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Anna Karenina, Parte Prima: Capitolo IV

Parte Prima: Capitolo IV

Dar'ja Aleksandrovna, in veste da notte, con le trecce ormai rade, un tempo folte e belle, appuntate alla nuca, col viso asciutto, affilato, e i grandi occhi spauriti che risaltavano nella magrezza del viso, stava in piedi in mezzo alle cose gettate alla rinfusa per la stanza, dinanzi a un armadio aperto dal quale sceglieva qualcosa. Udito il passo del marito, si fermò guardando la porta e cercando inutilmente di dare al viso un'espressione severa e sprezzante. Sentiva di aver paura di lui, paura dell'incontro imminente. Aveva tentato proprio allora di fare quello che aveva tentato già dieci volte in quei tre giorni: preparare la roba sua e dei bambini per trasportarla dalla madre, ma poi, di nuovo, non aveva saputo decidersi: eppure anche ora, come le altre volte, diceva a se stessa che così non poteva durare, che doveva fare qualcosa, punirlo, svergognarlo, vendicarsi almeno in minima parte del male che le aveva fatto. Si diceva ogni volta che lo avrebbe lasciato, ma sentiva che questo era impossibile; era impossibile perché non poteva disabituarsi a considerarlo suo marito e ad amarlo. Sentiva, inoltre, che se qui, in casa sua, riusciva appena ad aver cura dei suoi cinque bambini, la cosa sarebbe stata ancora più difficile là, dove sarebbe andata a stare con tutti loro. E proprio in quei tre giorni, il più piccolo si era ammalato perché gli avevano dato del brodo guasto, mentre il giorno innanzi gli altri erano quasi rimasti senza mangiare. Sentiva che non era possibile andar via; ma, ingannando se stessa, preparava la roba e si fingeva di partire.

Visto il marito, tuffò la mano in un cassetto dell'armadio, come se cercasse qualcosa, e girò lo sguardo su di lui solo quando le fu proprio accanto. Ma il viso al quale aveva voluto dare un'espressione severa e decisa, esprimeva smarrimento e pena. — Dolly! — disse lui con voce timida e sommessa. Aveva ritirato la testa nelle spalle e voleva avere un'aria afflitta e contrita, ma suo malgrado, raggiava freschezza e salute. Con un'occhiata rapida dalla testa ai piedi ella notò la figura di lui raggiante freschezza e salute. « Già, lui è felice e soddisfatto — pensò — e io? E anche questa bontà disgustosa, che lo fa amare e lodare da tutti, io la detesto questa sua bontà» pensò. La bocca le si contrasse, il muscolo della guancia prese a tremare dalla parte destra del viso pallido e nervoso.

— Che vi occorre? — disse con voce affrettata, sorda, non sua.

— Dolly! — ripeté lui con un fremito nella voce. — Anna arriva oggi.

— Ebbene, a me che importa? Io non posso riceverla! — gridò lei.

— Eppure, Dolly...

— Andate via, andate via — gridò senza guardarlo, come se questo grido fosse provocato da un male fisico.

Stepan Arkad'ic aveva potuto rimaner tranquillo quando aveva pensato a sua moglie, aveva potuto sperare che tutto si sarebbe «appianato», così come diceva Matvej, aveva potuto leggere tranquillamente il giornale e bere il caffè; ma quando vide il viso tormentato e dolente di lei, quando udì quel tono di voce rassegnato e affranto, il respiro gli si mozzò, qualcosa gli venne alla gola e gli occhi gli brillarono di lacrime. — Dio mio, che ho fatto! Dolly! Per amor di Dio... Del resto... — ma non poté continuare: un singhiozzo gli si era fermato in gola. Ella sbatté l'armadio e si voltò a guardarlo. — Dolly, cosa posso dire? Solo una cosa: perdona, perdona... Ricorda... nove anni di vita non possono forse far perdonare un minuto, un minuto...

Ella aveva abbassato gli occhi e ascoltava quello ch'egli stava per pronunciare, quasi supplicandolo di dire qualcosa che potesse dissuaderla. — Un minuto di esaltazione — riprese a dire lui, e voleva continuare, ma a questa parola, come per un male fisico, a lei si strinsero i denti e di nuovo il muscolo della guancia prese a tremare dalla parte destra del viso.

— Andate via, andate via! — gridò con voce ancora più tagliente — e non mi venite a parlare delle vostre esaltazioni e delle vostre sconcezze!

Voleva andar via, ma vacillò e si aggrappò alla spalliera della sedia per sorreggersi. Il viso di lui si dilatò, le labbra si gonfiarono, gli occhi si riempirono di lacrime.

— Dolly! — pronunziò ormai singhiozzando. — In nome di Dio, pensa ai bambini, loro non sono colpevoli. Sono io il colpevole, e tu puniscimi, ordinami di scontare la mia pena. In quello che posso, sono pronto a tutto! Sono colpevole, non ci sono parole, come sono colpevole! Ma, Dolly, perdona!

Ella si mise a sedere. Egli sentiva il respiro grave di lei e gliene veniva una pena indicibile. Più volte ella si provò a parlare, ma non poté. Egli aspettava.

— Tu ti ricordi dei bambini per giocare con loro, mentre io sì che me ne ricordo, e lo so oramai che sono rovinati — disse lei, usando evidentemente una delle frasi che in quei tre giorni s'era ripetuta più d'una volta. Gli aveva parlato col «tu», ed egli la guardò riconoscente, e si mosse per prenderle una mano, ma lei si scostò con avversione.

— Io mi ricordo dei bambini e farei di tutto al mondo per salvarli, ma non so io stessa come salvarli: se sottrarli al padre o abbandonarli a un padre depravato. Sì, depravato... Eh sì, ditemi voi, dopo quello... che c'è stato, è forse possibile vivere insieme? È possibile forse? Dite voi, è possibile? — ripeté alzando la voce.

— Dopo che mio marito, il padre dei miei figli ha una relazione con la governante dei suoi bambini...

— Ma che fare, che fare? — diceva lui con voce pietosa, non sapendo egli stesso che dire e abbassando sempre più il capo.

— Mi fate ribrezzo, disgusto! — gridò lei, riscaldandosi ancora di più. — Le vostre lacrime cosa sono? acqua! Non mi avete mai amata, non avete cuore, non siete generoso! Siete vile, abietto, mi siete estraneo, sì, del tutto estraneo — e pronunziò la parola «estraneo», per lei terribile, con pena e rancore.

Egli la guardò e l'odio che appariva sul viso di lei lo sgomentò e sorprese. Non capiva che quella sua pietà verso di lei la irritava, perché vedeva in lui la compassione, ma non l'amore. «Mi odia — pensò. — Non perdonerà».

— È terribile, è terribile — disse.

Nel frattempo, nella stanza accanto, probabilmente perché caduto, un bimbo si mise a gridare: Dar'ja Aleksandrovna tese l'orecchio, e il viso d'un tratto le si raddolcì. Parve rientrare in sé per qualche istante e, come se non sapesse dov'era e cosa stesse facendo, si alzò in fretta e si avviò alla porta. «Ma allora vuol sempre bene al mio bambino — pensò lui, avendo notato il mutar del viso al grido del piccolo — al mio bambino; e come può odiare tanto me?».

— Dolly, ancora una parola — disse seguendola.

— Se mi seguite, chiamerò gente, i bambini! Che tutti sappiano che siete un mascalzone! Me ne vado oggi stesso e voi restate pure qua a vivere con la vostra amante!

E uscì, sbattendo la porta.

Stepan Arkad'ic sospirò, si asciugò il viso e a passi lenti si avviò per uscire. «Matvej dice che si appianerà; ma come? Io non ne vedo neppure la possibilità. Ahi, ahi, che orrore! E come gridava, e in che modo triviale! — diceva a se stesso ricordando le grida e le parole ‘mascalzonè e ‘amantè. — E forse le ragazze hanno sentito! Terribilmente triviale, terribilmente». Stepan Arkad'ic si fermò per qualche istante, si asciugò gli occhi, sospirò e, raddrizzato il busto, uscì dalla camera. Era venerdì, e nella sala da pranzo l'orologiaio tedesco dava corda all'orologio. Stepan Arkad'ic si ricordò della sua battuta di spirito su quell'orologiaio calvo e preciso: «Il tedesco è stato caricato per tutta la vita per caricare orologi» e sorrise. A Stepan Arkad'ic piaceva una bella battuta. «Ma forse davvero tutto ‘si appianerà'! Bella frase: ‘si appianerà' — pensò. — Bisogna farla circolare».

— Matvej! — chiamò. — Prepara tutto con Mar'ja per Anna Arkad'evna, di là nel salotto — disse a Matvej che era apparso. — Sissignore.

Stepan Arkad'ic infilò la pelliccia e uscì fuori. — Non pranzerete a casa? — chiese Matvej, accompagnandolo.

— Non so, come capiterà. Ecco, prendi per la spesa — disse dandogli dieci rubli dal portafoglio. — Basta?

— Basti o non basti, ci si deve rigirare — rispose Matvej, sbattendo lo sportello e indietreggiando verso l'ingresso. Dar'ja Aleksandrovna intanto, acquietato il bambino e capito, dal rumore della carrozza, ch'egli se n'era andato, tornò di nuovo in camera. Era l'unico suo rifugio dalle cure familiari che la opprimevano non appena ne usciva fuori. E anche ora, in quei pochi momenti che aveva passato nella camera dei bambini, la governante inglese e Matrëna Filimonovna si erano affrettate a farle alcune domande che non ammettevano indugio e alle quali solo lei poteva rispondere: cosa mettere indosso ai bambini per andare a spasso, dare o no il latte, mandare a chiamare oppure no un altro cuoco.

— Ah, lasciatemi, lasciatemi! — aveva detto e, tornata in camera, si era seduta di nuovo là dove aveva parlato col marito, stringendo le mani smagrite con gli anelli che scivolavano dalle dita ossute, e aveva cominciato a ripensare a tutto il colloquio avvenuto. «È andato via. Ma l'ha finita poi con quella ? Possibile che la veda ancora? Perché non gliel'ho chiesto? No, no, non ci si può riunire. E anche se dovessimo restare nella stessa casa, saremmo estranei. Per sempre estranei! — ripeté di nuovo, e con particolare significato, questa parola per lei terribile. — E come l'ho amato, Dio mio, come l'ho amato! E ora, non l'amo forse? Non l'amo forse più di prima? È terribile, soprattutto il fatto che...» cominciò, ma non finì il pensiero, che già Matrëna Filimonovna si era affacciata alla porta.

— Su via, mandate a chiamare mio fratello — disse — almeno preparerà il pranzo; se no, come ieri, fino alle sei i bambini non avran mangiato.

— Va bene, vengo, vengo a dare gli ordini. Non hanno mandato a prendere il latte fresco?

E Dar'ja Aleksandrovna s'ingolfò nelle cure del giorno, e per un po' sommerse in esse la sua pena.


Parte Prima: Capitolo IV Erster Teil: Kapitel IV Part One: Chapter IV Primera parte: Capítulo IV Première partie : Chapitre IV Część pierwsza: Rozdział IV Primeira parte: Capítulo IV

Dar'ja Aleksandrovna, in veste da notte, con le trecce ormai rade, un tempo folte e belle, appuntate alla nuca, col viso asciutto, affilato, e i grandi occhi spauriti che risaltavano nella magrezza del viso, stava in piedi in mezzo alle cose gettate alla rinfusa per la stanza, dinanzi a un armadio aperto dal quale sceglieva qualcosa. Darya Aleksandrovna, in a nightgown, with her now sparse braids, once thick and beautiful, pinned to the nape of her neck, with a lean, sharp face, and large frightened eyes that stood out in the thinness of her face, was standing in the midst of things. thrown around the room in bulk, in front of an open cupboard from which she chose something. Darya Aleksandrovna, em uma camisola, com suas tranças agora esparsas, antes grossas e bonitas, presas na nuca, com um rosto magro e afilado e grandes olhos assustados que se destacavam na magreza de seu rosto, estava parada em no meio das coisas, jogado ao redor da sala a granel, na frente de um armário aberto do qual ela escolheu algo. Udito il passo del marito, si fermò guardando la porta e cercando inutilmente di dare al viso un'espressione severa e sprezzante. Hearing the step of her husband, he stopped looking at the door and trying in vain to give the face a stern and contemptuous expression. Sentiva di aver paura di lui, paura dell'incontro imminente. He felt he was afraid of him, afraid of the imminent meeting. Aveva tentato proprio allora di fare quello che aveva tentato già dieci volte in quei tre giorni: preparare la roba sua e dei bambini per trasportarla dalla madre, ma poi, di nuovo, non aveva saputo decidersi: eppure anche ora, come le altre volte, diceva a se stessa che così non poteva durare, che doveva fare qualcosa, punirlo, svergognarlo, vendicarsi almeno in minima parte del male che le aveva fatto. He had tried just then to do what he had already tried ten times in those three days: prepare his stuff and children to carry it to his mother, but then, again, he had not been able to decide: yet even now, like the other times, she told herself that she could not last so long, that she had to do something, punish it, shame it, take revenge at least in part of the evil she had done. Si diceva ogni volta che lo avrebbe lasciato, ma sentiva che questo era impossibile; era impossibile perché non poteva disabituarsi a considerarlo suo marito e ad amarlo. It was said every time he left it, but he felt that this was impossible; it was impossible because she could not get used to considering her husband and loving him. Sentiva, inoltre, che se qui, in casa sua, riusciva appena ad aver cura dei suoi cinque bambini, la cosa sarebbe stata ancora più difficile là, dove sarebbe andata a stare con tutti loro. He also felt that if here in his house he could barely care for his five children, it would be even more difficult there, where he would go and stay with them all. E proprio in quei tre giorni, il più piccolo si era ammalato perché gli avevano dato del brodo guasto, mentre il giorno innanzi gli altri erano quasi rimasti senza mangiare. And just in those three days, the youngest had fallen ill because they had given him some broth, while the day before the others had almost remained without eating. Sentiva che non era possibile andar via; ma, ingannando se stessa, preparava la roba e si fingeva di partire. He felt that it was not possible to leave; but, deceiving herself, she prepared the stuff and pretended to leave.

Visto il marito, tuffò la mano in un cassetto dell'armadio, come se cercasse qualcosa, e girò lo sguardo su di lui solo quando le fu proprio accanto. Seeing her husband, she plunged her hand into a closet drawer, as if looking for something, and only looked at him when she was right next to her. Ma il viso al quale aveva voluto dare un'espressione severa e decisa, esprimeva smarrimento e pena. But the face to which he had wanted to give a stern and decisive expression, expressed bewilderment and pain. — Dolly! — disse lui con voce timida e sommessa. - he said in a shy and subdued voice. Aveva ritirato la testa nelle spalle e voleva avere un'aria afflitta e contrita, ma suo malgrado, raggiava freschezza e salute. He had shrugged his shoulders and wanted to look distressed and contrite, but in spite of himself, he radiated freshness and health. Ele havia retirado a cabeça sobre os ombros e queria parecer aflito e contrito, mas, apesar de si mesmo, irradiava frescor e saúde. Con un'occhiata rapida dalla testa ai piedi ella notò la figura di lui raggiante freschezza e salute. With a quick glance from head to toe she noticed the figure of him radiant freshness and health. « Già, lui è felice e soddisfatto — pensò — e io? " Yeah, he is happy and satisfied - he thought - what about me? E anche questa bontà disgustosa, che lo fa amare e lodare da tutti, io la detesto questa sua bontà» pensò. And even this disgusting goodness, which makes him love and praise everyone, I hate his kindness, "he thought. La bocca le si contrasse, il muscolo della guancia prese a tremare dalla parte destra del viso pallido e nervoso. Her mouth contracted, her cheek muscle trembling from the right side of her pale, nervous face.

— Che vi occorre? - What do you need? — disse con voce affrettata, sorda, non sua. - he said hurriedly, deaf, not his. Ele disse em uma voz apressada e monótona, não a sua.

— Dolly! — ripeté lui con un fremito nella voce. He repeated with a thrill in his voice. — Anna arriva oggi. - Anna arrives today.

— Ebbene, a me che importa? - Well, what does it matter to me? Io non posso riceverla! I can not receive it! — gridò lei. She cried.

— Eppure, Dolly... - Yet, Dolly...

— Andate via, andate via — gridò senza guardarlo, come se questo grido fosse provocato da un male fisico. "Go away, go away," she cried without looking at him, as if this cry were caused by a physical illness.

Stepan Arkad'ic aveva potuto rimaner tranquillo quando aveva pensato a sua moglie, aveva potuto sperare che tutto si sarebbe «appianato», così come diceva Matvej, aveva potuto leggere tranquillamente il giornale e bere il caffè; ma quando vide il viso tormentato e dolente di lei, quando udì quel tono di voce rassegnato e affranto, il respiro gli si mozzò, qualcosa gli venne alla gola e gli occhi gli brillarono di lacrime. Stepan Arkadic had been able to remain calm when he had thought of his wife, he could have hoped that everything would be "smoothed out", as Matvej said, he could read the newspaper quietly and drink coffee; but when he saw her tormented and painful face, when he heard that tone of voice resigned and broken, the breath broke off, something came to his throat and his eyes shone with tears. Stepan Arkadic tinha conseguido manter a calma quando pensava na esposa, podia ter esperanças de que tudo se "acalmasse", como dizia Matvej, tinha conseguido ler o jornal em silêncio e beber café; mas quando viu seu rosto perturbado e dolorido, quando ouviu aquele tom de voz resignado e perturbado, sua respiração prendeu-se, algo veio à sua garganta e seus olhos brilharam com lágrimas. — Dio mio, che ho fatto! Dolly! Per amor di Dio... Del resto... — ma non poté continuare: un singhiozzo gli si era fermato in gola. For God's sake ... After all ... - but he could not continue: a sob had stopped in his throat. Ella sbatté l'armadio e si voltò a guardarlo. She slammed the wardrobe and turned to look at him. — Dolly, cosa posso dire? - Dolly, what can I say? Solo una cosa: perdona, perdona... Ricorda... nove anni di vita non possono forse far perdonare un minuto, un minuto... Only one thing: forgive, forgive ... Remember ... nine years of life can not possibly forgive a minute, a minute ...

Ella aveva abbassato gli occhi e ascoltava quello ch'egli stava per pronunciare, quasi supplicandolo di dire qualcosa che potesse dissuaderla. — Un minuto di esaltazione — riprese a dire lui, e voleva continuare, ma a questa parola, come per un male fisico, a lei si strinsero i denti e di nuovo il muscolo della guancia prese a tremare dalla parte destra del viso.

— Andate via, andate via! — gridò con voce ancora più tagliente — e non mi venite a parlare delle vostre esaltazioni e delle vostre sconcezze!

Voleva andar via, ma vacillò e si aggrappò alla spalliera della sedia per sorreggersi. He wanted to leave, but he faltered and grabbed onto the back of the chair to support himself. Ele queria ir embora, mas cambaleou e agarrou-se às costas da cadeira para se apoiar. Il viso di lui si dilatò, le labbra si gonfiarono, gli occhi si riempirono di lacrime.

— Dolly! — pronunziò ormai singhiozzando. — In nome di Dio, pensa ai bambini, loro non sono colpevoli. Sono io il colpevole, e tu puniscimi, ordinami di scontare la mia pena. In quello che posso, sono pronto a tutto! Dans ce que je peux, je suis prêt à tout ! Sono colpevole, non ci sono parole, come sono colpevole! Ma, Dolly, perdona!

Ella si mise a sedere. Ella sat down. Egli sentiva il respiro grave di lei e gliene veniva una pena indicibile. He could hear her severe breathing and an unspeakable sorrow came over him. Più volte ella si provò a parlare, ma non poté. Egli aspettava.

— Tu ti ricordi dei bambini per giocare con loro, mentre io sì che me ne ricordo, e lo so oramai che sono rovinati — disse lei, usando evidentemente una delle frasi che in quei tre giorni s'era ripetuta più d'una volta. Gli aveva parlato col «tu», ed egli la guardò riconoscente, e si mosse per prenderle una mano, ma lei si scostò con avversione. She had spoken to him with "you," and he looked at her gratefully, and moved to take her hand, but she flinched in aversion.

— Io mi ricordo dei bambini e farei di tutto al mondo per salvarli, ma non so io stessa come salvarli: se sottrarli al padre o abbandonarli a un padre depravato. - I remember children and I would do anything in the world to save them, but I do not know how to save them: whether to take them away from their father or abandon them to a depraved father. Sì, depravato... Eh sì, ditemi voi, dopo quello... che c'è stato, è forse possibile vivere insieme? Yes, depraved ... Oh yes, tell me, after that ... what was it, is it possible to live together? È possibile forse? Dite voi, è possibile? You say, is it possible? — ripeté alzando la voce. He repeated, raising his voice.

— Dopo che mio marito, il padre dei miei figli ha una relazione con la governante dei suoi bambini... - After my husband, the father of my children has a relationship with the housekeeper of his children ...

— Ma che fare, che fare? — diceva lui con voce pietosa, non sapendo egli stesso che dire e abbassando sempre più il capo. - he said in a compassionate voice, not knowing himself what to say and lowering his head more and more.

— Mi fate ribrezzo, disgusto! - You disgust me, disgust! — gridò lei, riscaldandosi ancora di più. She cried, warming even more. — Le vostre lacrime cosa sono? - What are your tears? acqua! Non mi avete mai amata, non avete cuore, non siete generoso! Siete vile, abietto, mi siete estraneo, sì, del tutto estraneo — e pronunziò la parola «estraneo», per lei terribile, con pena e rancore. You are cowardly, abject, you are a stranger to me, yes, quite a stranger - and he pronounced the word "stranger," for her terrible, with pain and rancor.

Egli la guardò e l'odio che appariva sul viso di lei lo sgomentò e sorprese. He looked at her and the hatred that appeared on her face dismayed and surprised him. Non capiva che quella sua pietà verso di lei la irritava, perché vedeva in lui la compassione, ma non l'amore. He didn't understand that his pity for her irritated her, because he saw compassion in him, but not love. «Mi odia — pensò. "He hates me - he thought. — Non perdonerà». - He will not forgive. "

— È terribile, è terribile — disse.

Nel frattempo, nella stanza accanto, probabilmente perché caduto, un bimbo si mise a gridare: Dar'ja Aleksandrovna tese l'orecchio, e il viso d'un tratto le si raddolcì. Meanwhile, in the next room, probably because he fell, a child started shouting: Darja Aleksandrovna strained her ear, and her face suddenly softened. Parve rientrare in sé per qualche istante e, come se non sapesse dov'era e cosa stesse facendo, si alzò in fretta e si avviò alla porta. He seemed to come to his senses for a few moments and, as if he did not know where he was and what he was doing, got up quickly and walked to the door. «Ma allora vuol sempre bene al mio bambino — pensò lui, avendo notato il mutar del viso al grido del piccolo — al mio bambino; e come può odiare tanto me?». "But then he always loves my baby," he thought, having noticed the change of face at the cry of the little one — to my child; and how can he hate me so much?

— Dolly, ancora una parola — disse seguendola.

— Se mi seguite, chiamerò gente, i bambini! - If you follow me, I will call people, the children! Che tutti sappiano che siete un mascalzone! Let everyone know you're a scoundrel! Me ne vado oggi stesso e voi restate pure qua a vivere con la vostra amante! I'm leaving today and you stay here with your mistress!

E uscì, sbattendo la porta. And he went out, slamming the door.

Stepan Arkad'ic sospirò, si asciugò il viso e a passi lenti si avviò per uscire. Stepan Arkadic sighed, wiped his face and walked slowly to go out. «Matvej dice che si appianerà; ma come? «Matvej says he will smooth out; but how? Io non ne vedo neppure la possibilità. I don't even see the possibility. Ahi, ahi, che orrore! Ouch, ouch, what a horror! E come gridava, e in che modo triviale! And how he shouted, and how trivial! — diceva a se stesso ricordando le grida e le parole ‘mascalzonè e ‘amantè. - he said to himself, remembering the cries and the words 'mascalzonè e' amantè. — E forse le ragazze hanno sentito! - And maybe the girls have heard! Terribilmente triviale, terribilmente». Terribly trivial, terribly. " Stepan Arkad'ic si fermò per qualche istante, si asciugò gli occhi, sospirò e, raddrizzato il busto, uscì dalla camera. Stepan Arkadic stopped for a few moments, wiped his eyes, sighed, and straightened his chest, and left the room. Era venerdì, e nella sala da pranzo l'orologiaio tedesco dava corda all'orologio. It was Friday, and in the dining room the German watchmaker gave the watch rope. Stepan Arkad'ic si ricordò della sua battuta di spirito su quell'orologiaio calvo e preciso: «Il tedesco è stato caricato per tutta la vita per caricare orologi» e sorrise. Stepan Arkad'ic remembered his wit about that bald and precise watchmaker: "The German was charged all his life to charge watches" and smiled. A Stepan Arkad'ic piaceva una bella battuta. Stepan Arkad'ic liked a good joke. «Ma forse davvero tutto ‘si appianerà'! "But maybe everything really will" smooth out! Bella frase: ‘si appianerà' — pensò. Beautiful phrase: 'it will settle down' - he thought. — Bisogna farla circolare». - We must circulate it. "

— Matvej! - Matvej! — chiamò. — Prepara tutto con Mar'ja per Anna Arkad'evna, di là nel salotto — disse a Matvej che era apparso. "Prepare everything with Marja for Anna Arkad'evna, in the living room," he told Matvej that he had appeared. — Sissignore. - Yes sir.

Stepan Arkad'ic infilò la pelliccia e uscì fuori. Stepan Arkad'ic slipped on the fur and walked out. — Non pranzerete a casa? - Aren't you going to have lunch at home? — chiese Matvej, accompagnandolo.

— Non so, come capiterà. Ecco, prendi per la spesa — disse dandogli dieci rubli dal portafoglio. — Basta?

— Basti o non basti, ci si deve rigirare — rispose Matvej, sbattendo lo sportello e indietreggiando verso l'ingresso. - Enough or not enough, we must turn around - Matvej replied, slamming the door and backing toward the entrance. Dar'ja Aleksandrovna intanto, acquietato il bambino e capito, dal rumore della carrozza, ch'egli se n'era andato, tornò di nuovo in camera. Era l'unico suo rifugio dalle cure familiari che la opprimevano non appena ne usciva fuori. E anche ora, in quei pochi momenti che aveva passato nella camera dei bambini, la governante inglese e Matrëna Filimonovna si erano affrettate a farle alcune domande che non ammettevano indugio e alle quali solo lei poteva rispondere: cosa mettere indosso ai bambini per andare a spasso, dare o no il latte, mandare a chiamare oppure no un altro cuoco.

— Ah, lasciatemi, lasciatemi! — aveva detto e, tornata in camera, si era seduta di nuovo là dove aveva parlato col marito, stringendo le mani smagrite con gli anelli che scivolavano dalle dita ossute, e aveva cominciato a ripensare a tutto il colloquio avvenuto. - she had said and, returning to her room, sat back down where she had been talking to her husband, clasping her wispy hands with rings slipping from her bony fingers, and began to think back over the whole conversation that had taken place. «È andato via. Ma l'ha finita poi con quella ? Possibile che la veda ancora? Perché non gliel'ho chiesto? No, no, non ci si può riunire. E anche se dovessimo restare nella stessa casa, saremmo estranei. Per sempre estranei! — ripeté di nuovo, e con particolare significato, questa parola per lei terribile. — E come l'ho amato, Dio mio, come l'ho amato! E ora, non l'amo forse? Non l'amo forse più di prima? È terribile, soprattutto il fatto che...» cominciò, ma non finì il pensiero, che già Matrëna Filimonovna si era affacciata alla porta.

— Su via, mandate a chiamare mio fratello — disse — almeno preparerà il pranzo; se no, come ieri, fino alle sei i bambini non avran mangiato.

— Va bene, vengo, vengo a dare gli ordini. Non hanno mandato a prendere il latte fresco?

E Dar'ja Aleksandrovna s'ingolfò nelle cure del giorno, e per un po' sommerse in esse la sua pena.