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"Il Primo Giorno a Parigi" di Edmondo de Amicis, "Il Primo Giorno a Parigi" - Sezione 1

"Il Primo Giorno a Parigi" - Sezione 1

‘RICORDI DI PARIGI' di Edmondo De Amicis

MILANO

FRATELLI TREVES, EDITORI, 1879

Capitolo 1.

Il Primo Giorno a Parigi (Sezione 1) Parigi, 28 giugno 1878

Eccomi preso daccapo a quest'immensa rete dorata, in cui ogni tanto bisogna cascare, volere o non volere.

La prima volta ci restai quattro mesi, dibattendomi disperatamente, e benedissi il giorno che ne uscii. Ma vedo che la colpa era tutta mia, ora che ci ritorno composto a nobile quiete, perchè guai a chi viene a Parigi troppo giovane, senza uno scopo fermo, colla testa in tumulto e colle tasche vuote! Ora vedo Parigi serenamente, e la vedo a traverso all'anima d'un caro amico, che mi fa risentire più vive e più fresche tutte le impressioni della prima volta. Ed ecco quelle del primo giorno, come le può rendere una mente stanca e una penna presa ad imprestito dall'albergatore.

Prima d'esser condotto all'Esposizione, bisogna che il lettore entri con noi in Parigi; daremo insieme un'occhiata al teatro prima di voltarci verso il palco scenico.

Siamo discesi alla stazione della strada ferrata di Lione, alle otto della mattina, con un tempo bellissimo.

E ci trovammo subito imbarazzati. Avevamo letto nei giornali che i fiaccherai di Parigi spingevano le loro pretese fino al punto di non voler più trasportare persone grasse. Io feci osservare al Giacosa che noi due eravamo fatti apposta per provocare e giustificare un rifiuto sdegnoso dal più cortese dei fiaccherai. Egli s'impensierì, io pure. Avevamo indosso, per giunta, due spolverine che c'ingrossavano spietatamente. Come fare? Non c'era che da tentare di produrre un po' d'illusione avvicinandosi a una carrozza a passo di contraddanza e interpellando l'uomo con una voce in falsetto. Il tentativo riuscì. Il fiaccheraio ci rivolse uno sguardo inquieto, ma ci lasciò salire, e si diresse rapidamente verso i boulevards . Dovevamo andare fino al boulevard degli Italiani, ossia diritti al centro di Parigi passando per la più ammirabile delle sue strade. La prima impressione è gradevole.

È la grande piazza irregolare della Bastiglia, spettacolosa e tumultuosa, nella quale sboccano quattro boulevards e dieci vie, e da cui si sente rumoreggiar sordamente il vasto sobborgo di Sant'Antonio.

Ma s'è ancora intronati dallo strepito della grande Stazione lugubre, dove s'è discesi rotti e sonnolenti; e quel vasto spazio pieno di luce, quei mille colori, la grande colonna di Luglio, gli alberi, il viavai rapidissimo delle carrozze e della folla, s'intravvedono appena. È il primo soffio impetuoso e sonoro della vita di Parigi, e si riceve a occhi socchiusi. Non si comincia a veder nettamente che nel boulevard Beaumarchais. Qui comincia ad apparire Parigi.

La via larghissima, la doppia fila degli alberi, le case allegre; tutto è nitido e fresco, e da tutto spira un'aria giovanile. Si riconoscono al primo sguardo mille piccole raffinatezze di comodità e d'eleganza, che rivelano un popolo pieno di bisogni e di capricci, per il quale il superfluo è più indispensabile del necessario e che gode la vita con un'arte ingegnosa. È la buvette tutta risplendente di vetri e di metalli, è il piccolo caffè pieno di pretese signorili, è la piccola trattoria che ostenta i ghiottumi squisiti del gran restaurant , sono mille piccole botteghe, linde e ridenti, che fanno a soverchiarsi le une le altre a furia di colori, di mostre, d'iscrizioni, di fantocci, di piccole gale e di piccoli vezzi. Fra le due file degli alberi è un andirivieni di carrozze, di grandi carri, di carrozzoni tirati da macchine a vapore, e d'omnibus altissimi, carichi di gente, che sobbalzano sul selciato ineguale con un fracasso assordante. Ma è un movimento diverso da quello di Londra. Il luogo aperto e verde, i visi, le voci, i colori, danno a quel tramestìo l'aspetto più di un divertimento che di un lavoro. E poi la popolazione non è nuova. Son tutte figure conosciute, che fanno sorridere. È Gervaise che s'affaccia alla porta della bottega col ferro in mano, è Monsieur Joyeuse che va all'ufficio fantasticando una gratificazione, è Pipelet che legge la Gazzetta, è Frédéric che passa sotto le finestre di Bernerette la sartina del Murger, è la merciaia del Kock, è il gamin di Vittor Hugo, o il Prudhomme del Monnier, è l'homme d'affaire del Balzac, è l'operaio dello Zola. Eccoli tutti! Come ci accorgiamo che, anche lontani le mille miglia, si viveva nella immensa cinta di Parigi! Sono le otto e mezzo, e la grande giornata della grande città,--giornata per Parigi, mese per chi arriva,--è già cominciata, calda e clamorosa come una battaglia. Di là dal clamore della strada, si sente confusamente la voce profonda degli enormi quartieri nascosti, come il muggito d'un mare mascherato dalle dune. S'è appena usciti dal boulevard Beaumarchais, non s'è ancora arrivati in fondo al boulevard delle Figlie del Calvario, e già s'indovina, si sente, si respira, sto per dire, l'immensità di Parigi. E si pensa con stupore a quelle cittadine solitarie e silenziose, da cui s'è partiti; che si chiamano Torino o Milano o Firenze; dove si stava tutti a uscio e bottega, e si viveva quasi in famiglia. Ieri vogavamo in un laghetto; oggi navighiamo in un oceano. Si è fatto un po' più d'un miglio, s'entra nel boulevard du Temple . Qui la strada larghissima s'allarga ancora, le case s'innalzano, le vie laterali s'allungano. La maestà di Parigi comincia ad apparire. E così, andando innanzi, tutto cresce di proporzioni e s'ingentilisce. Cominciano a sfilare i teatri: il Circo olimpico, il Lyrique , la Gaîtè , les Folies ; i caffè eleganti, i grandi «magazzini», le trattorie signorili; e la folla va pigliando un aspetto più schiettamente parigino. Il movimento è notevolmente maggiore che nei tempi ordinarii. La nostra carrozza è costretta a fermarsi ogni momento per aspettare che la lunga fila che la precede si metta in moto. Gli omnibus di tutte le forme, che paion case ambulanti, s'incalzano. La gente s'incrocia correndo in tutte le direzioni come se giocasse a bomba da una parte all'altra della strada, e sui due marciapiedi passano due processioni non interrotte. S'entra nel boulevard Saint Martin. È un altro passo innanzi sulla via dell'eleganza e della grandezza. I chioschi variopinti si fanno più fitti, le botteghe più splendide, i caffè più pomposi. I terrazzini e le righinette delle case si coprono di cubitali caratteri dorati che danno a ogni facciata l'aspetto del frontispizio d'un libro gigantesco. I frontoni dei teatri, gli archi delle gallerie di passaggio, gli edifizi rivestiti di legno fino ai primi piani, le trattorie che s'aprono sulla strada in forma di tempietti e di teatri luccicanti di specchi, si succedono senza interstizii, gli uni congiunti agli altri, come una sola bottega sterminata. Mille ornamenti, mille gingilli, mille richiami, vistosi, capricciosi, ciarlataneschi, sporgono, dondolano, si rizzano da tutte le parti, luccicano a tutte le altezze, confusamente, dietro agli alberi, che stendono i loro rami frondosi sui chioschetti, sui sedili dei marciapiedi, sulle piccole stazioni degli omnibus, sulle fontane, sui tavolini esterni dei caffè, sulle tende ricamate delle botteghe, sulle gradinate marmoree dei teatri. Al boulevard Saint Martin succede il boulevard St. Denis . La grande strada s'abbassa, si rialza, si stringe, riceve dalle grandi arterie dei popolosi quartieri vicini ondate di cavalli e di gente, e si stende davanti a noi, a perdita d'occhi, brulicante di carrozze e nera di folla, divisa in tre parti da due enormi ghirlande di verzura che la riempiono d'ombra e di freschezza. Son tre quarti d'ora che si va a passo a passo, serpeggiando, rasentando file interminabili di carrozze che danno l'immagine di favolosi cortei nuziali che si estendano da un capo all'altro di Parigi. Si entra nel boulevard Bonne nouvelle , e cresce ancora il formicolìo, il ronzìo, lo strepito; la pompa dei grandi «magazzini» che schierano sulla strada le vetrate enormi; l'ostentazione della réclame , che sale dai primi piani ai secondi, ai terzi, ai cornicioni, ai tetti; le vetrine diventan sale, le merci preziose s'ammucchiano, i cartelloni multicolori si moltiplicano, i muri delle case spariscono sotto una decorazione smagliante, puerile e magnifica che seduce e stanca lo sguardo. Non è una strada per cui si passa; è una successione di piazze, una sola immensa piazza parata a festa, dove rigurgita una moltitudine che ha addosso l'argento vivo. Tutto è aperto, trasparente, messo in vista, come in un grande mercato signorile all'aria libera. Lo sguardo penetra fin nelle ultime sale delle botteghe straricche, fino ai comptoirs lontani dei lunghi caffè bianchi e dorati, e nelle stanze alte dei restaurants principeschi, e abbraccia a ogni leggerissimo cambiamento di direzione, mille bellezze, mille sorprese, mille minuzie pompose, una varietà infinita di tesori, di ghiottonerie, di giocattoli, di opere d'arte, di bagattelle rovinose, di tentazioni di ogni specie, da cui non si libera che per ricadervi dall'altra parte della strada, o per ricrearsi lungo le due file senza fine di chioschi, scaccheggiati di tutti i colori d'arlecchino, coperti d'iscrizioni e di figure grottesche, tappezzati di giornali d'ogni paese e di ogni forma, che danno al vasto boulevard l'apparenza bizzarra e simpatica d'una grande fiera letteraria carnovalesca. E intanto dal boulevard Bonne nouvelle si entra nel boulevard Poissonnière , e lo spettacolo si fa sempre più vario, più ampio e più ricco. E s'è già percorsa una lunghezza di quattromila metri; provando di più in più un vivo sentimento nuovo, che non è sola meraviglia, ma una scontentezza confusa, un rammarico pieno di desiderii, l'amarezza del giovinetto che si sente umiliato al suo primo entrare nel mondo, una specie di delusione d'amor proprio, che si esprime in occhiate pietose e stizzose sulla miseria del proprio bagaglio, messo là alla berlina, sulla cassetta della carrozza, in mezzo a quel lusso insolente. E finalmente s'entra nel boulevard Montmartre , a cui fa seguito quello degl'Italiani, quello delle Capucines , e quello della Madeleine . Ah!

ecco il cuore ardente di Parigi, la via massima dei trionfi mondani, il grande teatro delle ambizioni e delle dissolutezze famose, dove affluisce l'oro, il vizio e la follia dai quattro angoli della terra! Qui è la pompa suprema, è la metropoli della metropoli, la reggia aperta e perpetua di Parigi, a cui tutto aspira e tutto tende.

Qui la strada diventa piazza, il marciapiede diventa strada, la bottega diventa museo; il caffè, teatro; l'eleganza, fasto; lo splendore, sfolgorìo; la vita, febbre. I cavalli passano a stormi e la folla a torrenti. Vetri, insegne, avvisi, porte, facciate, tutto s'innalza, s'allarga, s'inargenta, s'indora, s'illumina. È una gara di sfarzo e di appariscenza che tocca la follia. V'è la pulizia olandese, la gaiezza d'un giardino, e tutta la varietà di colori d'un bazar orientale. Pare una sola smisurata sala d'un museo enorme, dove gli ori, le gemme, le trine, i fiori, i cristalli, i bronzi, i quadri, tutti i capolavori delle industrie, tutte le seduzioni delle arti, tutte le gale della ricchezza, tutti i capricci della moda si affollano o si ostentano con una profusione che sgomenta e una grazia d'esposizione che innamora. Le lastre gigantesche di cristallo o gli specchi innumerevoli, le rivestiture di legno nitidissimo che salgono fino a mezzo degli edifizi, riflettono ogni cosa. Le grandi iscrizioni d'oro corrono lungo tutti i rilievi delle facciate, come i versetti del Corano sulle pareti delle moschee. L'occhio non trova spazio dove riposare. Da ogni parte brillano i nomi illustri nel regno dei piaceri e della moda; i titoli dei restaurants , celebrati da Nuova York a Pietroburgo; gli alberghi dei principi e dei Cresi; le botteghe di cui si apre la porta colla mano tremante. Per tutto un lusso aristocratico, provocante e sfacciato, che dice:--Spendi, spandi e godi--e nello stesso tempo suscita e umilia i desiderii. Non vi è nessuna bellezza monumentale. È una specie di magnificenza teatrale e femminea, una maestà d'apparato, eccessiva, e piena di civetteria e di superbia, che sbalordisce ed abbaglia come un immenso tremolìo di punti luminosi; ed esprime appunto la natura della grande città opulenta e lasciva, che lavora per furore di godimento e di gloria. Ci si prova una certa soggezione. Non par di passare in un luogo pubblico, tanta è la nitidezza e la pompa. La folla stessa vi passa con una certa grazia contegnosa come per una grandissima sala, scivolando sull'asfalto, senza rumore, come sopra un tappeto. I bottegai stanno dietro alle colossali vetrine con una dignità di gran signori, come se non aspettassero che avventori milionari. Persino le venditrici di giornali dei chioschi sono atteggiate a una certa altezza letteraria. Par che tutti siano compresi della sovranità del luogo, e che tutti si studino di aggiungere colla propria persona una pennellata ben intonata al gran quadro dei boulevards . Gran quadro davvero! E si possono accumulare col pensiero, fin che si vuole, tutte le immagini sparse che se ne ritrovano nelle nostre città più floride; ma non si riuscirà mai, chi non l'abbia visto, nè a rappresentarsi lo spettacolo di quella fiumana vivente che scorre senza posa tra quelle due interminabili pareti di cristallo, in mezzo a quel verde e a quell'oro, accanto a quel turbinio fragoroso di cavalli e di ruote, in quella strada ampissima di cui non si vede la fine; nè a formarsi una giusta idea della figura che facevano là in mezzo le nostre miserabili valigie di letterati. Appena s'ebbe ripreso fiato all'albergo si tornò sui boulevards , davanti al Cafè Riche , attirati come farfalle al lume, senz'accorgercene. Strano! Mi pareva d'essere a Parigi da una settimana. La folla però ha un aspetto alquanto diverso dai tempi ordinarii. Abbondano le faccie esotiche, i vestiti da viaggio, le famiglie di provincia, affaticate e stupite; i visi bruni del mezzogiorno e le barbe e le capigliature biondissime del settentrione. Sul ponte di Costantinopoli si vede sfilare tutto l'Oriente; qua tutto l'Occidente. Le solite gonnelle sono come smarrite in quel pelago. Di tratto in tratto si vede una faccia giapponese, un negro, un turbante, un cencio orientale; ma è subito travolto dal fiotto nero della folla in cilindro. Ho notato molti soggetti di quella innumerevole famiglia dei grandi uomini falliti, che tutti riconoscono a primo aspetto: figure strane, col viso smunto e gli occhiali, coi capelli cadenti sulle spalle, vestiti di nero, bisunti, con uno scartafaccio sotto il braccio: sognatori di tutti i paesi venuti a Parigi in questa grande occasione a tentare il terno della gloria e della ricchezza con una invenzione meccanica o un capolavoro letterario. Questo è il grande torrente dove annegano tutte le glorie di mezza taglia. «Celebrità» di provincia e «illustrazioni» nazionali, gran personaggi gallonati e blasonati, e principi e ricconi, dieci per una crazia! Non si vedono nè faccie superbe, nè sorrisi di vanità soddisfatta. Son tutte goccie indistinte dell'onda inesauribile, a cui non sovrastano che i giganti. E si capisce da che molle formidabili, debba prendere impulso l'ambizione della gloria per sollevarsi su questo pandemonio, e con che rabbiosa ostinazione si rodano i cervelli per trovare la parola ed il grido che faccia voltare le centomila teste di questa folla meravigliosa! E si prova un piacere a esser là su quel lastrico sparso d'ambizioni stritolate e di glorie morte, su cui altre ambizioni si rizzano e altre forze si provano, senza posa; si gode di trovarsi là, come in mezzo a una gigantesca officina vibrante e sonora; di sentirsi aggregato anche per poco, molecola viva, al grande corpo intorno a cui tutto gravita; di respirare una boccata d'aria su quella torre di Babele, assistendo da un gradino della scala sterminata al lavoro immenso, confortati dal dolce pensiero che si scapperà fra quindici giorni.


"Il Primo Giorno a Parigi" - Sezione 1 "Der erste Tag in Paris" - Abschnitt 1 "Η πρώτη μέρα στο Παρίσι" - Τμήμα 1 "The First Day in Paris" - Section 1. "El primer día en París" - Sección 1 "O primeiro dia em Paris" - Secção 1

‘RICORDI DI PARIGI' di Edmondo De Amicis

MILANO

FRATELLI TREVES,  EDITORI,  1879

Capitolo 1.

Il Primo Giorno a Parigi   (Sezione 1) Der erste Tag in Paris (Abschnitt 1) Parigi, 28 giugno 1878

Eccomi preso daccapo a quest’immensa rete dorata, in cui ogni tanto bisogna cascare, volere o non volere. Here I am again taken up with this immense golden web, in which every so often you have to fall, want or not want. Burada, insanın istese de istemese de ara sıra içine düşmek zorunda olduğu bu muazzam altın ağa yakalanmış durumdayım.

La prima volta ci restai quattro mesi, dibattendomi disperatamente, e benedissi il giorno che ne uscii. Beim ersten Mal blieb ich vier Monate dort, kämpfte verzweifelt und wurde an dem Tag gesegnet, an dem ich herauskam. The first time I stayed four months, struggling desperately, and I blessed the day I went out. İlk seferinde orada dört ay kaldım, umutsuzca mücadele ettim ve çıktığım gün kutsandım. Ma vedo che la colpa era tutta mia, ora che ci ritorno composto a nobile quiete, perchè guai a chi viene a Parigi troppo giovane, senza uno scopo fermo, colla testa in tumulto e colle tasche vuote! Aber ich sehe ein, dass der Fehler ganz bei mir lag, jetzt, da ich in edler Ruhe zu ihr zurückgekehrt bin, denn wehe dem, der zu jung, ohne festen Vorsatz, mit aufgewühltem Kopf und leeren Taschen nach Paris kommt! But I see that it was all my fault, now that I return composed to noble quiet, because woe to those who come to Paris too young, without a firm purpose, with their heads in an uproar and with empty pockets! Ama şimdi asil bir sükunet içinde ona döndüğüme göre, hatanın tamamen bende olduğunu anlıyorum; çünkü Paris'e çok genç yaşta, sağlam bir amacı olmadan, kargaşa içinde bir kafa ve boş ceplerle gelenlerin vay haline! Ora vedo Parigi serenamente, e la vedo a traverso all’anima d’un caro amico, che mi fa risentire più vive e più fresche tutte le impressioni della prima volta. Now I see Paris serenely, and I see it through the soul of a dear friend, who makes all the impressions of the first time feel more alive and fresher. Şimdi Paris'i sakin bir şekilde görüyorum ve onu sevgili bir dostun ruhuyla görüyorum, bu da bana ilk seferin tüm izlenimlerini daha canlı ve taze hissettiriyor. Ed ecco quelle del primo giorno, come le può rendere una mente stanca e una penna presa ad imprestito dall’albergatore. And here are those of the first day, how he can make a tired mind and a pen borrowed from the hotelier. İşte yorgun bir zihnin ve otelciden ödünç alınan bir kalemin yapabildiği kadarıyla ilk günün notları.

Prima d’esser condotto all’Esposizione, bisogna che il lettore entri con noi in Parigi; daremo insieme un’occhiata al teatro prima di voltarci verso il palco scenico. Before being led to the Exhibition, the reader must enter with us in Paris; we will take a look at the theater together before turning to the stage. Sergiye götürülmeden önce, okuyucu bizimle birlikte Paris'e girmeli; sahneye dönmeden önce tiyatroya birlikte göz atacağız.

Siamo discesi alla stazione della strada ferrata di Lione, alle otto della mattina, con un tempo bellissimo. We descended to the Lyon railway station at eight o'clock in the morning, with beautiful weather. Sabah saat sekizde güzel bir havada Lyon tren istasyonuna indik.

E ci trovammo subito imbarazzati. And we immediately found ourselves embarrassed. Ve hemen utandık. Avevamo letto nei giornali che i fiaccherai di Parigi spingevano le loro pretese fino al punto di non voler più trasportare persone grasse. We had read in the newspapers that the shabby people of Paris were pushing their claims to the point of no longer wanting to carry fat people. Gazetelerde, Parisli arabacıların taleplerini artık şişman insanları taşımak istemeyecekleri noktaya kadar zorladıklarını okumuştuk. Io feci osservare al Giacosa che noi due eravamo fatti apposta per provocare e giustificare un rifiuto sdegnoso dal più cortese dei fiaccherai. I pointed out to Giacosa that the two of us had been made on purpose to provoke and justify a disdainful refusal from the most courteous of the fiaccherai. Fiz notar a Giacosa que nós dois fomos feitos de propósito para provocar e justificar uma recusa desdenhosa do mais cortês dos fiaccherai. Giacosa'ya, ikimizin de en nazik fiaccherai'nin küçümseyici reddini kışkırtmak ve haklı çıkarmak için dışarıda olduğumuzu belirttim. Egli s’impensierì, io pure. He worried, I too. Ele também ficou preocupado. O endişelendi, ben de öyle. Avevamo indosso, per giunta, due spolverine che c’ingrossavano spietatamente. In addition, we wore two dusters that swelled ruthlessly. Além disso, usávamos dois espanadores que nos tornavam impiedosamente mais grossos. Üzerimizde acımasızca şişmiş iki toz bezi vardı. Come fare? How to do? Nasıl yapmalı? Non c’era che da tentare di produrre un po' d’illusione avvicinandosi a una carrozza a passo di contraddanza e interpellando l’uomo con una voce in falsetto. There was only the attempt to produce a little illusion by approaching a carriage at a pace of contradiction and questioning the man with a falsetto voice. Yapılacak tek şey, bir arabaya çelişkili bir hızla yaklaşarak ve falsetto bir sesle adama seslenerek bir illüzyon yaratmaya çalışmaktı. Il tentativo riuscì. The attempt succeeded. Il fiaccheraio ci rivolse uno sguardo inquieto, ma ci lasciò salire, e si diresse rapidamente verso i  boulevards . The fascheraio gave us a troubled look, but he let us go up, and quickly headed for the boulevards. Uçuş görevlisi bize tedirgin bir bakış attı ama yukarı çıkmamıza izin verdi ve hızla bulvarlara yöneldi. Dovevamo andare fino al boulevard degli Italiani, ossia diritti al centro di Parigi passando per la più ammirabile delle sue strade. We had to go to the boulevard of the Italians, that is rights to the center of Paris passing through the most admirable of its streets. Boulevard des Italiens'e, yani Paris'in en hayranlık uyandıran caddeleri üzerinden doğrudan Paris'in merkezine kadar gitmemiz gerekiyordu. La prima impressione è gradevole. İlk izlenim hoştur.

È la grande piazza irregolare della Bastiglia, spettacolosa e tumultuosa, nella quale sboccano quattro boulevards e dieci vie, e da cui si sente rumoreggiar sordamente il vasto sobborgo di Sant’Antonio. Dört bulvarın ve on caddenin içine aktığı ve Aziz Antonius'un geniş banliyösünün takırtılarının duyulabildiği, görkemli ve çalkantılı Bastille'in büyük düzensiz meydanıdır.

Ma s’è ancora intronati dallo strepito della grande Stazione lugubre, dove s’è discesi rotti e sonnolenti; e quel vasto spazio pieno di luce, quei mille colori, la grande colonna di Luglio, gli alberi, il viavai rapidissimo delle carrozze e della folla, s’intravvedono appena. But he is still entranced by the noise of the great lugubrious station, where he has broken and sleepy; and that vast space full of light, those thousand colors, the great column of July, the trees, the rapid coming and going of carriages and the crowd, are barely visible. Ancak insan, kırık dökük ve uykulu bir halde indiği o büyük, hantal istasyonun gürültüsünden hâlâ ürküyor; ışıkla dolu o uçsuz bucaksız alan, o binlerce renk, büyük Temmuz sütunu, ağaçlar, arabaların ve kalabalığın hızlı koşuşturması zar zor görülebiliyor. È il primo soffio impetuoso e sonoro della vita di Parigi, e si riceve a occhi socchiusi. It is the first impetuous and sonorous breath of life in Paris, and is received with half-closed eyes. Paris'te yaşamın ilk hızlı ve gürültülü soluğudur ve yarı kapalı gözlerle karşılanır. Non si comincia a veder nettamente che nel boulevard Beaumarchais. İnsan ancak Beaumarchais Bulvarı'nda net bir şekilde görmeye başlıyor. Qui comincia ad apparire Parigi. Here begins to appear Paris. Burada Paris görünmeye başlar.

La via larghissima, la doppia fila degli alberi, le case allegre; tutto è nitido e fresco, e da tutto spira un’aria giovanile. Geniş cadde, çift sıra ağaçlar, neşeli evler; her şey canlı ve taze ve her şeyden genç bir hava yayılıyor. Si riconoscono al primo sguardo mille piccole raffinatezze di comodità e d’eleganza, che rivelano un popolo pieno di bisogni e di capricci, per il quale il superfluo è più indispensabile del necessario e che gode la vita con un’arte ingegnosa. At first sight we recognize a thousand small refinements of comfort and elegance, which reveal a people full of needs and whims, for which the superfluous is more indispensable than necessary and which enjoys life with an ingenious art. È la buvette tutta risplendente di vetri e di metalli, è il piccolo caffè pieno di pretese signorili, è la piccola trattoria che ostenta i ghiottumi squisiti del gran restaurant , sono mille piccole botteghe, linde e ridenti, che fanno a soverchiarsi le une le altre a furia di colori, di mostre, d’iscrizioni, di fantocci, di piccole gale e di piccoli vezzi. It is the buvette all resplendent with glass and metals, it is the small cafe full of noble pretensions, it is the small trattoria that flaunts the exquisite sweets of the grand restaurant, there are a thousand small shops, neat and smiling, that make one over the other by dint of colors, of exhibits, of inscriptions, of puppets, of small frills and little charms. Fra le due file degli alberi è un andirivieni di carrozze, di grandi carri, di carrozzoni tirati da macchine a vapore, e d’omnibus altissimi, carichi di gente, che sobbalzano sul selciato ineguale con un fracasso assordante. Between the two rows of trees is a coming and going of carriages, of large wagons, of carriages drawn by steam engines, and of very high omnibuses, full of people, which jump on the uneven pavement with a deafening racket. Ma è un movimento diverso da quello di Londra. But it is a different movement from that of London. Il luogo aperto e verde, i visi, le voci, i colori, danno a quel tramestìo l’aspetto più di un divertimento che di un lavoro. The open and green place, the faces, the voices, the colors, give that bustle the aspect more of a fun than a job. E poi la popolazione non è nuova. And then the population is not new. Son tutte figure conosciute, che fanno sorridere. They are all known figures that make you smile. È Gervaise che s’affaccia alla porta della bottega col ferro in mano, è Monsieur Joyeuse che va all’ufficio fantasticando una gratificazione, è Pipelet che legge la Gazzetta, è Frédéric che passa sotto le finestre di Bernerette la sartina del Murger, è la merciaia del Kock, è il gamin di Vittor Hugo, o il Prudhomme del Monnier, è l’homme d’affaire del Balzac, è l’operaio dello Zola. It is Gervaise who appears at the door of the shop with the iron in his hand, it is Monsieur Joyeuse who goes to the office fantasizing a gratification, it is Pipelet who reads the Gazzetta, it is Frédéric who passes under the windows of Bernerette the Murger sartine, it is the haberdasher of Kock, is the gamin of Victor Hugo, or the Prudhomme of Monnier, is the homme d'affaire of Balzac, is the worker of Zola. Eccoli tutti! Come ci accorgiamo che, anche lontani le mille miglia, si viveva nella immensa cinta di Parigi! How we realize that, even a thousand miles away, we lived in the immense city walls of Paris! Sono le otto e mezzo, e la grande giornata della grande città,--giornata per Parigi, mese per chi arriva,--è già cominciata, calda e clamorosa come una battaglia. It's half past eight, and the great day of the big city, - a day for Paris, a month for those who arrive, - has already begun, hot and sensational as a battle. Di là dal clamore della strada, si sente confusamente la voce profonda degli enormi quartieri nascosti, come il muggito d’un mare mascherato dalle dune. Beyond the clamor of the street, the deep voice of the enormous hidden quarters is confusedly heard, like the roar of a sea masked by the dunes. S’è appena usciti dal boulevard Beaumarchais, non s’è ancora arrivati in fondo al boulevard delle Figlie del Calvario, e già s’indovina, si sente, si respira, sto per dire, l’immensità di Parigi. He has just emerged from the boulevard Beaumarchais, he has not yet arrived at the bottom of the Boulevard of the Daughters of Calvary, and already he is guessed, he feels, he breathes, I am going to say, the immensity of Paris. E si pensa con stupore a quelle cittadine solitarie e silenziose, da cui s’è partiti; che si chiamano Torino o Milano o Firenze; dove si stava tutti a uscio e bottega, e si viveva quasi in famiglia. And we think with astonishment of those lonely and silent towns, from which we started; which are called Turin or Milan or Florence; where everyone stood at the door and shop, and lived almost in the family. Ieri vogavamo in un laghetto; oggi navighiamo in un oceano. Yesterday we rowed in a pond; today we sail in an ocean. Si è fatto un po' più d’un miglio, s’entra nel boulevard du Temple . It is a little over a mile, it enters the boulevard du Temple. Qui la strada larghissima s’allarga ancora, le case s’innalzano, le vie laterali s’allungano. Here the very wide road widens again, the houses rise, the side streets stretch out. La maestà di Parigi comincia ad apparire. The majesty of Paris begins to appear. E così, andando innanzi, tutto cresce di proporzioni e s’ingentilisce. And so, going forward, everything grows in proportions and becomes less refined. Cominciano a sfilare i teatri: il Circo olimpico, il Lyrique , la Gaîtè , les Folies ; i caffè eleganti, i grandi «magazzini», le trattorie signorili; e la folla va pigliando un aspetto più schiettamente parigino. The theaters begin to parade: the Olympic Circus, the Lyrique, the Gaîtè, les Folies; the elegant cafes, the large "warehouses", the stately restaurants; and the crowd is taking a more frankly Parisian aspect. Il movimento è notevolmente maggiore che nei tempi ordinarii. The movement is considerably greater than in ordinary times. La nostra carrozza è costretta a fermarsi ogni momento per aspettare che la lunga fila che la precede si metta in moto. Our carriage is forced to stop every moment to wait for the long line that precedes it to start. Gli omnibus di tutte le forme, che paion case ambulanti, s’incalzano. The omnibuses of all forms, which seem to be itinerant houses, get into each other. La gente s’incrocia correndo in tutte le direzioni come se giocasse a bomba da una parte all’altra della strada, e sui due marciapiedi passano due processioni non interrotte. People cross each other running in all directions as if they were playing bombs across the street, and two uninterrupted processions pass by on the two sidewalks. S’entra nel boulevard Saint Martin. È un altro passo innanzi sulla via dell’eleganza e della grandezza. It is another step forward on the path of elegance and greatness. I chioschi variopinti si fanno più fitti, le botteghe più splendide, i caffè più pomposi. The colorful kiosks get thicker, the shops are more splendid, the most pompous cafes. I terrazzini e le righinette delle case si coprono di cubitali caratteri dorati che danno a ogni facciata l’aspetto del frontispizio d’un libro gigantesco. The small terraces and small righties of the houses are covered with large golden letters that give each side the appearance of the front of a gigantic book. I frontoni dei teatri, gli archi delle gallerie di passaggio, gli edifizi rivestiti di legno fino ai primi piani, le trattorie che s’aprono sulla strada in forma di tempietti e di teatri luccicanti di specchi, si succedono senza interstizii, gli uni congiunti agli altri, come una sola bottega sterminata. Mille ornamenti, mille gingilli, mille richiami, vistosi, capricciosi, ciarlataneschi, sporgono, dondolano, si rizzano da tutte le parti, luccicano a tutte le altezze, confusamente, dietro agli alberi, che stendono i loro rami frondosi sui chioschetti, sui sedili dei marciapiedi, sulle piccole stazioni degli omnibus, sulle fontane, sui tavolini esterni dei caffè, sulle tende ricamate delle botteghe, sulle gradinate marmoree dei teatri. A thousand ornaments, a thousand trinkets, a thousand appeals, showy, capricious, charlataneschi, stick out, swing, stand on all sides, gleam at all heights, confusedly, behind the trees, which spread their leafy branches on the kiosks, on the seats of the sidewalks, on the small stations of the omnibuses, on the fountains, on the outside tables of the cafes, on the embroidered curtains of the shops, on the marble tiers of theaters. Al boulevard Saint Martin succede il boulevard St. Denis . La grande strada s’abbassa, si rialza, si stringe, riceve dalle grandi arterie dei popolosi quartieri vicini ondate di cavalli e di gente, e si stende davanti a noi, a perdita d’occhi, brulicante di carrozze e nera di folla, divisa in tre parti da due enormi ghirlande di verzura che la riempiono d’ombra e di freschezza. The great road is lowered, rises again, shrinks, receives waves of horses and people from the great arteries of the populous neighborhoods nearby, and stretches before us, as far as the eye can see, swarming with carriages and crowded black, divided in three parts from two huge garlands of greenery that fill it with shade and freshness. Son tre quarti d’ora che si va a passo a passo, serpeggiando, rasentando file interminabili di carrozze che danno l’immagine di favolosi cortei nuziali che si estendano da un capo all’altro di Parigi. It is three quarters of an hour that one goes to step by step, snaking, verging on endless rows of carriages that give the image of fabulous wedding processions that extend from one end of Paris to the other. Si entra nel boulevard Bonne nouvelle , e cresce ancora il formicolìo, il ronzìo, lo strepito; la pompa dei grandi «magazzini» che schierano sulla strada le vetrate enormi; l’ostentazione della réclame , che sale dai primi piani ai secondi, ai terzi, ai cornicioni, ai tetti; le vetrine diventan sale, le merci preziose s’ammucchiano, i cartelloni multicolori si moltiplicano, i muri delle case spariscono sotto una decorazione smagliante, puerile e magnifica che seduce e stanca lo sguardo. You enter the boulevard Bonne nouvelle, and the tingling, the buzzing, the clamor is still growing; the pump of the large "warehouses" that line up the enormous windows on the street; the ostentation of the réclame, which rises from the first floors to the second, to the thirds, to the cornices, to the roofs; the windows become salt, the precious goods pile up, the multicolored posters multiply, the walls of the houses disappear under a dazzling, childish and magnificent decoration that seduces and tires the eye. Non è una strada per cui si passa; è una successione di piazze, una sola immensa piazza parata a festa, dove rigurgita una moltitudine che ha addosso l’argento vivo. It is not a road for which one passes; it is a succession of squares, a single immense square parade to party, where a multitude rises that has on it the live silver. Tutto è aperto, trasparente, messo in vista, come in un grande mercato signorile all’aria libera. Everything is open, transparent, exposed, as in a large noble market in the open air. Lo sguardo penetra fin nelle ultime sale delle botteghe straricche, fino ai comptoirs lontani dei lunghi caffè bianchi e dorati, e nelle stanze alte dei restaurants principeschi, e abbraccia a ogni leggerissimo cambiamento di direzione, mille bellezze, mille sorprese, mille minuzie pompose, una varietà infinita di tesori, di ghiottonerie, di giocattoli, di opere d’arte, di bagattelle rovinose, di tentazioni di ogni specie, da cui non si libera che per ricadervi dall’altra parte della strada, o per ricrearsi lungo le due file senza fine di chioschi, scaccheggiati di tutti i colori d’arlecchino, coperti d’iscrizioni e di figure grottesche, tappezzati di giornali d’ogni paese e di ogni forma, che danno al vasto boulevard l’apparenza bizzarra e simpatica d’una grande fiera letteraria carnovalesca. The gaze penetrates as far as the last rooms of the overflowing shops, to the distant comptoirs of long white and golden cafes, and in the high rooms of the princely restaurants, and embraces every slight change in direction, a thousand beauties, a thousand surprises, a thousand pompous minutiae, a infinite variety of treasures, delicacies, toys, works of art, ruinous baubles, all kinds of temptations, from which one only gets rid to fall back on the other side of the road, or to recreate oneself along the two rows without end of kiosks, stuck with all the harlequin colors, covered with inscriptions and grotesque figures, covered with newspapers from every country and every form, which give the vast boulevard the bizarre and sympathetic appearance of a great fair carnival literary. E intanto dal boulevard Bonne nouvelle si entra nel boulevard Poissonnière , e lo spettacolo si fa sempre più vario, più ampio e più ricco. And meanwhile from the boulevard Bonne nouvelle you enter the boulevard Poissonnière, and the spectacle becomes more and more varied, wider and richer. E s’è già percorsa una lunghezza di quattromila metri; provando di più in più un vivo sentimento nuovo, che non è sola meraviglia, ma una scontentezza confusa, un rammarico pieno di desiderii, l’amarezza del giovinetto che si sente umiliato al suo primo entrare nel mondo, una specie di delusione d’amor proprio, che si esprime in occhiate pietose e stizzose sulla miseria del proprio bagaglio, messo là alla berlina, sulla cassetta della carrozza, in mezzo a quel lusso insolente. And it has already traveled a length of four thousand meters; feeling more alive a new feeling, which is not only wonder, but a confused discontent, a regret full of desires, the bitterness of the young man who feels humiliated at his first entering the world, a kind of disappointment of love precisely, which is expressed in pitiful and angry looks on the poverty of his own luggage, placed there in the saloon, on the box of the carriage, in the middle of that insolent luxury. E finalmente s’entra nel boulevard Montmartre , a cui fa seguito quello degl’Italiani, quello delle Capucines , e quello della Madeleine . And finally it enters the boulevard Montmartre, which is followed by that of the Italians, that of the Capucines, and that of the Madeleine. Ah!

ecco il cuore ardente di Parigi, la via massima dei trionfi mondani, il grande teatro delle ambizioni e delle dissolutezze famose, dove affluisce l’oro, il vizio e la follia dai quattro angoli della terra! here is the ardent heart of Paris, the maximum way of worldly triumphs, the great theater of famous ambitions and debauchery, where gold, vice and madness flow from the four corners of the earth! Qui è la pompa suprema, è la metropoli della metropoli, la reggia aperta e perpetua di Parigi, a cui tutto aspira e tutto tende. Here is the supreme pump, it is the metropolis of the metropolis, the open and perpetual palace of Paris, to which everything aspires and tends.

Qui la strada diventa piazza, il marciapiede diventa strada, la bottega diventa museo; il caffè, teatro; l’eleganza, fasto; lo splendore, sfolgorìo; la vita, febbre. Here the street becomes a square, the sidewalk becomes a street, the shop becomes a museum; the cafe, theater; elegance, pomp; splendour, effulgence; life, fever. I cavalli passano a stormi e la folla a torrenti. The horses move in flocks and the crowds in torrents. Vetri, insegne, avvisi, porte, facciate, tutto s’innalza, s’allarga, s’inargenta, s’indora, s’illumina. Glass, insignia, notices, doors, facades, everything rises, widens, silvery, darkened, lights up. È una gara di sfarzo e di appariscenza che tocca la follia. It is a competition of pomp and showiness that touches madness. V’è la pulizia olandese, la gaiezza d’un giardino, e tutta la varietà di colori d’un bazar orientale. There is Dutch cleanliness, the gaiety of a garden, and all the variety of colors of an oriental bazaar. Pare una sola smisurata sala d’un museo enorme, dove gli ori, le gemme, le trine, i fiori, i cristalli, i bronzi, i quadri, tutti i capolavori delle industrie, tutte le seduzioni delle arti, tutte le gale della ricchezza, tutti i capricci della moda si affollano o si ostentano con una profusione che sgomenta e una grazia d’esposizione che innamora. It seems like one huge room in a huge museum, where gold, gems, lace, flowers, crystals, bronzes, paintings, all the masterpieces of industry, all the seductions of the arts, all the jokes of wealth , all the whims of fashion crowd or flaunt themselves with a profusion that is dismayed and a grace of exposure that falls in love. Le lastre gigantesche di cristallo o gli specchi innumerevoli, le rivestiture di legno nitidissimo che salgono fino a mezzo degli edifizi, riflettono ogni cosa. The gigantic slabs of crystal or the innumerable mirrors, the razor-sharp wooden claddings that rise up through the buildings, reflect everything. Le grandi iscrizioni d’oro corrono lungo tutti i rilievi delle facciate, come i versetti del Corano sulle pareti delle moschee. The great gold inscriptions run along all the reliefs of the facades, like the verses of the Koran on the walls of mosques. L’occhio non trova spazio dove riposare. The eye finds no space to rest. Da ogni parte brillano i nomi illustri nel regno dei piaceri e della moda; i titoli dei restaurants , celebrati da Nuova York a Pietroburgo; gli alberghi dei principi e dei Cresi; le botteghe di cui si apre la porta colla mano tremante. From all over the world illustrious names shine in the realm of pleasure and fashion; the titles of restaurants, celebrated from New York to Petersburg; the hotels of the princes and of the Cresi; the shops whose door is opened with a trembling hand. Per tutto un lusso aristocratico, provocante e sfacciato, che dice:--Spendi, spandi e godi--e nello stesso tempo suscita e umilia i desiderii. For all an aristocratic, provocative and brash luxury, which says: - Spend, spread and enjoy - and at the same time arouses and humiliates desires. Non vi è nessuna bellezza monumentale. There is no monumental beauty. È una specie di magnificenza teatrale e femminea, una maestà d’apparato, eccessiva, e piena di civetteria e di superbia, che sbalordisce ed abbaglia come un immenso tremolìo di punti luminosi; ed esprime appunto la natura della grande città opulenta e lasciva, che lavora per furore di godimento e di gloria. It is a kind of theatrical and feminine magnificence, an excessive majesty of apparatus, full of coquetry and pride, which astounds and dazzles like an immense flickering of luminous points; and precisely expresses the nature of the large, opulent and lascivious city, which works out of a frenzy of enjoyment and glory. Ci si prova una certa soggezione. You feel a certain awe. Non par di passare in un luogo pubblico, tanta è la nitidezza e la pompa. It does not seem to pass in a public place, such is the sharpness and the pump. La folla stessa vi passa con una certa grazia contegnosa come per una grandissima sala, scivolando sull’asfalto, senza rumore, come sopra un tappeto. The crowd itself passes there with a certain gracious grace as for a very large room, slipping on the asphalt, without noise, as on a carpet. I bottegai stanno dietro alle colossali vetrine con una dignità di gran signori, come se non aspettassero che avventori milionari. The shopkeepers stand behind the colossal windows with the dignity of great lords, as if they were only waiting for millionaires. Persino le venditrici di giornali dei chioschi sono atteggiate a una certa altezza letteraria. Even the newspaper sellers of kiosks stand at a certain literary height. Par che tutti siano compresi della sovranità del luogo, e che tutti si studino di aggiungere colla propria persona una pennellata ben intonata al gran quadro dei boulevards . It seems that everybody understands the sovereignty of the place, and that everyone is studying to add with his own person a well-matched brushstroke to the great picture of the boulevards. Gran quadro davvero! Great picture indeed! E si possono accumulare col pensiero, fin che si vuole, tutte le immagini sparse che se ne ritrovano nelle nostre città più floride; ma non si riuscirà mai, chi non l’abbia visto, nè a rappresentarsi lo spettacolo di quella fiumana vivente che scorre senza posa tra quelle due interminabili pareti di cristallo, in mezzo a quel verde e a quell’oro, accanto a quel turbinio fragoroso di cavalli e di ruote, in quella strada ampissima di cui non si vede la fine; nè a formarsi una giusta idea della figura che facevano là in mezzo le nostre miserabili valigie di letterati. And one can accumulate with thought, as long as one wants, all the scattered images that are found in our most prosperous cities; but those who have not seen it will never succeed, nor will they represent the spectacle of that living stream that flows ceaselessly between those two endless walls of crystal, in the midst of that green and gold, next to that thunderous swirl of horses and wheels, in that very broad road whose end is not seen; nor to form a correct idea of the figure that our miserable suitcases of scholars used to make there. Appena s’ebbe ripreso fiato all’albergo si tornò sui boulevards , davanti al Cafè Riche , attirati come farfalle al lume, senz’accorgercene. As soon as he had recovered his breath at the hotel, he returned to the boulevards, in front of the Cafe Riche, drawn like butterflies to the light, without realizing it. Strano! Mi pareva d’essere a Parigi da una settimana. La folla però ha un aspetto alquanto diverso dai tempi ordinarii. The crowd, however, has a somewhat different appearance from the ordinary times. Abbondano le faccie esotiche, i vestiti da viaggio, le famiglie di provincia, affaticate e stupite; i visi bruni del mezzogiorno e le barbe e le capigliature biondissime del settentrione. Exotic faces, traveling clothes, provincial families, fatigued and amazed abound; the brown faces of the south and the beards and the blond hair of the north. Sul ponte di Costantinopoli si vede sfilare tutto l’Oriente; qua tutto l’Occidente. On the bridge of Constantinople the whole East is seen to slip away; here all the West. Le solite gonnelle sono come smarrite in quel pelago. The usual skirts are like lost in that pelago. Di tratto in tratto si vede una faccia giapponese, un negro, un turbante, un cencio orientale; ma è subito travolto dal fiotto nero della folla in cilindro. From time to time we see a Japanese face, a negro, a turban, an oriental rag; but it is immediately overwhelmed by the black stream of the crowd in the cylinder. Ho notato molti soggetti di quella innumerevole famiglia dei grandi uomini falliti, che tutti riconoscono a primo aspetto: figure strane, col viso smunto e gli occhiali, coi capelli cadenti sulle spalle, vestiti di nero, bisunti, con uno scartafaccio sotto il braccio: sognatori di tutti i paesi venuti a Parigi in questa grande occasione a tentare il terno della gloria e della ricchezza con una invenzione meccanica o un capolavoro letterario. I have noticed many subjects of that innumerable family of great failed men, whom everyone recognizes in the first place: strange figures, with a haggard face and glasses, with falling hair on their shoulders, dressed in black, greasy, with a scartafaccio under their arms: dreamers of all the countries that have come to Paris on this great occasion to try the glory of glory and wealth with a mechanical invention or a literary masterpiece. Questo è il grande torrente dove annegano tutte le glorie di mezza taglia. This is the great stream where all half-sized glories drown. «Celebrità» di provincia e «illustrazioni» nazionali, gran personaggi gallonati e blasonati, e principi e ricconi, dieci per una crazia! "Celebrity" of the province and national "illustrations", great braided and noble characters, and princes and riches, ten for a creed! Non si vedono nè faccie superbe, nè sorrisi di vanità soddisfatta. Neither superb faces nor smiles of satisfied vanity can be seen. Son tutte goccie indistinte dell’onda inesauribile, a cui non sovrastano che i giganti. They are all indistinct drops of the inexhaustible wave, which the giants do not overlook. E si capisce da che molle formidabili, debba prendere impulso l’ambizione della gloria per sollevarsi su questo pandemonio, e con che rabbiosa ostinazione si rodano i cervelli per trovare la parola ed il grido che faccia voltare le centomila teste di questa folla meravigliosa! And it is clear from what formidable springs, the ambition of glory must take impulse to rise up on this pandemonium, and with what angry obstinacy the brains run in order to find the word and the cry that makes the hundred thousand heads of this marvelous crowd turn! E si prova un piacere a esser là su quel lastrico sparso d’ambizioni stritolate e di glorie morte, su cui altre ambizioni si rizzano e altre forze si provano, senza posa; si gode di trovarsi là, come in mezzo a una gigantesca officina vibrante e sonora; di sentirsi aggregato anche per poco, molecola viva, al grande corpo intorno a cui tutto gravita; di respirare una boccata d’aria su quella torre di Babele, assistendo da un gradino della scala sterminata al lavoro immenso, confortati dal dolce pensiero che si scapperà fra quindici giorni. And there is a pleasure to be there on that scattered pavement of crushed ambitions and dead glories, on which other ambitions are raised and other forces are tried, without pause; one enjoys being there, as in the midst of a gigantic vibrating and resonant workshop; to feel even for a short time, a living molecule, to the big body around which everything gravitates; to breathe a breath of air on that tower of Babel, witnessing from a stairway step immense to immense work, comforted by the sweet thought that will escape in fifteen days.