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Storia D'Italia, Un nerd come soldato (355-357) - Ep. 5 (1)

Un nerd come soldato (355-357) - Ep. 5 (1)

Salute e Salve! Benvenuti alla storia d'Italia.

Nel precedente episodio abbiamo visto come Costanzo II abbia spietatamente ridotto l'immenso albero genealogico della dinastia Costantiniana a due maschi: lui stesso e suo cugino. Oggi torneremo un po' indietro e cercheremo di conoscere meglio questo cugino, un certo Giuliano, destinato a diventare Cesare e Augusto. È una figura di imperatore davvero originale e fuori dagli schemi. Vedremo poi cosa farà della missione impossibile affidatagli da Costanzo II: rimettere ordine nelle Gallie dove i Germani hanno travolto le difese della frontiera renana e sono dilagati per le pianure, distruggendo avamposti e mettendo una delle principali regioni dell'impero a ferro e fuoco

Flavio Claudio Giuliano era nato a Costantinopoli il 6 Novembre del 331 dopo cristo. Suo padre si chiamava Giulio Costanzo ed era il figlio di seconde nozze di Costanzo Cloro, il padre di Costantino. Giulio Costanzo sposò una donna molto colta di nome Basilina. Le nozze furono benedette dal vescovo Eusebio di Cesarea, ricordate il vescovo capo del partito ariano che finì per battezzare Costantino? Dalla loro unione nacque nel 331 dopo cristo Flavio Claudio Giuliano: era stato chiamato Giuliano come il nonno materno, Flavio come tutti i membri della famiglia di Costantino, e Claudio come il preteso fondatore della dinastia costantiniana, Claudio II il Gotico.

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Giuliano, come lo conoscerà la storia, aveva quindi sono 6 anni quando morì Costantino e grazie alla sua tenera età la sua vita fu risparmiata dallo spietato cugino Costanzo II che fece però giustiziare il padre, il fratellastro maggiore, uno zio e sei cugini di Giuliano. Da adulto Giuliano rintraccerà nella sete di potere di Costantino l'origine di tutti i mali dei suoi discendenti, dirà di Costantino: «ignorante com'era credeva che bastasse avere un gran numero di figli per conservare la sostanza, non preoccupandosi di fare in modo che i figli fossero educati da persone sagge così che finirono per desiderare di possedere tutto da soli a danno degli altri». Non credo occorra aggiungere una parola.

Costanzo II allontanò dalla corte i cugini superstiti: Giuliano, privato dei beni paterni, fu trasferito con il fratellastro Gallo a Nicomedia, nei cui dintorni la nonna materna possedeva una villa dove il bambino trascorreva le estati, scrive Giuliano «in quella profonda calma ci si poteva sdraiare e leggere un libro e di tanto in tanto riposare gli occhi. Quando ero un bambino, quella casa mi sembrava il luogo di villeggiatura più bello del mondo». Fu uno dei periodi più felici della sua esistenza. Fu affidato per poco tempo alle cure del vescovo Eusebio di Cesarea (sempre lui), che però nell'autunno del 337 fu promosso alla cattedra di Costantinopoli dall'ariano Costanzo II, che voleva un vescovo ariano a guidare il gregge della sua capitale. Successivamente la sua formazione fu affidata all'eunuco Mardonio, già precettore della madre: Mardonio era di origine Gotica ma perfettamente integrato nella società romana. Mardonio provava per la cultura greca un'autentica venerazione: da lui Giuliano apprese la letteratura classica e soprattutto Omero, quest'ultimo in particolare gli aprì la fantasia sul mondo favoloso dell'epica. Giuliano stesso ricorderà quegli anni di apprendistato: «il mio maestro elaborava e quasi scolpiva nel mio animo ciò che allora non era affatto di mio gusto ma che, a forza d'insistere, finì per farmi parer gradito. mi ammoniva dicendomi: – Non lasciarti trascinare dai tuoi coetanei che frequentano i teatri e si appassionano per gli spettacoli. Ami le corse dei cavalli? Ce n'è una bellissima in Omero. Prendi il libro e leggi. Ti parlano di mimi e danzatori? Lascia dire. Danzano assai meglio i giovinetti Feaci. E leggere, in Omero, certe descrizioni di alberi è più piacevole che vederli dal vero».

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Nel 341, morto Costantino II, Costanzo decise di non prendere rischi con i suoi parenti e inviò Gallo e Giuliano in esilio forzato in Cappadocia, nella tenuta imperiale di Macellum&action=edit&redlink=1). Giuliano fu mantenuto per sei anni in un lussuoso ma opprimente isolamento. Dice Giuliano: «che cosa dovrei dire dei sei anni passati in quella casa altrui, senza che nessun estraneo si avvicinasse, né fosse concesso a nessuno degli antichi conoscenti di farci visita? Vivevamo esclusi da ogni serio insegnamento, da ogni libera conversazione».

Giuliano era escluso da ogni serio insegnamento e costretto a un qualche non-serio insegnamento: si trattava probabilmente dello studio della bibbia e degli autori cristiani, una materia che Giuliano apprese senza problemi ma anche senza alcuna passione: a confronto della sapienza degli antichi gli sembrava ben poca cosa. Poco dopo Costanzo richiamo i fratelli nella capitale e a Costantinopoli Giuliano iniziò gli studi superiori sotto il grammatico pagano Nicocle di Sparta, uno degli uomini più colti dell'epoca.

Giuliano a vent'anni era oramai diventato un uomo: dal carattere introverso e timido, senza l'altezzosità tipica di un membro della casa imperiale. Giuliano era uno studioso colto e raffinato e un vero appassionato di filosofia, mitologia e cultura degli antichi. Insomma, era un vero Nerd. Presto però avrebbe fatto perfino di peggio: fu infatti in questo periodo che probabilmente avvenne la svolta religiosa di Giuliano che decise di abbandonare la religione che aveva caratterizzato la storia della sua famiglia e di riabbracciare i culti antichi.

Come scrive Libanio, un grande intellettuale pagano, Giuliano «sentì parlare degli dei e dei demoni, degli esseri che, in verità, hanno creato questo universo e lo mantengono in vita, apprese che cos'è l'anima, da dove viene, dove va, ciò che la fa cadere e ciò che la risolleva, ciò che la deprime e ciò che la esalta. Allora egli respinse le sciocchezze alle quali aveva creduto fino ad allora per insediare nel suo animo lo splendore della verità» Giuliano arriverà ad essere iniziato ai misteri di Mitra e di Sol Invictus, ricordate la religione monoteistica solare di Diocleziano? Con l'iniziazione ai misteri del Sole invitto, egli realizzò un'aspirazione cui tendeva fin da bambino, scrive Giuliano: «fin da fanciullo fu insito in me un immenso amore per i raggi del dio, e alla luce eterea indirizzavo il pensiero tanto che, non stanco di guardare sempre al Sole, se uscivo di notte con un cielo puro e senza nubi, subito, dimentico di tutto, mi volgevo alle bellezze celesti».

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Ho usato il più possibile le parole di Giuliano e di altri intellettuali pagani per cercare di aprire una finestra su come percepiva la spiritualità questa fazione perdente della sfida tra religioni dell'Impero Romano. Il politeismo di Giuliano e Libanio era stato influenzato fortemente dal monoteismo e della filosofia neoplatonica, ma ciò nonostante suona penso ancora alle vostre orecchie come alieno. Cercheremo di capirlo meglio nel prosieguo della nostra storia.

Come abbiamo narrato nel frattempo il fratello di Giuliano, Gallo, fu nominato Cesare da Costanzo. La grande storia iniziava ad avvicinarsi a Giuliano: un conto era essere il distante cugino di un imperatore, tutt'altra cosa essere il fratello di un altro. Gallo, in viaggio per Antiochia con la sua amorevole moglie Costantina, si fermò a Nicomedia, dove viveva Giuliano, ed ebbe il sospetto che qualcosa non tornasse nelle convinzioni religiose del fratello: per capirne di più lo mise sotto sorveglianza di un fine teologo ariano. Giuliano in tutto questo periodo fece di tutto per nascondere le sue vere convinzioni ma il nostro teologo probabilmente comprese dove batteva veramente il cuore del giovane principe ma non tradì mai Giuliano.

Ma al di là di ogni precauzione, Giuliano in quel periodo aveva costituito un gruppo di amici con idee similari, tutti nemici dei nazareni, come Giuliano chiamava con disprezzo i cristiani. Nelle riunioni di questo piccolo gruppo non si mancava di progettare un futuro diverso se e quando Giuliano fosse diventato augusto. Scrive ancora Libanio: «lui ambiva a dare ai popoli la loro prospettiva perduta e soprattutto il culto degli dei. Ciò che più commuoveva il suo cuore erano i templi rovinati, le cerimonie proibite, gli altari rovesciati, i sacrifici soppressi, i sacerdoti esiliati, le ricchezze dei santuari distribuite a persone miserabili».

Ma questo stato di cose non era destinato a continuare: il fratello Gallo andò incontro al suo destino e Giuliano fu convocato a Milano dal sua amato cugino. Cugino che aveva sterminato la sua famiglia anni prima e ora aveva condannato a morte suo fratello. Si può immaginare con quale animo intraprese il viaggio ma nonostante tutto non si fece mancare l'opportunità di fare il turista e visitò Troia. Lì Pegasio, un vescovo che si definiva cristiano ma che segretamente «adorava il Sole», accompagnò Giuliano a visitare il tempio di Atena e la presunta tomba di Achille.

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Dall'Anatolia Giuliano s'imbarcò per l'Italia: giunto a Milano, fu incarcerato e, senza poter ottenere udienza dall'imperatore, gli furono rivolte le accuse di aver tramato con Gallo ai danni di Costanzo. Le accuse erano ovviamente prive di fondamento ma molti altri avevano pagato con la vita l'esser sottoposti alle attenzioni del paranoico Costanzo. Per fortuna per Giuliano l'importante retore Temistio e l'imperatrice Eusebia evitarono il peggio. Eusebia, la moglie di Costanzo, era una donna molto colta e favorì sempre Giuliano: dopo sei mesi di prigionia fu imposto a Giuliano l'esilio, un destino certamente migliore di quello del fratello. L'esilio era poi da ritenersi dorato, visto che fu imposto a Giuliano di risiedere ad Atene, dove giunse nell'estate del 355. Giuliano non avrebbe potuto desiderare prigione migliore dell'Atene patria della filosofia, dell'arte e della cultura. In Atene fu persino introdotto ai misteri eleusini, l'antichissimo e segretissimo culto misterico dell'Attica. Giuliano sarà l'ultimo imperatore romano iniziato al più prestigioso dei culti misterici.

Giuliano si era appena sistemato che già nell'autunno di quel 355 gli giunse inaspettato l'ordine di presentarsi ancora a Milano. Mi immagino il turbamento di Giuliano: aveva evitato per un pelo la morte e ora sembrava che il suo sospettoso cugino avesse cambiato di nuovo idea. Una volta giunto a Milano, Giuliano fu fatto aspettare alle porte della città, quasi che la corte stesse decidendo in quei giorni del suo destino. In una notte passata nell'angosciosa incertezza di una sorte che probabilmente temeva segnata, si appellò agli dèi e si affidò ad essi, confidando nella loro protezione. Dai suoi stessi scritti sappiamo che Giuliano attribuì a questo suo abbandono alla volontà divina la decisione che la corte di Costanzo prese nei suoi riguardi.

All'alba del nuovo giorno Giuliano non fu infatti giustiziato dal suo terribile cugino ma fu portato di fronte alle truppe schierate. È uno dei passaggi più belli delle storie di Ammiano Marcellino, il colto militare romano dalla fede politeistica che tanto ammirava Giuliano. Scrive Ammiano: “l'augusto Costanzo, salito su una tribuna eretta su un rialzo di terreno abbastanza elevato e circondata dalle insegne militari e dalle aquile, prese giuliano con la destra e tenne questo discorso “I barbari hanno violato la pace alle frontiere e fanno scorrerie per le Gallie, convinti che noi siamo trattenuti da gravi difficoltà in regioni distanti l'una dall'altra” “per portare a compimento i miei propositi, anche con il vostro consenso desidero elevare alla carica di Cesare Giuliano, mio cugino paterno che è qui presente.” Al che Ammiano sostiene che l'adunanza dei soldati interruppe il discorso, dimostrando con forza l'approvazione delle truppe, passaggio necessario per l'elevazione di ogni imperatore. Al che Costanzo lo rivestì della porpora, il colore del manto imperiale. Al che Costanzo disse “Sii dunque Giuliano partecipe delle mie fatiche e dei miei pericoli e assumi l'incarico di difendere le Gallie per aiutare quelle regioni duramente provate. Và dunque! Affrettati! sarai accompagnato dagli augùri di tutti a difendere con vigile cura il posto di combattimento come se lo stato in persona te l'avesse assegnato”.

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Ora, i discorsi riportati dagli storici antichi, lo sappiamo, sono inventati di sana pianta. Ma in questo caso non credo si discostino molto da quanto in realtà avvenne: Era il 6 novembre del 355 e anche il compleanno di Giuliano. Scrive ancora Ammiano Marcellino: «Una giusta ammirazione accolse il giovane Cesare, raggiante di splendore nella porpora imperiale. Non si cessava di contemplare quegli occhi terribili / e affascinanti al tempo stesso e quella fisionomia alla quale l'emozione dava grazia». Giuliano dopo la cerimonia prese posto sul carro di Costanzo per tornare a palazzo. Ammiano sostiene che, ricordando quanto successo al fratello Gallo, mormorò un verso di Omero: «Preda della morte purpurea e del destino inflessibile». Essere imperatore era sì un grande onore ma anche un onere terrificante.

Un nerd come soldato (355-357) - Ep. 5 (1) Ein Nerd als Soldat (355-357) - Ep. 5 (1) A Nerd as a Soldier (355-357) - Ep. 5 (1) Un Nerd como soldado (355-357) - Ep. 5 (1) Un nerd comme soldat (355-357) - Ép. 5 (1) 兵士としてのオタク(355~357)~第5話(1) Een nerd als soldaat (355-357) - Ep. 5 (1) Um Nerd como Soldado (355-357) - Ep. 5 (1) En nörd som soldat (355-357) - Ep. 5 (1)

Salute e Salve! Benvenuti alla storia d'Italia.

Nel precedente episodio abbiamo visto come Costanzo II abbia spietatamente ridotto l'immenso albero genealogico della dinastia Costantiniana a due maschi: lui stesso e suo cugino. In the previous episode we saw how Constantius II ruthlessly reduced the immense family tree of the Constantinian dynasty to two males: himself and his cousin. Oggi torneremo un po' indietro e cercheremo di conoscere meglio questo cugino, un certo Giuliano, destinato a diventare Cesare e Augusto. Today we will go back a bit and try to learn more about this cousin, a certain Julian, who was destined to become Caesar and Augustus. È una figura di imperatore davvero originale e fuori dagli schemi. He is a truly original and out-of-the-box emperor figure. Vedremo poi cosa farà della missione impossibile affidatagli da Costanzo II: rimettere ordine nelle Gallie dove i Germani hanno travolto le difese della frontiera renana e sono dilagati per le pianure, distruggendo avamposti e mettendo una delle principali regioni dell'impero a ferro e fuoco We shall then see what he will do about the impossible mission entrusted to him by Constantius II: to restore order in Gaul where the Germans have overwhelmed the defenses of the Rhine frontier and spread across the plains, destroying outposts and putting one of the empire's major regions to the sword

Flavio Claudio Giuliano era nato a Costantinopoli il 6 Novembre del 331 dopo cristo. Flavius Claudius Julianus was born in Constantinople on November 6, 331 AD. Suo padre si chiamava Giulio Costanzo ed era il figlio di seconde nozze di Costanzo Cloro, il padre di Costantino. His father's name was Julius Constantius and he was the second son of Constantius Chlorus, the father of Constantine. Giulio Costanzo sposò una donna molto colta di nome Basilina. Julius Constantius married a highly educated woman named Basilina. Le nozze furono benedette dal vescovo Eusebio di Cesarea, ricordate il vescovo capo del partito ariano che finì per battezzare Costantino? The wedding was blessed by Bishop Eusebius of Caesarea, remember the chief bishop of the Arian party who ended up baptizing Constantine? Dalla loro unione nacque nel 331 dopo cristo Flavio Claudio Giuliano: era stato chiamato Giuliano come il nonno materno, Flavio come tutti i membri della famiglia di Costantino, e Claudio come il preteso fondatore della dinastia costantiniana, Claudio II il Gotico. From their union was born in 331 A.D. Flavius Claudius Julianus: he had been named Julianus after his maternal grandfather, Flavius after all members of Constantine's family, and Claudius after the purported founder of the Constantinian dynasty, Claudius II the Gothic.

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Giuliano, come lo conoscerà la storia, aveva quindi sono 6 anni quando morì Costantino e grazie alla sua tenera età la sua vita fu risparmiata dallo spietato cugino Costanzo II che fece però giustiziare il padre, il fratellastro maggiore, uno zio e sei cugini di Giuliano. Julian, as history will know him, was thus are 6 years old when Constantine died, and thanks to his tender age his life was spared by his ruthless cousin Constantius II, who nevertheless had his father, his older half-brother, an uncle, and six of Julian's cousins executed. Da adulto Giuliano rintraccerà nella sete di potere di Costantino l'origine di tutti i mali dei suoi discendenti, dirà di Costantino: «ignorante com'era credeva che bastasse avere un gran numero di figli per conservare la sostanza, non preoccupandosi di fare in modo che i figli fossero educati da persone sagge così che finirono per desiderare di possedere tutto da soli a danno degli altri». As an adult Julian will trace in Constantine's thirst for power the origin of all the evils of his descendants, he will say of Constantine, "ignorant as he was he believed that it was enough to have a large number of children to preserve substance, not bothering to see to it that the children were educated by wise people so that they ended up desiring to possess everything themselves to the detriment of others." Non credo occorra aggiungere una parola. I don't think a word needs to be added.

Costanzo II allontanò dalla corte i cugini superstiti: Giuliano, privato dei beni paterni, fu trasferito con il fratellastro Gallo a Nicomedia, nei cui dintorni la nonna materna possedeva una villa dove il bambino trascorreva le estati, scrive Giuliano «in quella profonda calma ci si poteva sdraiare e leggere un libro e di tanto in tanto riposare gli occhi. Constantius II removed the surviving cousins from the court: Julian, deprived of his father's property, was transferred with his half-brother Gallus to Nicomedia, in whose environs his maternal grandmother owned a villa where the child spent his summers, writes Julian "in that deep calm one could lie down and read a book and occasionally rest his eyes. Quando ero un bambino, quella casa mi sembrava il luogo di villeggiatura più bello del mondo». When I was a child, that house seemed like the most beautiful vacation spot in the world." Fu uno dei periodi più felici della sua esistenza. It was one of the happiest periods of his existence. Fu affidato per poco tempo alle cure del vescovo Eusebio di Cesarea (sempre lui), che però nell'autunno del 337 fu promosso alla cattedra di Costantinopoli dall'ariano Costanzo II, che voleva un vescovo ariano a guidare il gregge della sua capitale. He was entrusted for a short time to the care of Bishop Eusebius of Caesarea (also him), but in the fall of 337 he was promoted to the chair of Constantinople by the Arian Constantius II, who wanted an Arian bishop to lead the flock in his capital city. Successivamente la sua formazione fu affidata all'eunuco Mardonio, già precettore della madre: Mardonio era di origine Gotica ma perfettamente integrato nella società romana. Subsequently, his education was entrusted to the eunuch Mardonius, formerly his mother's tutor: Mardonius was of Gothic origin but perfectly integrated into Roman society. Mardonio provava per la cultura greca un'autentica venerazione: da lui Giuliano apprese la letteratura classica e soprattutto Omero, quest'ultimo in particolare gli aprì la fantasia sul mondo favoloso dell'epica. Mardonius felt a genuine veneration for Greek culture: from him Julian learned classical literature and especially Homer, the latter in particular opening his imagination to the fabulous world of the epic. Giuliano stesso ricorderà quegli anni di apprendistato: «il mio maestro elaborava e quasi scolpiva nel mio animo ciò che allora non era affatto di mio gusto ma che, a forza d'insistere, finì per farmi parer gradito. Julian himself will recall those years of apprenticeship: "my master elaborated and almost sculpted in my soul what was then not at all to my taste but which, by dint of insistence, ended up seeming to please me. mi ammoniva dicendomi: – Non lasciarti trascinare dai tuoi coetanei che frequentano i teatri e si appassionano per gli spettacoli. admonished me by saying, -Don't get carried away by your peers who attend theaters and are passionate about the shows. Ami le corse dei cavalli? Do you love horse racing? Ce n'è una bellissima in Omero. There is a beautiful one in Homer. Prendi il libro e leggi. Get the book and read. Ti parlano di mimi e danzatori? Do they tell you about mimes and dancers? Lascia dire. Let it be said. Danzano assai meglio i giovinetti Feaci. They dance much better than the young Phaeacians. E leggere, in Omero, certe descrizioni di alberi è più piacevole che vederli dal vero». And reading, in Homer, certain descriptions of trees is more pleasant than seeing them from life."

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Nel 341, morto Costantino II, Costanzo decise di non prendere rischi con i suoi parenti e inviò Gallo e Giuliano in esilio forzato in Cappadocia, nella tenuta imperiale di Macellum&action=edit&redlink=1). In 341, when Constantine II died, Constantius decided not to take risks with his relatives and sent Gallus and Julian into forced exile in Cappadocia, in the imperial estate of Macellum&action=edit&redlink=1). Giuliano fu mantenuto per sei anni in un lussuoso ma opprimente isolamento. Julian was kept in luxurious but oppressive isolation for six years. Dice Giuliano: «che cosa dovrei dire dei sei anni passati in quella casa altrui, senza che nessun estraneo si avvicinasse, né fosse concesso a nessuno degli antichi conoscenti di farci visita? Says Julian, "What should I say about the six years I spent in that house of others, with no stranger approaching, nor was any of the former acquaintances allowed to visit? Vivevamo esclusi da ogni serio insegnamento, da ogni libera conversazione». We lived excluded from any serious teaching, from any free conversation."

Giuliano era escluso da ogni serio insegnamento e costretto a un qualche non-serio insegnamento: si trattava probabilmente dello studio della bibbia e degli autori cristiani, una materia che Giuliano apprese senza problemi ma anche senza alcuna passione: a confronto della sapienza degli antichi gli sembrava ben poca cosa. Julian was excluded from any serious teaching and forced into some non-serious teaching: this was probably the study of the Bible and Christian authors, a subject that Julian learned without trouble but also without any passion: compared to the wisdom of the ancients it seemed to him to be very little. Poco dopo Costanzo richiamo i fratelli nella capitale e a Costantinopoli Giuliano iniziò gli studi superiori sotto il grammatico pagano Nicocle di Sparta, uno degli uomini più colti dell'epoca. Soon afterward Constantius drew his brothers to the capital, and in Constantinople Julian began higher studies under the pagan grammarian Nicocles of Sparta, one of the most learned men of the time.

Giuliano a vent'anni era oramai diventato un uomo: dal carattere introverso e timido, senza l'altezzosità tipica di un membro della casa imperiale. Julian by the time he was 20 had become a man: introverted and shy in character, without the haughtiness typical of a member of the imperial house. Giuliano era uno studioso colto e raffinato e un vero appassionato di filosofia, mitologia e cultura degli antichi. Julian was a learned and refined scholar and a true enthusiast of philosophy, mythology, and the culture of the ancients. Insomma, era un vero Nerd. In short, he was a real Nerd. Presto però avrebbe fatto perfino di peggio: fu infatti in questo periodo che probabilmente avvenne la svolta religiosa di Giuliano che decise di abbandonare la religione che aveva caratterizzato la storia della sua famiglia e di riabbracciare i culti antichi. Soon, however, he would do even worse: in fact, it was during this period that Julian's religious turn probably occurred, as he decided to abandon the religion that had characterized his family's history and re-embrace ancient cults.

Come scrive Libanio, un grande intellettuale pagano, Giuliano «sentì parlare degli dei e dei demoni, degli esseri che, in verità, hanno creato questo universo e lo mantengono in vita, apprese che cos'è l'anima, da dove viene, dove va, ciò che la fa cadere e ciò che la risolleva, ciò che la deprime e ciò che la esalta. As Libanius, a great pagan intellectual, writes, Julian "heard of the gods and demons, of the beings who, in truth, created this universe and keep it alive, learned what the soul is, where it comes from, where it goes, what brings it down and what raises it up, what depresses it and what exalts it. Allora egli respinse le sciocchezze alle quali aveva creduto fino ad allora per insediare nel suo animo lo splendore della verità» Giuliano arriverà ad essere iniziato ai misteri di Mitra e di Sol Invictus, ricordate la religione monoteistica solare di Diocleziano? Then he rejected the nonsense he had believed until then to settle in his soul the splendor of truth" Julian would come to be initiated into the mysteries of Mithras and Sol Invictus, remember Diocletian's solar monotheistic religion? Con l'iniziazione ai misteri del Sole invitto, egli realizzò un'aspirazione cui tendeva fin da bambino, scrive Giuliano: «fin da fanciullo fu insito in me un immenso amore per i raggi del dio, e alla luce eterea indirizzavo il pensiero tanto che, non stanco di guardare sempre al Sole, se uscivo di notte con un cielo puro e senza nubi, subito, dimentico di tutto, mi volgevo alle bellezze celesti». With initiation into the mysteries of the unconquered Sun, he fulfilled an aspiration he had been tending to since childhood, Julian writes: "from childhood an immense love for the rays of god was inherent in me, and to the ethereal light I directed my thoughts so much that, not tired of always looking at the Sun, if I went out at night with a pure and cloudless sky, immediately, forgetting everything, I would turn to the celestial beauties."

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Ho usato il più possibile le parole di Giuliano e di altri intellettuali pagani per cercare di aprire una finestra su come percepiva la spiritualità questa fazione perdente della sfida tra religioni dell'Impero Romano. I have used the words of Julian and other pagan intellectuals as much as possible to try to open a window into how this losing faction of the Roman Empire's inter-religion challenge perceived spirituality. Il politeismo di Giuliano e Libanio era stato influenzato fortemente dal monoteismo e della filosofia neoplatonica, ma ciò nonostante suona penso ancora alle vostre orecchie come alieno. The polytheism of Julian and Libanius had been strongly influenced by monotheism and Neoplatonic philosophy, but nevertheless it still sounds I think to your ears as alien. Cercheremo di capirlo meglio nel prosieguo della nostra storia. We will try to understand this better in the continuation of our story.

Come abbiamo narrato nel frattempo il fratello di Giuliano, Gallo, fu nominato Cesare da Costanzo. As we have narrated in the meantime Julian's brother Gallus was appointed Caesar by Constantius. La grande storia iniziava ad avvicinarsi a Giuliano: un conto era essere il distante cugino di un imperatore, tutt'altra cosa essere il fratello di un altro. The big story was beginning to approach Julian: it was one thing to be the distant cousin of one emperor, quite another to be the brother of another. Gallo, in viaggio per Antiochia con la sua amorevole moglie Costantina, si fermò a Nicomedia, dove  viveva Giuliano, ed ebbe il sospetto che qualcosa non tornasse nelle convinzioni religiose del fratello: per capirne di più lo mise sotto sorveglianza di un fine teologo ariano. Gallus, on his way to Antioch with his loving wife Constantina, stopped in Nicomedia, where Julian lived, and suspected that something was amiss in his brother's religious convictions: to understand more, he placed him under the supervision of a fine Arian theologian. Giuliano in tutto questo periodo fece di tutto per nascondere le sue vere convinzioni ma il nostro teologo probabilmente comprese dove batteva veramente il cuore del giovane principe ma non tradì mai Giuliano. Julian throughout this period did everything he could to hide his true beliefs but our theologian probably understood where the young prince's heart truly beat but never betrayed Julian.

Ma al di là di ogni precauzione, Giuliano in quel periodo aveva costituito un gruppo di amici con idee similari, tutti nemici dei nazareni, come Giuliano chiamava con disprezzo i cristiani. But beyond all caution, Julian at that time had formed a group of like-minded friends, all of whom were enemies of the Nazarenes, as Julian contemptuously called Christians. Nelle riunioni di questo piccolo gruppo non si mancava di progettare un futuro diverso se e quando Giuliano fosse diventato augusto. In the meetings of this small group, they did not fail to plan for a different future if and when Julian became august. Scrive ancora Libanio: «lui ambiva a dare ai popoli la loro prospettiva perduta e soprattutto il culto degli dei. Libanius writes further, "he aspired to give the people their lost perspective and especially the worship of the gods. Ciò che più commuoveva il suo cuore erano i templi rovinati, le cerimonie proibite, gli altari rovesciati, i sacrifici soppressi, i sacerdoti esiliati, le ricchezze dei santuari distribuite a persone miserabili». What moved his heart most were the ruined temples, the forbidden ceremonies, the overturned altars, the suppressed sacrifices, the exiled priests, the riches of the shrines distributed to wretched people."

Ma questo stato di cose non era destinato a continuare: il fratello Gallo andò incontro al suo destino e Giuliano fu convocato a Milano dal sua amato cugino. But this state of affairs was not destined to continue: his brother Gallus went to meet his fate, and Julian was summoned to Milan by his beloved cousin. Cugino che aveva sterminato la sua famiglia anni prima e ora aveva condannato a morte suo fratello. Cousin who had exterminated his family years before and now sentenced his brother to death. Si può immaginare con quale animo intraprese il viaggio ma nonostante tutto non si fece mancare l'opportunità di fare il turista e visitò Troia. One can imagine with what spirit he undertook the journey but nevertheless he did not miss the opportunity to be a tourist and visited Troy. Lì Pegasio, un vescovo che si definiva cristiano ma che segretamente «adorava il Sole», accompagnò Giuliano a visitare il tempio di Atena e la presunta tomba di Achille. There Pegasus, a bishop who called himself a Christian but secretly "worshiped the Sun," accompanied Julian to visit the temple of Athena and the supposed tomb of Achilles.

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Dall'Anatolia Giuliano s'imbarcò per l'Italia: giunto a Milano, fu incarcerato e, senza poter ottenere udienza dall'imperatore, gli furono rivolte le accuse di aver tramato con Gallo ai danni di Costanzo. From Anatolia Julian embarked for Italy: on arriving in Milan, he was imprisoned and, without being able to obtain an audience with the emperor, he was charged with plotting with Gallus against Constantius. Le accuse erano ovviamente prive di fondamento ma molti altri avevano pagato con la vita l'esser sottoposti alle attenzioni del paranoico Costanzo. The charges were obviously baseless, but many others had paid with their lives for being subjected to the attentions of the paranoid Costanzo. Per fortuna per Giuliano l'importante retore Temistio e l'imperatrice Eusebia evitarono il peggio. Fortunately for Julian, the prominent rhetorician Themistius and Empress Eusebia prevented the worst. Eusebia, la moglie di Costanzo, era una donna molto colta e favorì sempre Giuliano: dopo sei mesi di prigionia fu imposto a Giuliano l'esilio, un destino certamente migliore di quello del fratello. Eusebia, Constantius' wife, was a highly educated woman and always favored Julian: after six months of imprisonment, exile was imposed on Julian, a fate certainly better than her brother's. L'esilio era poi da ritenersi dorato, visto che fu imposto a Giuliano di risiedere ad Atene, dove giunse nell'estate del 355. The exile was then to be considered golden, as Julian was ordered to reside in Athens, where he arrived in the summer of 355. Giuliano non avrebbe potuto desiderare prigione migliore dell'Atene patria della filosofia, dell'arte e della cultura. Julian could not have wished for a better prison than Athens home of philosophy, art and culture. In Atene fu persino introdotto ai misteri eleusini, l'antichissimo e segretissimo culto misterico dell'Attica. In Athens he was even introduced to the Eleusinian mysteries, the very ancient and very secret mystery cult of Attica. Giuliano sarà l'ultimo imperatore romano iniziato al più prestigioso dei culti misterici. Julian would be the last Roman emperor initiated into the most prestigious of the mystery cults.

Giuliano si era appena sistemato che già nell'autunno di quel 355 gli giunse inaspettato l'ordine di presentarsi ancora a Milano. Julian had barely settled down that already in the fall of that 355 he was unexpectedly ordered to report again to Milan. Mi immagino il turbamento di Giuliano: aveva evitato per un pelo la morte e ora sembrava che il suo sospettoso cugino avesse cambiato di nuovo idea. I can imagine Julian's upset: he had narrowly avoided death and now it seemed that his suspicious cousin had changed his mind again. Una volta giunto a Milano, Giuliano fu fatto aspettare alle porte della città, quasi che la corte stesse decidendo in quei giorni del suo destino. Once he arrived in Milan, Julian was made to wait at the city gates, as if the court was deciding his fate in those days. In una notte passata nell'angosciosa incertezza di una sorte che probabilmente temeva segnata, si appellò agli dèi e si affidò ad essi, confidando nella loro protezione. In a night spent in the anguished uncertainty of a fate he probably feared sealed, he appealed to the gods and relied on them, trusting in their protection. Dai suoi stessi scritti sappiamo che Giuliano attribuì a questo suo abbandono alla volontà divina la decisione che la corte di Costanzo prese nei suoi riguardi. From his own writings we know that Julian attributed his abandonment to the divine will to this decision the court of Constantius made regarding him.

All'alba del nuovo giorno Giuliano non fu infatti giustiziato dal suo terribile cugino ma fu portato di fronte alle truppe schierate. At the dawn of the new day Julian was not in fact executed by his terrible cousin but was brought before the deployed troops. È uno dei passaggi più belli delle storie di Ammiano Marcellino, il colto militare romano dalla fede politeistica che tanto ammirava Giuliano. It is one of the most beautiful passages in the histories of Ammianus Marcellinus, the learned Roman military man of polytheistic faith who so admired Julian. Scrive Ammiano: “l'augusto Costanzo, salito su una tribuna eretta su un rialzo di terreno abbastanza elevato e circondata dalle insegne militari e dalle aquile, prese giuliano con la destra e tenne questo discorso “I barbari hanno violato la pace alle frontiere e fanno scorrerie per le Gallie, convinti che noi siamo trattenuti da gravi difficoltà in regioni distanti l'una dall'altra” “per portare a compimento i miei propositi, anche con il vostro consenso desidero elevare alla carica di Cesare Giuliano, mio cugino paterno che è qui presente.” Al che Ammiano sostiene che l'adunanza dei soldati interruppe il discorso, dimostrando con forza l'approvazione delle truppe, passaggio necessario per l'elevazione di ogni imperatore. Ammianus writes: "the august Constantius, having risen on a tribune erected on a fairly high rise of ground and surrounded by military insignia and eagles, took Julian with his right hand and delivered this speech "The barbarians have violated the peace on the frontiers and are making raids through Gaul, convinced that we are held back by grave difficulties in regions distant from each other" "to carry out my purposes, even with your consent I wish to raise to the office of Caesar Julian, my paternal cousin who is here present." Whereupon Ammianus claims that the gathering of soldiers interrupted the speech, forcefully demonstrating the approval of the troops, a necessary step for the elevation of any emperor. Al che Costanzo lo rivestì della porpora, il colore del manto imperiale. Whereupon Constantius clothed him in purple, the color of the imperial mantle. Al che Costanzo disse “Sii dunque Giuliano partecipe delle mie fatiche e dei miei pericoli e assumi l'incarico di difendere le Gallie per aiutare quelle regioni duramente provate. Whereupon Constantius said, "Be therefore Julian a partaker of my labors and dangers and take up the task of defending Gaul to help those sorely tried regions. Và dunque! Go therefore! Affrettati! Hurry up! sarai accompagnato dagli augùri di tutti a difendere con vigile cura il posto di combattimento come se lo stato in persona te l'avesse assegnato”. you will be accompanied by the good wishes of all to defend with vigilant care the combat post as if the state itself had assigned it to you."

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Ora, i discorsi riportati dagli storici antichi, lo sappiamo, sono inventati di sana pianta. Now, the speeches reported by ancient historians, we know, are made up out of thin air. Ma in questo caso non credo si discostino molto da quanto in realtà avvenne: Era il 6 novembre del 355 e anche il compleanno di Giuliano. But in this case I do not think they differ much from what actually happened: It was November 6, 355, and also Julian's birthday. Scrive ancora Ammiano Marcellino: «Una giusta ammirazione accolse il giovane Cesare, raggiante di splendore nella porpora imperiale. Ammianus Marcellinus again writes: "A righteous admiration greeted the young Caesar, radiant with splendor in the imperial purple. Non si cessava di contemplare quegli occhi terribili / e affascinanti al tempo stesso e quella fisionomia alla quale l'emozione dava grazia». One did not cease to contemplate those terrible eyes / and fascinating at the same time and that physiognomy to which emotion gave grace." Giuliano dopo la cerimonia prese posto sul carro di Costanzo per tornare a palazzo. Julian after the ceremony took his place on Constanzo's chariot to return to the palace. Ammiano sostiene che, ricordando quanto successo al fratello Gallo, mormorò un verso di Omero: «Preda della morte purpurea e del destino inflessibile». Ammianus claims that, remembering what happened to his brother Gallus, he muttered a line from Homer, "Prey to purple death and inflexible fate." Essere imperatore era sì un grande onore ma anche un onere terrificante. Being emperor was yes a great honor but also a terrifying burden.