Come cambia la lettura con l'audiolibro
COME CAMBIA LA LETTURA CON L'AUDIOLIBRO di Maurizio Falghera fondatore e presidente il Narratore audiolibri – www.ilnarratore.com
Durante la mia esperienza di produttore di audiolibri mi è spesso capitato un fenomeno sorprendente: molti degli utilizzatori di audiolibri hanno avuto degli insight cognitivi e cioè delle esperienze di vera e propria accelerazione dell'apprendimento della lingua italiana, soprattutto quando all'ascolto dell'audiolibro si accompagna anche la lettura silenziosa dello stesso testo a stampa.
Ho sempre ipotizzato che accada qualche cosa di complesso nel cervello ed ho cercato di indagarne le possibili ragioni, che sintetizzo qui di seguito.
Nel caso della lettura personale silenziosa l'elaborazione della lingua scritta si colloca prevalentemente nell'emisfero sinistro del cervello, deputato, tra le altre cose, alla codifica logico-analitica necessaria per lo scrivere, il contare, il fare calcoli, ecc. A questo livello le emozioni e i sentimenti che l'autore di un testo ha inteso comunicarci sono difficilmente comprensibili. In altre parole nella lettura silenziosa c'è sempre il rischio che quello che l'autore voleva dirci non sia compreso.
Nel caso della lettura ad alta voce da parte di un genitore o di un insegnante non formato a questo compito, non si producono passi avanti sulla via della comprensione globale del testo, al contrario potrebbe verificarsi che il testo può diventare monotono, appiattito sulle parole, monocorde ed ha come conseguenza il precipitare dell'attenzione con definitiva perdita del significato di quello che si sta leggendo e ascoltando.
Ma in un testo narrativo vi sono anche altre componenti che l'autore ha introdotto utilizzando la sua abilità nella scrittura e che aspettano solo di essere rivelate: le informazioni paralinguistiche e le emozioni. Entrambe vengono codificate nel cervello su centri diversi da quelli implicati nella lettura silenziosa. L'ascolto della voce di un narratore professionista impegna i centri uditivi e le loro connessioni con il cervello destro che è altamente sviluppato per cogliere nella loro totalità contesti, tipi, configurazioni, movimento e strutture complesse.
Una lettura professionale stimola una comprensione emotiva e linguistica globale in una dimensione molto elevata, poiché il tono della voce, l'intensità, la pronuncia, il calore, il ritmo, le pause, il timbro, i silenzi aumentano l'attenzione, provocando, appunto… emozioni e rappresentazioni mentali che stavano sicuramente nelle intenzioni dell'autore.
Abbandonarsi alle sensazioni generate dall'ascolto attiva il sistema limbico, i centri dell'udito e l'emisfero destro che raccoglie e libera informazioni in bagliori e intuizioni, codificati e ordinati poi nell'emisfero sinistro che viene coinvolto anche dalla lettura silenziosa, in un processo dinamico e sinergico, prevalentemente di tipo inconscio, che coinvolge tutta la mente.
Questa ricchezza andrebbe perduta se ci si ostinasse a concentrare l'attenzione solo sulle capacità di lettura silenziosa.
Il narratore di audiolibri, qualificato ad interpretare l'enorme numero di segni linguistici presenti in un testo, mette in evidenza l'oscillazione del linguaggio, le raffinatezze della punteggiatura e della sintassi, gli elementi visuali del testo come gli spazi bianchi, i corsivi, le parole in maiuscolo, le pronunce e le dialettizzazioni, ecc., tutto quello che generalmente viene ignorato nella lettura silenziosa del testo stampato.
Così facendo e catturando lo stile narrativo unico ed originale dell'autore egli, attraverso la sua voce, genera emozioni, in un dialogo costante col testo e con l'autore nel rispetto il più possibile assoluto delle scelte narrative e letterarie di quest'ultimo. Ecco perché, forse, si produce quell' insight nella comprensione linguistica di cui dicevo all'inizio. Sono convinto che leggere un testo a stampa e contemporaneamente ascoltarlo dalla voce di un narratore generi un fenomeno analogo alla ‘profondità di campo' nella visione binoculare, e cioè: due punti di vista (lettura e ascolto) sono meglio di uno solo; questa doppia informazione possiede una qualità cognitiva emergente non riscontrabile in nessuna delle due fonti prese singolarmente.