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Gli Indifferenti - Alberto Moravia, 5 (V)

5 (V)

Capitolo V

Nessun servitore dormiva in casa di Lisa, ella non ne voleva, e per le faccende indispensabili come la cucina e la pulizia faceva venire una donnetta alacre, la portiera della casa; questo sistema, certo, non andava senza incomodità, ma Lisa che aveva una vita molto libera anzi sregolata preferiva che fosse così.

Quella mattina ella si destò tardi; era qualche tempo che rincasava dopo mezzanotte, dormiva senza piacere e si levava quasi più stanca e nervosa del giorno avanti; si svegliò con difficoltà e senza muoversi né alzar la testa, guardò: una rada e polverosa oscurità forata come un setaccio da mille fili di luce empiva la stanza; in quest'ombra s'indovinavano, muti e morti, i vecchi mobili, gli specchi silenziosi, i panni appesi, a quella macchia oscura, la porta; l'aria era greve e dell'odore del sonno e di quello delle suppellettili; la finestra era chiusa. Lisa scese dal letto e ravviandosi i capelli che le pendevano sopra la faccia madida andò alla finestra e tirò su l'imposta; un giorno bianco invase la stanza; ella allargò la tendina; i vetri erano tutti imperlati di vapore, doveva far freddo; attraverso questa rugiada s'indovinavano i colori vaghi, tenui e puri, un bianco, un verde come dissolti in un lago d'acqua; ella squarciò con la mano questo velo liquido e vide subito un pezzo di tetto rossiccio di un aspetto così poco luminoso, così indifferente e opaco che non ebbe bisogno di guardar più in su per vedere se il cielo era grigio; si distaccò, fece macchinalmente qualche passo per la stanza ingombra. Il gran letto matrimoniale di noce cupo e volgare, tutto pieno di bianche lenzuola disfatte occupava molto posto, ed era così vicino alla finestra rettangolare che qualche volta nelle notti d'inverno le era di gran godimento mentre giaceva sotto le coperte calde, vedere là, a un metro di distanza, l'onda della pioggia colare dalla vasta notte torrenziale sui vetri quadrati; oltre il letto c'erano due grandi armadi dello stesso legno casalingo e malodorante con immensi specchi ingialliti; la stanza era di media grandezza ma con quei mobili il posto che avanzava per muoversi era addirittura esiguo.

Andò all'attaccapanni; non aveva addosso che una trasparente camiciuola che faceva ancor più corte le sporgenze del corpo, le gambe erano tutte scoperte fino alla piega profonda che staccava la rotondità delle natiche dalle cosce bianche e senza peli, i seni muscolosi, appena più bassi che a vent'anni, ne uscivano per metà con due rigonfi lisci e venati; ella si vide in uno specchio così seminuda e molto piegata in avanti come per nascondere sotto quel velo troppo corto la macchia oscura del grembo, e giudicò di essere dimagrita; infilò una vestaglia e passò nel bagno.

Questo era una stanzetta grigia, nuda, fredda, i tubi erano verniciati e opachi, la vasca era in metallo smaltato, non c'era che un solo specchio tutto rugginoso, un'ombra umida empiva gli angoli; Lisa accese la luce; le venne in mente che erano passati tre giorni da quando si era lavata per l'ultima volta tutto il corpo, e che sarebbe stato necessario prendere un bagno; esitò; era veramente indispensabile? Si guardò i piedi: le unghie erano bianche, parevano puliti; no, non ce n'era bisogno, tanto più che se, come era probabile, passava la notte con Michele, avrebbe dovuto ripulirsi interamente il giorno dopo; si decise, andò ad un lavabo inchiodato al muro, aprì i rubinetti, aspettò che si fosse riempito; allora si tolse la vestaglia, abbassò la camicia fino alla cintola e si lavò; prima la faccia, starnutendo e soffiando, poi con gesti che avrebbero voluto impedire che l'acqua colasse dal petto e dalle spalle sulle parti inferiori ancora tutte piene del tepore notturno, il collo e le ascelle; ogni volta che si chinava sentiva la camicia risalire sul dorso, un freddo di pietre le veniva dalle mattonelle del pavimento: all'ultimo non trovò l'asciugamano e scappò tutta accecata e nuda a prenderne uno nella stanza da letto.

Si asciugò, sedette alla toeletta; breve acconciatura; ella non usava pomate, né belletti, non c'era che da mettersi un po' di cipria, da profumarsi e da pettinarsi: voltò alfine le spalle allo specchio, e si chinò per infilare le calze: ora due pensieri s'alternavano nella sua mente, quello della colazione e quello di Michele; le piaceva la mattina mangiare col caffè delle buone cose, delle conserve dolci, dei pasticcini, del burro, dei croccanti; era ghiotta e non si staccava dalla tavola se non quando era sazia; ma oggi temeva di restare a digiuno. "Se Michele viene tra poco" pensò "è meglio che non mi faccia trovare amangiare... pazienza... sarà per un'altra volta. "Si drizzò, indossò una combinazione rosa, poi una sottoveste dal busto strettissimo che le fasciava il petto come un corsetto; la sua fantasia, per consolarsi, dipingeva un Michele innamoratissimo e timido, un adolescente inesperto a cui ella si sarebbe data tremante di gioia; alfine un amore puro: "Dopo la vita che ho fatto" pensò convinta, "fa bene un po' d'innocenza." Notti insonni, faticosi piaceri, eccitamenti senza gioia, questa sudicia nebbia dileguava. Michele le portava il sole, il cielo azzurro, la franchezza, l'entusiasmo, l'avrebbe rispettata come una dea, avrebbe appoggiato la testa sulle sue ginocchia; ne aveva un desiderio insaziabile, e non vedeva l'ora di bere a questa fontana di giovinezza, di tornare a quest'amore nuovo, balbettante, pudico che da vent'anni quasi aveva dimenticato; Michele era la purezza: ella si sarebbe data al ragazzo senza lussuria, quasi senza ardore; tutta nuda gli sarebbe venuta incontro a passi di danza, e gli avrebbe detto: "Prendimi"; sarebbe stato un amore straordinario, come non si usano più.

Aveva finito di vestirsi; uscì dalla stanza, attraversò il corridoio oscuro, entrò nel boudoir pieno di luce; era, questa stanza, tutta bianca e rosa; bianchi i mobili e il soffitto, rosei i tappeti, la tappezzeria, il divano; tre grandi finestre leggiadramente velate diffondevano una luce tranquilla; a prima vista tutto appariva puro e innocente, si osservavano mille gentilezze, qui un cestino da ricamo, là una piccola biblioteca dai libri multicolori, e poi dei fiori smilzi sulle mensole laccate, degli acquerelli sotto vetro alle pareti, insomma una quantità di cose che, dapprima, facevano pensare: "Eh, che bel posticino chiaro e sereno, qui non può abitare che qualche giovinetta"; ma se si guardava meglio si cambiava idea; allora ci si accorgeva che il boudoir non era più giovane del resto dell'appartamento, si osservava che la lacca dei mobili era scrostata e ingiallita, che la tappezzeria era scolorita e qua e là mostrava la trama, che una stoffa lacera e dei cuscini sordidi coprivano il divano d'angolo; ancora uno sguardo e si era convinta: si rivelavano gli strappi delle tendine, i vetri spezzati degli acquerelli, i libri polverosi e sdruciti, le larghe screpolature del soffitto; e se poi alfine era presente la padrona di casa, non c'era neppur bisogno di cercare, tutta questa corruzione saltava agli occhi come accusata dalla figura della donna.

Lisa sedette davanti alla scrivania ed aspettò; ora l'idea della colazione le tornava, ne aveva una gran voglia, non sapeva come fare: "Se almeno sapessi a che ora viene," pensò con dispetto guardando l'orologio che teneva al polso; alfine seppe dominarsi, rinunziò di nuovo e tornò alle sue fantasie tenere crudeli ed eccitate. "Lo farò sedere sul divano" pensò ad un tratto, "e mi distenderò dietro di lui... parleremo un poco... poi comincerò a pungerlo su qualche soggetto scabroso... e lo guarderò... se non è uno sciocco capirà"; osservava il divano come un istrumento di cui si vuol valutare la bontà e l'efficacia; e se tutto andava bene avrebbe fatto aspettare l'adolescente per il gusto delicato di vederlo sospirare, e finalmente, dopo qualche giorno, l'avrebbe invitato a cena e l'avrebbe trattenuto tutta la notte; che cena sarebbe stata quella: delle leccornie, e soprattutto del vino: avrebbe indossato quel suo vestito che le stava così bene, azzurro, e si sarebbe ornata di quei pochi gioielli che aveva potuto salvare dalle mani rapaci del suo ex-marito; la tavola sarebbe stata preparata qui, nel boudoir, la sala da pranzo era meno intima; una tavola per due, piena di buone cose, del pesce, dei pasticci di carne e di legumi, dei dolciumi; una tavola piccola, ricca e scintillante, per due, per due soltanto, un terzo non ci sarebbe entrato, neppure a volercelo... Con occhi brillanti di gioia e di tenerezza ella si sarebbe seduta di fronte al suo caro ragazzo, pur mangiando non avrebbe cessato di guardarlo, gli avrebbe versato del vino, molto vino, gli avrebbe parlato in tono scherzoso, curioso, allusivo, materno; si sarebbe informata dei suoi piccoli amori, l'avrebbe fatto arrossire; gli avrebbe ogni tanto gentilmente ammiccato, si sarebbero toccati coi piedi là sotto la tavola; finita la cena avrebbero insieme sgombrato la tavola, ridendo, toccandosi e urtandosi per il gran desiderio di possedersi; poi ella si sarebbe spogliata, avrebbe infilato una vestaglia, e a Michele avrebbe fatto indossare uno di quei pigiama di suo marito; gli sarebbe andato a meraviglia, avevano ambedue la stessa statura sebbene l'adolescente fosse più sottile; seduti sul divano lei e Michele avrebbero conosciuto la gioia irritante e avara di questa loro vigilia della prima notte... finalmente sarebbero andati insieme nella camera da letto.

Un po' eccitata da queste fantasie stava seduta presso la scrivania.

Teneva la fronte bassa, ogni tanto come per scacciare i pensieri si ravviava i capelli, oppure, pur senza cessare di pensare, storceva i piedi e si guardava le scarpe; il rumore del campanello accelerò i battiti del suo cuore: sorrise, si guardò in uno specchio, uscì nel corridoio.

Prima di aprir la porta accese la luce; Michele entrò.

"Forse sono venuto troppo presto?" egli disse appendendo il mantello e il cappello all'attaccapanni.

"Figurati." Passarono nel boudoir, sedettero sul divano: "Come va?" domandò Lisa; prese una scatola di sigarette e ne offrì al ragazzo; egli rifiutò e stette sovrappensiero, colle mani sui ginocchi.

"Va bene," rispose finalmente; silenzio.

"Se permetti" disse la donna "io mi distenderò sopra il divano... ma tu... stai... stai... comodo." Alzò le gambe e s'allungò sopra i cuscini; Michele vide le due cosce goffe e bianche e ne sorrise dentro di sé; quell'idea gli tornò: "Evidentemente vuole eccitarmi"; ma Lisa non gli piaceva, proprio no, e tutto questo gli era indifferente.

Ella guardava il ragazzo pensando a quel che avrebbe potuto dirgli; quei pretesti per una maggiore intimità che pochi minuti prima le erano sembrati tanto spontanei, ora nel suo turbamento le sfuggivano; aveva la testa vuota, il cuore in tumulto, le tornò in mente, chi sa perché, la scena della sera avanti, quel litigio tra Leo e Michele, che al momento l'aveva interessata, esitò a riparlarne, ma l'idea di potere anche vendicarsi un poco del suo antico amante rivelando al ragazzo, se già non lo sapeva, la tresca di sua madre, la incoraggiò; poi, per vie indirette, avrebbe potuto venire a qualche più eccitante conversazione.

"Scommetto" disse guardandolo "che tu muori dalla voglia di sapere perché io ti abbia domandato ieri sera di non fare quelle scuse a Leo."

Egli si voltò: "Sei tu che muori dalla voglia di parlarne" avrebbe voluto risponderle; ma si trattenne: "Proprio morire no... ma di' pure."

"Io credo di avere più di chicchessia il diritto di aprirti gli occhi" ella cominciò.

"Non ne dubito."

"Si tace per molto tempo, si finge di non vedere... ma alla fine il troppo storpia... quel che ho veduto ieri sera mi ha rivoltato."

"Permetti" disse Michele, "che cosa precisamente ti ha rivoltato?"

"Quelle scuse a Leo"; ella lo fissò con serietà; "soprattutto che tua madre, proprio lei, esigesse da te una tale umiliazione."

"Ah, ora capisco," e il volto di Michele si illuminò di ironia; "che voglia darmi la gran notizia che mia madre ha un amante?" pensò; gli venne un disgusto acuto di sé e della donna; "ma forse non era una umiliazione" soggiunse.

"Lo era in tutti i casi... e doppiamente quando udirai quello che sto per dirti..."; egli la guardò: "Se ora ti prendessi per i fianchi o ti pizzicassi sul dorso," pensò "come lasceresti subito quell'aria segreta e dignitosa, come ti dimeneresti."

"Ti avverto" disse, e gli parve di essere veramente sincero, "che non m'importa di saper nulla."

"Benissimo" rispose Lisa per niente sconcertata; "tu hai ragione ma sento che debbo parlare.... mi ringrazierai poi... dunque devi sapere che tua madre ha commesso un errore..."

"Uno solo Tra i due partiti, quello di irritarsi e quello di ridere, Lisa scelse il secondo: "Ne avrà commessi mille" disse sorridendo e avvicinandosi alquanto al ragazzo; "ma questo è certo il più grosso."

"Un momento" interruppe Michele, "non so cosa tu stia per dirmi... ma se, a quanto pare, è una cosa grave, vorrei sapere perché me la riveli."

Si guardarono: "Perché?" ripetè Lisa, lentamente abbassando gli occhi; "ma perché m'interessi molto e anche ti voglio bene, e poi, te l'ho già detto, perché certe ingiustizie mi rivoltano."

Egli sapeva dei legami che c'erano stati tra Leo e la donna: "O piuttosto" pensò "ti rivolta che te l'abbiano portato via, eh," ma assentì gravemente colla testa. "Hai ragione, non c'è nulla di peggio che l'ingiustizia...! allora, avanti, in che cosa consiste questo errore?"

"Ecco... dieci anni fa tua madre conobbe Leo Merumeci..." "Non vorresti mica dirmi" interruppe Michele col più falso degli spaventi, "che Leo sia l'amante di mia madre!"

Si guardarono: "Mi dispiace" disse Lisa con una dolorosa semplicità; "ma è proprio così."

Silenzio; Michele guardava in terra e avrebbe voluto ridere; quel suo disgusto si trasformava in un senso amaro di ridicolaggine.

"E ora puoi capire" continuò Lisa "se e quanto mi abbia rivoltato tua madre che ti chiedeva di umiliarti di fronte a quell'uomo."

Egli non si muoveva né parlava; rivedeva sua madre, Leo, se stesso in atto di farsi perdonare, figure stupide e piccole, perdute senza speranza nella vita più vasta... ma queste visioni non l'offendevano né destavano in lui alcun sentimento; avrebbe voluto essere tutt'altro, sdegnato, pieno di rancore, pieno di inestinguibile odio; e soffriva invece di essere a tal punto indifferente.

Vide Lisa alzarsi e sedersi al suo fianco. "Via" ella disse posando una mano goffa e consolatrice sulla sua testa; "via., fatti coraggio... capisco che ti debba dispiacere... si vive con la certezza che una persona meriti il nostro affetto, la nostra stima, e poi... ad un certo punto tutto crolla intorno a noi... ma non importa... questo ti sarà di ammaestramento..."

Dopo di che seguì un profondo silenzio; ambedue con scopi diversi, fingevano una trasognata e ispirata distrazione; stavano immobili, l'uno accanto all'altra, e guardavano in terra.

Un fruscio; il braccio di Michele scivolò dietro la schiena della donna e le circondò la vita. "No" ella disse con voce chiara, senza muoversi o voltarsi, come se avesse risposto ad una domanda interiore; Michele sorrise di malavoglia, né sentiva un certo turbamento invaderlo, e l'attirò più strettamente; "No, no" ella ripetè in tono più debole, ma cedette e appoggiò quella sua testa sperduta sulla spalla del ragazzo; allora dopo un istante di sentimentale immobilità egli la prese per il mento e nonostante la falsa muta protesta degli occhi, la baciò sulla bocca.

Si separarono: "Sei cattivo" disse Lisa con un mezzo sorriso di gratitudine, pateticamente; "cattivo e prepotente." Michele alzò gli occhi e la guardò con freddezza; poi un sorriso passò sulla sua faccia magra e seria; allungò una mano, e con quanta forza aveva pizzicò la donna al costato, sotto il braccio: "Ohi, ohi" ella gridò ad un tratto, ridendo spalancando la bocca, e dimenandosi; "ohi, ohi! "; agitava le braccia, le gambe; alfine cadde fuori del divano e in un movimento convulso di tutto il corpo la veste le risalì sul ventre e le grosse cosce di una bianchezza adombrata di muscoli apparvero; allora Michele lasciò la stretta; Lisa risedette e riabbassò la gonna sopra le ginocchia.

"Oh che perfido!" ella ripetè in falsetto premendosi con una mano il petto ansante; "oh che perfido!" Michele taceva e con una curiosità seria e grave l'osservava: "E invece" ella soggiunse, posandogli le mani sulle spalle; "dovresti farmi così, guarda..." Avvicinò quelle sue labbra strette in forma di cuore a quelle del ragazzo, le toccò lievemente, e le distaccò con occhi lustri di soddisfazione: "Così dovresti farmi" ripetè stupidamente per nascondere il proprio eccitamento.

Michele storse la bocca, si alzò, girò per il boudoir, con le mani in tasca, guardando i banali acquerelli che pendevano dalle pareti; era irritato ed eccitato. "Ti piacciono?" udì ad un tratto alle sue spalle; si voltò e vide Lisa: "Delle porcherie" disse.

"Ma veramente" rispose la donna mortificata, "mi erano sempre sembrati buoni."

Tornarono al divano; le tempie del ragazzo battevano, le sue guance ardevano: "Tutto questo è ignobile" pensava disgustato; ma appena si furono seduti, abbatté Lisa sopra i cuscini come se avesse voluto prenderla; vide quel volto chiudere le palpebre lustre e abbandonarsi a una specie di estasi tra ripugnante e ridicola; l'impressione fu così forte che ogni desiderio scomparve; baciò freddamente la bocca della donna, poi con una specie di gemito si accasciò con la testa in quel grembo; oscurità: "Voglio restar così fino alla fine della visita" pensò, "e non vederla più, e non baciarla più."

Sentì delle dita carezzevoli posarsi sui suoi capelli e lisciarli.

"Cos'hai?" domandò la voce familiare e falsa.

"Penso" rispose in tono profondo chiudendo gli occhi "quale debole sforzo basterebbe per essere sinceri, e come invece si faccia di tutto per andare nella direzione opposta". Sospirò; gli parve di essersi definito: "Perché sto qui?" pensò "perché mentisco? sarebbe così facile dire la verità e andarsene."

"È proprio così" gli rispose la donna senza cessare di accarezzargli i capelli; "proprio vero... ma ora non devi più avere di questi pensieri... non avrai più bisogno degli altri... ora ci sono io; staremo insieme... ignoreremo il mondo intero" ella diceva queste parole con una voce fervorosa che fece rabbrividire il ragazzo: "vivremo lontano dalle cose che ti dispiacciono, vuoi?... da tutte queste miserie... Tu mi racconterai la tua vita, i tuoi dispiaceri, le tue tristezze, e io ti darò tutto l'amore che posseggo, che ho messo in serbo per te... sarò la tua compagna, vuoi? la tua compagna fedele e umile, tanto umile, sai, che ti ascolterà in silenzio e ti consolerà con le sue carezze, così... così..." La mano che ella passava sulla testa del ragazzo si contrasse; Lisa si chinò, baciò i capelli, la nuca, in furia, mentre quelle sue dita febbrili s'aggrappavano, stringevano nervosamente le spalle curve di Michele; il cuore le tremava: "Finalmente amo e sono amata" pensava, "finalmente."

Michele non si muoveva, non gli era mai accaduto di vedere la ridicolaggine confondersi a tal punto con la sincerità, la falsità con la verità; un imbarazzo odioso lo possedeva. "Almeno tacesse" pensava; "ma no, deve parlare." A tratti lo prendeva il desiderio isterico di dire la verità, quella sua, la sola possibile, e andarsene; ma lo tratteneva un senso di compassione; e poi non era stato lui il primo a illudere Lisa con quel suo abbraccio?

"Caro... caro" ripeteva la donna, là sulla sua testa, "non puoi immaginarti quanto tu mi sia caro." "Esagerata" avrebbe voluto rispondere il ragazzo; ma aveva gli occhi pieni di oscurità, gli pareva di non aver mai veduto la luce; quelle parole, quelle carezze, quella voce, gli davano l'impressione di una notte senza speranza.

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Capitolo V

Nessun servitore dormiva in casa di Lisa, ella non ne voleva, e per le faccende indispensabili come la cucina e la pulizia faceva venire una donnetta alacre, la portiera della casa; questo sistema, certo, non andava senza incomodità, ma Lisa che aveva una vita molto libera anzi sregolata preferiva che fosse così.

Quella mattina ella si destò tardi; era qualche tempo che rincasava dopo mezzanotte, dormiva senza piacere e si levava quasi più stanca e nervosa del giorno avanti; si svegliò con difficoltà e senza muoversi né alzar la testa, guardò: una rada e polverosa oscurità forata come un setaccio da mille fili di luce empiva la stanza; in quest'ombra s'indovinavano, muti e morti, i vecchi mobili, gli specchi silenziosi, i panni appesi, a quella macchia oscura, la porta; l'aria era greve e dell'odore del sonno e di quello delle suppellettili; la finestra era chiusa. Lisa scese dal letto e ravviandosi i capelli che le pendevano sopra la faccia madida andò alla finestra e tirò su l'imposta; un giorno bianco invase la stanza; ella allargò la tendina; i vetri erano tutti imperlati di vapore, doveva far freddo; attraverso questa rugiada s'indovinavano i colori vaghi, tenui e puri, un bianco, un verde come dissolti in un lago d'acqua; ella squarciò con la mano questo velo liquido e vide subito un pezzo di tetto rossiccio di un aspetto così poco luminoso, così indifferente e opaco che non ebbe bisogno di guardar più in su per vedere se il cielo era grigio; si distaccò, fece macchinalmente qualche passo per la stanza ingombra. Lisa got out of bed and combing the hair that hung over her mottled face went to the window and pulled up the shutter; a white day invaded the room; she widened the curtain; the panes were all steamy, it must have been cold; through this dew she guessed the vague colors, soft and pure, a white, a green as if dissolved in a lake of water; she tore through this liquid veil with her hand and saw at once a reddish piece of roof of such a lackluster appearance, so indifferent and opaque that she did not need to look further up to see if the sky was gray; she detached herself, took a few steps machinically through the cluttered room. Il gran letto matrimoniale di noce cupo e volgare, tutto pieno di bianche lenzuola disfatte occupava molto posto, ed era così vicino alla finestra rettangolare che qualche volta nelle notti d'inverno le era di gran godimento mentre giaceva sotto le coperte calde, vedere là, a un metro di distanza, l'onda della pioggia colare dalla vasta notte torrenziale sui vetri quadrati; oltre il letto c'erano due grandi armadi dello stesso legno casalingo e malodorante con immensi specchi ingialliti; la stanza era di media grandezza ma con quei mobili il posto che avanzava per muoversi era addirittura esiguo. The large double bed of gloomy and vulgar walnut, all full of white undone sheets took up a lot of room, and was so close to the rectangular window that sometimes on winter nights it was of great enjoyment to her as she lay under the warm blankets, to see there, a meter away, the wave of rain pouring from the vast torrential night on the square panes; beyond the bed were two large closets of the same homely, malodorous wood with immense yellowed mirrors; the room was of average size but with those pieces of furniture the space left over to move about was even meager.

Andò all'attaccapanni; non aveva addosso che una trasparente camiciuola che faceva ancor più corte le sporgenze del corpo, le gambe erano tutte scoperte fino alla piega profonda che staccava la rotondità delle natiche dalle cosce bianche e senza peli, i seni muscolosi, appena più bassi che a vent'anni, ne uscivano per metà con due rigonfi lisci e venati; ella si vide in uno specchio così seminuda e molto piegata in avanti come per nascondere sotto quel velo troppo corto la macchia oscura del grembo, e giudicò di essere dimagrita; infilò una vestaglia e passò nel bagno. She went to the coat rack; she had on nothing but a transparent blouse that made the protrusions of her body even shorter, her legs were all uncovered up to the deep crease that detached the roundness of her buttocks from her hairless white thighs, her muscular breasts, scarcely lower than in her twenties, half came out with two smooth, veined bulges; she saw herself in a mirror thus half-naked and very bent forward as if to hide under that too-short veil the dark spot of her womb, and judged that she had lost weight; she slipped on a robe and passed into the bathroom.

Questo era una stanzetta grigia, nuda, fredda, i tubi erano verniciati e opachi, la vasca era in metallo smaltato, non c'era che un solo specchio tutto rugginoso, un'ombra umida empiva gli angoli; Lisa accese la luce; le venne in mente che erano passati tre giorni da quando si era lavata per l'ultima volta tutto il corpo, e che sarebbe stato necessario prendere un bagno; esitò; era veramente indispensabile? This was a gray, bare, cold little room, the pipes were painted and dull, the bathtub was made of enameled metal, there was but a single mirror all rusty, a damp shadow emptied the corners; Lisa turned on the light; it occurred to her that it had been three days since she had last washed her whole body, and that it would be necessary to take a bath; she hesitated; was it really essential? Si guardò i piedi: le unghie erano bianche, parevano puliti; no, non ce n'era bisogno, tanto più che se, come era probabile, passava la notte con Michele, avrebbe dovuto ripulirsi interamente il giorno dopo; si decise, andò ad un lavabo inchiodato al muro, aprì i rubinetti, aspettò che si fosse riempito; allora si tolse la vestaglia, abbassò la camicia fino alla cintola e si lavò; prima la faccia, starnutendo e soffiando, poi con gesti che avrebbero voluto impedire che l'acqua colasse dal petto e dalle spalle sulle parti inferiori ancora tutte piene del tepore notturno, il collo e le ascelle; ogni volta che si chinava sentiva la camicia risalire sul dorso, un freddo di pietre le veniva dalle mattonelle del pavimento: all'ultimo non trovò l'asciugamano e scappò tutta accecata e nuda a prenderne uno nella stanza da letto. He looked at his feet: her nails were white, they looked clean; no, there was no need, especially since if, as was likely, she was spending the night with Michael, she would have to clean herself entirely the next day; she made up her mind, went to a sink nailed to the wall, turned on the taps, waited until it was filled; then she took off her robe, lowered her shirt to her waist, and washed herself; first her face, sneezing and blowing, then with gestures that would have wanted to prevent the water from dripping from her chest and shoulders onto her nether regions still all full of the night's warmth, her neck and armpits; every time she bent over she felt her shirt rise up on her back, a stone coldness coming from the floor tiles: at the last she could not find the towel and ran all blinded and naked to get one in the bedroom.

Si asciugò, sedette alla toeletta; breve acconciatura; ella non usava pomate, né belletti, non c'era che da mettersi un po' di cipria, da profumarsi e da pettinarsi: voltò alfine le spalle allo specchio, e si chinò per infilare le calze: ora due pensieri s'alternavano nella sua mente, quello della colazione e quello di Michele; le piaceva la mattina mangiare col caffè delle buone cose, delle conserve dolci, dei pasticcini, del burro, dei croccanti; era ghiotta e non si staccava dalla tavola se non quando era sazia; ma oggi temeva di restare a digiuno. She dried herself, sat down at the dressing table; short hairstyle; she used no pomades, no make-up, there was only to put on a little powder, to perfume and comb her hair: she finally turned her back to the mirror, and bent down to put on her stockings: now two thoughts alternated in her mind, that of breakfast and that of Michael; she liked to eat with her coffee in the morning some good things, sweet preserves, pastries, butter, crunchies; she was greedy and would not leave the table except when she was full; but today she feared to remain fasting. "Se Michele viene tra poco" pensò "è meglio che non mi faccia trovare amangiare... pazienza... sarà per un'altra volta. "If Michele is coming soon," he thought, "I'd better not let her find me amangiare...patience...it will be for another time. "Si drizzò, indossò una combinazione rosa, poi una sottoveste dal busto strettissimo che le fasciava il petto come un corsetto; la sua fantasia, per consolarsi, dipingeva un Michele innamoratissimo e timido, un adolescente inesperto a cui ella si sarebbe data tremante di gioia; alfine un amore puro: "Dopo la vita che ho fatto" pensò convinta, "fa bene un po' d'innocenza." "She straightened up, donned a pink combination, then a tight-busted petticoat that wrapped her chest like a corset; her imagination, to console herself, painted a very much in love and shy Michael, an inexperienced teenager to whom she would give herself trembling with joy; at last a pure love: "After the life I've led," she thought convincedly, "a little innocence is good for me." Notti insonni, faticosi piaceri, eccitamenti senza gioia, questa sudicia nebbia dileguava. Sleepless nights, tiring pleasures, joyless excitements, this filthy fog vanished. Michele le portava il sole, il cielo azzurro, la franchezza, l'entusiasmo, l'avrebbe rispettata come una dea, avrebbe appoggiato la testa sulle sue ginocchia; ne aveva un desiderio insaziabile, e non vedeva l'ora di bere a questa fontana di giovinezza, di tornare a quest'amore nuovo, balbettante, pudico che da vent'anni quasi aveva dimenticato; Michele era la purezza: ella si sarebbe data al ragazzo senza lussuria, quasi senza ardore; tutta nuda gli sarebbe venuta incontro a passi di danza, e gli avrebbe detto: "Prendimi"; sarebbe stato un amore straordinario, come non si usano più. Michael brought her sunshine, blue skies, frankness, enthusiasm; he would have respected her like a goddess, would have laid his head on her lap; he had an insatiable longing for her, and he couldn't wait to drink from this fountain of youth, to return to this new, stammering, demure love that he had almost forgotten for twenty years; Michael was purity: she would give herself to the boy without lust, almost without ardor; all naked she would come to him in dance steps, and she would say, "Take me"; it would be an extraordinary love, such as they no longer use.

Aveva finito di vestirsi; uscì dalla stanza, attraversò il corridoio oscuro, entrò nel boudoir pieno di luce; era, questa stanza, tutta bianca e rosa; bianchi i mobili e il soffitto, rosei i tappeti, la tappezzeria, il divano; tre grandi finestre leggiadramente velate diffondevano una luce tranquilla; a prima vista tutto appariva puro e innocente, si osservavano mille gentilezze, qui un cestino da ricamo, là una piccola biblioteca dai libri multicolori, e poi dei fiori smilzi sulle mensole laccate, degli acquerelli sotto vetro alle pareti, insomma una quantità di cose che, dapprima, facevano pensare: "Eh, che bel posticino chiaro e sereno, qui non può abitare che qualche giovinetta"; ma se si guardava meglio si cambiava idea; allora ci si accorgeva che il boudoir non era più giovane del resto dell'appartamento, si osservava che la lacca dei mobili era scrostata e ingiallita, che la tappezzeria era scolorita e qua e là mostrava la trama, che una stoffa lacera e dei cuscini sordidi coprivano il divano d'angolo; ancora uno sguardo e si era convinta: si rivelavano gli strappi delle tendine, i vetri spezzati degli acquerelli, i libri polverosi e sdruciti, le larghe screpolature del soffitto; e se poi alfine era presente la padrona di casa, non c'era neppur bisogno di cercare, tutta questa corruzione saltava agli occhi come accusata dalla figura della donna. She had finished dressing; she left the room, crossed the dark corridor, and entered the light-filled boudoir; it was, this room, all white and pink; white the furniture and the ceiling, pinkish the carpets, the upholstery, the sofa; three large, gracefully veiled windows diffused a tranquil light; at first glance everything appeared pure and innocent, a thousand kindnesses were observed, here an embroidery basket, there a small library with multicolored books, and then slender flowers on the lacquered shelves, watercolors under glass on the walls, in short a quantity of things that, at first, made one think: "Eh, what a nice clear and serene little place, only some young lady can live here"; but if one looked closer, one changed one's mind; then one realized that the boudoir was no younger than the rest of the apartment, one observed that the lacquer on the furniture was peeling and yellowing, that the upholstery was discolored and here and there showed texture, that a torn fabric and wispy cushions covered the corner sofa; one more look and one was convinced: the rips in the curtains were revealed, the broken glass of the watercolors, the dusty and frayed books, the wide cracks in the ceiling; and if at last the mistress of the house was present, there was no need even to look, all this corruption jumped to the eyes as charged by the figure of the woman.

Lisa sedette davanti alla scrivania ed aspettò; ora l'idea della colazione le tornava, ne aveva una gran voglia, non sapeva come fare: "Se almeno sapessi a che ora viene," pensò con dispetto guardando l'orologio che teneva al polso; alfine seppe dominarsi, rinunziò di nuovo e tornò alle sue fantasie tenere crudeli ed eccitate. Lisa sat in front of the desk and waited; now the idea of breakfast came back to her, she was craving for it, she did not know how to do it, "If at least I knew what time it was coming," she thought spitefully as she looked at the watch she kept on her wrist; finally she was able to dominate herself, gave up again and went back to her cruel and excited tender fantasies. "Lo farò sedere sul divano" pensò ad un tratto, "e mi distenderò dietro di lui... parleremo un poco... poi comincerò a pungerlo su qualche soggetto scabroso... e lo guarderò... se non è uno sciocco capirà"; osservava il divano come un istrumento di cui si vuol valutare la bontà e l'efficacia; e se tutto andava bene avrebbe fatto aspettare l'adolescente per il gusto delicato di vederlo sospirare, e finalmente, dopo qualche giorno, l'avrebbe invitato a cena e l'avrebbe trattenuto tutta la notte; che cena sarebbe stata quella: delle leccornie, e soprattutto del vino: avrebbe indossato quel suo vestito che le stava così bene, azzurro, e si sarebbe ornata di quei pochi gioielli che aveva potuto salvare dalle mani rapaci del suo ex-marito; la tavola sarebbe stata preparata qui, nel boudoir, la sala da pranzo era meno intima; una tavola per due, piena di buone cose, del pesce, dei pasticci di carne e di legumi, dei dolciumi; una tavola piccola, ricca e scintillante, per due, per due soltanto, un terzo non ci sarebbe entrato, neppure a volercelo... Con occhi brillanti di gioia e di tenerezza ella si sarebbe seduta di fronte al suo caro ragazzo, pur mangiando non avrebbe cessato di guardarlo, gli avrebbe versato del vino, molto vino, gli avrebbe parlato in tono scherzoso, curioso, allusivo, materno; si sarebbe informata dei suoi piccoli amori, l'avrebbe fatto arrossire; gli avrebbe ogni tanto gentilmente ammiccato, si sarebbero toccati coi piedi là sotto la tavola; finita la cena avrebbero insieme sgombrato la tavola, ridendo, toccandosi e urtandosi per il gran desiderio di possedersi; poi ella si sarebbe spogliata, avrebbe infilato una vestaglia, e a Michele avrebbe fatto indossare uno di quei pigiama di suo marito; gli sarebbe andato a meraviglia, avevano ambedue la stessa statura sebbene l'adolescente fosse più sottile; seduti sul divano lei e Michele avrebbero conosciuto la gioia irritante e avara di questa loro vigilia della prima notte... finalmente sarebbero andati insieme nella camera da letto. "I'll have him sit on the couch," she thought suddenly, "and I'll lie down behind him...we'll talk a little...then I'll start prodding him on some rough subject...and I'll watch him.... if he's not a fool he'll understand"; she would observe the couch like an istrument whose goodness and efficacy one wants to assess; and if all went well she would keep the teenager waiting for the delicate taste of seeing him sigh, and finally, after a few days, she would invite him to dinner and keep him all night; what a dinner that would be: of delicacies, and especially of wine: she would wear that dress of hers that looked so well on her, blue, and adorn herself with what few jewels she had been able to save from the rapacious hands of her ex-husband; the table would be set here, in the boudoir, the dining room was less intimate; a table for two, full of good things, of fish, of meat and legume pies, of sweets; a small table, rich and glittering, for two, for two only, a third would not fit, even if she wanted to... With eyes shining with joy and tenderness she would sit opposite her dear boy, while eating she would not cease to look at him, she would pour him wine, a lot of wine, she would speak to him in a joking, curious, allusive, maternal tone; she would inquire about his little loves, she would make him blush; she would now and then gently wink at him, they would touch each other's feet there under the table; when dinner was over they would have cleared the table together, laughing, touching and bumping into each other out of a great desire to possess each other; then she would have undressed, slipped into a robe, and made Michele wear one of those pajamas of her husband's; it would have fit him like a glove, they were both the same height although the teenager was thinner; sitting on the couch she and Michele would have known the irritating and stingy joy of this first night's eve of theirs... finally they would go to the bedroom together.

Un po' eccitata da queste fantasie stava seduta presso la scrivania. Somewhat excited by these fantasies she sat by the desk.

Teneva la fronte bassa, ogni tanto come per scacciare i pensieri si ravviava i capelli, oppure, pur senza cessare di pensare, storceva i piedi e si guardava le scarpe; il rumore del campanello accelerò i battiti del suo cuore: sorrise, si guardò in uno specchio, uscì nel corridoio.

Prima di aprir la porta accese la luce; Michele entrò. Before opening the door he turned on the light; Michael entered.

"Forse sono venuto troppo presto?" "Maybe I came too early?" egli disse appendendo il mantello e il cappello all'attaccapanni. he said as he hung his cloak and hat on the coat rack.

"Figurati." "You're welcome." Passarono nel boudoir, sedettero sul divano: "Come va?" They passed into the boudoir, sat on the sofa, "How are you doing?" domandò Lisa; prese una scatola di sigarette e ne offrì al ragazzo; egli rifiutò e stette sovrappensiero, colle mani sui ginocchi. Lisa asked; she took a box of cigarettes and offered some to the boy; he declined and stood pensively, his hands on his knees.

"Va bene," rispose finalmente; silenzio.

"Se permetti" disse la donna "io mi distenderò sopra il divano... ma tu... stai... stai... "If you allow," said the woman, "I will lie down on top of the couch ... but you ... you are ... you are ... comodo." convenient." Alzò le gambe e s'allungò sopra i cuscini; Michele vide le due cosce goffe e bianche e ne sorrise dentro di sé; quell'idea gli tornò: "Evidentemente vuole eccitarmi"; ma Lisa non gli piaceva, proprio no, e tutto questo gli era indifferente. He lifted his legs and stretched over the pillows; Michael saw the two awkward, white thighs and smiled inwardly at them; that idea came back to him, "Evidently he wants to turn me on"; but he didn't like Lisa, he just didn't, and all this was indifferent to him.

Ella guardava il ragazzo pensando a quel che avrebbe potuto dirgli; quei pretesti per una maggiore intimità che pochi minuti prima le erano sembrati tanto spontanei, ora nel suo turbamento le sfuggivano; aveva la testa vuota, il cuore in tumulto, le tornò in mente, chi sa perché, la scena della sera avanti, quel litigio tra Leo e Michele, che al momento l'aveva interessata, esitò a riparlarne, ma l'idea di potere anche vendicarsi un poco del suo antico amante rivelando al ragazzo, se già non lo sapeva, la tresca di sua madre, la incoraggiò; poi, per vie indirette, avrebbe potuto venire a qualche più eccitante conversazione. She looked at the boy, thinking about what she might say to him; those pretexts for greater intimacy that a few minutes before had seemed so spontaneous, now in her turmoil eluded her; her head was empty, her heart in turmoil; she was reminded, who knows why, of the scene of the night before, that quarrel between Leo and Michael, which at the moment had interested her; she hesitated to speak of it again, but the idea of being able even to take a little revenge on her former lover by revealing to the boy, if he did not already know, his mother's affair, encouraged her; then, by indirect ways, she might have come to some more exciting conversation.

"Scommetto" disse guardandolo "che tu muori dalla voglia di sapere perché io ti abbia domandato ieri sera di non fare quelle scuse a Leo." "I bet," she said, looking at him, "you are dying to know why I asked you last night not to make that apology to Leo."

Egli si voltò: "Sei tu che muori dalla voglia di parlarne" avrebbe voluto risponderle; ma si trattenne: "Proprio morire no... ma di' pure." He turned around, "You're the one dying to talk about it," he would have liked to answer her; but he restrained himself, "Just dying no... but go ahead."

"Io credo di avere più di chicchessia il diritto di aprirti gli occhi" ella cominciò. "I believe I have more of a right to open your eyes than anyone," she began.

"Non ne dubito." "I don't doubt it."

"Si tace per molto tempo, si finge di non vedere... ma alla fine il troppo storpia... quel che ho veduto ieri sera mi ha rivoltato." "One is silent for a long time, one pretends not to see ... but in the end, too much is too much ... what I saw last night turned me inside out."

"Permetti" disse Michele, "che cosa precisamente ti ha rivoltato?" "Allow me," said Michele, "what precisely turned you around?"

"Quelle scuse a Leo"; ella lo fissò con serietà; "soprattutto che tua madre, proprio lei, esigesse da te una tale umiliazione." "That apology to Leo"; she stared at him earnestly; "especially that your mother, she herself, would demand such humiliation from you."

"Ah, ora capisco," e il volto di Michele si illuminò di ironia; "che voglia darmi la gran notizia che mia madre ha un amante?" "Ah, now I see," and Michele's face lit up with irony; "that he wants to give me the great news that my mother has a lover?" pensò; gli venne un disgusto acuto di sé e della donna; "ma forse non era una umiliazione" soggiunse. he thought; a sharp disgust of himself and the woman came over him; "but maybe it wasn't humiliation," he added.

"Lo era in tutti i casi... e doppiamente quando udirai quello che sto per dirti..."; egli la guardò: "Se ora ti prendessi per i fianchi o ti pizzicassi sul dorso," pensò "come lasceresti subito quell'aria segreta e dignitosa, come ti dimeneresti." "It was in all cases... and doubly so when you hear what I'm about to tell you..."; he looked at her: "Now if I were to take you by the hips or pinch you on the back," she thought, "how quickly you would leave that secret and dignified air, how you would writhe."

"Ti avverto" disse, e gli parve di essere veramente sincero, "che non m'importa di saper nulla." "I warn you," he said, and he thought he was really sincere, "that I don't care if I know anything."

"Benissimo" rispose Lisa per niente sconcertata; "tu hai ragione ma sento che debbo parlare.... mi ringrazierai poi... dunque devi sapere che tua madre ha commesso un errore..." "Very well," Lisa replied not at all disconcerted; "you are right but I feel that I must speak.... you will thank me later... so you must know that your mother made a mistake..."

"Uno solo Tra i due partiti, quello di irritarsi e quello di ridere, Lisa scelse il secondo: "Ne avrà commessi mille" disse sorridendo e avvicinandosi alquanto al ragazzo; "ma questo è certo il più grosso." "One Only Between the two parties, that of getting irritated and that of laughing, Lisa chose the second: "He must have committed a thousand," she said, smiling and moving somewhat closer to the boy; "but this is certainly the biggest."

"Un momento" interruppe Michele, "non so cosa tu stia per dirmi... ma se, a quanto pare, è una cosa grave, vorrei sapere perché me la riveli." "Just a moment," Michele interrupted, "I don't know what you're going to tell me ... but if, apparently, it's serious, I'd like to know why you're revealing it to me."

Si guardarono: "Perché?" They looked at each other, "Why?" ripetè Lisa, lentamente abbassando gli occhi; "ma perché m'interessi molto e anche ti voglio bene, e poi, te l'ho già detto, perché certe ingiustizie mi rivoltano." Lisa repeated, slowly lowering her eyes; "but because I care about you a lot and also love you, and then, I already told you, because certain injustices revolt me."

Egli sapeva dei legami che c'erano stati tra Leo e la donna: "O piuttosto" pensò "ti rivolta che te l'abbiano portato via, eh," ma assentì gravemente colla testa. He knew of the ties that had been between Leo and the woman, "Or rather," he thought, "it revolts you that they took him away from you, eh," but he gravely assented with his head. "Hai ragione, non c'è nulla di peggio che l'ingiustizia...! "You are right, there is nothing worse than injustice...! allora, avanti, in che cosa consiste questo errore?" So, come on, what does this mistake consist of?"

"Ecco... dieci anni fa tua madre conobbe Leo Merumeci..." "Non vorresti mica dirmi" interruppe Michele col più falso degli spaventi, "che Leo sia l'amante di mia madre!" "Here ... ten years ago your mother met Leo Merumeci ..." "You wouldn't want to tell me," interrupted Michele with the most disingenuous fright, "that Leo is my mother's lover!"

Si guardarono: "Mi dispiace" disse Lisa con una dolorosa semplicità; "ma è proprio così." They looked at each other, "I'm sorry," Lisa said with painful simplicity; "but that's just the way it is."

Silenzio; Michele guardava in terra e avrebbe voluto ridere; quel suo disgusto si trasformava in un senso amaro di ridicolaggine.

"E ora puoi capire" continuò Lisa "se e quanto mi abbia rivoltato tua madre che ti chiedeva di umiliarti di fronte a quell'uomo." "And now you can understand," Lisa continued, "whether and how much it revolted me to have your mother asking you to humiliate yourself in front of that man."

Egli non si muoveva né parlava; rivedeva sua madre, Leo, se stesso in atto di farsi perdonare, figure stupide e piccole, perdute senza speranza nella vita più vasta... ma queste visioni non l'offendevano né destavano in lui alcun sentimento; avrebbe voluto essere tutt'altro, sdegnato, pieno di rancore, pieno di inestinguibile odio; e soffriva invece di essere a tal punto indifferente. He did not move or speak; he saw again his mother, Leo, himself in the act of making amends, stupid and small figures, hopelessly lost in the larger life... but these visions did not offend him or arouse any feelings in him; he would have liked to be anything else, outraged, full of resentment, full of unquenchable hatred; and he suffered instead from being so indifferent.

Vide Lisa alzarsi e sedersi al suo fianco. He saw Lisa get up and sit by his side. "Via" ella disse posando una mano goffa e consolatrice sulla sua testa; "via., fatti coraggio... capisco che ti debba dispiacere... si vive con la certezza che una persona meriti il nostro affetto, la nostra stima, e poi... ad un certo punto tutto crolla intorno a noi... ma non importa... questo ti sarà di ammaestramento..." "Away," she said, laying an awkward, consoling hand on his head; "away., take courage... I understand that you must be sorry... we live with the certainty that a person deserves our affection, our esteem, and then... at some point everything collapses around us... but never mind... this will be a lesson to you..."

Dopo di che seguì un profondo silenzio; ambedue con scopi diversi, fingevano una trasognata e ispirata distrazione; stavano immobili, l'uno accanto all'altra, e guardavano in terra. A deep silence followed after that; both of them with different purposes feigned dreamy and inspired distraction; they stood still, side by side, and looked at the ground.

Un fruscio; il braccio di Michele scivolò dietro la schiena della donna e le circondò la vita. A rustle; Michael's arm slipped behind the woman's back and encircled her waist. "No" ella disse con voce chiara, senza muoversi o voltarsi, come se avesse risposto ad una domanda interiore; Michele sorrise di malavoglia, né sentiva un certo turbamento invaderlo, e l'attirò più strettamente; "No, no" ella ripetè in tono più debole, ma cedette e appoggiò quella sua testa sperduta sulla spalla del ragazzo; allora dopo un istante di sentimentale immobilità egli la prese per il mento e nonostante la falsa muta protesta degli occhi, la baciò sulla bocca. "No," she said in a clear voice, without moving or turning away, as if she had answered an inner question; Michael smiled grudgingly, nor did he feel a certain turmoil invade him, and drew her more tightly; "No, no," she repeated in a weaker tone, but relented and leaned that lost head of hers on the boy's shoulder; then after a moment of sentimental stillness he took her by the chin and despite the false mute protest of her eyes, kissed her on the mouth.

Si separarono: "Sei cattivo" disse Lisa con un mezzo sorriso di gratitudine, pateticamente; "cattivo e prepotente." They parted: "You are bad," Lisa said with a half-smile of gratitude, pathetically; "bad and bossy." Michele alzò gli occhi e la guardò con freddezza; poi un sorriso passò sulla sua faccia magra e seria; allungò una mano, e con quanta forza aveva pizzicò la donna al costato, sotto il braccio: "Ohi, ohi" ella gridò ad un tratto, ridendo spalancando la bocca, e dimenandosi; "ohi, ohi! Michael raised his eyes and looked at her coldly; then a smile passed over his thin, serious face; he stretched out a hand, and with as much force as he had pinched the woman in the side, under her arm: "Ohi, ohi," she suddenly cried out, laughing wide-eyed, and wriggling; "ohi, ohi! "; agitava le braccia, le gambe; alfine cadde fuori del divano e in un movimento convulso di tutto il corpo la veste le risalì sul ventre e le grosse cosce di una bianchezza adombrata di muscoli apparvero; allora Michele lasciò la stretta; Lisa risedette e riabbassò la gonna sopra le ginocchia. "; she waved her arms, her legs; finally she fell off the couch and in a convulsive movement of her whole body her robe came up over her belly and the thick thighs of an overshadowed whiteness of muscles appeared; then Michael let go of the hold; Lisa sat back down and lowered her skirt above her knees.

"Oh che perfido!" "Oh how wicked!" ella ripetè in falsetto premendosi con una mano il petto ansante; "oh che perfido!" she repeated in falsetto, pressing her panting chest with one hand; "oh how wicked!" Michele taceva e con una curiosità seria e grave l'osservava: "E invece" ella soggiunse, posandogli le mani sulle spalle; "dovresti farmi così, guarda..." Avvicinò quelle sue labbra strette in forma di cuore a quelle del ragazzo, le toccò lievemente, e le distaccò con occhi lustri di soddisfazione: "Così dovresti farmi" ripetè stupidamente per nascondere il proprio eccitamento. Michael fell silent and with serious and grave curiosity observed her, "And instead," she added, laying her hands on his shoulders; "you should do me like this, look..." She brought those tight heart-shaped lips of hers close to the boy's, touched them lightly, and parted them with eyes lustrous with satisfaction: "So you should do me," she repeated stupidly to hide her own excitement.

Michele storse la bocca, si alzò, girò per il boudoir, con le mani in tasca, guardando i banali acquerelli che pendevano dalle pareti; era irritato ed eccitato. Michael twisted his mouth, stood up, and walked around the boudoir, his hands in his pockets, looking at the trivial watercolors hanging on the walls; he was irritated and excited. "Ti piacciono?" udì ad un tratto alle sue spalle; si voltò e vide Lisa: "Delle porcherie" disse. suddenly heard behind him; he turned and saw Lisa: "Some filth," he said.

"Ma veramente" rispose la donna mortificata, "mi erano sempre sembrati buoni." "But really," replied the mortified woman, "they had always seemed good to me."

Tornarono al divano; le tempie del ragazzo battevano, le sue guance ardevano: "Tutto questo è ignobile" pensava disgustato; ma appena si furono seduti, abbatté Lisa sopra i cuscini come se avesse voluto prenderla; vide quel volto chiudere le palpebre lustre e abbandonarsi a una specie di estasi tra ripugnante e ridicola; l'impressione fu così forte che ogni desiderio scomparve; baciò freddamente la bocca della donna, poi con una specie di gemito si accasciò con la testa in quel grembo; oscurità: "Voglio restar così fino alla fine della visita" pensò, "e non vederla più, e non baciarla più." They returned to the couch; the boy's temples were beating, his cheeks were burning, "This is vile," he thought disgustedly; but as soon as they were seated, he lowered Lisa over the cushions as if he wanted to take her; he saw that face close its lustrous eyelids and surrender to a kind of ecstasy between repulsive and ridiculous; the impression was so strong that all desire disappeared; he coldly kissed the woman's mouth, then with a kind of groan he slumped his head in that lap; darkness: "I want to stay like this until the end of the visit," he thought, "and never see her again, and never kiss her again."

Sentì delle dita carezzevoli posarsi sui suoi capelli e lisciarli. He felt caressing fingers settle on his hair and smooth it down.

"Cos'hai?" "What do you have?" domandò la voce familiare e falsa. Asked the familiar, false voice.

"Penso" rispose in tono profondo chiudendo gli occhi "quale debole sforzo basterebbe per essere sinceri, e come invece si faccia di tutto per andare nella direzione opposta". "I think," he replied in a deep tone as he closed his eyes, "what a feeble effort it would take to be sincere, and how instead we do everything to go in the opposite direction." Sospirò; gli parve di essersi definito: "Perché sto qui?" He sighed; he seemed to have defined himself, "Why am I here?" pensò "perché mentisco? sarebbe così facile dire la verità e andarsene." It would be so easy to tell the truth and leave."

"È proprio così" gli rispose la donna senza cessare di accarezzargli i capelli; "proprio vero... ma ora non devi più avere di questi pensieri... non avrai più bisogno degli altri... ora ci sono io; staremo insieme... ignoreremo il mondo intero" ella diceva queste parole con una voce fervorosa che fece rabbrividire il ragazzo: "vivremo lontano dalle cose che ti dispiacciono, vuoi?... da tutte queste miserie... Tu mi racconterai la tua vita, i tuoi dispiaceri, le tue tristezze, e io ti darò tutto l'amore che posseggo, che ho messo in serbo per te... sarò la tua compagna, vuoi? From all these miseries... You will tell me your life, your sorrows, your sadnesses, and I will give you all the love that I possess, that I have put in store for you... I will be your companion, will you? la tua compagna fedele e umile, tanto umile, sai, che ti ascolterà in silenzio e ti consolerà con le sue carezze, così... così..." La mano che ella passava sulla testa del ragazzo si contrasse; Lisa si chinò, baciò i capelli, la nuca, in furia, mentre quelle sue dita febbrili s'aggrappavano, stringevano nervosamente le spalle curve di Michele; il cuore le tremava: "Finalmente amo e sono amata" pensava, "finalmente." your faithful and humble companion, so humble, you know, that she will listen to you in silence and comfort you with her caresses, so... so..." The hand she passed over the boy's head contracted; Lisa leaned down, kissed the hair, the nape of his neck, in fury, as those feverish fingers of hers clung, nervously squeezed Michael's curved shoulders; her heart trembled, "At last I love and am loved," she thought, "at last."

Michele non si muoveva, non gli era mai accaduto di vedere la ridicolaggine confondersi a tal punto con la sincerità, la falsità con la verità; un imbarazzo odioso lo possedeva. Michael did not move, it had never occurred to him to see ridiculousness mingle so much with sincerity, falsehood with truth; a hateful embarrassment possessed him. "Almeno tacesse" pensava; "ma no, deve parlare." "At least keep quiet," he thought; "but no, he has to talk." Hij was tenminste stil, dacht hij; 'maar nee, hij moet praten.' A tratti lo prendeva il desiderio isterico di dire la verità, quella sua, la sola possibile, e andarsene; ma lo tratteneva un senso di compassione; e poi non era stato lui il primo a illudere Lisa con quel suo abbraccio? At times a hysterical desire gripped him to tell the truth, his own truth, the only one possible, and leave; but a sense of compassion held him back; besides, hadn't he been the first to delude Lisa with that embrace of his?

"Caro... caro" ripeteva la donna, là sulla sua testa, "non puoi immaginarti quanto tu mi sia caro." "Dear ... dear," repeated the woman, there on her head, "you can't imagine how dear you are to me." "Esagerata" avrebbe voluto rispondere il ragazzo; ma aveva gli occhi pieni di oscurità, gli pareva di non aver mai veduto la luce; quelle parole, quelle carezze, quella voce, gli davano l'impressione di una notte senza speranza. "Exaggerated," the boy would have liked to reply; but his eyes were full of darkness, he felt as if he had never seen the light; those words, those caresses, that voice, gave him the impression of a hopeless night.