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Anna Karenina, Parte Prima: Capitulo XXV

Parte Prima: Capitulo XXV

— Allora guarda — continuò Nikolaj Levin, contraendosi e corrugando con sforzo la fronte. Evidentemente gli era difficile riflettere che cosa dire e che cosa fare. — Ecco, guarda — e mostrò nell'angolo della stanza vari spezzoni di ferro legati con funi. — Vedi questo? È il principio di una nuova impresa alla quale ci accingiamo. Quest'impresa è un' artel'. Konstantin non ascoltava quasi. Fissava quel viso malaticcio, tisico, e sempre più ne aveva pena, e non riusciva a seguire quello che suo fratello gli andava raccontando di quella sua artel' . Si rendeva conto che questa artel' era soltanto un espediente per salvarsi dal disgusto di se stesso. Nikolaj Levin continuò a dire:

— Tu sai che il capitale schiaccia il lavoratore. Da noi gli operai, i contadini sostengono tutto il peso del lavoro e sono posti in una condizione tale che, per quanti sforzi facciano, non riescono ad uscire dalla loro situazione di bestie da soma. Tutto il margine del guadagno, col quale potrebbero migliorare la loro sorte, procurarsi un po' di tempo libero e con esso l'istruzione, tutto il soprappiù della paga è sottratto loro dai capitalisti. E la società è congegnata così che più quelli lavorano, più s'arricchiscono i mercanti, i proprietari di terre, mentre loro rimangono sempre bestie da soma. Quest'ordine di cose va mutato — e guardò fisso e interrogativamente il fratello. — Sì, s'intende — disse Konstantin, notando il rossore che era apparso sotto gli zigomi sporgenti del fratello. — E poi, ecco, organizziamo un' artel' di fabbriferrai, dove la produzione e il profitto, i principali attrezzi di produzione, tutto sarà in comune. — E dove avrà sede quest' artel' ? — chiese Konstantin Levin.

— Nel villaggio di Vozdrëm, nel governatorato di Kazan'. — E perché in un villaggio? Nei paesi, mi pare, c'è già tanto da fare. E perché un' artel' di fabbriferrai in un paese? — Ma perché anche ora i contadini sono gli stessi schiavi di prima; e appunto per questo, a te e a Sergej Ivanyc dispiace che si voglia farli uscire da questa schiavitù — disse Nikolaj Levin, irritato dall'obiezione. Konstantin Levin sospirò, e si mise a esaminare la camera tetra e sudicia. Questo sospiro parve irritare ancor più Nikolaj.

— Conosco le opinioni aristocratiche tue e di Sergej Ivanyc. So che egli adopera tutte le forze dell'ingegno per giustificare il male esistente. — No, ma perché parli di Sergej Ivanyc? — proruppe Levin sorridendo.

— Sergej Ivanyc? Ah, ecco perché! — gridò ad un tratto Nikolaj, sentendo pronunciare il nome di Sergej Ivanyc — ecco a che scopo... Sì, ma a che scopo parlare? Dimmi una cosa... Perché sei venuto da me? Tu disprezzi tutto ciò e va bene, e allora vattene con Dio, vattene! — gridò alzandosi dalla sedia — vattene, vattene!

— Io non lo disprezzo affatto — disse timido Konstantin Levin. — Non discuto neppure.

Nel frattempo era tornata Mar'ja Nikolaevna. Nikolaj Levin si voltò rabbioso verso di lei. Ella gli si accostò e gli mormorò qualcosa.

— Non so bene, sto diventando irascibile — disse Nikolaj, calmandosi e respirando faticosamente — e poi tu mi parli di Sergej Ivanyc e del suo articolo. È una tale assurdità, una tale menzogna, un tale autoinganno. Che cosa mai può scrivere sulla giustizia un uomo che non la conosce nemmeno? Avete letto il suo articolo? — disse rivolto a Krickij, sedendosi di nuovo accanto al tavolo e spostando fino alla metà di esso le sigarette sparse, per far posto.

— Non l'ho letto — disse cupo Krickij, non volendo evidentemente entrare in conversazione. — Perché? — si voltò ora a Krickij con irritazione Nikolaj Levin.

— Perché non ritengo utile perdere il tempo in questo.

— Ma, scusate, come fate a sapere che verreste a perdere il tempo? Per molti quell'articolo è inaccessibile, troppo alto. Ma per me è un'altra cosa, io vedo da parte a parte le sue idee e so perché tutto questo è debole. Tutti tacquero. Krickij si alzò lentamente e prese il berretto.

— Non volete cenare? Allora, addio. Domani venite col fabbroferraio.

Appena Krickij fu uscito, Nikolaj Levin sorrise e strizzò l'occhio. — Anche lui è cattivo — disse. — Perché io vedo...

Ma in quel momento Krickij sulla porta lo chiamò.

— Che occorre ancora? — disse Nikolaj e uscì nel corridoio verso di lui. Rimasto solo con Mar'ja Nikolaevna, Levin si rivolse a lei. — E voi, è molto che vivete con mio fratello? — le chiese.

— Ecco, è già più di un anno. La sua salute è molto peggiorata. Beve tanto.

— E che cosa beve?

— La vodka beve, e gli fa male!

— Molta forse? — mormorò Levin.

— Sì — disse lei, guardando timida la porta sulla quale era apparso Nikolaj Levin.

— Di che stavate parlando? — domandò, aggrottando le sopracciglia e facendo passare dall'uno all'altra i suoi occhi spauriti. — Di che cosa?

— Di nulla — rispose Konstantin confondendosi.

— E se non volete dirlo, fate pure. Solo non c'è bisogno che tu parli con lei. Lei è una di quelle ragazze... e tu sei un signore — disse contraendo il collo. — Tu, io lo vedo, hai capito tutto, l'hai apprezzata, e consideri con pietà i miei traviamenti — cominciò di nuovo, alzando la voce. — Nikolaj Dmitric, Nikolaj Dmitric — mormorò di nuovo Mar'ja Nikolaevna, accostandosi a lui. — Su, va bene, va bene! Già, e che ne è della cena? Ah, eccola — esclamò, vedendo un cameriere col vassoio. — Qua, metti qua — disse irritato e, presa la vodka, ne versò un bicchierino e bevve avidamente. — Bevi? ne vuoi? — disse, fattosi allegro d'un tratto, al fratello. — Su, via, basta di Sergej Ivanyc. Eppure son contento di vederti. Checché si dica, non siamo estranei tuttavia. Su, bevi, dunque. Racconta su, che cosa fai? — continuò, masticando avidamente un pezzo di pane e versando un altro bicchierino. — Come te la passi?

— Vivo solo in campagna, così come vivevo prima, mi occupo dell'amministrazione — rispose Konstantin, guardando con terrore l'avidità con la quale il fratello beveva e mangiava e sforzandosi di nascondere la propria attenzione. — Perché non prendi moglie?

— Non m'è capitato — rispose arrossendo Konstantin. — Come mai? Per me è finita. Me la sono sciupata la mia vita. L'ho detto e lo dirò ancora: se mi avessero dato la mia parte quando ne avevo bisogno, tutta la mia vita sarebbe stata un'altra. Konstantin Dmitrevic si affrettò a cambiare discorso.

— Lo sai che il tuo Vaniuška è da me a Pokrovskoe come inserviente? — disse.

Nikolaj contrasse il collo e divenne pensoso.

— Su, raccontami che si fa a Pokrovskoe? La casa è sempre in piedi? E le betulle, e la nostra stanza di studio? E Filipp il giardiniere è possibile che sia vivo ancora? Come ricordo la pergola e il sedile! Bada, però, a non cambiar nulla in casa; ma prendi moglie al più presto, e assesta tutto così com'era prima. Io allora verrò da te, se tua moglie sarà una brava donna.

— Ma vieni adesso da me — disse Levin. — Come ci sistemeremmo bene!

— Verrei da te se sapessi di non trovare Sergej Ivanyc.

— Ma non lo troverai. Io vivo del tutto indipendente da lui.

— Sì; ma qualunque cosa tu dica, devi scegliere fra me e lui — disse, guardando timido il fratello negli occhi. Questa timidezza commosse Konstantin.

— Se vuoi conoscere tutta la mia opinione a questo riguardo, ti dirò che nella questione tua con Sergej Ivanyc, io non prendo le parti né dell'uno né dell'altro. Avete torto tutti e due. Tu hai torto in un modo più formale, lui in un modo più sostanziale.

— Ah, ah, tu hai capito questo, l'hai capito davvero? — gridò con gioia Nikolaj.

— Ma io, personalmente, tengo più alla tua amicizia, perché...

— Perché, perché?

Konstantin non poteva dire che ci teneva perché Nikolaj era un disgraziato e aveva bisogno di affetto. Ma Nikolaj capì ch'egli voleva dire proprio questo e, accigliandosi, allungò di nuovo la mano verso la vodka. — Basta, Nikolaj Dmitric — disse Mar'ja Nikolaevna, stendendo la mano grassoccia verso la caraffa. — Lascia! Non seccare! Ti picchio! — gridò.

Mar'ja Nikolaevna sorrise d'un sorriso mansueto e buono che si comunicò anche a Nikolaj e allontanò la vodka. — Tu credi che lei non capisca nulla? — disse Nikolaj. — Capisce tutto meglio di noi. Non è vero che in lei c'è qualcosa di buono e di caro? — Non siete stata mai prima a Mosca? — le disse Konstantin, tanto per dire qualche cosa.

— Ma non darle del voi. Ne può avere soggezione. Nessuno, tranne il giudice di pace, quando l'hanno giudicata perché voleva andarsene dalla casa di corruzione, le ha mai dato del voi. Dio mio, che razza di insensatezze al mondo! — gridò improvvisamente. — Queste nuove istituzioni, questi giudici di pace, il consiglio distrettuale, che assurdità.

E prese a raccontare i suoi contrasti con le nuove istituzioni.

Konstantin Levin lo ascoltava, ma ora quel negare il valore di tutte le pubbliche istituzioni, cosa che egli stesso condivideva e che spesso aveva espresso, gli spiaceva sulle labbra del fratello.

— In quell'altro mondo capiremo tutto questo — disse scherzando. — In quell'altro mondo? Oh, io non amo l'altro mondo! Non l'amo — disse, fermando i suoi selvaggi occhi spauriti in faccia al fratello. — Perché ora, ecco, ci sembra bello andarcene via da tutta questa turpitudine, da tutta questa confusione degli altri e nostra, ma io ho paura della morte, ho paura, tremenda paura della morte. — Rabbrividì. — Ma bevi qualcosa? Vuoi dello champagne ? Oppure, andiamo in qualche posto. Andiamo dagli zigani! Sai, mi piacciono gli zigani e anche le canzoni russe.

La sua lingua cominciò ad imbrogliarsi ed egli prese a saltare da un argomento all'altro. Konstantin, con l'aiuto di Maša, lo convinse a non muoversi di casa e lo mise a letto completamente ubriaco. Maša promise di scrivere a Konstantin in caso di necessità e di convincere Nikolaj Levin ad andare a vivere presso il fratello.


Parte Prima: Capitulo XXV Part One: Capitulo XXV Primeira parte: Capítulo XXV

— Allora guarda — continuò Nikolaj Levin, contraendosi e corrugando con sforzo la fronte. - Then look - Nikolai Levin continued, contracting and wrinkling his forehead with effort. Evidentemente gli era difficile riflettere che cosa dire e che cosa fare. Evidently it was difficult for him to think through what to say and what to do. — Ecco, guarda — e mostrò nell'angolo della stanza vari spezzoni di ferro legati con funi. - Here, look - and he showed in the corner of the room several pieces of iron bound with ropes. — Vedi questo? - Do you see this? È il principio di una nuova impresa alla quale ci accingiamo. It is the beginning of a new venture to which we are embarking. Quest'impresa è un' artel'. Konstantin non ascoltava quasi. Konstantin hardly listened. Fissava quel viso malaticcio, tisico, e sempre più ne aveva pena, e non riusciva a seguire quello che suo fratello gli andava raccontando di quella sua artel' . He stared at that sickly, consumptive face, and more and more he pitied it, and he could not follow what his brother was telling him about that artel' . Si rendeva conto che questa artel' era soltanto un espediente per salvarsi dal disgusto di se stesso. He realized that this artel' was merely a device to save himself from self-loathing. Nikolaj Levin continuò a dire: Nikolai Levin went on to say:

— Tu sai che il capitale schiaccia il lavoratore. - You know that capital crushes the worker. Da noi gli operai, i contadini sostengono tutto il peso del lavoro e sono posti in una condizione tale che, per quanti sforzi facciano, non riescono ad uscire dalla loro situazione di bestie da soma. With us, the workers, the peasants bear the whole burden of labor and are placed in such a condition that no matter how hard they try, they cannot get out of their situation as beasts of burden. Tutto il margine del guadagno, col quale potrebbero migliorare la loro sorte, procurarsi un po' di tempo libero e con esso l'istruzione, tutto il soprappiù della paga è sottratto loro dai capitalisti. E la società è congegnata così che più quelli lavorano, più s'arricchiscono i mercanti, i proprietari di terre, mentre loro rimangono sempre bestie da soma. And society is contrived in such a way that the more those work, the richer the merchants, the landowners, while they always remain beasts of burden. Quest'ordine di cose va mutato — e guardò fisso e interrogativamente il fratello. This order of things must be changed - and he looked fixedly and questioningly at his brother. — Sì, s'intende — disse Konstantin, notando il rossore che era apparso sotto gli zigomi sporgenti del fratello. - Yes, it is meant - said Konstantin, noticing the blush that had appeared under his brother's prominent cheekbones. — E poi, ecco, organizziamo un' artel' di fabbriferrai, dove la produzione e il profitto, i principali attrezzi di produzione, tutto sarà in comune. - And then, here, we organize an 'artel' of blacksmiths, where production and profit, the main tools of production, everything will be in common. — E dove avrà sede quest' artel' ? - And where will this artel' be based ? — chiese Konstantin Levin.

— Nel villaggio di Vozdrëm, nel governatorato di Kazan'. - In the village of Vozdrëm, Kazan' governorate. — E perché in un villaggio? - And why in a village? Nei paesi, mi pare, c'è già tanto da fare. In countries, it seems to me, there is already so much going on. E perché un' artel' di fabbriferrai in un paese? And why an 'artel' of blacksmiths in a country? — Ma perché anche ora i contadini sono gli stessi schiavi di prima; e appunto per questo, a te e a Sergej Ivanyc dispiace che si voglia farli uscire da questa schiavitù — disse Nikolaj Levin, irritato dall'obiezione. - But because even now the peasants are the same slaves as before; and for that very reason, you and Sergey Ivanyc are sorry that you want to get them out of this slavery - said Nikolai Levin, irritated by the objection. Konstantin Levin sospirò, e si mise a esaminare la camera tetra e sudicia. Konstantin Levin sighed, and set about examining the gloomy, grimy room. Questo sospiro parve irritare ancor più Nikolaj. This sigh seemed to irritate Nikolai even more.

— Conosco le opinioni aristocratiche tue e di Sergej Ivanyc. - I know your and Sergei Ivanyc's aristocratic views. So che egli adopera tutte le forze dell'ingegno per giustificare il male esistente. I know that he employs all the forces of ingenuity to justify the existing evil. — No, ma perché parli di Sergej Ivanyc? - No, but why are you talking about Sergei Ivanyc? — proruppe Levin sorridendo.

— Sergej Ivanyc? Ah, ecco perché! Ah, that's why! — gridò ad un tratto Nikolaj, sentendo pronunciare il nome di Sergej Ivanyc — ecco a che scopo... Sì, ma a che scopo parlare? - Shouted Nikolai all of a sudden, hearing Sergey Ivanyc's name spoken - that's what the purpose of... Yes, but what's the point of talking? Dimmi una cosa... Perché sei venuto da me? Tell me one thing... Why did you come to me? Tu disprezzi tutto ciò e va bene, e allora vattene con Dio, vattene! You despise all that and that's fine, so go away with God, go away! — gridò alzandosi dalla sedia — vattene, vattene! - shouted getting up from the chair - get out, get out!

— Io non lo disprezzo affatto — disse timido Konstantin Levin. - I do not despise him at all - said Konstantin Levin shyly. — Non discuto neppure. - I don't even argue.

Nel frattempo era tornata Mar'ja Nikolaevna. Meanwhile, Mar'ja Nikolaevna had returned. Nikolaj Levin si voltò rabbioso verso di lei. Nikolai Levin turned angrily toward her. Ella gli si accostò e gli mormorò qualcosa. She approached him and murmured something to him.

— Non so bene, sto diventando irascibile — disse Nikolaj, calmandosi e respirando faticosamente — e poi tu mi parli di Sergej Ivanyc e del suo articolo. È una tale assurdità, una tale menzogna, un tale autoinganno. It is such nonsense, such a lie, such self-deception. Che cosa mai può scrivere sulla giustizia un uomo che non la conosce nemmeno? What on earth can a man who does not even know justice write about it? Avete letto il suo articolo? Have you read his article? — disse rivolto a Krickij, sedendosi di nuovo accanto al tavolo e spostando fino alla metà di esso le sigarette sparse, per far posto. - said turned to Kricky, sitting back down next to the table and moving the scattered cigarettes to the middle of it to make room.

— Non l'ho letto — disse cupo Krickij, non volendo evidentemente entrare in conversazione. - I have not read it - said Kricky somberly, evidently not wanting to get into the conversation. — Perché? — si voltò ora a Krickij con irritazione Nikolaj Levin. - turned now to Krickij with irritation Nikolai Levin.

— Perché non ritengo utile perdere il tempo in questo. - Because I do not think it is useful to waste time on this.

— Ma, scusate, come fate a sapere che verreste a perdere il tempo? - But, sorry, how do you know you would come and waste your time? Per molti quell'articolo è inaccessibile, troppo alto. For many that article is inaccessible, too high. Ma per me è un'altra cosa, io vedo da parte a parte le sue idee e so perché tutto questo è debole. But for me it's another thing, I see through his ideas and I know why this is all weak. Tutti tacquero. Everyone fell silent. Krickij si alzò lentamente e prese il berretto. Kricky slowly stood up and picked up his cap.

— Non volete cenare? - Don't you want to have dinner? Allora, addio. So, goodbye. Domani venite col fabbroferraio. Come with the blacksmith tomorrow.

Appena Krickij fu uscito, Nikolaj Levin sorrise e strizzò l'occhio. As soon as Krickij was out, Nikolai Levin smiled and winked. — Anche lui è cattivo — disse. - He is also bad - he said. — Perché io vedo... - Because I see...

Ma in quel momento Krickij sulla porta lo chiamò. But at that moment Kricky on the door called to him.

— Che occorre ancora? - What more is needed? — disse Nikolaj e uscì nel corridoio verso di lui. - Nikolai said and walked out into the hallway toward him. Rimasto solo con Mar'ja Nikolaevna, Levin si rivolse a lei. Left alone with Mar'ja Nikolaevna, Levin turned to her. — E voi, è molto che vivete con mio fratello? - And you, have you been living with my brother for a long time? — le chiese. - churches.

— Ecco, è già più di un anno. - There, it's already more than a year. La sua salute è molto peggiorata. His health has greatly deteriorated. Beve tanto. He drinks a lot.

— E che cosa beve? - And what does he drink?

— La vodka beve, e gli fa male! - Vodka drinks, and it's bad for him!

— Molta forse? - A lot maybe? — mormorò Levin. - Levin murmured.

— Sì — disse lei, guardando timida la porta sulla quale era apparso Nikolaj Levin. - Yes - she said, looking shyly at the door on which Nikolai Levin had appeared.

— Di che stavate parlando? - What were you talking about? — domandò, aggrottando le sopracciglia e facendo passare dall'uno all'altra i suoi occhi spauriti. - he asked, frowning and running his bewildered eyes from one to the other. — Di che cosa?

— Di nulla — rispose Konstantin confondendosi. - You're welcome - Konstantin replied in confusion.

— E se non volete dirlo, fate pure. - And if you don't want to say it, go ahead. Solo non c'è bisogno che tu parli con lei. You just don't need to talk to her. Lei è una di quelle ragazze... e tu sei un signore — disse contraendo il collo. She is one of those girls ... and you are a gentleman - he said, contracting his neck. — Tu, io lo vedo, hai capito tutto, l'hai apprezzata, e consideri con pietà i miei traviamenti — cominciò di nuovo, alzando la voce. - You, I see, have understood it all, appreciated it, and pityingly consider my misguidance - he began again, raising his voice. — Nikolaj Dmitric, Nikolaj Dmitric — mormorò di nuovo Mar'ja Nikolaevna, accostandosi a lui. - Nikolai Dmitric, Nikolai Dmitric - murmured Mar'ja Nikolaevna again, approaching him. — Su, va bene, va bene! - Come on, all right, all right! Già, e che ne è della cena? Yeah, what about dinner? Ah, eccola — esclamò, vedendo un cameriere col vassoio. Ah, there it is - he exclaimed, seeing a waiter with a tray. — Qua, metti qua — disse irritato e, presa la vodka, ne versò un bicchierino e bevve avidamente. - Here, put here - he said irritably and, taking the vodka, poured a small glass and drank greedily. — Bevi? - Do you drink? ne vuoi? Do you want any? — disse, fattosi allegro d'un tratto, al fratello. - he said, becoming suddenly cheerful, to his brother. — Su, via, basta di Sergej Ivanyc. Eppure son contento di vederti. Yet I am glad to see you. Checché si dica, non siamo estranei tuttavia. No matter what they say, we are not strangers nevertheless. Su, bevi, dunque. Racconta su, che cosa fai? — continuò, masticando avidamente un pezzo di pane e versando un altro bicchierino. — Come te la passi? - How are you doing?

— Vivo solo in campagna, così come vivevo prima, mi occupo dell'amministrazione — rispose Konstantin, guardando con terrore l'avidità con la quale il fratello beveva e mangiava e sforzandosi di nascondere la propria attenzione. - I live only in the countryside, just as I lived before, I take care of the administration - Konstantin replied, watching with terror the greed with which his brother drank and ate and striving to hide his attention. — Perché non prendi moglie? - Why don't you take a wife?

— Non m'è capitato — rispose arrossendo Konstantin. - It did not occur to me - Konstantin blushingly replied. — Come mai? - How come? Per me è finita. It's over for me. Me la sono sciupata la mia vita. I wasted my life. L'ho detto e lo dirò ancora: se mi avessero dato la mia parte quando ne avevo bisogno, tutta la mia vita sarebbe stata un'altra. I have said it and I will say it again: if they had given me my share when I needed it, my whole life would have been different. Konstantin Dmitrevic si affrettò a cambiare discorso.

— Lo sai che il tuo Vaniuška è da me a Pokrovskoe come inserviente? - Do you know that your Vaniuška is with me in Pokrovskoe as an orderly? — disse.

Nikolaj contrasse il collo e divenne pensoso. Nikolai contracted his neck and became pensive.

— Su, raccontami che si fa a Pokrovskoe? - Come on, tell me what's going on in Pokrovskoe? La casa è sempre in piedi? Is the house always standing? E le betulle, e la nostra stanza di studio? What about the birch trees, what about our study room? E Filipp il giardiniere è possibile che sia vivo ancora? And Filipp the gardener is it possible that he is still alive? Come ricordo la pergola e il sedile! How I remember the arbor and the seat! Bada, però, a non cambiar nulla in casa; ma prendi moglie al più presto, e assesta tutto così com'era prima. Take care, however, not to change anything in the house; but take a wife as soon as possible, and settle everything as it was before. Io allora verrò da te, se tua moglie sarà una brava donna. I will come to you then, if your wife is a good woman.

— Ma vieni adesso da me — disse Levin. - But come to me now - Levin said. — Come ci sistemeremmo bene!

— Verrei da te se sapessi di non trovare Sergej Ivanyc. - I would come to you if I knew I could not find Sergei Ivanyc.

— Ma non lo troverai. - But you won't find it. Io vivo del tutto indipendente da lui. I live completely independent of him.

— Sì; ma qualunque cosa tu dica, devi scegliere fra me e lui — disse, guardando timido il fratello negli occhi. - Yes; but whatever you say, you have to choose between me and him - he said, looking shyly into his brother's eyes. Questa timidezza commosse Konstantin. This shyness moved Konstantin.

— Se vuoi conoscere tutta la mia opinione a questo riguardo, ti dirò che nella questione tua con Sergej Ivanyc, io non prendo le parti né dell'uno né dell'altro. - If you want to know my whole opinion in this regard, I will tell you that in your matter with Sergei Ivanyc, I do not take sides with either one or the other. Avete torto tutti e due. Both of you are wrong. Tu hai torto in un modo più formale, lui in un modo più sostanziale. You are wrong in a more formal way, he is wrong in a more substantive way.

— Ah, ah, tu hai capito questo, l'hai capito davvero? - Ah, ah, you understood this, did you really understand this? — gridò con gioia Nikolaj. - Shouted Nikolai joyfully.

— Ma io, personalmente, tengo più alla tua amicizia, perché... - But I, personally, value your friendship more, because ...

— Perché, perché? - Why, why?

Konstantin non poteva dire che ci teneva perché Nikolaj era un disgraziato e aveva bisogno di affetto. Konstantin could not say that he cared because Nikolai was a wretch and needed affection. Ma Nikolaj capì ch'egli voleva dire proprio questo e, accigliandosi, allungò di nuovo la mano verso la vodka. But Nikolai understood that he meant just that and, frowning, reached out again for the vodka. — Basta, Nikolaj Dmitric — disse Mar'ja Nikolaevna, stendendo la mano grassoccia verso la caraffa. — Lascia! - Leave. Non seccare! Don't dry out! Ti picchio! I'll beat you up! — gridò.

Mar'ja Nikolaevna sorrise d'un sorriso mansueto e buono che si comunicò anche a Nikolaj e allontanò la vodka. Mar'ja Nikolaevna smiled a tame and good smile that also communicated itself to Nikolai and pushed the vodka away. — Tu credi che lei non capisca nulla? — disse Nikolaj. — Capisce tutto meglio di noi. Non è vero che in lei c'è qualcosa di buono e di caro? Is it not true that there is something good and dear in her? — Non siete stata mai prima a Mosca? - Have you never been to Moscow before? — le disse Konstantin, tanto per dire qualche cosa. - Konstantin told her, just to say a few things.

— Ma non darle del voi. - But don't call her by her name. Ne può avere soggezione. He can be in awe of it. Nessuno, tranne il giudice di pace, quando l'hanno giudicata perché voleva andarsene dalla casa di corruzione, le ha mai dato del voi. No one except the justice of the peace, when they tried her because she wanted to leave the house of corruption, ever called her a you. Dio mio, che razza di insensatezze al mondo! My God, what kind of nonsense in the world! — gridò improvvisamente. — Queste nuove istituzioni, questi giudici di pace, il consiglio distrettuale, che assurdità. - These new institutions, these justices of the peace, the district council, what nonsense.

E prese a raccontare i suoi contrasti con le nuove istituzioni. And he took to recounting his contrasts with the new institutions.

Konstantin Levin lo ascoltava, ma ora quel negare il valore di tutte le pubbliche istituzioni, cosa che egli stesso condivideva e che spesso aveva espresso, gli spiaceva sulle labbra del fratello. Konstantin Levin listened to him, but now that denial of the value of all public institutions, something he himself shared and had often expressed, displeased his brother's lips.

— In quell'altro mondo capiremo tutto questo — disse scherzando. - In that other world we will understand all this - he said jokingly. — In quell'altro mondo? Oh, io non amo l'altro mondo! Oh, I do not love the other world! Non l'amo — disse, fermando i suoi selvaggi occhi spauriti in faccia al fratello. I do not love her - he said, stopping his wild, bewildered eyes in his brother's face. — Perché ora, ecco, ci sembra bello andarcene via da tutta questa turpitudine, da tutta questa confusione degli altri e nostra, ma io ho paura della morte, ho paura, tremenda paura della morte. - Because now, lo and behold, it feels good for us to get away from all this turpitude, all this confusion of others and our own, but I am afraid of death, I am afraid, tremendous afraid of death. — Rabbrividì. - He shuddered. — Ma bevi qualcosa? Vuoi dello champagne ? Oppure, andiamo in qualche posto. Or, let's go somewhere. Andiamo dagli zigani! Sai, mi piacciono gli zigani e anche le canzoni russe. You know, I like gypsies and also Russian songs.

La sua lingua cominciò ad imbrogliarsi ed egli prese a saltare da un argomento all'altro. His tongue began to cheat and he took to jumping from one topic to another. Konstantin, con l'aiuto di Maša, lo convinse a non muoversi di casa e lo mise a letto completamente ubriaco. Konstantin, with Maša's help, convinced him not to move from the house and put him to bed completely drunk. Maša promise di scrivere a Konstantin in caso di necessità e di convincere Nikolaj Levin ad andare a vivere presso il fratello. Maša promised to write to Konstantin if needed and convince Nikolai Levin to move in with his brother.