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Salvatore racconta, #109 – Milan e Inter, storia e simboli del derby di Milano

#109 – Milan e Inter, storia e simboli del derby di Milano

Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 22 aprile 2023.

Distribuito con licenza Creative Commons CC-BY 4.0 non commerciale.

Ci sono tre giorni importanti che segnano il calendario dei e delle milanesi.

Il primo è un giorno fisso, il 7 dicembre. Il giorno del santo patrono di Milano, sant'Ambrogio. Il giorno in cui persino una città così ossessionata dall'efficienza come Milano si ferma per qualche ora a guardare le luci colorate, a mangiare i dolci per strada, a passeggiare.

Quel giorno è anche il giorno dell'inaugurazione del teatro Alla Scala. Le classiche sciure, come si dice in dialetto, cioè lee signore eleganti della borghesia milanese, tutte imbellettate, e gli uomini in completi impeccabili e accessori costosi, si presentano a teatro a festeggiare la milanesità.

E questo è uno dei giorni. Ne mancano due.

Non è facile trovarli sul calendario perché non sono fissi. Li stabilisce ogni anno la Lega Calcio, l'ente che organizza le partite del campionato di serie A.

È facile sapere dove si terranno, invece. In quello che giornalisti e appassionati chiamano La scala del calcio, lo stadio Giuseppe Meazza conosciuto anche come San Siro, dal nome del quartiere che lo ospita.

Anche in questi due giorni, come per Sant'Ambrogio, la città si ferma. Molte delle persone, però, si vestono in maniera diversa. Lasciano a casa pellicce e completi, ma portano con fierezza sciarpe, maglie e bandiere di colori ben precisi.

Alcune mettono insieme il rosso e il nero, altre il nero e l'azzurro.

Un tempo scegliere i primi o gli altri colori era una questione di classe sociale, o di tradizione familiare. Poi è cambiato tutto, oggi le cose sono molto diverse, ma la sostanza è rimasta uguale.

Per due giorni variabili all'anno, Milano si riempie di emozioni. Chi può, affolla gli spalti di San Siro. Gli altri e le altre la guardano da casa, con gli amici al bar. E alla fine sperano di averla vinta loro.

Non è solo una partita. È il derby di Milano, la sfida tra Inter e Milan, un pezzo fondamentale dell'identità cittadina.

Un pezzo che oggi ti racconto un po'.

Come per il derby di Roma, di cui abbiamo parlato nell'episodio 101, anche per quello di Milano la rivalità tra le due squadre nasce dal desiderio di definire qual è la vera rappresentante della città.

Anche qui una risposta univoca è impossibile.

Di sicuro, possiamo partire dalla storia.

La squadra più antica delle due è il Milan, nato nel 1899 con la denominazione di Milan Football & Cricket Club. Come accadeva spesso in quegli anni, a fondare la squadra erano stati assieme un gruppo di italiani e di inglesi. Del resto, erano stati proprio gli inglesi a portare in Italia la febbre del pallone.

I colori della squadra erano, e sono ancora oggi, il rosso e il nero, accompagnati nel simbolo dalla croce rossa su fondo bianco, stemma della città di Milano.

Il Milan dunque inizia con una storia internazionale e anche un nome internazionale, visto che porta quello della propria città tradotto in inglese.

Eppure quella parola internazionale è diventata il nome, degli odiati cugini.

Succede che, nel 1908, nove anni dopo la sua fondazione, il Milan prende una chiave nazionalista. Decide che da quel momento la squadra non ammetterà più calciatori non italiani.

Non tutti sono d'accordo. Dopotutto, è letteralmente nata grazie a calciatori stranieri!

Quelli che sono contrari alla decisione, alla fine lasciano. Anzi, se ne vanno sbattendo la porta. Si riuniscono in un ristorante e decidono di fondare la propria squadra. Con un riferimento chiaro al fatto che sarà la casa di tutti i calciatori non italiani che vorranno giocare in Italia. Lo dichiara subito, con forza dal suo nome, Internazionale.

Per tutti molto presto sarà semplicemente l'Inter.

I colori della nuova squadra sono il nero e l'azzurro. Il simbolo è fatto di quattro lettere sovrapposte, sulla falsariga dello stile inglese del tempo.

Da quel momento Inter e Milan cominciano la loro rivalità per la supremazia cittadina.

Piccola curiosità: negli anni del fascismo, dove tutto ciò che era straniero puzzava un po' di traditore, Milan e Inter cessano di esistere con le denominazioni che conosciamo oggi. Obbligate dalla politica, la squadra rossonera diventa il Milano e quella nerazzurra non può permettersi un riferimento internazionale, ma diventa l'Ambrosiana Milano.

Riprendono velocemente i vecchi nomi una volta finita la guerra. E iniziano regolarmente a giocare a San Siro. Lo stadio che oggi si chiama Giuseppe Meazza, in onore di un calciatore milanese famosissimo in tutta Italia, due volte campione del mondo con gli azzurri negli anni '30. Uno che per tanti anni ha portato la maglia dell'Inter e poi, molto meno a dire il vero, anche quella del Milan.

Sufficiente, o quasi, a mettere d'accordo nerazzurri e rossoneri.

Chi sono i tifosi del Milan? E chi quelli dell'Inter?

Fino più o meno agli anni '80, il Milan era la squadra più tifata nei quartieri popolari di Milano e aveva un pubblico fatto prevalentemente di operai.

Per questo motivo, i cugini dell'Inter li chiamavano in modo un po' dispregiativo, casciavit. Parola che in dialetto milanese significa cacciavite, l'attrezzo che usiamo ancora oggi per avvitare e svitare.

I tifosi dell'Inter invece erano perlopiù di estrazione borghese, in particolare di quella borghesia industriale milanese che negli anni si è costruita la fama -non troppo piacevole- di arroganza e presunzione. Per indicare queste persone si usa un'altra parola tipicamente milanese, bauscia. E bauscia sono diventati per eccellenza anche i tifosi dell'Inter.

Nel tempo è cambiata Milano, ed è cambiata la società italiana. I tifosi di Milan e Inter ormai si trovano in tutto il Paese. Anzi, in tutto il mondo. E appartengono ai più vari gruppi sociali. Anche nella stessa città, sarebbe pretestuoso pensare che valgano ancora le divisioni di un tempo.

La rivalità invece rimane sempre molto forte. Perché Inter e Milan non sono solo le due squadre di Milano, ma anche due tra le più forti in Italia e in tutta Europa.

Il Milan ha dominato il campionato negli anni '50 grazie a un trio di campioni svedesi: Gren, Nordahl e Liedholm. L'Inter ha preso il controllo nel decennio successivo, guidata dall'allenatore argentino Helenio Herrera.

In tempi più recenti, il Milan ha vissuto un periodo incredibile tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, quando è diventato suo proprietario Silvio Berlusconi.

Ne abbiamo parlato anche su questo podcast.

L'Inter ha avuto il suo periodo di maggiore gloria nella seconda metà degli anni 2000, coronato nel 2010 dalla vittoria del triplete. Così si chiama, con un prestito spagnolo, la squadra capace di vincere il campionato nazionale, la coppa nazionale e la Champions League.

Una piccola curiosità: a oggi, aprile 2023, hanno vinto 19 volte a testa lo scudetto, vale a dire il campionato italiano di calcio. Siccome le squadre possono sfoggiare sulla maglia una stella d'oro ogni dieci scudetti conquistati, sia Inter che Milan per ora ne hanno una sulle proprie maglie. La prossima a vincere un campionato potrà finalmente aggiungere la seconda stella. Una cosa di cui, nei bar di tifosi a Milano, si parla in continuazione.

Un altro elemento di rivalità. L'Inter è l'unica squadra a non essere mai stata retrocessa, cioè a non avere mai partecipato a un campionato di serie B. Una cosa che i tifosi nerazzurri amano ricordare a tutti.

Il Milan invece in serie B ha giocato due campionati, negli anni bui della prima metà degli anni ‘80. La prima volta è stato retrocesso per punizione, a causa di uno scandalo legato alle scommesse. E un'altra volta, due anni dopo, per motivi sportivi.

Infine un'ultima considerazione. Da sempre il Milan è una squadra che si esalta nelle grandi sfide europee. È la squadra italiana che ha vinto più volte la Champions League, ben 7 edizioni nella storia. I cugini dell'Inter e i torinesi della Juventus, rispettivamente solo tre e due volte. Su questo piano, il Milan ha una marcia in più e non fa niente per nasconderlo.

Quando i rossoneri hanno vinto la Champions League l'ultima volta, nel 2007, è successo poche settimane dopo che l'Inter aveva conquistato lo scudetto. I tifosi rossoneri in festa avevano riempito le strade di Milano accogliendo i loro campioni su un pullman aperto. Uno dei tifosi aveva passato un cartello ai calciatori milanisti che lo avevano esposto ridendo. Un cartello con una frase che invitava i cugini interisti a fare con lo scudetto… beh, una cosa estremamente volgare. Ma il senso era: voi sarete campioni d'Italia, ma noi siamo campioni d'Europa.

A differenza dei tifosi di Roma e Lazio, che non perdono occasione per lo scontro anche violento, quelli di Milan e Inter sono relativamente pacifici. Una cosa di cui Milano come città va molto fiera è che tifosi milanisti e interisti possono andare a San Siro il giorno del derby uno accanto all'altro in metro senza che questo crei problemi.

A livello di tifo, quello sano e non violento, invece se le danno di santa ragione. Sugli spalti del Meazza, le divisioni sono molto chiare.

I posti del settore chiamato Curva Nord ospitano gli appassionati nerazzurri, mentre quelli della Curva Sud, all'estremo opposto, ospitano i tifosi rossoneri.

Gli ultras di Milan e Inter durante i derby sono capaci di organizzare coreografie veramente spettacolari per incitare i propri beniamini in campo e per incutere timore ai calciatori avversari.

A proposito di beniamini, Inter e Milan hanno legato ai propri colori i nomi di alcuni calciatori che sono diventati autentici simboli delle rispettive squadre. Come si dice nel gergo sportivo italiano, sono diventati bandiere.

Per il Milan, in passato questo ruolo era stato per esempio del grande attaccante Gianni Rivera. Il suo corrispettivo nerazzurro negli stessi anni era l'attaccante Sandro Mazzola.

I due simboli più forti delle due squadre oggi sono due calciatori che hanno lasciato il segno negli anni '90 e 2000. Per il Milan, Paolo Maldini, che non ha mai indossato una maglia diversa da quella rossonera. Eccetto quella azzurra dell'Italia, naturalmente Per l'Inter, l'argentino Javier Zanetti. Piccola curiosità, entrambi oggi sono dirigenti delle rispettive squadre. Ancora molto stimati e amati dai tifosi.

A partire dagli anni '90 si è creata l'idea, non del tutto fondata, che il Milan fosse diventato una squadra di destra e l'Inter una squadra di sinistra.

In particolare negli anni '90, l'Inter era una squadra un po' sfigata, nonostante i grandi investimenti e i grandi campioni, non vinceva mai. Proprio come la sinistra in Italia. Il Milan invece vinceva coppe e campionati ed era la squadra di Silvio Berlusconi, ovvero il motivo per cui in Italia la sinistra non vinceva mai.

Esattamente come le divisioni sociali del XX secolo, tra casciavit e bauscia, anche queste sono decisamente superate.

L'Inter è stata per decenni di proprietà della famiglia Moratti, un gruppo di grandi petrolieri, non esattamente Fidel Castro. Oggi è in mano a una società cinese. Il Milan, dopo essere stato di Berlusconi, ha passato molte peripezie e oggi è di proprietà di un fondo di investimenti americano.

Non sono più i tempi degli operai stanchi che vanno a vedere il Milan a piedi o in bicicletta. Né sono quelli dei grandi industriali milanesi che vanno a tifare Inter.

E non sono nemmeno più i tempi in cui le due squadre di Milano si spartivano sempre i trofei nazionali e internazionali come se fossero solo cosa loro.

Milano cambia a grande velocità. C'è sempre meno gente che parla in dialetto o che mangia la michetta. Vicino al Duomo c'è uno Starbucks e chissà dov'è finito il ristorante dov'è nata l'Inter.

Lo spirito del derby, quello sì che rimane. Nella passione autentica allo stadio, o davanti alla tv, e nelle prese in giro interminabili dei giorni successivi dei tifosi di una squadra a quelli dell'altra.

L'appuntamento, come sempre, alla fine è in piazza Duomo. Sotto la statua d'oro della Madonnina, il simbolo della città e anche il simbolo del derby.

A decidere di che colore sarà Milano per le settimane successive. Nerazzurra o rossonera.

#109 – Milan e Inter, storia e simboli del derby di Milano #109 - Mailand und Inter, Geschichte und Symbole des Mailänder Derbys #109 - Μίλαν και Ίντερ, ιστορία και σύμβολα του ντέρμπι του Μιλάνου #109 - Milan and Inter Milan, history and symbols of the Milan derby. #109 - Milan e Inter, historia y símbolos del derbi milanés #109 - Milan et Inter, histoire et symboles du derby milanais #109 - ミランとインテル、ミラノダービーの歴史と象徴 #109 - Milan i Inter, historia i symbole derbów Mediolanu #109 - Milão e Inter, história e símbolos do derby milanês #109 - Милан и Интер, история и символы миланского дерби #109 - Milan och Inter, historia och symboler för Milanoderbyt

__Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 22 aprile 2023.__ Transcript from the podcast Salvatore tells, episode published April 22, 2023.

__Distribuito con licenza Creative Commons CC-BY 4.0 non commerciale.__

Ci sono tre giorni importanti che segnano il calendario dei e delle milanesi.

Il primo è un giorno fisso, il 7 dicembre. The first is a fixed day, December 7. Il giorno del santo patrono di Milano, sant'Ambrogio. The day of Milan's patron saint, Saint Ambrose. Il giorno in cui persino una città così ossessionata dall'efficienza come Milano si ferma per qualche ora a guardare le luci colorate, a mangiare i dolci per strada, a passeggiare. The day when even a city as obsessed with efficiency as Milan stops for a few hours to look at the colored lights, eat sweets on the street, and stroll around.

Quel giorno è anche il giorno dell'inaugurazione del teatro Alla Scala. That day is also the opening day of the Alla Scala Theater. Le classiche **sciure**, come si dice in dialetto, cioè lee signore eleganti della borghesia milanese, tutte **imbellettate**, e gli uomini in completi impeccabili e accessori costosi, si presentano a teatro a festeggiare la milanesità. The classic sciure, as they say in the dialect, that is, the elegant ladies of the Milanese bourgeoisie, all decked out, and the men in impeccable suits and expensive accessories, show up at the theater to celebrate Milaneseness.

E questo è uno dei giorni. And this is one of the days. Ne mancano due. Two are missing.

Non è facile trovarli sul calendario perché non sono fissi. They are not easy to find on the calendar because they are not fixed. Li stabilisce ogni anno la Lega Calcio, **l'ente** che organizza le partite del campionato di serie A. They are determined each year by the Football League, the body that organizes Serie A matches.

È facile sapere dove si terranno, invece. It is easy to know where they will be held instead. In quello che giornalisti e appassionati chiamano La scala del calcio, lo stadio Giuseppe Meazza conosciuto anche come San Siro, dal nome del quartiere che lo ospita. In what journalists and fans call The Staircase of Football, the Giuseppe Meazza stadium also known as San Siro, named after the neighborhood that hosts it.

Anche in questi due giorni, come per Sant'Ambrogio, la città si ferma. An diesen beiden Tagen, wie auch am Tag des Heiligen Ambrosius, kommt die Stadt zum Stillstand. Also on these two days, as with St. Ambrose, the city comes to a standstill. Molte delle persone, però, si vestono in maniera diversa. Many of the people, however, dress differently. Lasciano a casa pellicce e completi, ma portano con fierezza sciarpe, maglie e bandiere di colori ben precisi. Sie lassen Pelze und Anzüge zu Hause, tragen aber mit Stolz Schals, Hemden und Fahnen in bestimmten Farben. They leave furs and suits at home, but proudly wear scarves, sweaters and flags of specific colors.

Alcune mettono insieme il rosso e il nero, altre il nero e l'azzurro. Manche kombinieren Rot und Schwarz, andere Schwarz und Blau. Some put together red and black, others black and blue.

Un tempo scegliere i primi o gli altri colori era una questione di classe sociale, o di tradizione familiare. There was a time when choosing the first or other colors was a matter of social class, or family tradition. Poi è cambiato tutto, oggi le cose sono molto diverse, ma la sostanza è rimasta uguale. Then everything changed, today things are very different, but the substance has remained the same.

Per due giorni variabili all'anno, Milano si riempie di emozioni. An zwei variablen Tagen im Jahr ist Mailand von Emotionen erfüllt. For two variable days a year, Milan is filled with excitement. Chi può, affolla gli spalti di San Siro. Diejenigen, die es können, drängen sich auf den Tribünen des San Siro. Those who can, crowd the stands of the San Siro. Gli altri e le altre la guardano da casa, con gli amici al bar. Others and others watch it from home, with friends at the bar. E alla fine sperano di averla vinta loro. And in the end they hope to have won it.

Non è solo una partita. It's not just a game. È il derby di Milano, la sfida tra Inter e Milan, un pezzo fondamentale dell'identità cittadina. It is the Milan derby, the challenge between Inter and Milan, a fundamental piece of the city's identity.

Un pezzo che oggi ti racconto un po'. A piece I'm going to tell you a little bit about today.

Come per il derby di Roma, di cui abbiamo parlato nell'episodio 101, anche per quello di Milano la rivalità tra le due squadre nasce dal desiderio di definire qual è la vera rappresentante della città. As with the Rome derby, which we discussed in episode 101, the rivalry between the two teams for the Milan derby stems from a desire to define which is the true representative of the city.

Anche qui una risposta univoca è impossibile. Again, an unambiguous answer is impossible.

Di sicuro, possiamo partire dalla storia. Sicherlich können wir mit der Geschichte beginnen. Surely, we can start with history.

La squadra più antica delle due è il Milan, nato nel 1899 con la denominazione di Milan Football & Cricket Club. The older team of the two is AC Milan, established in 1899 as Milan Football & Cricket Club. Come accadeva spesso in quegli anni, a fondare la squadra erano stati assieme un gruppo di italiani e di inglesi. As was often the case in those years, a group of Italians and Englishmen had founded the team together. Del resto, erano stati proprio gli inglesi a portare in Italia la febbre del pallone. Schließlich waren es die Briten, die das Fußballfieber nach Italien brachten. After all, it was the British who had brought football fever to Italy.

I colori della squadra erano, e sono ancora oggi, il rosso e il nero, accompagnati nel simbolo dalla croce rossa su fondo bianco, stemma della città di Milano. The colors of the team were, and still are, red and black, accompanied in the symbol by the red cross on a white background, the coat of arms of the city of Milan.

Il Milan dunque inizia con una storia internazionale e anche un nome internazionale, visto che porta quello della propria città tradotto in inglese. Mailand beginnt also mit einer internationalen Geschichte und auch mit einem internationalen Namen, da es den seiner Stadt ins Englische übersetzt trägt. Milan therefore begins with an international history and also an international name, as it bears that of its city translated into English.

Eppure quella parola internazionale è diventata il nome, degli odiati cugini. Doch dieses internationale Wort ist zum Namen der verhassten Cousins geworden. Yet that international word has become the name, of the hated cousins.

Succede che, nel 1908, nove anni dopo la sua fondazione, il Milan prende una chiave nazionalista. Im Jahr 1908, neun Jahre nach der Gründung, nahm Mailand eine nationalistische Wendung. It happens that, in 1908, nine years after its founding, Milan takes a nationalist key. Decide che da quel momento la squadra non ammetterà più calciatori non italiani.

Non tutti sono d'accordo. Dopotutto, è letteralmente nata grazie a calciatori stranieri! Schließlich ist sie buchstäblich dank ausländischer Fußballspieler entstanden!

Quelli che sono contrari alla decisione, alla fine lasciano. Anzi, se ne vanno **sbattendo la porta**. Si riuniscono in un ristorante e decidono di fondare la propria squadra. Sie treffen sich in einem Restaurant und beschließen, ihr eigenes Team zu gründen. Con un riferimento chiaro al fatto che sarà la casa di tutti i calciatori non italiani che vorranno giocare in Italia. Lo dichiara subito, con forza dal suo nome, Internazionale.

Per tutti molto presto sarà semplicemente l'Inter. Für alle wird es sehr bald einfach Inter sein.

I colori della nuova squadra sono il nero e l'azzurro. Il simbolo è fatto di quattro lettere sovrapposte, **sulla falsariga** dello stile inglese del tempo. Das Symbol besteht aus vier sich überschneidenden Buchstaben, die dem englischen Stil der damaligen Zeit entsprechen.

Da quel momento Inter e Milan cominciano la loro rivalità per la supremazia cittadina.

Piccola curiosità: negli anni del fascismo, dove tutto ciò che era straniero puzzava un po' di traditore, Milan e Inter **cessano** di esistere con le denominazioni che conosciamo oggi. Eine kleine Kuriosität: In den Jahren des Faschismus, als alles Ausländische ein wenig verräterisch roch, hörten Milan und Inter auf, unter den Namen zu existieren, die wir heute kennen. Obbligate dalla politica, la squadra rossonera diventa il Milano e quella nerazzurra non può permettersi un riferimento internazionale, ma diventa l'Ambrosiana Milano.

Riprendono velocemente i vecchi nomi una volta finita la guerra. E iniziano regolarmente a giocare a San Siro. Lo stadio che oggi si chiama Giuseppe Meazza, in onore di un calciatore milanese famosissimo in tutta Italia, due volte campione del mondo con gli azzurri negli anni '30. Uno che per tanti anni ha portato la maglia dell'Inter e poi, molto meno a dire il vero, anche quella del Milan. Einer, der viele Jahre lang das Trikot von Inter und dann, viel seltener, das von Milan trug.

Sufficiente, o quasi, a mettere d'accordo nerazzurri e rossoneri. Ausreichend, oder fast ausreichend, um die Nerazzurri und die Rossoneri zusammenzubringen.

Chi sono i tifosi del Milan? E chi quelli dell'Inter?

Fino più o meno agli anni '80, il Milan era la squadra più tifata nei quartieri popolari di Milano e aveva un pubblico fatto prevalentemente di operai. Bis etwa in die 1980er Jahre war der AC Mailand die beliebteste Mannschaft in den Arbeitervierteln von Mailand und hatte ein Publikum, das sich hauptsächlich aus Arbeitern zusammensetzte.

Per questo motivo, i cugini dell'Inter li chiamavano in modo un po' dispregiativo, __casciavit__. Aus diesem Grund wurden sie von den Inter-Cousins etwas abwertend casciavit genannt. Parola che in dialetto milanese significa cacciavite, l'attrezzo che usiamo ancora oggi per **avvitare** e **svitare**. Ein Wort, das im Mailänder Dialekt Schraubenzieher bedeutet, das Werkzeug, das wir heute noch zum Schrauben und Lösen verwenden.

I tifosi dell'Inter invece erano perlopiù di **estrazione** borghese, in particolare di quella borghesia industriale milanese che negli anni si è costruita la fama -non troppo piacevole- di arroganza e presunzione. Die Inter-Fans hingegen stammten größtenteils aus der Mittelschicht, vor allem aus dem Mailänder Industriebürgertum, das sich im Laufe der Jahre einen - nicht gerade angenehmen - Ruf der Arroganz und Überheblichkeit erworben hat. Per indicare queste persone si usa un'altra parola tipicamente milanese, __bauscia__. E bauscia sono diventati per eccellenza anche i tifosi dell'Inter.

Nel tempo è cambiata Milano, ed è cambiata la società italiana. I tifosi di Milan e Inter ormai si trovano in tutto il Paese. Anzi, in tutto il mondo. E appartengono ai più vari gruppi sociali. Anche nella stessa città, sarebbe **pretestuoso** pensare che valgano ancora le divisioni di un tempo.

La rivalità invece rimane sempre molto forte. Perché Inter e Milan non sono solo le due squadre di Milano, ma anche due tra le più forti in Italia e in tutta Europa.

Il Milan ha dominato il campionato negli anni '50 grazie a un trio di campioni svedesi: Gren, Nordahl e Liedholm. L'Inter ha preso il controllo nel decennio successivo, guidata dall'allenatore argentino Helenio Herrera.

In tempi più recenti, il Milan ha vissuto un periodo incredibile tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, quando è diventato suo proprietario Silvio Berlusconi.

Ne abbiamo parlato anche su questo podcast.

L'Inter ha avuto il suo periodo di maggiore gloria nella seconda metà degli anni 2000, coronato nel 2010 dalla vittoria del __triplete__. Così si chiama, con un prestito spagnolo, la squadra capace di vincere il campionato nazionale, la coppa nazionale e la Champions League.

Una piccola curiosità: a oggi, aprile 2023, hanno vinto 19 volte a testa lo scudetto, vale a dire il campionato italiano di calcio. Siccome le squadre possono **sfoggiare** sulla maglia una stella d'oro ogni dieci scudetti conquistati, sia Inter che Milan per ora ne hanno una sulle proprie maglie. La prossima a vincere un campionato potrà finalmente aggiungere la seconda stella. Una cosa di cui, nei bar di tifosi a Milano, si parla in continuazione.

Un altro elemento di rivalità. L'Inter è l'unica squadra a non essere mai stata **retrocessa**, cioè a non avere mai partecipato a un campionato di serie B. Una cosa che i tifosi nerazzurri amano ricordare a tutti.

Il Milan invece in serie B ha giocato due campionati, negli anni bui della prima metà degli anni ‘80. La prima volta è stato retrocesso per punizione, a causa di uno scandalo legato alle scommesse. E un'altra volta, due anni dopo, per motivi sportivi.

Infine un'ultima considerazione. Da sempre il Milan è una squadra che **si esalta** nelle grandi sfide europee. È la squadra italiana che ha vinto più volte la Champions League, ben 7 edizioni nella storia. I cugini dell'Inter e i torinesi della Juventus, rispettivamente solo tre e due volte. Su questo piano, il Milan **ha una marcia in più** e non fa niente per nasconderlo.

Quando i rossoneri hanno vinto la Champions League l'ultima volta, nel 2007, è successo poche settimane dopo che l'Inter aveva conquistato lo scudetto. Als die Rossoneri 2007 das letzte Mal die Champions League gewannen, war das nur wenige Wochen, nachdem Inter den Scudetto gewonnen hatte. I tifosi rossoneri in festa avevano riempito le strade di Milano accogliendo i loro campioni su un pullman aperto. Die feiernden Rossoneri-Fans füllten die Straßen von Mailand und begrüßten ihren Meister in einem offenen Bus. Uno dei tifosi aveva passato un cartello ai calciatori milanisti che lo avevano esposto ridendo. Einer der Fans hatte den Milan-Spielern ein Schild gereicht, die es lachend zeigten. Un cartello con una frase che invitava i cugini interisti a fare con lo scudetto… beh, una cosa estremamente volgare. Ein Schild mit einem Satz, der die Cousins von Inter einlädt, mit dem Scudetto zu tun zu haben... nun ja, etwas äußerst Vulgäres. Ma il senso era: voi **sarete** campioni d'Italia, ma noi siamo campioni d'Europa. Aber die Bedeutung war: Ihr seid vielleicht die Champions von Italien, aber wir sind die Champions von Europa.

A differenza dei tifosi di Roma e Lazio, che non perdono occasione per lo scontro anche violento, quelli di Milan e Inter sono relativamente pacifici. Im Gegensatz zu den Fans von Roma und Lazio, die keine Gelegenheit für eine gewalttätige Auseinandersetzung auslassen, sind die Fans von Milan und Inter Mailand relativ friedlich. Una cosa di cui Milano come città va molto fiera è che tifosi milanisti e interisti possono andare a San Siro il giorno del derby uno accanto all'altro in metro senza che questo crei problemi. Eine Sache, auf die Mailand als Stadt sehr stolz ist, ist die Tatsache, dass die Fans von Milan und Inter am Tag des Derbys ohne Probleme nebeneinander mit der U-Bahn zum San Siro fahren können.

A livello di tifo, quello sano e non violento, invece **se le danno di santa ragione**. Auf der Ebene des Anfeuerns, der gesunden, nicht gewalttätigen Art, machen sie sich gegenseitig das Leben schwer. Sugli spalti del Meazza, le divisioni sono molto chiare.

I posti del settore chiamato Curva Nord ospitano gli appassionati nerazzurri, mentre quelli della Curva Sud, all'estremo opposto, ospitano i tifosi rossoneri.

Gli ultras di Milan e Inter durante i derby sono capaci di organizzare coreografie veramente spettacolari per **incitare** i propri **beniamini** in campo e per incutere timore ai calciatori avversari.

A proposito di beniamini, Inter e Milan hanno legato ai propri colori i nomi di alcuni calciatori che sono diventati autentici simboli delle rispettive squadre. Come si dice nel gergo sportivo italiano, sono diventati **bandiere**.

Per il Milan, in passato questo ruolo era stato per esempio del grande attaccante Gianni Rivera. Il suo corrispettivo nerazzurro negli stessi anni era l'attaccante Sandro Mazzola.

I due simboli più forti delle due squadre oggi sono due calciatori che **hanno lasciato il segno** negli anni '90 e 2000. Per il Milan, Paolo Maldini, che non ha mai indossato una maglia diversa da quella rossonera. Eccetto quella azzurra dell'Italia, naturalmente Per l'Inter, l'argentino Javier Zanetti. Piccola curiosità, entrambi oggi sono dirigenti delle rispettive squadre. Ancora molto stimati e amati dai tifosi.

A partire dagli anni '90 si è creata l'idea, non del tutto **fondata**, che il Milan fosse diventato una squadra di destra e l'Inter una squadra di sinistra.

In particolare negli anni '90, l'Inter era una squadra un po' **sfigata**, nonostante i grandi investimenti e i grandi campioni, non vinceva mai. Proprio come la sinistra in Italia. Il Milan invece vinceva coppe e campionati ed era la squadra di Silvio Berlusconi, ovvero il motivo per cui in Italia la sinistra non vinceva mai.

Esattamente come le divisioni sociali del XX secolo, tra casciavit e bauscia, anche queste sono decisamente **superate**.

L'Inter è stata per decenni di proprietà della famiglia Moratti, un gruppo di grandi petrolieri, non esattamente Fidel Castro. Oggi è in mano a una società cinese. Il Milan, dopo essere stato di Berlusconi, ha passato molte **peripezie** e oggi è di proprietà di un fondo di investimenti americano.

Non sono più i tempi degli operai stanchi che vanno a vedere il Milan a piedi o in bicicletta. Né sono quelli dei grandi industriali milanesi che vanno a tifare Inter.

E non sono nemmeno più i tempi in cui le due squadre di Milano **si spartivano** sempre i trofei nazionali e internazionali come se fossero solo cosa loro.

Milano cambia a grande velocità. C'è sempre meno gente che parla in dialetto o che mangia la michetta. Vicino al Duomo c'è uno Starbucks e chissà dov'è finito il ristorante dov'è nata l'Inter.

Lo spirito del derby, quello sì che rimane. Nella passione autentica allo stadio, o davanti alla tv, e nelle prese in giro **interminabili** dei giorni successivi dei tifosi di una squadra a quelli dell'altra.

L'appuntamento, come sempre, alla fine è in piazza Duomo. Sotto la statua d'oro della Madonnina, il simbolo della città e anche il simbolo del derby.

A decidere di che colore sarà Milano per le settimane successive. Nerazzurra o rossonera.