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Una intervista medicale

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Un colloquio medico Quest’estate lavorerò al dipartimento di medicina interna dell’università San Raffaele di Milano, dove mi occuperò del morbo di Erdheim-Chester. Allora vorrei migliorare il mio livello d’italiano, e specialmente imparare più termini medici prima di andarne. In un colloquio medico, prima faccio una introduzione, e domando che cosa ha portato il paziente in clinica (il sintomo principale). Poi, ho bisogno di fare una domanda aperta per tracciare la storia della malattia. Le informazioni più importanti sono: quando è iniziato il dolore, che cosa fa stare il paziente meglio o peggio, come avverte il dolore (lancinante, sordo, e se si diffonde a un’altra parte del corpo, come, per esempio, al braccio sinistro in un attacco cardiaco). Mentre ascolto i dettagli, faccio anche una diagnosi differenziale nella mia testa, e penso alle domande che potrebbero aiutarmi a limitare le possibili diagnosi. Poi, dopo essermi fatto un’idea generale della malattia, traccio la storia medica generale (allergie, terapie in corso, condizione genetica, patologie croniche, eccetera) e la storia chirurgica. Poi, domando quali malattie ci sono in famiglia, e mi informo sullo stato di salute della famiglia. Infine, faccio domande sulla storia sociale del paziente. Ho bisogno di sapere quanto beve (alcol), se fuma, se fa uso di droghe, il tipo di lavoro che fa, se è sposato o no, qual è la sua storia sessuale, eccetera. Tutte queste informazioni sono importanti, perché l’ambiente può provocare condizioni e sintomi diversi. Per concludere, faccio un esame fisico sul paziente, ma questo può variare a seconda dei sintomi. Spero anche di viaggiare un po’ dappertutto in Italia. Ho viaggiato già molto per il mondo, ma questa sarà la mia prima opportunità di vedere la bella Italia (e di migliorare il mio italiano, certo!). Mi piace tantissimo viaggiare, conoscere nuove persone e culture, e adoro imparare a parlare le lingue.

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