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Veleno, Episodio 7 - Il mare si allontana (2)

Episodio 7 - Il mare si allontana (2)

Ora, c'è un dettaglio molto interessante che riguarda proprio le esperte che hanno interrogato i bambini della Bassa Modenese.

Le dottoresse Roccia e Farci, consulenti del tribunale che abbiamo sentito interrogare i bambini nella puntata precedente, lavoravano a Torino, mentre Valeria Donati e le sue colleghe dei Servizi Sociali esercitavano a Mirandola e in Emilia Romagna.

Ma pur operando in regioni diverse avevano dato la stessa interpretazione ai racconti dei bambini.

All'epoca dei fatti tutte loro facevano parte, o avevano seguito i corsi di formazione, del Coordinamento Italiano Servizi Maltrattamento Infanzia, meglio conosciuto come CISMAI.

Si tratta di un'associazione estesa su tutto il territorio nazionale, che ha come obiettivo la prevenzione e il trattamento della violenza contro i minori.

Le linee guida del CISMAI indicano un metodo preciso da utilizzare quandosi ascolta un minore.

Ce lo spiega Gloria Soavi, presidente dell'associazione:

Live Soavi: L'approccio è al bambino in quanto presunta vittima, con uno stato psicologico e una situazione di trauma, nella consapevolezza che una neutralità assoluta in un rapporto nei confronti di un bambino non ci può essere.

E proprio su questo il CISMAI è stato, ed è tutt'ora duramente criticato da una parte della comunità scientifica.

Ecco cosa ne pensano la professoressa Giuliana Mazzoni e la psicologa

Chiara Brillanti:

Live Mazzoni: Il Cismai sicuramente ha una posizione preconcetta in un qualche modo, cioè ‘i bambini non mentono mai' e ‘esistono degli indicatori', per esempio, ‘di abuso sessuale', e questo è assolutamente smentito dalla letteratura scientifica.

Live Brillanti:

Quando Cismai ha incominciato a portare la sua scienza e i suoi metodi in tutta Italia praticamente, perché venivano chiamati come periti anche se erano giovanissimi, cioè la non preparazione, la non obiettività, la ricerca dell'abusatore piuttosto che la salvaguardia della vittima, dell'eventuale vittima, ci sono stati scontri su questo punto di vista...

Nei colloqui con i bambini era stato effettivamente utilizzato proprio quel metodo così controverso.

Live video bambini:

Psicologa: Sì, ma mi hai detto “gli fanno delle cose brutte”, ma cose brutte possono essere… non dargli da mangiare, dargli due schiaffi… eh… che ne so… non cambiargli il pannolino… oppure… portarlo al cimitero… ci sono tante cose brutte...

Bambino: Portarlo al cimitero!

Abbiamo letto la trascrizione di questo dialogo alla presidente Gloria Soavi che, specifichiamo, all'epoca non ricopriva questa carica, e non ha mai lavorato a questo caso.

Anche se conosce molto bene le psicologhe coinvolte. Le abbiamo chiesto se a suo parere fosse corretto fare al bambino una domanda come quella, definita dagli altri esperti che abbiamo interpellato ‘altamente suggestiva'.

Live Soavi: Lei la legge come inducente questa frase...

Live Pablo: Embè, non so… mi dica lei...

Live Soavi: (ride)... non capisco dove vuole arrivare con questo. Sta dicendo che sono stati indotti? Non ci potrebbero essere stati invece dei problemi altri per cui questi bambini dicevano questo tipo di cose...

Live Pablo: E che problemi possono essere?

Live Soavi: Ha capito cosa voglio dire?

Live Pablo: No.

Live Soavi: Dei problemi personali, di lettura della realtà…

Forse c'era anche un'esperienza che adesso è molto più sofisticata dell'epoca. C'è molta più formazione adesso, se le posso dire. Con questo non è che il CISMAI, né allora, né adesso, è assolutamente per trovare gli abusi dove non ci sono.

Live Pablo: Però, voglio dire, da psicologa non se le farebbe delle domande di fronte a una storia del genere? Cioè, perché dei bambini devono parlare di cimiteri e di sacrifici umani che non sono mai avvenuti?

Live Soavi: Sì, me le posso fare le domande… Cosa posso dire, che hanno fatto degli errori?

Live Pablo: Non le sembrano errori gravi?

Live Soavi: Sono errori gravi, sì, se vuole che dica questo... però io a questo punto… posso dirle una cosa, lei ha registrato tutto?

Live Pablo: Sì

Live Soavi: Ecco, le chiedo di non utilizzarla, perché lei mi mette molto in difficoltà con delle persone che io conosco personalmente. Non è nostra intenzione mettere in cattiva luce la dottoressa Soavi e i suoi colleghi del Cismai, che si occupano quotidianamente di problemi importanti e delicati. Però ci permettiamo di suggerire che questo tema meriterebbe da parte dell'associazione una riflessione più approfondita.

È sera, e nella cucina di un appartamento alla periferia di Finale Emilia, c'è una donna seduta da sola al tavolo.

Si chiama Daniela.

L'orologio della sua vita è rimasto fermo a vent'anni fa, quando la figlia Sonia le è stata tolta ancora bambina.

Daniela e Sonia vivevano da sole dopo che lei e il marito Massimo si erano separati.

I nomi di padre e figlia però erano finiti nei racconti di abusi e cimiteri di una delle bambine interrogate dalle psicologhe, e la triste notte del 12 novembre 1998 - quella in cui erano stati portati via sia i bambini di Lorena che Alessandro - i carabinieri si erano presentati anche a casa di Massimo per arrestarlo, e a casa di Daniela per prendere Sonia.

Per la madre, che non viene mai nemmeno indagata, inizia l'incubo degli incontri con i Servizi Sociali di Mirandola.

Live Daniela: Questo dottore, mi chiedeva sempre di mio marito, che potesse essere successo, che non potevo essere così sicura...

Live Pablo: Perché tu negavi?

Live Daniela: Sì negavo, perché sono troppo convinta... Cioè… non posso dire una cosa che non è vera...

La piccola Sonia viene portata dalla dottoressa Maggioni che riscontra segni di abuso gravissimi.

A suo parere è la bambina che ha sofferto le torture peggiori.

Ma Sonia non parla, non accusa i genitori e non dice niente su cimiteri e omicidi.

E' l'unica che non lo farà mai.

Daniela è disperata.

E quando qualcuno le suggerisce che l'unica soluzione per rivedere la figlia è confermare le accuse fatte all'ex marito dalla Procura…

Live Daniela: Ho ammesso, può essere successo che mio marito abbia abusato di mia figlia... Questa parolina magica ha smosso tutto. Così, 3 anni dopo l'allontanamento, madre e figlia si rincontrano.

Live Daniela: L'ho rivista al Cenacolo Francescano a Reggio Emilia. Sono entrata in questa stanza enorme… di fronte avevo la Donati… sento aprire una porta… vedo mia figlia… una cosa... la fantascienza non può esistere così… sarei scappata via...

Live Pablo: Perché?

Live Daniela: Perché non… io guardavo… pensavo che, il suo sguardo mi... invece mi schivava, il suo sguardo... Guardava tutti gli altri tranne che sua madre, quando parlava doveva parlare a comando. Su venti domande che le ho fatto me ne avrà risposte cinque. Non era più mia figlia, non era più quella bimba solare… Perché le hanno fatto il lavaggio del cervello.

Dopo averla vista un paio di volte al Cenacolo Francescano, Daniela chiede che gli incontri protetti con Sonia avvengano a casa sua.

Ma la richiesta non verrà mai accolta.

Live Daniela: Dieci giorni prima di Natale, mi è stato detto che la bimba sarebbe stata data in affidamento.

Live Pablo: A chi?

Live Daniela: A chi non lo so, non si sapeva...

La madre ingaggia un investigatore privato, che riesce a trovare Sonia.

Live Pablo: E dov'era?

Live Daniela: A casa dell'avvocato degli assistenti sociali…

Live Pablo: Stai scherzando…

Live Daniela: No, no…

Live Daniela: Mi sono mancati i suoi anni migliori… dell'adolescenza. Mia nipote ha nove anni, e a volte le cambio il nome… Una vita di merda, credetemi… un giorno è buono, un giorno no, di notte non si dorme, si prendono psicofarmaci per poter dormire… perché il pensiero c'è sempre...

Quella di Daniela è una delle storie più inquietanti.

Non è mai finita sotto processo.

Non è mai stata accusata, né da sua figlia, né dagli altri bambini. E oltretutto dopo pochi anni il suo ex marito è stato assolto. Nonostante questo, però, sua figlia è finita al Cenacolo Francescano, e invece di tornare a casa sua è stata data in affidamento.

Una bambina strappata alla madre senza nessuna ragione valida.

E affidata a chi poi? A un avvocato legato al Cenacolo.

E' tutto un caso?

E' un caso che dopo l'allontanamento la maggior parte dei bambini sia finita in quell'istituto?

E' un caso che proprio lì dentro Valeria Donati fosse anche la responsabile del Centro per l'Aiuto al Bambino?

Ed è sempre un caso che in quello stesso periodo il Centro Aiuto al Bambino avesse ottenuto dall'ASL di Modena un finanziamento triennale per oltre 800.000 euro, per l'assistenza e la cura di bambini vittime di abusi sessuali?

Se lo sono chiesti molti di quelli che nel corso degli anni si sono occupati di questa storia.

E su Valeria Donati, la giovane psicologa fresca di tirocinio, si sono concentrati sospetti e critiche. E' stata accusata di essere impreparata, di aver avviato una caccia alle streghe, e di aver speculato sulla pelle dei bambini.

Le abbiamo scritto, chiedendole un incontro per conoscere la sua versione dei fatti.

Ci ha risposto così:

“Ho profondo rispetto per il dolore e la privacy di queste famiglie, soprattutto di questi bambini e bambine, che ormai sono uomini e donne che si sono faticosamente ricostruiti una vita e che hanno affrontato enormi difficoltà e sofferenze.

Per questo motivo, anche se avrei voluto esprimere la mia opinione su qualche punto più in generale o chiarire notizie ormai rivisitate o distorte dal tempo, non ho mai nemmeno preso in considerazione l'idea di poterlo fare in sede pubblica o attraverso mezzi giornalistici, nemmeno quando sono stata ingiustamente attaccata.”

Live telefonata: (squillo)

Live Donati: Pronto?

Live Pablo: Valeria Donati?

Live Donati: Sì...

Live Pablo: Buongiorno sono Pablo Trincia… Mi scusi se la disturbo...

Live Donati: Salve, buongiorno... Mi dica...

Live Pablo: Senta, la chiamo perché come lei sa il suo ruolo è stato centrale in questa vicenda, per cui… tutti parlano di lei, e noi vorremmo darle la possibilità di replicare, di spiegare che cosa è successo, stiamo facendo un lavoro…

Live Donati: Guardi io non posso dirle altro, nel senso che non è un problema di voglia, cioè che non ho voglia farmi intervistare o che non voglio dire la mia opinione, ha capito, è proprio un problema… non posso...

Live Pablo: Come mai, dottoressa, tutti quei bambini che passavano da lei finivano a fare quei racconti, ce lo può spiegare?

Live Donati: Allora, se mettiamo la conversazione su questo tono, io la saluto... Mi dispiace, non voglio essere sgarbata però la devo salutare, arrivederci… Buonasera.

Live Pablo: Perché dottoressa? Perché? (mette giù).

Il caso della Bassa Modenese non ha inciso sulla carriera di Valeria Donati, né su quella delle altre sue colleghe, che continuano a fare le psicologhe, a volte come consulenti in casi di sospetti abusi.

Molto probabilmente nel 1997 sono state proprio queste professioniste, e poi la polizia e i giudici, a mettere nella testa dei bambini quella che in realtà era una loro paura, cioè l'esistenza di sette di pedofili satanisti.

Quando i piccoli hanno assorbito questa paura, le loro fantasie deliranti sono diventate una verità per tutti.

E alla fine era troppo rischioso ammettere di aver sbagliato.

Live Lorena: Perché non hanno lasciato traccia tutti questi psicologi, sti professoroni? Perché non hanno lasciato traccia di quel che han fatto? Cosa avevano da nascondere? Nascondere ma mica a me! Nascondere ai miei figli, nascondere alle autorità, nascondere anche a sé stessi…

Questa è Lorena Covezzi.

Live Lorena: I miei figli io non li considero dei bugiardi… se han raccontato queste cose, perché le han raccontate?

Live Pablo: Ma secondo te loro sono convinti che tu li abbia davvero portati nei cimiteri?

Live Lorena: No, loro sono convinti che io li ho abbandonati, in tutti questi anni… Secondo me non mi vogliono parlare perché non vogliono tornare su una sofferenza grande, che non han capito, che hanno subito al momento del

distacco, al momento di essere separati fra di loro…

Da un giorno all'altro, il mondo di questi 16 bambini è stato distrutto: non avevano più i genitori, la loro casa, e i giochi che condividevano con i fratellini, da cui sono stati separati per sempre.

È successo ai 4 figli di Lorena, finiti in 4 famiglie diverse, ed è successo ai due figli di Giuliano.

È successo a Margherita, che non ha più potuto rivedere i 5 fratelli.


Episodio 7 - Il mare si allontana (2) Episode 7 - Das Meer zieht sich zurück (2) Επεισόδιο 7 - Η θάλασσα υποχωρεί (2) Episode 7 - The sea recedes (2) Episodio 7 - El mar retrocede (2) Episode 7 - La mer se retire (2) 第7話「海は後退する」(2) Episódio 7 - O mar recua (2) Bölüm 7 - Deniz çekiliyor (2)

Ora, c'è un dettaglio molto interessante che riguarda proprio le esperte che hanno interrogato i bambini della Bassa Modenese.

Le dottoresse Roccia e Farci, consulenti del tribunale che abbiamo sentito interrogare i bambini nella puntata precedente, lavoravano a Torino, mentre Valeria Donati e le sue colleghe dei Servizi Sociali esercitavano a Mirandola e in Emilia Romagna.

Ma pur operando in regioni diverse avevano dato la stessa interpretazione ai racconti dei bambini.

All'epoca dei fatti tutte loro facevano parte, o avevano seguito i corsi di formazione, del Coordinamento Italiano Servizi Maltrattamento Infanzia, meglio conosciuto come CISMAI.

Si tratta di un'associazione estesa su tutto il territorio nazionale, che ha come obiettivo la prevenzione e il trattamento della violenza contro i minori.

Le linee guida del CISMAI indicano un metodo preciso da utilizzare quandosi ascolta un minore.

Ce lo spiega Gloria Soavi, presidente dell'associazione:

__Live Soavi: L'approccio è al bambino in quanto presunta vittima, con uno stato psicologico e una situazione di trauma, nella consapevolezza che una neutralità assoluta in un rapporto nei confronti di un bambino non ci può essere.__

E proprio su questo il CISMAI è stato, ed è tutt'ora duramente criticato da una parte della comunità scientifica.

Ecco cosa ne pensano la professoressa Giuliana Mazzoni e la psicologa

Chiara Brillanti:

__Live Mazzoni: Il Cismai sicuramente ha una posizione preconcetta in un qualche modo, cioè ‘i bambini non mentono mai' e ‘esistono degli indicatori', per esempio, ‘di abuso sessuale', e questo è assolutamente smentito dalla letteratura scientifica.

Live Brillanti:

Quando Cismai ha incominciato a portare la sua scienza e i suoi metodi in tutta Italia praticamente, perché venivano chiamati come periti anche se erano giovanissimi, cioè la non preparazione, la non obiettività, la ricerca dell'abusatore piuttosto che la salvaguardia della vittima, dell'eventuale vittima, ci sono stati scontri su questo punto di vista...__

Nei colloqui con i bambini era stato effettivamente utilizzato proprio quel metodo così controverso.

__Live video bambini:

Psicologa: Sì, ma mi hai detto “gli fanno delle cose brutte”, ma cose brutte possono essere… non dargli da mangiare, dargli due schiaffi… eh… che ne so… non cambiargli il pannolino… oppure… portarlo al cimitero… ci sono tante cose brutte...

Bambino: Portarlo al cimitero!__

Abbiamo letto la trascrizione di questo dialogo alla presidente Gloria Soavi che, specifichiamo, all'epoca non ricopriva questa carica, e non ha mai lavorato a questo caso.

Anche se conosce molto bene le psicologhe coinvolte. Le abbiamo chiesto se a suo parere fosse corretto fare al bambino una domanda come quella, definita dagli altri esperti che abbiamo interpellato ‘altamente suggestiva'.

__Live Soavi: Lei la legge come inducente questa frase...

Live Pablo: Embè, non so… mi dica lei...

Live Soavi: (ride)... non capisco dove vuole arrivare con questo. Sta dicendo che sono stati indotti? Non ci potrebbero essere stati invece dei problemi altri per cui questi bambini dicevano questo tipo di cose...

Live Pablo: E che problemi possono essere?

Live Soavi: Ha capito cosa voglio dire?

Live Pablo: No.

Live Soavi: Dei problemi personali, di lettura della realtà…__

Forse c'era anche un'esperienza che adesso è molto più sofisticata dell'epoca. C'è molta più formazione adesso, se le posso dire. Con questo non è che il CISMAI, né allora, né adesso, è assolutamente per trovare gli abusi dove non ci sono.

__Live Pablo: Però, voglio dire, da psicologa non se le farebbe delle domande di fronte a una storia del genere? Cioè, perché dei bambini devono parlare di cimiteri e di sacrifici umani che non sono mai avvenuti?

Live Soavi: Sì, me le posso fare le domande… Cosa posso dire, che hanno fatto degli errori?

Live Pablo: Non le sembrano errori gravi?

Live Soavi: Sono errori gravi, sì, se vuole che dica questo... però io a questo punto… posso dirle una cosa, lei ha registrato tutto?

Live Pablo: Sì

Live Soavi: Ecco, le chiedo di non utilizzarla, perché lei mi mette molto in difficoltà con delle persone che io conosco personalmente. Non è nostra intenzione mettere in cattiva luce la dottoressa Soavi e i suoi colleghi del Cismai, che si occupano quotidianamente di problemi importanti e delicati. Però ci permettiamo di suggerire che questo tema meriterebbe da parte dell'associazione una riflessione più approfondita.__

È sera, e nella cucina di un appartamento alla periferia di Finale Emilia, c'è una donna seduta da sola al tavolo.

Si chiama Daniela.

L'orologio della sua vita è rimasto fermo a vent'anni fa, quando la figlia Sonia le è stata tolta ancora bambina.

Daniela e Sonia vivevano da sole dopo che lei e il marito Massimo si erano separati.

I nomi di padre e figlia però erano finiti nei racconti di abusi e cimiteri di una delle bambine interrogate dalle psicologhe, e la triste notte del 12 novembre 1998 - quella in cui erano stati portati via sia i bambini di Lorena che Alessandro - i carabinieri si erano presentati anche a casa di Massimo per arrestarlo, e a casa di Daniela per prendere Sonia.

Per la madre, che non viene mai nemmeno indagata, inizia l'incubo degli incontri con i Servizi Sociali di Mirandola.

__Live Daniela: Questo dottore, mi chiedeva sempre di mio marito, che potesse essere successo, che non potevo essere così sicura...

Live Pablo: Perché tu negavi?

Live Daniela: Sì negavo, perché sono troppo convinta... Cioè… non posso dire una cosa che non è vera...__

La piccola Sonia viene portata dalla dottoressa Maggioni che riscontra segni di abuso gravissimi.

A suo parere è la bambina che ha sofferto le torture peggiori.

Ma Sonia non parla, non accusa i genitori e non dice niente su cimiteri e omicidi.

E' l'unica che non lo farà mai.

Daniela è disperata.

E quando qualcuno le suggerisce che l'unica soluzione per rivedere la figlia è confermare le accuse fatte all'ex marito dalla Procura…

__Live Daniela: Ho ammesso, può essere successo che mio marito abbia abusato di mia figlia... Questa parolina magica ha smosso tutto. Così, 3 anni dopo l'allontanamento, madre e figlia si rincontrano.

Live Daniela: L'ho rivista al Cenacolo Francescano a Reggio Emilia. Sono entrata in questa stanza enorme… di fronte avevo la Donati… sento aprire una porta… vedo mia figlia… una cosa... la fantascienza non può esistere così… sarei scappata via...

Live Pablo: Perché?

Live Daniela: Perché non… io guardavo… pensavo che, il suo sguardo mi... invece mi schivava, il suo sguardo... Guardava tutti gli altri tranne che sua madre, quando parlava doveva parlare a comando. Su venti domande che le ho fatto me ne avrà risposte cinque. Non era più mia figlia, non era più quella bimba solare… Perché le hanno fatto il lavaggio del cervello.__

Dopo averla vista un paio di volte al Cenacolo Francescano, Daniela chiede che gli incontri protetti con Sonia avvengano a casa sua.

Ma la richiesta non verrà mai accolta.

__Live Daniela: Dieci giorni prima di Natale, mi è stato detto che la bimba sarebbe stata data in affidamento.

Live Pablo: A chi?

Live Daniela: A chi non lo so, non si sapeva...

La madre ingaggia un investigatore privato, che riesce a trovare Sonia.

Live Pablo: E dov'era?

Live Daniela: A casa dell'avvocato degli assistenti sociali…

Live Pablo: Stai scherzando…

Live Daniela: No, no…

Live Daniela: Mi sono mancati i suoi anni migliori… dell'adolescenza. Mia nipote ha nove anni, e a volte le cambio il nome… Una vita di merda, credetemi… un giorno è buono, un giorno no, di notte non si dorme, si prendono psicofarmaci per poter dormire… perché il pensiero c'è sempre...__

Quella di Daniela è una delle storie più inquietanti.

Non è mai finita sotto processo.

Non è mai stata accusata, né da sua figlia, né dagli altri bambini. E oltretutto dopo pochi anni il suo ex marito è stato assolto. Nonostante questo, però, sua figlia è finita al Cenacolo Francescano, e invece di tornare a casa sua è stata data in affidamento.

Una bambina strappata alla madre senza nessuna ragione valida.

E affidata a chi poi? A un avvocato legato al Cenacolo.

E' tutto un caso?

E' un caso che dopo l'allontanamento la maggior parte dei bambini sia finita in quell'istituto?

E' un caso che proprio lì dentro Valeria Donati fosse anche la responsabile del Centro per l'Aiuto al Bambino?

Ed è sempre un caso che in quello stesso periodo il Centro Aiuto al Bambino avesse ottenuto dall'ASL di Modena un finanziamento triennale per oltre 800.000 euro, per l'assistenza e la cura di bambini vittime di abusi sessuali?

Se lo sono chiesti molti di quelli che nel corso degli anni si sono occupati di questa storia.

E su Valeria Donati, la giovane psicologa fresca di tirocinio, si sono concentrati sospetti e critiche. E' stata accusata di essere impreparata, di aver avviato una caccia alle streghe, e di aver speculato sulla pelle dei bambini.

Le abbiamo scritto, chiedendole un incontro per conoscere la sua versione dei fatti.

Ci ha risposto così:

“Ho profondo rispetto per il dolore e la privacy di queste famiglie, soprattutto di questi bambini e bambine, che ormai sono uomini e donne che si sono faticosamente ricostruiti una vita e che hanno affrontato enormi difficoltà e sofferenze.

Per questo motivo, anche se avrei voluto esprimere la mia opinione su qualche punto più in generale o chiarire notizie ormai rivisitate o distorte dal tempo, non ho mai nemmeno preso in considerazione l'idea di poterlo fare in sede pubblica o attraverso mezzi giornalistici, nemmeno quando sono stata ingiustamente attaccata.”

__Live telefonata: (squillo)

Live Donati: Pronto?

Live Pablo: Valeria Donati?

Live Donati: Sì...

Live Pablo: Buongiorno sono Pablo Trincia… Mi scusi se la disturbo...

Live Donati: Salve, buongiorno... Mi dica...

Live Pablo: Senta, la chiamo perché come lei sa il suo ruolo è stato centrale in questa vicenda, per cui… tutti parlano di lei, e noi vorremmo darle la possibilità di replicare, di spiegare che cosa è successo, stiamo facendo un lavoro…

Live Donati: Guardi io non posso dirle altro, nel senso che non è un problema di voglia, cioè che non ho voglia farmi intervistare o che non voglio dire la mia opinione, ha capito, è proprio un problema… non posso...

Live Pablo: Come mai, dottoressa, tutti quei bambini che passavano da lei finivano a fare quei racconti, ce lo può spiegare?

Live Donati: Allora, se mettiamo la conversazione su questo tono, io la saluto... Mi dispiace, non voglio essere sgarbata però la devo salutare, arrivederci… Buonasera.

Live Pablo: Perché dottoressa? Perché? (mette giù).__

Il caso della Bassa Modenese non ha inciso sulla carriera di Valeria Donati, né su quella delle altre sue colleghe, che continuano a fare le psicologhe, a volte come consulenti in casi di sospetti abusi.

Molto probabilmente nel 1997 sono state proprio queste professioniste, e poi la polizia e i giudici, a mettere nella testa dei bambini quella che in realtà era una loro paura, cioè l'esistenza di sette di pedofili satanisti.

Quando i piccoli hanno assorbito questa paura, le loro fantasie deliranti sono diventate una verità per tutti.

E alla fine era troppo rischioso ammettere di aver sbagliato.

__Live Lorena: Perché non hanno lasciato traccia tutti questi psicologi, sti professoroni? Perché non hanno lasciato traccia di quel che han fatto? Cosa avevano da nascondere? Nascondere ma mica a me! Nascondere ai miei figli, nascondere alle autorità, nascondere anche a sé stessi…__

Questa è Lorena Covezzi.

__Live Lorena: I miei figli io non li considero dei bugiardi… se han raccontato queste cose, perché le han raccontate?

Live Pablo: Ma secondo te loro sono convinti che tu li abbia davvero portati nei cimiteri?

Live Lorena: No, loro sono convinti che io li ho abbandonati, in tutti questi anni… Secondo me non mi vogliono parlare perché non vogliono tornare su una sofferenza grande, che non han capito, che hanno subito al momento del

distacco, al momento di essere separati fra di loro…__

Da un giorno all'altro, il mondo di questi 16 bambini è stato distrutto: non avevano più i genitori, la loro casa, e i giochi che condividevano con i fratellini, da cui sono stati separati per sempre.

È successo ai 4 figli di Lorena, finiti in 4 famiglie diverse, ed è successo ai due figli di Giuliano.

È successo a Margherita, che non ha più potuto rivedere i 5 fratelli.