MAMMA O PAPÀ: a chi assomigliamo di più?
È facile pensare di essere un mix dei nostri genitori, ma non è sempre così.
Ma, allora, chi dobbiamo incolpare di quei tratti che non ci piacciono?
Che cosa abbiamo ereditato dalla mamma e che cosa da papà?
Sei daltonico?
Se sei maschio, puoi ringraziare tua madre.
La cecità al colore rosso-verde è un disturbo legato al cromosoma X, che colpisce quasi
il 6% della popolazione mondiale maschile, e solo lo 0,4% di quella femminile.
Questo perché i maschi ereditano un solo cromosoma X proveniente dalla madre, ed è
da lì che deriva il daltonismo.
Se sei femmina, devi ricevere una variante X da entrambi i genitori.
Quindi quello 0,4% può incolpare anche papà!
Calvizie?
In prevalenza deriva anch'esso dal cromosoma X, quindi probabilmente lo hai ereditato da
tua madre.
Tuttavia, uno studio condotto su 52.000 persone ha scoperto che dipende anche dalla genetica,
oltre a fattori ambientali come età, stress e dieta - quindi mamma non è l'unica da incolpare!
La ricerca ha anche scoperto che la forma della punta del naso, l'area sopra e sotto
le labbra, gli zigomi e gli angoli interni dell'occhio sono fortemente influenzati dalla
genetica.
E, cosa alquanto sorprendente, più assomigliamo a papà da piccoli, e più saremo in salute.
Perché?
Gli scienziati ritengono che una somiglianza padre-figlio faccia sì che i padri dedichino
più tempo ai propri figli, cosa che in definitiva contribuisce a rendere i bambini più sani.
Ora, nonostante dei 46 cromosomi totali, ne riceviamo metà de mamma e metà da papà,
uno studio effettuato su topi geneticamente diversi ha scoperto che per il 60% dei geni,
la copia paterna è più attiva di quella materna.
Questo fenomeno è noto come squilibrio allelico.
Lo stesso studio ha anche osservato che il cervello dei topi somigliava più a quello
del loro padre anziché della madre.
Tuttavia, negli esseri umani vediamo l'esatto opposto.
Il nostro cervello è infatti più simile a quello di nostra madre, cosa ancora più
evidente nelle figlie.
È interessante notare che queste similitudini si trovano in zone cerebrali direttamente
collegate a disturbi depressivi, implicando che questi vengono passati da madre a figlia.
I biologi un tempo credevano che tutto il DNA derivasse esclusivamente dal nucleo, ma
ora sappiamo che i mitocondri (ossia, la centrale elettrica della cellula) hanno anch'essi geni
codificanti per proteine.
E questo DNA mitocondriale è ereditato proprio dalla madre perché quello del padre si è
degradato subito dopo la fecondazione.
Considerando quanto sia importante il DNA mitocondriale nella cellula, esiste un legame
materno più forte.
Le mutazioni nel DNA mitocondriale sono state associate al diabete di tipo 2 e al Parkinson
- cosa che più probabilmente è arrivata dalla madre.
L'ereditarietà materna ha dato origine all'idea di una "Eva mitocondriale", una donna che
visse tra 180.000 e 580.000 anni fa e da cui tutto il DNA mitocondriale umano è derivato.
In fin dei conti, potrebbe sembrare che molti tratti provengano davvero dalla mamma, o almeno,
dal cromosoma X - e questo è tutto sommato vero, geneticamente parlando.
Il cromosoma Y è molto piccolo e non è dotato di molti geni; e sia maschi che femmine posseggono
cromosomi X, che hanno più geni.
Ma dato che continuiamo a cercare di sapere sempre di più su noi stessi, a livello generico,
capire cosa abbiamo ereditato da mamma o da papà potrebbe diventare sempre più chiaro.
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