Stazione Kropotkinskaja
Va in onda il programma “Girando Mosca in metropolitana” …
Sergej:… con Laura Venniro …
Laura:… e Sergej Tikhonov.
Laura:La Radio “La Voce della Russia” continua il ciclo di trasmissioni sulle bellezze architettoniche e artistiche della metropolitana di Mosca e sulle attrazioni turistiche della capitale russa.
Sergej:La fermata della metropolitana dove scenderemo oggi si chiama Kropotkinskaja, da qui usciremo per vedere la Cattedrale di Cristo Redentore e per visitare il museo Puškin di Belle Arti.
Laura: La stazione della metropolitana Kropotkinskaja venne aperta al pubblico nel maggio 1935. Ma all'epoca questa stazione si chiamava Palazzo dei Soviet perché questo doveva essere il luogo di arrivo per giungere al Palazzo dei Soviet, uno dei più ambiziosi progetti urbanistici dell'era staliniana. In preparazione della realizzazione di questo progetto nel 1931 era stata rasa al suolo la Cattedrale di Cristo Redentore.
Sergej:Invece per permettere la costruzione dell'entrata di questa fermata della metropolitana venne demolita nel 1933 la chiesa della Discesa dello Spirito Santo. Questa opera di demolizione di edifici ritenuti non necessari era in linea con il piano di ristrutturazione della città di Mosca voluto dalle autorità governative dell'epoca.
Laura:La stazione non si trova ad una profondità elevata quindi non è stato necessario risolvere problemi difficili nella scelta delle soluzioni architettoniche. Èstato possibile utilizzare colonne invece di massicci pilastri per reggere il soffitto.
Sergej:Nelle altre stazioni della metropolitana lo stile architettonico delle colonne si era ispirato alla classicità greca, qui invece gli architetti si erano rifatti all'antico Egitto.
Laura:Ispirandosi al Tempio di Amon a Karnak, gli architetti realizzarono nella sala principale due file di colonne sfaccettate. Esse in alto si aprono dolcemente verso il soffitto assumendo in questa parte terminale la forma di un fiore di loto che si congiunge al soffitto appoggiandosi a una stella sovietica a cinque punte.
Sergej:Questa dolce giuntura della colonna al soffitto, quasi impercettibile, crea un particolare effetto di leggerezza tanto che il soffitto sembra che sia sospeso in aria senza sostegni.
Laura:All'interno della parte superiore delle colonne sono state poste le luci che donano alla sala una illuminazione elegante e soffusa. Per il rivestimento delle pareti sono stati utilizzati marmi chiari degli Urali. Il pavimento in origine era stato realizzato in semplice asfalto, solo negli anni '50 furono messe delle lastre di granito di color rosso e nero che si alternano a scacchiera. Tutto l'insieme crea l'impressione di essere all'interno di un palazzo antico.
Sergej:L'elegante stazione in stile egizio piacque molto ai passeggeri e riscosse vari consensi non solo in patria, dove vinse il premio di stato dell'URSS nel 1941, ma anche all'estero. La stazione Kropotkinskaja fu insignita del Gran Premio alle esposizioni internazionali a Parigi, nel 1937, e a Bruxelles, nel 1958.
Laura: L’8 ottobre 1957 questa stazione della metropolitana abbandonò il suo nome originario, cioè Palazzo dei Soviet, e venne ribattezzata Kropotkinskaja.
Sergej:Si prese questa decisione quando si capì che il Palazzo dei Soviet non sarebbe stato realizzato per mancanza di fondi e per difficoltà di ordine tecnico. Il nuovo nome della stazione riprendeva quello che all'epoca aveva la via sovrastante, dedicata alla memoria del principe Pëtr Kropotkin, famoso per essere stato il teorico dell'anarchismo e che era nato in quella zona di Mosca.
Laura:Il progetto urbanistico staliniano che era stato ideato negli anni precedenti era veramente grandioso. Sul posto dove sorgeva la Cattedrale di Cristo Redentore doveva essere costruito il Palazzo dei Soviet costituito da una altissima torre di 315 m sormontata da una statua di Lenin di 100 m. Ma il progetto fu abbandonato anche se erano state scavate le fondamenta.
Sergej:Il lavoro fatto non fu sprecato e le fondamenta furono utilizzate per realizzare una piscina all'aperto, la più grande al mondo, che fu aperta al pubblico nel 1960.
Laura:Negli anni '90 del secolo scorso l'amministrazione del sindaco di Mosca decise di ricostruire la Cattedrale di Cristo Redentore, progetto realizzato tra il 1994 e il 1997 grazie a fondi pubblici e privati. Sergej:La Cattedrale originaria era stata eretta tra il 1837 e il 1883 per commemorare la vittoria dell'esercito russo sull'armata napoleonica nel 1812. All'epoca rappresentava l'edificio più alto di Mosca e la sua cupola centrale, alta più di 100 m, dominava il panorama per chilometri.
Laura:La Cattedrale è stata ricostruita così com'era in origine, cioè un imponente edificio bianco in stile neo-bizantino sormontato da 5 cupole dorate, impreziosito all'esterno da nicchie e bassorilievi e riccamente decorato all'interno da marmi preziosi, altorilievi, affreschi e icone. È un vero trionfo di magnificenza architettonica e di bellezza artistica impossibile a rendere con una descrizione verbale. Ancora oggi è la chiesa più grande esistente in Russia e il luogo privilegiato delle più importanti cerimonie della Chiesa Ortodossa Russa.
Laura: Uscendo dalla stazione della metropolitana Kropotkinskaja si può agevolmente arrivare al museo Puškin di Belle Arti, che ospita capolavori artistici di varie epoche e che per ricchezza e varietà delle opere raccolte è uno dei più importanti musei del mondo.
Sergej:Il museo deve la sua nascita alla volontà di un professore dell'università di Mosca, Ivan Cvetaev, che, pensava che tutti gli studenti avessero il diritto di ammirare le opere d'arte del passato senza avere l'incombenza di effettuare viaggi all'estero. L'idea era quella di trovare un posto dove potessero essere esposti i calchi in gesso delle opere antiche.
Laura:Ma la realizzazione dell'idea superò le aspettative. Per costruire la nuova struttura furono i vari appassionati d'arte a elargire il denaro necessario. I lavori di costruzione iniziarono nel 1898 e venne realizzato un enorme edificio in stile neoclassico, con una facciata dotata di colonnato ionico, frontone e fregi che ricordavano l'Acropoli di Atene. Nel 1912 il museo di Belle Arti fu aperto al pubblico.
Sergej:Fu subito evidente che il museo aveva largamente superato gli scopi per i quali era stato progettato.
Laura:Infatti il museo non era solo un asettico contenitore di calchi di opere antiche come era stato pensato all'inizio, ma era stato arricchito da moltissime tele di artisti europei donate dai collezionisti privati.
Sergej:Era anche stata donata al museo una collezione di arte egiziana di inestimabile valore da parte di un ricco mercante pietroburghese che aveva vissuto trent'anni in Egitto.
Laura:Negli anni successivi alla rivoluzione del 1917 il museo si arricchì di moltissime opere pittoriche provenienti dalle collezioni private o da altri musei. Si creò quindi una pinacoteca riguardante i maestri dell'Europa occidentale. Nel museo confluirono anche icone, disegni, incisioni, monete e oggetti di arte applicata. Tale varietà nella scelta degli oggetti era stata dettata dalla volontà di presentare al pubblico tutte le manifestazioni d'arte, dai tempi antichi all'età moderna.
Sergej:Dopo la seconda guerra mondiale nel museo confluirono ulteriori donazioni di collezionisti privati consistenti nei capolavori degli impressionisti francesi e dei post-impressionisti. A questi si aggiunsero le opere scultoree e pittoriche di artisti europei e americani.
Laura:Oggi il museo è diviso in due piani che contengono trenta sale espositive. Nel pianterreno c'è una sezione dedicata all'arte antica. Primeggia l'arte egiziana con una raccolta di sarcofagi, sculture, anfore, amuleti, gioielli e tanti altri oggetti dell'artigianato egizio. Sono anche esposti tantissimi reperti archeologici di provenienza sumera, assira, babilonese e indiana. Una sala interessante è quella dove si possono ammirare i reperti dell'arte greca e romana. Le altre sale del pianterreno sono occupate dalle tele degli artisti italiani, francesi, spagnoli, fiamminghi, tedeschi e olandesi appartenenti al periodo che va dal XIII al XVIII secolo. Le sale del primo piano ospitano i calchi in gesso delle opere classiche e le tele degli impressionisti e dei post-impressionisti. In totale, nel museo Puškin di Belle Arti, sono conservati più di 560 mila pezzi fra tele, sculture, reperti archeologici, monete, fotografie artistiche e opere di arte applicata.
Sergej:Siamo giunti, così, al termine della nostra rubrica.
Laura:Vi aspettiamo, come sempre, fra due settimane.
Sergej:Salutandovi vi ringraziamo per la vostra cortese attenzione.
Laura:Con voi sono stati ...
Sergej:… Laura Venniro …
Laura:… e Sergej Tikhonov.