30 ottobre
Ho deciso che quando sarò grande farò il prestigiatore.
Iersera mi son divertito immensamente al teatro. Quel Morgan è molto bravo e ha fatto dei bei giuochi. Io, in tutto il tempo che è durata la rappresentazione, non gli ho levato gli occhi di dosso per scoprire il segreto dei suoi giuochi, ma molti son troppo difficili. Qualcuno però scommetto che lo saprei fare anche io, come per esempio quello delle uova, di ingoiare una spada e di prendere in prestito dalle signore un orologio e poi pestarlo in un mortaio e farlo sparire...
Oggi voglio esercitarmi ben bene in camera mia e poi quando son sicuro della riuscita voglio dare una rappresentazione in salotto vendendo i biglietti a due soldi alle mie sorelle e a quelli che vengono in conversazione, e tutti resteranno a bocca aperta e impareranno così a rispettarmi di più.
Oggi, tanto per provare, ho dato una piccola rappresentazione in giardino ai miei amici Renzo e Carluccio e a Fofo e Marinella che stanno di casa accanto a noi e sono figli della signora Olga che scrive i libri stampati ed è sempre distratta e sempre affaccendata.
Il biglietto d'ingresso era di un soldo a testa. - Mi farebbe la gentilezza qualche signora - ho detto - di prestarmi un orologio d'oro? Lei?
- Io non ce l'ho, - ha risposto Marinella - ma posso vedere se mi riesce di pigliar quello della mamma. Infatti è corsa in casa ed è tornata in giardino con un bell'orologino d'oro. Io che avevo portato con me un piccolo mortaio dove Caterina pesta le mandorle e lo zucchero quando fa i dolci, vi ho buttato dentro l'orologio della signora Olga e col pestello ho incominciato a pestarlo ben bene come fa il Morgan; ma l'orologio era molto duro e non s'è tritato bene, meno il cristallo che si è stritolato subito in mille bricioli. - Osservino, signori! - ho detto. - Come loro vedono, l'orologio della signora Marinella non è più riconoscibile... - È vero! - hanno detto tutti.
Ma noi - ho soggiunto io - lo faremo riapparire come era prima!
Infatti ho rovesciato il mortaio in un fazzoletto dove ho legato strettamente i pezzi dell'orologio che mi aveva dato Marinella e con molta sveltezza mi son cacciato il fagottino in tasca. Poi, facendo finta di niente, ho cavato fuori del petto un altro fagottino che m'ero preparato prima e cioè l'orologio della mamma che avevo già involtato in un fazzoletto simile al primo, e mostrandolo agli invitati ho detto: - Elà, signori, osservino l'orologio ritornato intatto! Tutti hanno applaudito rimanendo molto contenti dello spettacolo, e Marinella ha preso l'orologio della mamma mia credendolo quello della sua mamma, e così mi son fatto molto onore. Stasera darò una grande rappresentazione in casa mia, e credo che andrà splendidamente. Ora preparo i biglietti d'invito.