

di oggi. Grazie a voi! Spero sia stato utile per me

è stato un piacere essere qui con voi oggi e raccontarvi l'esperienza e viva Homepal!

Ragazze ricordatevi che trovate tutti i punti che abbiamo coperto in questa

chiacchierata insieme con il minutaggio preciso sotto l'audio o sotto il video,

a seconda di quello che state guardando ascoltando e naturalmente i riferimenti

di Monica sempre qui sotto. Io vi mando un grandissimo abbraccio e ci vediamo

come sempre alla prossima

puntata di Impact Girl ;)


Come Avviare una Start Up di Successo, con Monica Regazzi - YouTube How to Start a Successful Start Up, with Monica Regazzi - YouTube Cómo poner en marcha una start-up con éxito, con Monica Regazzi - YouTube Comment lancer une start-up avec succès, avec Monica Regazzi - YouTube Jak rozpocząć udany start-up, z Moniką Regazzi - YouTube Como iniciar uma start-up de sucesso, com Monica Regazzi - YouTube Как начать успешный стартап, с Моникой Регацци - YouTube

Ciao a tutte e Benvenute ad una nuovissima puntata di Impact Girl,

il podcast italiano dedicato alla crescita professionale tutta al femminile!

Oggi ho l'onore di essere qui con Monica Regazzi. Ciao Monica Ciao! Grazie per

essere qui con noi oggi. Grazie a voi per l'invito!

È un piacere e un onore essere qui. Prima di presentarti, anche se credo

che molte già ti conoscano, voglio accennarvi a quello che è il tema che

affronteremo oggi che è Come Lanciare una Start up di Successo. È un tema molto

caliente, se ne parla tantissimo, negli ultimi anni soprattutto, e il motivo per

cui Monica è qui con noi oggi è che abbiamo di fronte una vera e propria

Start upper seriale di successo con un sacco di esperienza per altro di vario tipo alle

spalle. Sì direi seriale non proprio

perché questa è la mia prima esperienza da Start upper però ho una lunghissima

esperienza lavorativa alle spalle perché ho lavorato prima in una banca d'affari

e poi ho lavorato in una grossa società di consulenza per 15 anni quindi e depois trabalhei numa grande empresa de consultoria durante 15 anos.

facendo li gran parte della mia carriera. Fantastico e tra l'altro, a proposito di

questa tua prima esperienza, tu sei CEO di Homepal.it il primo sito per comprare

vendere e affittare casa con pieno supporto ma senza la percentuale variabile dell'agenzia,

quindi a costo fisso. Esatto l'idea è stata proprio quella di

cambiare le regole del gioco nel mercato immobiliare.

Ci siamo resi conto che effettivamente c'era un bisogno molto grande e quindi

un bisogno molto rilevante nel cambiare casa. L'esperienza che spesso si faceva

con gli agenti immobiliari era alla fine un po frustrante perché gli agenti

immobiliari tendono a dominare diciamo tutto il percorso della

transazione, avendo però anche un conflitto di interesse sia spesso per la

poca trasparenza che ci può essere ma anche il conflitto d'interesse

della percentuale, perché normalmente sono pagati con una percentuale che

viene considerata dai clienti molto elevata diciamo la media italiana

intorno al 3 per cento e quindi questa cosa risulta essere particolarmente

fastidiosa per i clienti e quindi da lì nasce l'idea di Homepal, quindi la

volontà di restituire al cliente finale l'autonomia, la possibilità di fare da

sole o certamente con l'aiuto dei nostri esperti da remoto e a fronte di un costo

molto più basso perché noi chiediamo soltanto una fee fissa quindi indipendente

dal valore dell'immobile è pari a 690 euro che vengono pagati solo dal

compratore nel momento in cui si chiude la transazione.

Quindi tu sei partita da un vero e proprio bisogno, o meglio una difficoltà

del mercato che poi era traducibile in un qualcosa che mancava che poteva

essere fatto meglio forse, diversamente. Diciamo, io credo che sia sempre

importante partire da un bisogno rilevante quindi da un bisogno

importante che c'è nel mercato. Può essere un problema e quindi cercare di

risolvere il problema, oppure può essere proprio un bisogno in

qualcosa che manca e che quindi si va a colmare. Quindi l'idea della start up

nasce da lì. Nel nostro caso era se vogliamo un percepito di disservizio che

c'è, una difficoltà nel portare a termine queste transazioni dovendo sempre

ricorrere alla gente immobiliare e con il diciamo “cattivo percepito” che c'era

nei confronti di questa figura professionale e quindi l'idea nasce da

lì. E quindi per capire che questi le aveva potenziale oltre a

un'effettiva mancanza nel mercato nella realtà che ti sei accorta le persone

stavano vivendo, che cos'altro hai considerato? Quali altri

aspetti chi ci sta ascoltando dovrebbe dire ok,

questi sono i punti che devo considerare per capire se ha senso imbarcarmi di un

progetto che poi diventa impegnativo sia economico che di tempo. Ma allora una

volta che si ha l'idea di business quindi nel mio caso quindi una volta avuta

l'idea, l'idea si fa spazio diciamo piano piano.

Quindi la prima cosa che che si fa è quella di provare a parlarne

con più persone possibili e quindi questo già ti permette di capire se

l'idea è semplice perché devi riuscire a spiegarla in pochi minuti. E quindi se

dall'altra parte si tende ad avere un certo riscontro, se l'idea viene compresa

già questo è un aspetto molto importante perché se c'è accettazione

questa è una cosa che dà forza e comunque ci sarà poi accettazione anche

sul grande pubblico. E in generale l'altra cosa appunto bisogna cercare

di capire qual è il mercato quindi come è dimensionato il mercato quindi il

fatto che questo bisogno questa idea possa avere un bacino enorme perché

bisogna puntare in alto. Se l'idea che abbiamo è un'idea che può piacere che

magari un'idea bellissima ma che piacerà soltanto a pochi o comunque solo pochi

potranno utilizzarla è un'idea che è destinata sicuramente a morire perché

con questa idea riuscirai a convincere poche persone quindi pochi clienti, pochi

investitori e quindi diciamo non è una start up destinata a diventare un

unicorno e quindi se posso dare un consiglio il mio consiglio è quello di

puntare in alto, quindi essere ambiziosi, quindi pensare alla grande idea al

grande progetto. Non buttatevi su idee piccole o comunque su business che

nascono piccoli e che non potranno andare oltre. Da un punto di vista

concreto come si può capire a parte l'intuito quindi a livello di

compravendita casa e sappiamo che tutti potrebbero prima o poi nella vita a

trovarsi nella situazione, ma poi concretamente come possiamo capire

l'entità del mercato per una certa idea che abbiamo?

Allora su questo io devo dire sono stata facilitata perché sicuramente

il mio passato nel mondo della consulenza mi aveva proprio insegnato a

fare questo quindi uno dei miei ruoli era quello di quantificare i mercati di

riferimento per poi prendere delle scelte strategiche, questo era il mio

lavoro di prima. Quindi, comunque, in generale il mio consiglio è sempre

quello di informarsi. Ormai diciamo con Internet tutti quanti

abbiamo a disposizione una quantità di informazioni pazzesca.

Leggevo un'intervista, mi sembra 35 giga di informazioni al mese mi sembra che riceviamo.

Quindi le informazioni ci sono, bisogna avere la pazienza di andare a scovarle

quindi intervistando esperti che lavorano in quel mercato,

intervistando altre start up per capire quale può essere il percorso per

arrivare e soprattutto appunto anche parlando con i clienti, con i

potenziali utilizzatori di questa idea perché una delle cose che,

una delle elezioni che io ho imparato con la mia start up è quella proprio

di parlare con i clienti avere da loro il feedback è la cosa più preziosa

perché sono loro che ti diranno questo funziona questo non funziona poi tu

prenderai la decisione però il loro parere fondamentale.

Questo mi fa venire in mente la famosa frase che ha sul sul muro dell'ufficio

di Facebook “Fatto è meglio che perfetto” nel senso che appunto il

feedback di chi poi riceve il servizio è qualcosa che possiamo ricevere quando

poi il servizio di vincere e non può essere perfetto subito e forse non lo

sarà mai continuerà un continuo work in progress verso un miglioramento.

Assolutamente una cosa che posso dire noi abbiamo lanciato la nostra

piattaforma a settembre del 2015 e da quel momento ad oggi non c'è

stato giorno in cui noi non abbiamo fatto un nuovo sviluppo alla piattaforma

tecnologica proprio perché, diciamo, si pensano si sviluppano nascono nuove idee

quindi nuovi prodotti che vogliamo inserire su questa piattaforma

ma proprio anche sul servizio di base lo cambiamo in continuazione, proprio perché

abbiamo, come posso dire, la risposta quotidiana minuto per minuto da parte

dei nostri clienti, che vanno in un certo punto del sito e quindi oppure non vanno

in un certo punto del sito quindi noi capiamo che, tramite poi degli strumenti

che oggi la tecnologia mette a disposizione, capiamo la ragione per cui l'esperienza

dell'utente funziona più o meno e quindi in funzione di quello modifichiamo

continuamente la nostra piattaforma e quindi cerchiamo di migliorare sempre di

più l'esperienza del nostro cliente. Dal punto di vista delle delle skills che

dobbiamo avere se ci manca un'esperienza formativa come quella che

tu hai fatto nel corso degli anni precedenti al lancio di questa startup

mi viene in mente sicuro la flessibilità. nel senso che nel momento in cui parli

di un continuo pivot, di un continuo cambiare e chiaro che dobbiamo essere già aperte

all'idea che appunto ci sarà sempre una sfida è sempre qualcosa da virare

una direzione da cambiare e da migliorare oltre a questo quali altre soft e hard skills

dovremmo avere per partire? Sicuramente una cosa a cui tengo molto è

la strutturazione, quindi la capacità di strutturare il nostro pensiero,

l'idea di business, il business plan, il team qualsiasi cosa quindi un'altra

delle lezioni preziosissime imparate è che non basta l'idea di business ma l'execution

quindi la capacità di riuscire a farla come abbiamo detto prima, quindi

a metterla in piedi a farla funzionare non sono slegate, sono fondamentali. Tante

volte quella che si chiama execution è quasi più importante dell'idea di business.

Allora se uno ha un idea deve comunque essere in grado di poi portarla a termine,

quindi riuscire veramente a crearla. E allora io credo che una delle competenze

più importanti sia che può anche essere, la possiamo imparare

tante volte ce l'abbiamo proprio innata è la capacità di strutturare questa

questa idea quindi già l'idea nel nostro cervello deve essere strutturata.

Se non c'è questo poi è tutto più complicato perché io posso

anche avere l'idea però poi non so trovare le risorse attorno a me che mi

aiutino a portarla a termine, non riesco a capire se effettivamente

può avere un bacino rilevante quindi a un'idea di business grande

non riesco a quantificare il mercato non riesco quindi poi a portarla a termine

di tante start up. E tante idee secondo me muoiono un po sul nascere de muitas empresas em fase de arranque. E, na minha opinião, muitas ideias morrem um pouco à nascença

anche per questa ragione perché magari l'idea è brillantissima però non si

riesce poi ad eseguirla nel nel modo migliore possibile.

L'altra cosa che voglio dire è che non necessariamente devo avere io ideatore

devo avere tutte queste competenze. Quindi e qui mi aggancio all'importanza

del team perché sicuramente avere una squadra in cui ci sia con cui ci sia la

possibilità di confrontarsi e ci sia fiducia reciproca e sicuramente la

chiave del successo, perché ti permette di innanzitutto compensare le competenze.

È impossibile che una persona abbia tutto quindi magari chi è più

strutturato e meno creativo la possibilità di mettere insieme le varie

componenti in un team quindi una squadra di risorse è sicuramente fondamentale, e

poi è sicuramente di grandissimo aiuto nei momenti di difficoltà. Perché noi di Homepal

siamo arrivati ad un certo livello di successo ma io non nascondo che ci

siano stati dei momenti molto difficili. Allora in questi casi se sei da solo è

molto dura venirne fuori perché devi trovare puoi trovare la

motivazione solo dentro te stesso, se invece sei una squadra e in questa

squadra appunto c'è fiducia c'è confronto e c'è l'ottimista del gruppo si

riesce sicuramente a venirne fuori. Questo bellissimo e mi fa venire in

mente che la domanda diventa ok faccia nascere prima l'uovo o la gallina nel

senso che per riuscire a creare un team ho bisogno di risorse. Può succedere che

io queste risorse le abbia perché magari o delle risorse economiche mie che ho

messo da parte durante gli anni e poi decido di

investirle in questo progetto può essere che non sia così. Quando non è così dove

dove vado per riuscire ad avere una minima sicurezza iniziale che poi mi

consenta anche di trasmettere questa stessa sicurezza persone a cui io

propongo di unirsi. Quando parliamo di risorse stiamo parlando di capitali in questo

momento sono sembra mi sembra di capire quindi risorse economico finanziarie.

Allora sì, sicuramente questo è il grande tema, tra l'altro c'era una

interessantissima ricerca nella società di consulenza in cui lavoravo prima che

diceva che tra l'altro per noi donne l'accesso al capitale è una delle cose

più complicate, forse anche per un tema di fiducia, forse

anche perché amiamo meno chiedere. Mentre comunque per fare una start up também porque gostamos de pedir menos. Em todo o caso, para criar uma start-up

per creare una start up ha sicuramente il capitale serve è fondamentale.

E anche nel nostro caso sicuramente io con i miei soci siamo

partiti, comunque noi abbiamo tutti una certa esperienza alle spalle quindi una

una carriera pregressa quindi sicuramente avevamo anche dei capitali

da poter mettere a disposizione. Ma la nostra è una start up B2C quindi

è una start up che ha bisogno di tanti capitali da investire sul brand e per

farci conoscere e quindi sicuramente abbiamo dovuto facciamo fare ricorso a

fondi esterni quindi un aumento di capitale chiesto all'esterno con con

degli investitori. Come si fa? Non è facile, è sicuramente una sfida una

sfida grande. Torno al punto di prima importantissimo essere strutturati. E

racconto magari un'esperienza che ci è capitata diciamo al primo momento di

capitale perché eravamo entrati in contatto con potenziali investitore

e eravamo molto avanti nel processo di negoziazione.

Quindi noi non avevamo ampliato la rosa di potenziali investitori, perché eravamo

molto convinti che la cosa si sarebbe chiusa positivamente. Quindi ci siamo

trovati a un punto in cui la quantità di soldi che avevamo in cassa era molto

molto limitata, ed è stato un momento piuttosto complicato perché questo

investitore si è tirato indietro a un certo punto per ragioni varie che non

dipendevano dalla startup si è tirato indietro, quindi li noi ci siamo trovati

abbiamo avuto paura. Devo dire forse è stato l'unico momento

in cui abbiamo avuto veramente paura. Però non ci siamo persi d'animo perché

abbiamo strutturato immediatamente un file excel con una lista di potenziali investitori,

ci siamo messi ventre a terra a chiamarli uno dopo l'altro aprendo anche

la nostra agenda di contatti e quindi chiamandoli 1 dopo l'altro, andando a

incontrarli. Se non ricordo male abbiamo fatto circa 100 incontri nel giro di tre

mesi che ci hanno poi portato a chiudere con successo un aumento di capitale

importante perché avevamo raccolto 2 milioni e 6 in quella situazione. Quindi

anche lì, non bisogna perdersi d'animo bisogna affrontare la cosa in

maniera strutturata, preparare una bella presentazione, riuscire a raccontare la

propria idea in maniera semplice e veloce e da lì diciamo, quando se ne trova uno

poi normalmente si riesce veramente ad arricchire poi la rosa dei potenziali

investitori quindi è molto importante conoscerne uno. Un consiglio che mi sento

di dare e non arrivate alla richiesta del capitale quando siete in una

situazione di bisogno. Bisogna, diciamo, iniziare molto prima

quindi lavorare per tempo. La cosa che mi sento di consigliare è

allargata il network quindi parlate perché poi alla fine è e il network che

che vi aiuta. Quindi conoscere le persone, raccontare l'idea, quando non si ha

bisogno di denaro e non bisogna non si ha bisogno di capitale. Nel momento in

cui avrete bisogno la persona che avevate contattato che vi aveva

conosciuto e che aveva trovato brillante la vostra idea potrebbe essere molto più

disponibile a investire rispetto a chi non vi conosce e una nuova conoscenza

insomma non c'è l'aspetto della fiducia invece magari avendo conosciuto una

persona prima si riesce a creare un rapporto di fiducia e quando è il

momento della richiesta di investimento è tutto più semplice.

Quindi Monica lungimiranza mi viene in mente come parola che possa

riassumere un pò l'atteggiamento che dobbiamo avere..

Sì sicuramente lungimiranza, però io credo che sia un tema di investire prima

cioè investire e cominciare a costruirsi il network nel momento in cui non hai

bisogno di capitali e quindi non sei nella posizione di dover chiedere

ma cominci a costruire un network di persone che si fidino di te

che ti conoscano e questo poi ti sarà molto utile e sarà appunto ci sarà un

ritorno su questo investimento nel momento in cui avrai bisogno del capitale.

Oggi ci sono tantissimi eventi per start up rispetto a quando ho iniziato io,

non la start up perché era solo tre anni fa ma ad esempio a lavorare

sicuramente non c'erano tutte queste opportunità per fare networking, per

incontrare e quindi credo che sia molto importante riuscire a sfruttare questi

momenti. Capisco che questa sia una sfida perché di solito i team sono piuttosto

snelli e quindi magari non si ha il tempo o si pensa di non avere il tempo

da dedicare a queste attività, mi sento di consigliarvi invece di farlo

perché questi sono dei momenti fondamentali che magari in questo

momento non vi servono ma ne vedrete il valore nel momento in cui, ad esempio, vi

servirà a raccogliere del capitale. Parlando di team.. in una fase di start up

è sempre un pò delicata come cosa nel senso che all'inizio spesso si fa tutto

da soli e il rischio può essere quello di continuare ad oltranza a fare tutto da

soli e diventa un vortice senza via d'uscita perché ti impedisce

anche il crescere molto spesso. Però poi c'è la fatidica domanda: quando è il momento

qual è il momento se vogliamo perfetto perfetto non esiste, però il momento

ideale in cui posso dire ok in questa fase della mia crescita della

della start up posso permettermi di trovare qualcuno verso cui poi avrò

una forma di responsabilità perché poi ci sarà lo stipendio ci sarà tutto

quello che insomma ne consegue. Ma io credo che i momenti siano siano

due e l'abbiamo un pochino visto un pò nella nella mia esperienza. C'è un

tema di competenze. Quindi ad esempio la nostra prima persona quindi, il

dipendente numero uno è stata una persona che ci ha accompagnato per due

anni della nostra vita, adesso ha creato una sua start up, che gestiva i nostri

canali social. E ne io ne i soci fondatori avevamo questo tipo di

competenze e quindi anche quando non generavamo ricavi è sembrato naturale

portarsi a casa questa competenza. È chiaro che non è semplice fare

recruiting per una start up. In particolare poi mi sento di dire per una

Start upper per come me, abituata a un certo livello di di recruiting e di qualità del

dei team. Perché tu devi avere diciamo non hai un brand è alle spalle e quindi

non puoi utilizzare questo brand per attirare le persone, non hai tanti soldi

quindi non le puoi pagare tanto, quindi devi proprio mettere in gioco se

vogliamo il tuo brand, il tuo brand personale perché poi alla fine queste

persone verranno a lavorare per te, e il sogno. Quindi devi far capire loro qual è

il sogno qual è l'ambizione che noi abbiamo e che vogliamo

trasferire a questo a questo team. Però queste sono le uniche armi quindi

bisogna essere veramente, veramente molto bravi.

L'altra ragione per cui pensare ad assumere una nuova persona è nel momento

in cui ti trovi a fare un'attività per cui il tuo tempo è in qualche modo sprecato.

Faccio un esempio, io in questa fase mi sto occupando di pagare le fatture,

comincio a dirmi che sarebbe molto meglio se io utilizzassi il mio tempo

per fare business development, per lanciare un nuovo prodotto. Ci stiamo

dedicando adesso ad un nuovo portale per l'affido temporaneo, quindi per gli

affitti a breve termine, sarebbe molto meglio se io dedicassi del

tempo a questo. E quindi stiamo iniziando a cercare una persona che si occupi di

della parte amministrativa. Questi secondo me sono due momenti in

cui riflettere e pensare ad avere a portarsi a bordo una nuova risorsa.

Fantastico quindi cercare di capire dove non solo il tuo tempo sta andando o

meglio dove stai investendo tempo e in che cosa stai investendo tempo laddove

quel qualcosa può essere anche facilmente delegabile. facilmente

forse è un parolone, può essere delegabile. talvez seja uma palavra grande, mas pode ser delegada.

Se vuoi far crescere la start up cioè se hai il sogno di farla

diventare una grande azienda per forza dovrai delegare

e quindi io credo che poi anche nello spirito del grande imprenditore ci sia

quello poi di gestire l'azienda ma far fare anche ad altri proprio per

far crescere anche altre persone quindi questo credo che sia poi il bello.

Monica tu hai parlato di una sfida importante che avete avuto. Hai proprio

usato la parola paura. Come tiene alta la motivazione quando magari ci sono

situazioni impreviste che non necessariamente sono così gravi ma che

cominciano magari a far vacillare un pò quella fiducia nel progetto nel sogno e

quel vacillare rischia di essere trasmesso anche a chi lavora con te.

L'ho parzialmente detto prima. Io credo nella l'importanza fondamentale del team

quindi avere delle persone. Io mi riferisco a tutta la squadra di Homepal,

in particolare ai tre soci operativi e sicuramente ci confrontiamo,

c'è molta fiducia e stima reciproca e quindi c'è l'ottimista del gruppo, ma

sicuramente il fatto di essere insieme e di potersi confrontare ci aiuta

moltissimo perché c'è la volta in cui sono io un pò più pessimista ma ce n'è

un altro che invece dice no ma facendo questa cosa vedrai che ce la facciamo e

viceversa, perché ci sono altre volte in cui invece io vedo l'aspetto positivo e quindi

sento di potercela fare a superare quella difficoltà e quindi ci

compensiamo reciprocamente. Per chi è da solo perché è ancora alle

battute iniziali non ha ancora un socio magari non vuole

averlo non ha ancora un team perché sta cercando finanziamenti,

cosa consiglieresti di fare per mantenere alta la motivazione? Ma io

credo che anche in quel caso sia molto importante avere qualcuno con cui

confrontarsi può essere un mentore, può essere un amico, può essere qualcuno

della famiglia, qualcuno di fiducia con cui potersi confrontare a cui poter

raccontare che in generale abbia la capacità di darti una vista esterna

perché alcune volte tu sei, diciamo, da solo con il tuo problema e non riesci a

vedere la luce in fondo al tunnel invece magari basta una vista esterna

per rimettere tutto in prospettiva. Semplice quanto efficace, in

effetti uno va a cercare chissà che, il grande segreto quando poi la

condivisione.. d'altronde siamo animali sociali, è bello condividere,

l'importante credo sia farlo appunto con qualcuno che crede nel progetto, magari a

volte siamo circondati di persone che ci danno delle pazze.. non

necessariamente deve essere qualcuno che crede nel progetto perché

e vero che non bisogna avere paura di sbagliare però dall'altra parte bisogna

anche rendersi conto che se uno continua a sbagliare probabilmente c'è qualcosa

che non funziona nel modello di business. Quindi secondo me la cosa importante è

avere una persona di fiducia e una persona che non abbia paura di tutti la

verità. E quindi se ti deve fermare in un momento perché stai andando nella

direzione sbagliata deve essere qualcuno pronto a farlo e tu

devi essere pronto ad ascoltarlo. Hai già condiviso un sacco di spunti

pratici ma se dovessi indicarci tre lezioni importanti che hai appreso e che

non hai ancora condiviso in questa chiacchierata di oggi dalla tua

esperienza di start upper quali sarebbero? Allora molte le ho già le ho già condivise

però magari le riassumiamo perché credo che ci siano alcune cose importanti e

comunque che valga la pena ricordare. Innanzitutto individuare

l'idea di business che sia un'idea rilevante che possa diventare qualcosa di

grande, quindi pensate in grande. La seconda cosa è la strategia non è mai

divisa è staccata dall'execution. L'execution non può essere in contrasto,

è la naturale prosecuzione ma è tanto

importante quanto la strategia e questo dovete ricordarlo perché spesso diciamo

negli spunti creativi del “lancio una startup” l'execution si dimentica. E la

terza cosa è non abbiate paura di sbagliare. Errori se ne fanno tanti, la

cosa importante è sbagliare. Sbagliare velocemente e non aver paura di cambiare.

Bellissimo! Volevo chiederti quale sarebbe il miglior consiglio che mai mai

condiviso fin ora che daresti a chi aspira a lanciare una start up e guarda partilhado até agora que daria a alguém que aspira a lançar uma start-up e que procura

una cosa a cui ho pensato ho pensato lungamente e mi rivolgo in particolare al

alle ragazze alle giovani imprenditrici: non abbiate paura di buttarvi! Questa è

una cosa che per noi donne è spesso molto faticosa perché vogliamo sempre

avere tutto sotto controllo, tutto deve essere perfetto prima di lanciare e no, non

è così. In una start up non può essere così. Bisogna buttarsi e quindi io vi

invito e vi incoraggio a non avere paura di lasciarvi andare e quindi di

buttarvi perché sicuramente sapete nuotare molto meglio di quanto immaginiate.

E comunque solo in acqua si impara a nuotare! Quindi buttiamoci e proviamo

almeno a stare a galla e poi piano piano una bracciata dopo l'altra cerchiamo di realizzare

il nostro sogno. Monica grazie mille per questa chiacchierata

di oggi. Grazie a voi! Spero sia stato utile per me

è stato un piacere essere qui con voi oggi e raccontarvi l'esperienza e viva Homepal!

Ragazze ricordatevi che trovate tutti i punti che abbiamo coperto in questa

chiacchierata insieme con il minutaggio preciso sotto l'audio o sotto il video,

a seconda di quello che state guardando ascoltando e naturalmente i riferimenti

di Monica sempre qui sotto. Io vi mando un grandissimo abbraccio e ci vediamo

come sempre alla prossima

puntata di Impact Girl ;)