Sviluppa la motivazione di un'atleta - YouTube
Ciao e benvenuti a una nuovissima puntata di Impact Girl, il podcast italiano dedicato
alla crescita tutta al femminile professionale e imprenditoriale. L'ospite di oggi è Ivana
di Martino, mamma insegnante e atleta italiana con la quale scopriremo come sviluppare la
disciplina e la motivazione di un atleta. Inutile girarci tanto intorno, è facile riuscire
a fare tutto quello che ci siamo prefissi quando tutto va a gonfie vele, molto più
difficile riuscire a mantenere la nostra motivazione nel tempo, soprattutto, non soltanto, quando
gestiamo la nostra attività. E allora bando alle ciance, tuffiamoci in
questa nuova puntata ma non prima di aver visitato il sito Biz-academy.it/podcast per
iscriverti gratuitamente alle newsletter del podcast di Impact Girl e ricevere non soltanto
tutte le puntate in uscita ogni mese, sia in formato audio che video, ma anche i biz-confidential,
email e ricchissimi di spunti pratici per far crescere la sua attività che condivido
solo via e mail [Musica]
C: Sviluppare la motivazione di un'atleta: aspetto importantissimo tra l'altro che Ivana
stiamo testando sul campo anche oggi, perché abbiamo avuto una serie di inghippi tecnici
di fronte ai quali avremmo potuto scegliere di gettare la spugna oppure di perseverare.
Ora, scherzi a parte, la motivazione, la resilienza, il focus, il coraggio di andare avanti anche
quando non ne abbiamo voglia sono aspetti che, bene o male, molte di noi considerano
un optional perché, quello che poi magari c'è in gioco non ci sembra così grande o
perché noi ci convinciamo che non lo è, o perché non vogliamo decidiamo di non rischiare,
perché tanto stiamo bene così (anche se poi dentro non è così) ma quando sei un
atleta è il tuo obiettivo è quello di arrivare al traguardo un optional non lo sono più,
e quindi se la persona migliore che ci può aiutare a capire come possiamo sviluppare
questi elementi nella nostra quotidianità in maniera proprio da poter perseverare, anche
quando le situazioni si fanno dure. I: Allora io penso che la motivazione nasca
dall'interno, nel senso che spesso arrivano delle persone da me (perché io sono mental
coach) e mi chiedono “dammi un po' di motivazione” e io non so neanche che cosa
rispondere perché è impossibile infondere una motivazione.
Ci sono tante persone che provano a farlo ma poi non dura perché la motivazione è
estrinseca cioè dall'esterno non funziona o meglio funziona per magari una settimana,
due settimane e poi è come se avessi bisogno di un'altra dose. Io quindi non ci credo a
queste cose. Io credo che appunto la motivazione deve essere interna.
Come fa a nascere una motivazione per fare una certa cosa?
Ovviamente ci deve essere un obiettivo, un sogno che vuoi realizzare, io sempre parlo
di sogni con una scadenza, che possono essere dai più semplici ai più complicati.
E ovviamente quando l'obiettivo è molto chiaro tutto il resto è facile.. come si fa a mantenere
anche sempre alta la motivazione? Vai per micro obiettivi! Io adesso ho un sacco
di sogni con una scadenza per il 2020 che è un'altra maratona, il passatore e una nuova
impresa molto molto difficile, molto particolare che non sarà in Italia ma in Europa. Quindi
io ho ben chiari questi obiettivi e lavoro ogni settimana per raggiungerne un pezzettino,
un puzzle, un pezzettino di un puzzle e tutto il puzzle è l'obiettivo. Io sono una persona
normale e la corsa è una passione che io sì sono un'atleta però è dal 2013 che
faccio delle imprese un po' particolari ma non è che sono un eroe, assolutamente,
più che altro che non lo faccio da professionista perché ho tutto un altro tipo anche di lavoro,
quindi ho trasformato poi certo la mia passione in un lavoro. Quindi come faccio a mantenere
sempre alta la motivazione? Io uso delle strategie un po' particolari.
Diciamo che una strategia anche per alzarmi alle quattro e mezza del mattino, alle 5 del
mattino è quella di appiccicare sul mio comodino delle frasi motivazionali. La mia preferita
è quella di San Francesco d'Assisi che dice “Comincia a fare il necessario poi
vedrai all'improvviso che farai l'impossibile”. E di fianco al comodino io ho anche preparato
la sera prima i vestiti per correre. Quindi dico insomma anche quando suona la sveglia
dico “eh dopo li devo mettere via!” sono strategie un po' cosi. E poi un'altra strategia
che adotto che secondo me è fondamentale per chiunque è quando raggiungo un micro
obiettivo, che ovviamente lo decido se entro una settimana, un mese eccetera, mi gratifico.
Io sono una grandissima lettrice, quindi amo andare in libreria, è il mio mondo e dico
“ok scelgo un libro” quindi sto lì un paio d'ore, vago tra i vari scaffali, scelgo
un bel libro, questa è la mia massima gratificazione.
C: Quindi possiamo dire è una sorta di promemoria verbale che tu ti strutturi attraverso delle
frasi motivazionali. Tra l'altro credo che siano I cinque linguaggi dell'amore, adesso
non vorrei confondermi, ma c'è questo quiz molto interessante che può essere utilizzato
per capire qual è un po' là che cosa ti sprona di più, che cosa ti motiva di più
e lo puoi applicare nella comunicazione con chiunque anche con te stesso. Quando io ho
fatto questo quiz lo condividevo con un'amica e lei mi ha detto che il risultato è legato
alle affermazioni, appunto, e cioè il fatto che io mi motivo molto nel momento in cui
o io a me stessa o qualcun'altro nei miei confronti mi rivolge insomma delle frasi motivazionali
si manifesta molto bene anche nelle decorazioni della mia casa, perché come si intravede
dietro o diverse frasi che in realtà non avevo mai collegato a questo aspetto, ma che
evidentemente mi danno una motivazione, mi danno una carica in più, che magari non funziona
per tutti, poi uno ovviamente deve trovare la sua. Poi mi è piaciuto molto anche io
lo definirei prepararsi al successo cioè hai già i tuoi vestiti lì, sembra una banalità,
perché sembra una banalità, e però nel momento in cui non devi usare la tua forza
di volontà appena sveglio alle cinque per alzarci e andare a cercare cosa metterti per
andare a correre il livello insomma di motivazione, la tanica della motivazione si mantiene abbastanza
carica. E il terzo dicevi la gratificazione, anche questo importantissimo perché si è
parlato di piccoli passi. E soprattutto adesso,in questo momento siamo verso la fine dell'anno
e c'è questa abitudine di darci dei super traguardi, della serie “non ho mai corso
neanche da qui fino al supermercato però decido che correrò una maratona nel 2020!”
E vabbè, quindi e chiaro che bisogna impostare una serie di micro obiettivi. Però ti chiedo
Ivana: succede spesso che cominciamo con le intenzioni migliori, e quindi mettiamo le
nostre frasi motivazionali, i vestiti sono lì, i vestiti, che sono poi una metafora
che può essere applicata e declinata in varie modalità a seconda dell'obiettivo, sono lì,
decido come mi gratificherò quando raggiungo il micro obiettivo, passano due mesi, passano
tre mesi dal momento in cui mi sono prefissata l'obiettivo e mi sono persa e mando tutto
a quel paese. Come faccio per evitare che questo accada?
I: Allora se ci perdiamo vuol dire che non abbiamo così tanto desiderio a raggiungere
il nostro obiettivo. Io sono fermamente convinta di questa cosa. Può succedere che durante
invece la scalata diciamo, perché una scalata, succede che magari, non so, nel mio caso può
arrivare un infortunio, che ovviamente non è programmato, l'imprevisto.
Cosa succede? O cambio obiettivo perché nel mio caso non lo faccio a settembre ma lo faccio
ottobre, novembre, perché appunto è arrivata questa cosa e cerco in qualche modo di la
prima cosa è accettare. Accettare anche le debolezze, accettare che magari un giorno
non si ha voglia di andare a camminare, che un giorno non si ha voglia di fare una determinata
cosa che comunque uno voleva fare assolutamente. E bisogna anche appunto trasformare, come
nel caso di un infortunio, trasformare una debolezza, un imprevisto in un'opportunità.
A me è capitato nel 2018, ho avuto un infortunio molto molto grave, che mi ha costretto comunque
a fermarmi per un anno. E questo io ho fatto molta fatica prima di tutto ad accettarlo,
ci ho messo un po' di tempo, però una volta che ho accettato che non c'era comunque nessun'altra
cosa che potessi fare ho detto “ok bene, c'è questa cosa qui, l'accetto e la trasformo,
la trasformo in un opportunità”. E quindi è nato il mio libro
“Correre è la risposta” è uscito con Sperling in cui racconta appunto la mia storia
e già questo è un grandissimo traguardo, una grandissima trasformazione. In più avevo
più tempo. Avevo più tempo da dedicare ai miei figli, da dedicare comunque ad altri
sport, quindi sono andata di più in bicicletta, ho nuotato, quindi insomma, ho cercato di
trasformarlo. Con questo non vuol dire che non mi mancasse
la corsa, attenzione però insomma è importante cercare anche di trovare un modo per stare
comunque bene. E succedono gli imprevisti, succedono in continuazione a me e a qualunque
persona. Gli atleti ovviamente sono più predisposti, il fatto che comunque se fai 150 chilometri
al giorno alla settimana e ovvio però che possono capitare queste cose, quindi l'importante
è accettarle.
C: Diciamo che è la risposta che nessuno vorrebbe sentire mai, l'unica che davvero
è quella che può funzionare, nel senso che davvero non c'è altra strada perché se resistiamo
non facciamo che tra l'altro che disperdere energia al vento, visto che nel caso di un
infortunio, ad esempio, per un atleta non è che oddio poi anche correre con le ginocchia
rotte ma a che pro se poi non potrai mai più correre per il resto della tua vita, quindi
anche la capacità di dire è il momento di ascoltarmi e di fermarmi, a prescindere da
cosa sto facendo.
I: Assolutamente, hai perfettamente ragione e soprattutto la capacità, che poi è la
resilienza questa, è la capacità di trasformare. Ogni volta che mi è capitato un infortunio
io ho iniziato le mie imprese perché ho avuto un problema al cuore. È arrivato all'improvviso
perché la domenica feci una maratona, il martedì ad un certo punto svengo, perdo conoscenza
e mi ritrovo in ospedale che mi dicono che mi devono operare nel giro di 24 ore. Io li
guardo e dico “guardate che avete sbagliato persona perché io due giorni fa ho fatto
una maratona” invece era così. E pensa che sono passato da fare una maratona a non
riuscire a fare le scale e quindi insomma quest'anno ha portato a due anni disastrosi,
nel senso che comunque non facevo più quello che desideravo. E cosa ho fatto poi poco alla
volta, più stavo male ovviamente emotivamente più non mi riprendevo neanche fisicamente,
nel momento in cui invece ho accettato questa cosa mi sono ripresa e ho trovato il modo
poi di di reagire, il mio cuoricino sta molto bene, anche se ogni tanto devo fare qualche
tagliando, e l'ho trasformato in un opportunità, cioè ho creato diverse imprese sportive.
E se tu adesso dici “cambiamo il cuore” cioè se tu potessi tornare indietro, cosa
faresti? Io lo voglio così, mi ha permesso comunque
di fare tante cose e ha permesso anche di essere la donna che sono e quindi di fare
anche una serie di imprese, di progetti che io amo e assolutamente non potrei farne a
meno. E tu pensa: da una cosa molto molto dura, molto tragica io ho fatto comunque 4
operazione tra una cosa e l'altra, ho due ombrellini nel cuoricino, di cui sono molto
affezionata, eppure non lo vorrei diverso. Quindi questa è proprio la prova vivente
che anche un imprevisto, anche comunque una cosa che sembra impossibile da superare, alla
fine la puoi superare e trasformarla quindi a una cosa meravigliosa.
C: Questo è bellissimo perché poi nella realtà è facile molto più facile abbattersi,
è la via è la via più facile ed altro nell'essere umano è un po pigro di natura come stile,
quindi ovvio che scivola verso la via più veloce che ha il fatto di dire “ah mi piango
addosso” io la chiamo la mia versione della regina del dramma. Capita la qualunque, ieri
era un leone, oggi vorrei scomparire e non riapparire mai più, ma anche per le cose
più piccole, e a questo proposito ti chiedo: può succedere che io abbia una grande passione,
una grande chiarezza rispetto a quello che è l'obiettivo che mi prefiggo, per esempio
per il prossimo anno, l'anno che deve iniziare. E però non è qualcosa che ho ancora chiaro
perché magari è un'impresa nuova, è qualcosa che approccio per la prima volta, sento che
c'è qualcosa che mi chiama ma non solo non è che sono nata con questa passione. Facciamo
l'esempio proprio concreto di una donna che vuole iniziare un'attività, ad esempio in
proprio, non l'ha mai fatto prima, si vuole cimentare in questo in questa in questa possibilità,
e faccio questo esempio perché molte delle ragazze all'ascolto si trovano in questa situazione,
e non hanno idea di qual è il punto di partenza e quindi fanno anche molta fatica a sviluppare
un piano d'azione fatto di piccoli micro traguardi, non solo ma di fronte alla conferma inevitabile
all'inizio che qualcosa non va perché ci sarà i primi ci saranno i primi fallimenti,
ci saranno le prime difficoltà, tutto quello che sembrava fichissimo all'inizio, all'improvviso
poi diventa complicato. Si potrebbero abbattere prima del previsto, proprio perché manca
loro una lungimiranza che non possono avere perché non è stato un terreno che hanno
coltivato nel tempo. Cosa possiamo dire loro per aiutarle a mantenere alta questa forza
di volontà e perseverare?
I: Allora, dunque, come ha detto tu benissimo è importante la costruzione di un piano d'azione
dettagliato. Allora io utilizzo sempre anche per le mie cose un cartellone che poi io appendo
da qualche parte. Ho sempre bisogno di una visione, è importante visualizzare, per me
è importantissimo, anche perché il momento in cui visualizzi l'obiettivo, quello che
vuoi ottenere, vuoi iniziare a fare una start up di qualsiasi cosa? Ok visualizza bene ma
cercando di utilizzare anche tutti i tuoi cinque sensi. Io arrivo addirittura a sentire
il profumo della mia impresa, proprio tutto tutto, dal tatto, la vista, all'olfatto. Una
volta che hai visualizzato questa cosa bisogna costruire un piano d'azione, il più dettagliato
possibile, ovviamente che si cambia poi in corso degli obiettivi e dei micro obiettivi
ottenuti eccetera, perché magari ovviamente arrivano degli imprevisti, possono essere
anche dei bellissimi imprevisti, quindi questo ti può anche far accelerare le cose, però
quando si perde un po' la concentrazione su questa cosa, comunque un po' anch'io
ogni tanto mi viene un po' di magone o comunque ci pensi dico “non ce la farò mai! ma come
faccio a fare 100 km al giorno al freddo e al gelo e di notte” eccetera.
Visualizzo l'obiettivo e lo trasforma, trasforma alcune cose del giorno d'azione che secondo
me forse sono troppo sfidanti e in quel momento non ce la faccio a farle e quindi in corso
d'opera si possono cambiare. Però l'importante davvero è quando si perde questa cosa io
consiglio sempre.. per me è la corsa, però per altri può essere una passeggiata, oppure
andare a vedere una mostra.. di completamente andare fuori e fare una passeggiata, fare
altro e una volta tornata a casa sì è molto più lucidi e ci si concentra di più, si
è in grado di risolvere il problema magari che si è comunque creato, che è molto importante
questa cosa. Non so se a te è mai capitato però a me succede dico che non riesco a risolverlo,
come mai? Allora o salgo su una sedia e dico “okay vediamolo da un altro punto di vista!”
oppure appunto io vado a correre oppure io amo tantissimo l'arte. Io faccio esempi su
di me perché lo faccio e l'altro giorno ero un po' in crisi e sono andata a Milano a
vedere De Chirico. Son tornata e, non subito mi è venuto, ma io non dormo tanto di notte
e mi è venuta una folgorazione di notte: “faccio questa cosa, la risolvo” ma succede
così ma non solo a me che sono magari un po' pazza, però a tante persone succede.
C: Di fatto staccando lasciamo che le idee possano in qualche modo integrarsi, possano
fluire, possano entrare, possano uscire, cosa che invece se ci concentriamo disperatamente
su una soluzione che in quel momento non sta arrivando difficilmente può accadere.
Ivana ti chiedo una curiosità che assolutamente voglio soddisfare anche per me stessa: la
visualizzazione che tu fai..aiutaci a capire ogni quanto visualizzi e com'è il processo?
Ti siedi in silenzio, chiudi gli occhi, metti una musica, che cosa utilizzi per enfatizzare
quelli che sono appunto i cinque sensi ?
I: Allora io normalmente medito un po', nel senso che mi metto sdraiata cercando di
essere appunto completamente da sola e chiudo gli occhi. Di solito non utilizzo la musica
perché sennò mi concentro magari più sulla musica, invece voglio concentrarmi prima sulla
mia respirazione, proprio la respirazione classica triangolare quindi dal naso fino
a diaframma e poi appunto con l'espirazione.. molto molto calma, molto tranquilla, quindi
cercando prima di concentrarsi proprio all'aria che entra dentro di me, e poi cerco di mi
concentro su quello che voglio realizzare, sull'obiettivo finale.
Nel mio caso faccio un esempio su di me e della prossima impresa che l'ho visualizzata
proprio due giorni fa. Io visualizzo ogni 4-5 giorni perché per me adesso è una fatica
perché è molto distante e quindi andare a correre tanti chilometri, quando un impresa
è tanto distante molto faticoso. Per dire stamattina è suonata molto presto la sveglia
alle 4:35 insomma è molto faticoso perché fa freddo, è buio, quindi c'è anche la paura
di uscire da sola quindi insomma devo visualizzarla molto molte molte volte e mi concentro proprio
sull'immagine. La prima cosa è l'immagine dell'arrivo della mia impresa, che sarà appunto
in l'arrivo in Europa, in un certo posto che poi vi farò sapere, e quindi la visualizzazione
prima solo esclusivamente l'immagine e poi inizio ad utilizzare l'olfatto, il tatto,
quindi proprio anche l'aria nelle mani che entra quando corro, quando alzo le braccia
al cielo per ringraziare il fatto che sia arrivata, tutta questa cosa qui e poi alla
fine riesco ad arrivare appunto al profumo del successo.
C: E quanto tempo dura una tua visualizzazione, circa?
I: Una decina di minuti, un quarto d'ora ok
C: Ci tenevo a sottolinearlo perché appunto magari qualcuno può pensare “ah vabbè
ma non ho tempo” e di qua e di là. No. In realtà insomma se in dieci minuti, un
quarto d'ora.. tra l'altro a una cosa che io personalmente facevo tempo fa poi ho smesso
di fare per un lungo periodo e adesso voglio assolutamente riprendere quello di visualizzare
degli obiettivi nella mia esperienza specifici, nel senso che quando provo a farlo con obiettivi
troppo generici faccio poi fatica ad immaginarmi esattamente la situazione. Nel tuo caso l'hai
proprio detto specificità assoluta “il momento in cui arrivo al traguardo”
I: Assolutamente. Anche perché un obiettivo deve essere smart, quindi specifico, misurabile,
attuabile, realizzabile e temporalizzato cioè nel senso che io il 4 settembre arriverò
lì a destinazione insomma, è importante darsi proprio una data.
C: Assolutamente! Senti Ivana, una donna che ammiri particolarmente, che pensi dovrei intervistare
dopo di te
I: O mamma, allora io penso che, non ho nome particolare ma io credo moltissimo nella ricerca.
Io conosco diverse donne, non ho nome specifico, ti dico la verità, mi cogli impreparata,
però appunto ho raccolto per Fondazione Umberto Veronesi nella scorsa impresa, la Neverestihing,
da cui ho fatto praticamente da Cortina allo Stelvio no stop solo salite finché sono arrivata
a dislivello dell'Everest, ho raccolto appunto dei soldi per la ricerca. Io credo molto nella
ricerca. Ci sono donne e uomini che investono la loro vita sulla ricerca per curare il cancro
quindi queste sono persone speciali perché comunque è fondamentale e importante.
C: è un vero e proprio impatto si parla di impatto quindi più impatto più grande di
questo è difficile e invece ti arriva una domanda bonus perché adesso me l'ha tirata
fuori al volo.. dimmi quando sei in salita, in un momento che dici “porca miseria! mollo
tutto, non ce la faccio, mi si stanno staccando le gambe, i piedi, non riesco più a respirare,
non sento più il mio corpo”, che cosa dici a te stessa in una frase, per andare avanti
?
I: allora io mi ripeto siccome mi è successo quindi te la posso dire proprio vera mi è
successo alla penultima salita che era difficilissima perché era un 23 km di salita e quindi con
un dislivello altissimo perché ho fatto da 1000 metri a 2500 in 23 km quindi puoi pensare
come erano le varie salite che facevo, i tornanti perché poi ovviamente in montagna perché
l'ho fatta sulle dolomiti cioè non è che hai molto spazio per riposarti e quindi è
tutto sono in salita. Ad un certo punto non ce la facevo più e allora io ho come se fosse
un mantra: “forza Ivi, forza Ivi e che me lo ripetevo ma ad alta voce però perché
è importante questo, e quindi questo si può utilizzare sempre anche nella quotidianetà
“Dai forza, ce la fai, dai forza ce la fai” e quindi funziona. Funziona perché è come
una cosa che da una scadenza, ad ogni passo io lo ripetevo, lo ripetevo e ho fatto così
per gli ultimi tre chilometri che ero distrutta e non sentivo più, avevo solo dolori e basta.
C: Ecco Ivana mi ha dato una carica della Madonna! Cioè potessi andare adesso.. poi
ti contatterò per questa attività di mental coaching che potrebbe esservi molto utile,
anche se non faccio salite di questo tipo insomma le mie salite sono di altra forma
e di altre declinazione. Io ti ringrazio tantissimo per questa splendida chiacchierata ricordo
allevi cruz che sono in ascolto che troverete tutti i punti salienti della puntata suddivisi
minuto per minuto per minuto alla pagina Biz-academy.it/podcast
Ivana grazie ancora tantissimo e ti mando un abbraccio virtuale enorme, grazie grazie!
I: A voi ciao grazie ciao ciao ciao
C: Questo è tutto per la puntata di oggi. Spero di averti dato qualche utile spunto
che potrai implementare sin da subito. Se crescere un business in cui credi sul web
in modo autentico e proficuo è parte dei tuoi piani e non sei ancora entrata a Biz-academy
puoi farlo visitando il sito Biz-academy.it Noi come sempre ci sentiamo e vediamo alla
prossima puntata Impact Girl :) [Musica]