3 marzo 2011 - Una delle bambole che non servono più
Una delle bambole che non servono più
Scritto da Giovanni Alvaro
Pubblicato su “Il legno storto” (www.legnostorto.com) giovedì 3 marzo 2011
Dinnanzi all'annuncio di Gianfranco Fini di abbandonare la politica, se il progetto FLI dovesse fallire, ci sono state reazioni normali rispetto a precedenti annunci mai mantenuti. In particolare l'annuncio, urbi et orbi, fatto in riferimento alla casa di Montecarlo che, se fosse stato accertato essere nella disponibilità del cognatino, avrebbe provocato le sue dimissioni da Presidente della Camera . Non l'ha fatto e, quindi, fu accusato d'essere spergiuro , e di negare anche l'evidenza pur di non mollare la sacra poltrona di Montecitorio. Se l'essere spergiuro e campione olimpionico di giravolte, è ormai un dato certo ed acclarato che bolla il signor Fini come personaggio inaffidabile, non altrettanto certo è cosa, il nostro eroe, intenda per fallimento del progetto Fli. E per definirlo emergono diverse risposte che vanno dalla costruzione di una destra moderna ed europea intesa come destra ‘ad personam', cioè sotto la guida di Fini, alla distruzione dell'attuale fronte moderato che aveva messo all'angolo l'inconcludente sinistra italiana; dall'obiettivo di liquidare il premier con ogni mezzo , anche quello di allearsi con la sinistra, alla affermazione del Presidente della Camera come novello De Gaulle . A partire dal 14 dicembre, che segna il momento storico dell'evaporazione dei sogni finiani, parecchi degli obiettivi si sono rivelati impossibili da realizzare ed ormai sono stati definitivamente accantonati. Infatti non sarebbe possibile sognare ancora una grande destra, moderna ed europea, ma nettamente ‘ad personam', dopo la fuga di parlamentari (attratti dal ‘pifferaio assassino') che hanno fatto sciogliere il gruppo al Senato, la continua erosione del gruppo dei Deputati e l'abbandono delle teste pensanti che addirittura hanno chiuso il magazine Fare Futuro. Col fallimento del progetto, abbastanza vacuo e vuoto, di ‘destra moderna' è svanito anche l'obiettivo di distruzione della maggioranza che aveva ed ha dentro la ‘vecchia destra'. Già prima dell'abbandono di molti parlamentari fliniani che lo avevano seguito, però, la maggioranza si era rafforzata ed era diventata autosufficiente . Il ritorno di chi ha avuto un sussulto di dignità dinanzi alle sbandate, a sinistra o al centro, ha permesso di creare il gruppo dei Responsabili riequilibrando la stessa composizione delle Commissioni.
Dato che la dichiarazione del presuntuoso ed arrogante Presidente della Camera è stata fatta dopo detti avvenimenti è chiaro che il progetto di cui parla riguarda le sorti di Berlusconi e di se medesimo . Ma la caduta delle prime due ipotesi progettuali trasforma le seconde due solo in semplici speranze. La prima delle quali legata all'offensiva giudiziaria ed alla incredibile serie di procedimenti ambrosiani che dovrebbero, come minimo, fiaccare la resistenza di Berlusconi facendolo crollare psicologicamente. La seconda non è più una ipotesi percorribile. Non solo non esiste più, infatti, neanche l'immagine di un De Gaulle italiano, ma la stessa sopravvivenza parlamentare del Fini è legata alla ‘benevolenza' di forze ‘ospitanti' nelle quali era destinato comunque a stare in seconda o terza fila. I sondaggi sono crudi e, dando il Fli a meno dell'1,5%, decretano la sua fine. Egli non è più ‘appetitoso' come poteva essere con l'8, il 7 o il 6 per cento. Falliti gli obiettivi veri della sua iniziativa comincia a scemare lo stesso coccolamento riservatogli dalla sinistra e dalle corazzate giornalistiche. Egli ormai è solo utile per qualche sgambetto che potrà ancora operare con la carica che ricopre .
Come una delle 10 bambole che non servono più verrà accantonato ed uscirà non tanto dalla storia dove non è mai entrato ma addirittura dalla semplice cronaca. La promessa dell'abbandono della politica non è, quindi, una sua scelta ma la logica conseguenza del vicolo cieco in cui si è ficcato. Comunque potrà consolarsi con Montecarlo .
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